Che cavallona
di
Una vacca da monta e il Re dei cornuti
genere
tradimenti
Vi giuro (si dovrebbe giurare solo sulle cose serie, lo so, ma facciamo una deroga) ma è una confidenza che mi ha fatto solo di recente. Prima (lo so, sono ripetitivo, ma serve) non osava darmi del cornuto perché mi sarei infuriato, quindi solo recentemente mi ha confidato: “Ogni volta che uscivo con Stefano dentro di me pensavo. Sono proprio insieme a un grandissimo cornuto!!! Lo dovrebbe sapere che sto andando a godere come una troia e lui rimane a casa ad aspettarmi! È proprio un cornuto!!!”
Stefano lo conobbe il primo anno. Quando noi non vivevamo ancora insieme.
Come ricorda lei l’“epoca dei due cornuti”, cioè ex marito, il quale era ignaro della mia presenza, figurarsi di tutto il resto! E il secondo cornuto, inutile dirlo, a detta della puttana sarei stato io!
Stefano si propose per un sabato pomeriggio e il caso volle che io andassi a trovarla per passare il week end insieme. Ovviamente in modo clandestino rispetto al maritino.
Faccio cenno a questo episodio nel racconto “Da cornuto a cornuto”. Vale la pena ridargli una letta.
Prima di quell’incontro la vacca era titubante, per un motivo apparentemente frivolo: lei non gradiva tori senza capelli! E Steve era (ed è) senza un pelo in testa.
Come andò? Da allora smise di usare quel criterio. Ricordo che quel pomeriggio io vagavo per il paese e, incautamente, incontrai una amichetta della puttana che, giustamente, si incuriosì nel non vederci insieme e mi chiese dove fosse il mio nuovo amore.
La cagna mi aveva comunque istruito per quella eventualità e non ricordo quale scusa avessi pronta.
Mentre la amichetta mi minacciava scherzosamente con: “Mi raccomando trattala bene! Ha troppo sofferto con (e diceva il nome del maritino). Almeno tu trattala bene! Si vede che è pazzamente innamorata di te! Ora ha un altro viso. Più soddisfatto e felice! E…soprattutto…non metterle le corna! Tu sei distante e potresti fare quello che vuoi. Mentre lei è solo casa e lavoro!”
Se l’amichetta avesse saputo dove aveva passato il pomeriggio la puttana. In un motel a poco distante da casa.
E, inoltre, era vero che spesso la sera rimaneva a casa dei genitori (che la ospitarono quando se ne andò dalla casa matrimoniale) ma, in quel periodo, almeno un paio di sere usciva. Faceva pochi passi, andava a un parcheggio vicino a casa (lei non guida e questo la dice lunga su quanto sia insospettabile) saliva su un’auto (ogni volta diversa) e solo a quel punto vedeva per la prima volta dal vivo il viso del porco di turno e ne sentiva la sua voce. Destinazione? Quasi sempre il motel a pochi passi o, in alternativa, la casa del porco se lui ne aveva la possibilità.
Fu un caso che, mentre parlavo con amichetta, la vacca arrivò. Ovviamente e come sempre, scaltra e furbissima, non fece trapelare niente. Il bacetto con amica e questa si congedò con un “Ci vediamo”.
La vacca era estasiata. Mi sussurrò in un orecchio: “”Mi ha fatto godere come una vera troia!!Fantastico!! Ti dirò di più stasera!”
Ma il stasera sarebbe stato un “stanotte” perché, come ogni volta che la raggiungevo, il programma serale dopo cena (con i suoi genitori!) prevedeva immancabilmente delle gang che avevo organizzato a tempo. Talvolta con tre o quattro porci, ma anche con una decina. E se non ci fosse stato modo di organizzare una gang l’alternativa era il club privè. Ovviamente, ufficialmente per i genitori e le amiche saremmo andati al cinema!
Tornando a Stefano. Lui non solo è un grandissimo toro da monta ma è anche il referente e il “boss” di un ambito gruppo gang. E per entrare in questo gruppo servono referenze in termini di dimensioni di cazzo ma soprattutto prestazioni. Ma le vacche che hanno l’onore di essere messe al centro dell’attenzione di questo gruppo hanno la garanzia che se ci sono, ad esempio, cinque cazzi, nessuno rimarrebbe a segarsi ma troverebbe un buco dove infilarsi e, alla peggio, la vacca di turno lo prenderebbe in mano. Inoltre, Stefano, essendo singolo, ospita tranquillamente e suoi vicini ne sono consapevoli, visto le urla e i gemiti che escono spesso dal suo appartamento.
Inoltre, cosa gradita alle coppie, non ha alcun timore a dare l’autorizzazione a postare video i cui lui compare chiaramente.
Dopo quel primo incontro con Stefano ovviamente questo si offrì di riempire la vacca anche con il suo gruppo. Ci furono due memorabili gang in cui la puttana non perse l’occasione di mettermi in difficoltà e di farmi fare una vera figura da cornuto, tanto che a fine monta abbiamo avuto anche una discussione.
Tutto inutile ovviamente! Se stai insieme a una troia simile, anche a volerla evitare, la figura del cornuto ti arriva in un lampo!
Ma non è di questi due incontri che voglio oggi parlare. Ma del quarto.
In quella circostanza Stefano si era offerto per ospitarci per la terza gang. Sempre a casa sua. Io e la cagna vivevamo già, seppur da poco, insieme. Per una serie di coincidenze la gang saltò e Stefano si trovò da solo. Il porco accennò alla possibilità di ospitare comunque la troia. Io ero inizialmente contrario. Avrei preferito una gang.
Dovevate vedere la puttana! Con il suo consueto stile che ha quando vuole capire fin dove può arrivare senza esporsi mi riempì la testa di “mi spiace per Stefano…è sempre così gentile e corretto.” Insomma, fece capire chiaramente che lei si sarebbe fatta volentieri montare ancora da lui!
Io acconsentii ma volevo mantenermi distante. Le dissi che se voleva poteva farsi venire a prendere e farsi portare a casa sua. La vacca pareva molto soddisfatta da quella decisione.
La informai che, eccezionalmente, non la avrei chiamata ma le chiesi di filmarsi. Essendo sera avrei aspettato il suo rientro per scoparla, ancora fresca di monta.
Particolare molto importante! Le raccomandai di accendere la telecamera solo nel momento esatto in cui cominciava la monta, tralasciando i preliminari. Era da poco accaduto quello che ho descritto nel racconto “scopami…scopami…scopamiiii”.
E non volevo assolutamente ricascarci!
La vacca ascolta ma non pare affatto interessata a questo. Mi chiede di aiutarla ad allacciare il corsetto delle monte. Mi da un frettoloso bacetto ed esce.
Io la osservo dalla finestra. Per buona parte del cammino fino al parcheggio delle monte è visibile. La vacca incrocia la anziana madre e altri parenti stretti.
Tutti abitano a pochi passi da noi. A vista d’occhio!!
Scambia qualche parola, probabilmente le avranno chiesto dove stesse andando, inoltre da sola, visto che siamo sempre insieme. Ma la puttana ha sempre una credibile scusa pronta.
Io mi apparto, leggo un libro e ovviamente mi chiedo cosa stia facendo in quel momento la puttana, ma resisto alla tentazione di chiamare.
La vacca rientra un paio d’ore abbondanti dopo. Io sono a letto che la aspetto. Lei entra in camera, mi dice: “Ecco la videocamera. Se vuoi inizia a vedere. Io intanto vado in bagno. Ci siamo filmati un pezzo, il secondo tempo non ho filmato.”
Accendo la videocamera. Effettivamente sono pochi minuti. Ma che minuti!!!
La vacca ha appena appoggiato la videocamera sul comò di fronte al letto. Si è ricordata di accenderla dopo i consueti preliminari fatti da pompini, leccate di figa e spesso anche dei sessantanove.
Quel porco di Stefano compare frontalmente. A faccia su. La testa appoggiata sul cuscino. Ha un sorriso da porco! Ma l’attenzione cade sull’enorme cazzone in tiro che si staglia verso l’alto.
Si sente una voce che dice: “Credo che sia accesa”. È la puttana! Poi compare. Tanta e giunonica.
Fa pochi passi. Ha deciso di impalarsi da sola.
Va a cavallo. Il cazzone scompare nella sua figa e un “oooohhhhh” che dice tutto viene fuori dalla sua bocca.
La puttana vorrebbe cavalcare ma il maiale non glielo permette, la tiene per le spalle ed è lui a dargli il cazzo.
La vacca urla da subito ed ha il primo orgasmo. Guardo il tempo: sono passati solo cinquantacinque secondi dalla accensione della videocamera!!! Ed ha già goduto!!!
Subito dopo il maiale la lascia libera di cavalcare. Stefano ha una voce porca ma suadente e sottovoce le dice: “Brava. Così. Godi troia! Godi!”.
Lei urla a squarciagola i suoi “siiii…siiiii…siiii” e anche i consueti “Oooohhh”.
Da quanto gode non si capisce quanti orgasmi abbia ancora. È tutto un urlo e un gemito.
Poi si abbassa verso il porco, le offre le tette da succhiare e limonano senza ritegno.
Quindi gode ancora.
Dopo qualche minuto accade quello che mi disse la puttana: “Mi aveva fatto godere come una cagna! Ora toccava a lui. Lo conosco bene cosa voleva quel porco. Voleva incularmi!”
Non servono parole tra la vacca e quel porco. Si vede che è la quarta volta che si incontrano in pochi mesi.
Lei si mette alla pecorina. Lui le va dietro. Si alza sulle gambe e glielo pianta in culo. La telecamera riprende tutto di spalle.
La vacca caccia un eloquente “Oooooooohhhhh” che pare non finire mai!
Lui glielo lascia gustare per bene in culo, prima di iniziare a pomparla.
È una progressione finché non rimbalzano sul letto da come la sta inculando. Il porco accompagna le sue urla con dei “brava...godi…godi “.
Si intravede il braccio della puttana sotto la sua pancia, si sta masturbando la figa mentre il porco le sta martellando il culo!
Ovviamente ha un altro orgasmo!
Il video in sostanza è tutto lì perché il porco (dopo inculata) andò in cucina a prendere da bere. La vacca lo raggiunse (ovviamente senza portare con sé la videocamera!!) e ultimarono sul divano la monta con inevitabile sborrata in bocca, ingoio e pulizia.
Quando rientrarono in camera per la seconda la videocamera aveva esaurito la memoria.
Quella sera la cagna si fece scopare e inculare da me. Aveva ancora il culo dilatato da quel cazzone mentre la figa larga non era una sorpresa. Era la stessa figa che aveva a quindici anni quando la scopai decenni prima. E, all’epoca, non aveva ancora partorito quindi si può immaginare cosa avesse preso già fino a quel momento.
La vacca mi confermò quanto avevo visto. Che aveva goduto come una troia, come una vera vacca da monta!
Quello (credetemi) che allora si era guardata bene dal dirmi era che ogni volta che scopava con Stefano mi considerava il Re dei cornuti!!!
Audio integrale di questa situazione è stato postato (o lo sarà a breve) su Facebook al profilo Anna Luca nick Lucacuck
Mail: annaluca050@gmail.com
Telegram: @annaluca050
Stefano lo conobbe il primo anno. Quando noi non vivevamo ancora insieme.
Come ricorda lei l’“epoca dei due cornuti”, cioè ex marito, il quale era ignaro della mia presenza, figurarsi di tutto il resto! E il secondo cornuto, inutile dirlo, a detta della puttana sarei stato io!
Stefano si propose per un sabato pomeriggio e il caso volle che io andassi a trovarla per passare il week end insieme. Ovviamente in modo clandestino rispetto al maritino.
Faccio cenno a questo episodio nel racconto “Da cornuto a cornuto”. Vale la pena ridargli una letta.
Prima di quell’incontro la vacca era titubante, per un motivo apparentemente frivolo: lei non gradiva tori senza capelli! E Steve era (ed è) senza un pelo in testa.
Come andò? Da allora smise di usare quel criterio. Ricordo che quel pomeriggio io vagavo per il paese e, incautamente, incontrai una amichetta della puttana che, giustamente, si incuriosì nel non vederci insieme e mi chiese dove fosse il mio nuovo amore.
La cagna mi aveva comunque istruito per quella eventualità e non ricordo quale scusa avessi pronta.
Mentre la amichetta mi minacciava scherzosamente con: “Mi raccomando trattala bene! Ha troppo sofferto con (e diceva il nome del maritino). Almeno tu trattala bene! Si vede che è pazzamente innamorata di te! Ora ha un altro viso. Più soddisfatto e felice! E…soprattutto…non metterle le corna! Tu sei distante e potresti fare quello che vuoi. Mentre lei è solo casa e lavoro!”
Se l’amichetta avesse saputo dove aveva passato il pomeriggio la puttana. In un motel a poco distante da casa.
E, inoltre, era vero che spesso la sera rimaneva a casa dei genitori (che la ospitarono quando se ne andò dalla casa matrimoniale) ma, in quel periodo, almeno un paio di sere usciva. Faceva pochi passi, andava a un parcheggio vicino a casa (lei non guida e questo la dice lunga su quanto sia insospettabile) saliva su un’auto (ogni volta diversa) e solo a quel punto vedeva per la prima volta dal vivo il viso del porco di turno e ne sentiva la sua voce. Destinazione? Quasi sempre il motel a pochi passi o, in alternativa, la casa del porco se lui ne aveva la possibilità.
Fu un caso che, mentre parlavo con amichetta, la vacca arrivò. Ovviamente e come sempre, scaltra e furbissima, non fece trapelare niente. Il bacetto con amica e questa si congedò con un “Ci vediamo”.
La vacca era estasiata. Mi sussurrò in un orecchio: “”Mi ha fatto godere come una vera troia!!Fantastico!! Ti dirò di più stasera!”
Ma il stasera sarebbe stato un “stanotte” perché, come ogni volta che la raggiungevo, il programma serale dopo cena (con i suoi genitori!) prevedeva immancabilmente delle gang che avevo organizzato a tempo. Talvolta con tre o quattro porci, ma anche con una decina. E se non ci fosse stato modo di organizzare una gang l’alternativa era il club privè. Ovviamente, ufficialmente per i genitori e le amiche saremmo andati al cinema!
Tornando a Stefano. Lui non solo è un grandissimo toro da monta ma è anche il referente e il “boss” di un ambito gruppo gang. E per entrare in questo gruppo servono referenze in termini di dimensioni di cazzo ma soprattutto prestazioni. Ma le vacche che hanno l’onore di essere messe al centro dell’attenzione di questo gruppo hanno la garanzia che se ci sono, ad esempio, cinque cazzi, nessuno rimarrebbe a segarsi ma troverebbe un buco dove infilarsi e, alla peggio, la vacca di turno lo prenderebbe in mano. Inoltre, Stefano, essendo singolo, ospita tranquillamente e suoi vicini ne sono consapevoli, visto le urla e i gemiti che escono spesso dal suo appartamento.
Inoltre, cosa gradita alle coppie, non ha alcun timore a dare l’autorizzazione a postare video i cui lui compare chiaramente.
Dopo quel primo incontro con Stefano ovviamente questo si offrì di riempire la vacca anche con il suo gruppo. Ci furono due memorabili gang in cui la puttana non perse l’occasione di mettermi in difficoltà e di farmi fare una vera figura da cornuto, tanto che a fine monta abbiamo avuto anche una discussione.
Tutto inutile ovviamente! Se stai insieme a una troia simile, anche a volerla evitare, la figura del cornuto ti arriva in un lampo!
Ma non è di questi due incontri che voglio oggi parlare. Ma del quarto.
In quella circostanza Stefano si era offerto per ospitarci per la terza gang. Sempre a casa sua. Io e la cagna vivevamo già, seppur da poco, insieme. Per una serie di coincidenze la gang saltò e Stefano si trovò da solo. Il porco accennò alla possibilità di ospitare comunque la troia. Io ero inizialmente contrario. Avrei preferito una gang.
Dovevate vedere la puttana! Con il suo consueto stile che ha quando vuole capire fin dove può arrivare senza esporsi mi riempì la testa di “mi spiace per Stefano…è sempre così gentile e corretto.” Insomma, fece capire chiaramente che lei si sarebbe fatta volentieri montare ancora da lui!
Io acconsentii ma volevo mantenermi distante. Le dissi che se voleva poteva farsi venire a prendere e farsi portare a casa sua. La vacca pareva molto soddisfatta da quella decisione.
La informai che, eccezionalmente, non la avrei chiamata ma le chiesi di filmarsi. Essendo sera avrei aspettato il suo rientro per scoparla, ancora fresca di monta.
Particolare molto importante! Le raccomandai di accendere la telecamera solo nel momento esatto in cui cominciava la monta, tralasciando i preliminari. Era da poco accaduto quello che ho descritto nel racconto “scopami…scopami…scopamiiii”.
E non volevo assolutamente ricascarci!
La vacca ascolta ma non pare affatto interessata a questo. Mi chiede di aiutarla ad allacciare il corsetto delle monte. Mi da un frettoloso bacetto ed esce.
Io la osservo dalla finestra. Per buona parte del cammino fino al parcheggio delle monte è visibile. La vacca incrocia la anziana madre e altri parenti stretti.
Tutti abitano a pochi passi da noi. A vista d’occhio!!
Scambia qualche parola, probabilmente le avranno chiesto dove stesse andando, inoltre da sola, visto che siamo sempre insieme. Ma la puttana ha sempre una credibile scusa pronta.
Io mi apparto, leggo un libro e ovviamente mi chiedo cosa stia facendo in quel momento la puttana, ma resisto alla tentazione di chiamare.
La vacca rientra un paio d’ore abbondanti dopo. Io sono a letto che la aspetto. Lei entra in camera, mi dice: “Ecco la videocamera. Se vuoi inizia a vedere. Io intanto vado in bagno. Ci siamo filmati un pezzo, il secondo tempo non ho filmato.”
Accendo la videocamera. Effettivamente sono pochi minuti. Ma che minuti!!!
La vacca ha appena appoggiato la videocamera sul comò di fronte al letto. Si è ricordata di accenderla dopo i consueti preliminari fatti da pompini, leccate di figa e spesso anche dei sessantanove.
Quel porco di Stefano compare frontalmente. A faccia su. La testa appoggiata sul cuscino. Ha un sorriso da porco! Ma l’attenzione cade sull’enorme cazzone in tiro che si staglia verso l’alto.
Si sente una voce che dice: “Credo che sia accesa”. È la puttana! Poi compare. Tanta e giunonica.
Fa pochi passi. Ha deciso di impalarsi da sola.
Va a cavallo. Il cazzone scompare nella sua figa e un “oooohhhhh” che dice tutto viene fuori dalla sua bocca.
La puttana vorrebbe cavalcare ma il maiale non glielo permette, la tiene per le spalle ed è lui a dargli il cazzo.
La vacca urla da subito ed ha il primo orgasmo. Guardo il tempo: sono passati solo cinquantacinque secondi dalla accensione della videocamera!!! Ed ha già goduto!!!
Subito dopo il maiale la lascia libera di cavalcare. Stefano ha una voce porca ma suadente e sottovoce le dice: “Brava. Così. Godi troia! Godi!”.
Lei urla a squarciagola i suoi “siiii…siiiii…siiii” e anche i consueti “Oooohhh”.
Da quanto gode non si capisce quanti orgasmi abbia ancora. È tutto un urlo e un gemito.
Poi si abbassa verso il porco, le offre le tette da succhiare e limonano senza ritegno.
Quindi gode ancora.
Dopo qualche minuto accade quello che mi disse la puttana: “Mi aveva fatto godere come una cagna! Ora toccava a lui. Lo conosco bene cosa voleva quel porco. Voleva incularmi!”
Non servono parole tra la vacca e quel porco. Si vede che è la quarta volta che si incontrano in pochi mesi.
Lei si mette alla pecorina. Lui le va dietro. Si alza sulle gambe e glielo pianta in culo. La telecamera riprende tutto di spalle.
La vacca caccia un eloquente “Oooooooohhhhh” che pare non finire mai!
Lui glielo lascia gustare per bene in culo, prima di iniziare a pomparla.
È una progressione finché non rimbalzano sul letto da come la sta inculando. Il porco accompagna le sue urla con dei “brava...godi…godi “.
Si intravede il braccio della puttana sotto la sua pancia, si sta masturbando la figa mentre il porco le sta martellando il culo!
Ovviamente ha un altro orgasmo!
Il video in sostanza è tutto lì perché il porco (dopo inculata) andò in cucina a prendere da bere. La vacca lo raggiunse (ovviamente senza portare con sé la videocamera!!) e ultimarono sul divano la monta con inevitabile sborrata in bocca, ingoio e pulizia.
Quando rientrarono in camera per la seconda la videocamera aveva esaurito la memoria.
Quella sera la cagna si fece scopare e inculare da me. Aveva ancora il culo dilatato da quel cazzone mentre la figa larga non era una sorpresa. Era la stessa figa che aveva a quindici anni quando la scopai decenni prima. E, all’epoca, non aveva ancora partorito quindi si può immaginare cosa avesse preso già fino a quel momento.
La vacca mi confermò quanto avevo visto. Che aveva goduto come una troia, come una vera vacca da monta!
Quello (credetemi) che allora si era guardata bene dal dirmi era che ogni volta che scopava con Stefano mi considerava il Re dei cornuti!!!
Audio integrale di questa situazione è stato postato (o lo sarà a breve) su Facebook al profilo Anna Luca nick Lucacuck
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