Inculami Reload

di
genere
sentimentali

La zucchina ha un diametro di 3 centimetri.
La lunghezza è relativa, quel che conta, almeno per me, è il diametro.
La osservo bene mentre la lavo con il bicarbonato in cucina di X.
Che nel frattempo mi aspetta nudo in salotto.
Ah, sono nuda pure io.
Senza tanti convenevoli mi sono spogliata non appena arrivata, e ho chiesto al mio ragazzo di fare altrettanto e attendermi sul divano.
I suoi sono fuori e torneranno domani, quindi abbiamo campo libero.
“Non è troppo grossa?” mi chiede mentre mi avvicino.
Quella che mi ha infilato nel sedere tempo fa era più piccola.
“No, va bene così” rispondo e lo bacio.
E’ un bacio lungo e appassionato quello che ci diamo, mentre ci tocchiamo a vicenda.
Mi allontano dal divano e mi seggo sul bordo del grosso tavolo antico di legno. Ci serve qualcosa di stabile.
Allargo le gambe e gli porgo la zucchina.
“Mettimela dentro”
No, stavolta non la voglio nel culo.
X ormai ha una destrezza invidiabile, conosce il mio corpo e le mie reazioni alla perfezione.
Stuzzica la clito, poi l’appoggia all’ingresso, entra poco e piano e quindi di nuovo la clito. Con l’altra mano mi tortura i capezzoli che sono duri e dritti quasi a farmi male.
Delicato quando c’è da essere delicati, deciso quando c’è da essere decisi.
Ed è straordinario che l’unica ragazza con cui è stato sono io.
Non c’è bisogno di chiedermelo, lo capisce da solo che è il momento di infilarmela.
E quindi lo fa, senza tentennamenti.
Io ho la fica stretta, anche la ginecologa me lo fa detto.
Quindi prendere quell’ortaggio sarà difficile.
Mi scappa un gemito molto forte, quando arriva a metà.
“Ti faccio male?”
“Non importa. Entra un altro po’”
E spinge la zucchina di altri 5 centimetri.
Sono dilatatissima.
E anche buffa, con la mia patata quasi del tutto depilata dalla quale viene fuori un ortaggio, come se avessi il cazzo.
X va per scoparmi con la zucchina ma lo fermo.
“No, voglio stare così. Come mi trovi?”
“Sei stupenda”
Facendo attenzione a tenerla dentro (stringo i muscoli vaginali) scendo dal tavolo e mi volto.
“Amore, ti prego, inculami”
Il piano era questo fin dall’inizio.
Come sempre X mi prepara con un dito insalivato, un’altra di quelle procedure in cui eccelle. Non provo nessun fastidio, anche perché sono concentrata nel non lasciare scivolare la zucchina.
Appoggia il glande umido sul mio ano e lentamente e inesorabilmente si fa strada dentro di me.
Tre/quattro movimenti di perlustrazione e infine sono piena di lui.
“Va tutto bene?”
Dolce anche quando mi sodomizza.
“Sì, ora spingi”
Vediamo se quello che avevo in mente funziona.
Coordinandomi con i suoi colpi di bacino, afferro la parte della zucchina che esce da me e mi scopo la fica.
“Mmmm”
Funziona.
X è lento e costante, ammiro il suo autocontrollo.
Io di mio però sono già al limite, la doppia penetrazione è perfetta e quindi accelero con la zucchina.
Dio santo che grossa che è. Sono fiera di me stessa e di come la sto gestendo.
Ora basta però.
Tre colpi di polso e vengo.
“Amore, sto venendo”
Mi piace sempre annunciarlo e a lui piace sentirlo.
Le scosse dell’orgasmo mi squassano, le gambe tremano e la mia voce credo si senta in tutta la casa fortunatamente deserta.
“Madonna che bello”
Mi riprendo e gli faccio segno di uscire.
Lo bacio.
“Amore, sei stato bravissimo”
“Quando vieni sei la cosa più bella del mondo”
Lo bacio e lo abbraccio. La zucchina scivola fuori da me e cade per terra.
“Tesoro, ma tu non hai sborrato”
“No, non ancora”
Voglio andare sul classico ma fatto bene: un bel pompino.
“Andiamo sotto la doccia così ti lavi?”
X sa che non lo prenderei mai in bocca dopo che è stato nel mio culo, e non lo vorrebbe neanche lui.
“Sì andiamo”
Mi afferra per una mano e mi trascina verso la doccia.
di
scritto il
2021-12-03
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