Organismi geneticamente modificati: i porcopesci
di
Yuko
genere
zoofilia
Taranto, dal nostro inviato:
“Continuano le polemiche sull'acciaieria Ilva di Taranto, mentre scendono in campo anche gli ambientalisti con una mozione di sfiducia che cita scarichi abusivi e danni ambientali.
Intanto si registra la comparsa di mutazioni a carico di organismi della fauna marina in prossimità delle coste di Sant'Isidoro sulla costiera ionica del tacco d'Italia.
La facoltà di biologia del Salento avrebbe avviato campionamenti e studi....”
Un'incauta turista giapponese si immerge nelle acque cristalline della baia di Sant'Isidoro.
Avendo fatto confusione tra riva adriatica e riva ionica e con concreti problemi di fuso orario dopo il lungo viaggio dal paese del Sol Levante, appena risvegliata da un fugace sonno, la giovane affronta il bagno pensando di trovarsi nel momento magico dell'alba, mentre invece è il tramonto.
Nuota leggiadra nel suo attillato bikini verso l'isolotto di scogli al centro della baia. I capelli neri la seguono come delfini ammaestrati, ma, mentre ormai si infittiscono le prime tenebre, alcuni pesci mostruosi iniziano a cingerle i fianchi.
La giovane resta affascinata da tanta confidenza da parte della fauna e quando si ritrova legata polsi e caviglie sugli scogli dell'isolotto poco al largo, ormai è troppo tardi.
Alcune anguille le avvolgono braccia e gambe bloccandole i movimenti, mentre piccoli pesci lunghi e fosforescenti le si infilano nel reggiseno cominciando a sfiorarle i capezzoli.
Dopo l'imbarazzo iniziale e una certa dose di sgomento per trovarsi immobilizzata allo scoglio, la giovane comincia a gemere e ansimare, ma il lavoro ittico prosegue e una murena, con un morso ben assestato, le spezza l'allacciatura del pezzo di sopra.
I cefali le afferrano le spalline liberando il petto che mostra un bel seno pieno e florido su cui due arditi capezzoli svettano come alfieri.
Sulle areole scure dell'asiatica si scatenano altri piccoli pesci che con leggeri morsi innescano un livello di eccitazione per cui la giovane inizia a secernere dalle zone intime.
Un'infinità di seppie le danza tra le ascelle e il collo, con viscide carezze che esacerbano le reazioni secretive genitali.
É il segnale tanto atteso.
Il mare tra le cosce della turista si riempie di secrezioni mucose di cui i pesci iniziano a nutrirsi voracemente.
Intere famiglie si accaniscono contro il costume della giapponese, finché qualche pesce più grosso forza gli elastici e si infila sotto gli slip.
Contorcendosi tra i peli del pube, i porcopesci trovano finalmente la fonte di tanto nutrimento e ci si affondano, facendo gemere di piacere l'asiatica, che ormai si abbandona al godimento più lascivo, senza più trattenere gemiti e sospiri.
Altri pesci cercano di entrare sotto il costume, fonte di vita e orgia di sapori, finché uno sgombro riesce a recidere un elastico e liberare la vulva della ragazza.
La giovane in pratica è, ora, completamente nuda, gambe aperte e petto ricoperto di pesci che le scivolano sul seno e tra le cosce in conturbanti carezze.
Davanti alla vulva è tutto un magna magna e un via vai di pesci che si affaccendano tra le grandi labbra e il clitoride mentre i più temerari e robusti si infilano in profondità per far bottino di nutrimento. Hanno trovato il modo di infilarsi tra le piccole labbra e con affondi sempre più decisi hanno ormai colonizzato tutta la cavità vaginale.
Seguendo un copione ormai imparato a memoria la stimolazione interna prosegue con pesci sempre più grossi e agitati, finché la giapponese sfodera un repertorio di urla ed esclamazioni in dialetto di Osaka e squirta uno tsunami di muco saporito, subito preda di decine e decine di voraci porcopesci che pare non aspettassero altro.
Schizzi di gelatina translucida vengono eiettati nelle cristalline acque del mar Ionio, subito aggrediti da miriadi di pesci e molluschi di ogni dimensione.
Come impazziti, ubriachi, drogati, pesci, molluschi e lumachine si alternano nelle zone adiacenti le pieghe inguinali, mentre un grosso totano si infila nella bocca della nipponica, che ancora ansima, cercando di impadronirsi di saliva ed emissioni buccali di sentore orientale.
Un calamaro si attarda in vagina per ripulire gli ultimi rimasugli di nutrimento; entra ed esce regalando un nuovo orgasmo alla giapponese che, ormai sfinita, nuda e appagata, resta sospesa alle anguille che ancora le legano polsi e caviglie.
Solo pochi minuti di sosta e un nuovo branco di pesci ricomincia a scivolarle lungo i glutei, sui seni e intorno alla vita; dalle caviglie risalgono serpeggiando lungo le cosce per convergere sul sedere e nelle pieghe inguinali. Piccoli cuccioli di porcopesci le si infilano tra le chiappe e insidiano il buchetto più scuro mentre tenaci lumachine le aderiscono ai capezzoli succhiando e assaporando deiezioni esotiche.
Piccole bocche si alternano in suzioni clitoridee, vermicelli scivolano all'interno della vulva e gamberoni sgambettano entrando e uscendo con disinvoltura dalla passera ormai bollente.
In poco tempo la giapponese concede un avvincente bis con un nuovo orgasmo e un fuoco d'artificio di succhi nutritivi che, grazie alle ritmiche contrazioni del bacino, vengono mantecati con acqua di mare al retrogusto di ostrica.
Poi la turista si scioglie in un profondo torpore, mentre le anguille, con un ultimo guizzo intorno ai formosi seni e tra le natiche, abbandonano la fonte di cibo dileguandosi nella notte incipiente.
La ragazza, ancora scossa da contrazioni pelviche, la fronte bagnata di mare e di sudore, lascia smaltire le vibrazioni di piacere che ancora si attardano sui capezzoli e tra le pieghe della vulva e, nuda e stanca, ritorna a riva interrogandosi su che tipo si sogno erotico le sia stato stimolato dai sargassi che popolano le coste dell'Italia mediterranea.
Risale sulla spiaggia e si accascia sull'asciugamano.
Ancora eccitata e fremente si spara un ditale per non lasciare nulla di incompiuto, poi, armata di formidabile appetito e conscia della tarda ora, si avvia, avvolta dall'asciugamano, verso l'agriturismo presso cui ha prenotato, per una cena che si annuncia vorace.
Domani ritornerà nella baia dei porcopesci con molte più energie e rinnovata vitalità.
“Continuano le polemiche sull'acciaieria Ilva di Taranto, mentre scendono in campo anche gli ambientalisti con una mozione di sfiducia che cita scarichi abusivi e danni ambientali.
Intanto si registra la comparsa di mutazioni a carico di organismi della fauna marina in prossimità delle coste di Sant'Isidoro sulla costiera ionica del tacco d'Italia.
La facoltà di biologia del Salento avrebbe avviato campionamenti e studi....”
Un'incauta turista giapponese si immerge nelle acque cristalline della baia di Sant'Isidoro.
Avendo fatto confusione tra riva adriatica e riva ionica e con concreti problemi di fuso orario dopo il lungo viaggio dal paese del Sol Levante, appena risvegliata da un fugace sonno, la giovane affronta il bagno pensando di trovarsi nel momento magico dell'alba, mentre invece è il tramonto.
Nuota leggiadra nel suo attillato bikini verso l'isolotto di scogli al centro della baia. I capelli neri la seguono come delfini ammaestrati, ma, mentre ormai si infittiscono le prime tenebre, alcuni pesci mostruosi iniziano a cingerle i fianchi.
La giovane resta affascinata da tanta confidenza da parte della fauna e quando si ritrova legata polsi e caviglie sugli scogli dell'isolotto poco al largo, ormai è troppo tardi.
Alcune anguille le avvolgono braccia e gambe bloccandole i movimenti, mentre piccoli pesci lunghi e fosforescenti le si infilano nel reggiseno cominciando a sfiorarle i capezzoli.
Dopo l'imbarazzo iniziale e una certa dose di sgomento per trovarsi immobilizzata allo scoglio, la giovane comincia a gemere e ansimare, ma il lavoro ittico prosegue e una murena, con un morso ben assestato, le spezza l'allacciatura del pezzo di sopra.
I cefali le afferrano le spalline liberando il petto che mostra un bel seno pieno e florido su cui due arditi capezzoli svettano come alfieri.
Sulle areole scure dell'asiatica si scatenano altri piccoli pesci che con leggeri morsi innescano un livello di eccitazione per cui la giovane inizia a secernere dalle zone intime.
Un'infinità di seppie le danza tra le ascelle e il collo, con viscide carezze che esacerbano le reazioni secretive genitali.
É il segnale tanto atteso.
Il mare tra le cosce della turista si riempie di secrezioni mucose di cui i pesci iniziano a nutrirsi voracemente.
Intere famiglie si accaniscono contro il costume della giapponese, finché qualche pesce più grosso forza gli elastici e si infila sotto gli slip.
Contorcendosi tra i peli del pube, i porcopesci trovano finalmente la fonte di tanto nutrimento e ci si affondano, facendo gemere di piacere l'asiatica, che ormai si abbandona al godimento più lascivo, senza più trattenere gemiti e sospiri.
Altri pesci cercano di entrare sotto il costume, fonte di vita e orgia di sapori, finché uno sgombro riesce a recidere un elastico e liberare la vulva della ragazza.
La giovane in pratica è, ora, completamente nuda, gambe aperte e petto ricoperto di pesci che le scivolano sul seno e tra le cosce in conturbanti carezze.
Davanti alla vulva è tutto un magna magna e un via vai di pesci che si affaccendano tra le grandi labbra e il clitoride mentre i più temerari e robusti si infilano in profondità per far bottino di nutrimento. Hanno trovato il modo di infilarsi tra le piccole labbra e con affondi sempre più decisi hanno ormai colonizzato tutta la cavità vaginale.
Seguendo un copione ormai imparato a memoria la stimolazione interna prosegue con pesci sempre più grossi e agitati, finché la giapponese sfodera un repertorio di urla ed esclamazioni in dialetto di Osaka e squirta uno tsunami di muco saporito, subito preda di decine e decine di voraci porcopesci che pare non aspettassero altro.
Schizzi di gelatina translucida vengono eiettati nelle cristalline acque del mar Ionio, subito aggrediti da miriadi di pesci e molluschi di ogni dimensione.
Come impazziti, ubriachi, drogati, pesci, molluschi e lumachine si alternano nelle zone adiacenti le pieghe inguinali, mentre un grosso totano si infila nella bocca della nipponica, che ancora ansima, cercando di impadronirsi di saliva ed emissioni buccali di sentore orientale.
Un calamaro si attarda in vagina per ripulire gli ultimi rimasugli di nutrimento; entra ed esce regalando un nuovo orgasmo alla giapponese che, ormai sfinita, nuda e appagata, resta sospesa alle anguille che ancora le legano polsi e caviglie.
Solo pochi minuti di sosta e un nuovo branco di pesci ricomincia a scivolarle lungo i glutei, sui seni e intorno alla vita; dalle caviglie risalgono serpeggiando lungo le cosce per convergere sul sedere e nelle pieghe inguinali. Piccoli cuccioli di porcopesci le si infilano tra le chiappe e insidiano il buchetto più scuro mentre tenaci lumachine le aderiscono ai capezzoli succhiando e assaporando deiezioni esotiche.
Piccole bocche si alternano in suzioni clitoridee, vermicelli scivolano all'interno della vulva e gamberoni sgambettano entrando e uscendo con disinvoltura dalla passera ormai bollente.
In poco tempo la giapponese concede un avvincente bis con un nuovo orgasmo e un fuoco d'artificio di succhi nutritivi che, grazie alle ritmiche contrazioni del bacino, vengono mantecati con acqua di mare al retrogusto di ostrica.
Poi la turista si scioglie in un profondo torpore, mentre le anguille, con un ultimo guizzo intorno ai formosi seni e tra le natiche, abbandonano la fonte di cibo dileguandosi nella notte incipiente.
La ragazza, ancora scossa da contrazioni pelviche, la fronte bagnata di mare e di sudore, lascia smaltire le vibrazioni di piacere che ancora si attardano sui capezzoli e tra le pieghe della vulva e, nuda e stanca, ritorna a riva interrogandosi su che tipo si sogno erotico le sia stato stimolato dai sargassi che popolano le coste dell'Italia mediterranea.
Risale sulla spiaggia e si accascia sull'asciugamano.
Ancora eccitata e fremente si spara un ditale per non lasciare nulla di incompiuto, poi, armata di formidabile appetito e conscia della tarda ora, si avvia, avvolta dall'asciugamano, verso l'agriturismo presso cui ha prenotato, per una cena che si annuncia vorace.
Domani ritornerà nella baia dei porcopesci con molte più energie e rinnovata vitalità.
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