Stellina azzurra
di
Yuko
genere
sentimentali
Nessun contenuto erotico
La Luna tramonta nei cieli tersi di fianco al Latemar.
Sottile falce che brilla nel cielo, nero di gelo.
La stessa Luna è tramontata da poco nei cieli ucraini e si delinea alla mente l'immagine del dolore senza senso e dell'odio gratuito che si trascina ogni guerra, come lo descrisse John Steinbeck quando parlò del tramonto della sua Luna.
Rigel stella azzurra, supergigante di fuoco a temperatura elevata, ginocchio di Orione, ancora alta sull'orizzonte, nel lento cammino dietro alla falce argentata, si muove lentamente, ricordandoci che la Terra, con grandiosa indifferenza, continua a ruotare su sé stessa. La stessa beata indifferenza del firmamento, questa coperta nera punteggiata di stelle che brillano e palpitano come piccoli spiragli attraverso una spessa coltre buia. Testimonianza di una luce quasi nascosta, oltre il velo di tenebre; una luce poco percepita e ancor meno considerata.
E un'altra stellina azzurra arranca intorno al Sole, ma non è una vera stella, perché la sua luce è fissa.
Oltre un pianeta rosa che brucia alla luce del Sole, oltre il bagliore luminoso e affascinante della dea della bellezza, la Terra si trascina stancamente, e a ogni giro supera e abbandona il dio della guerra. Eppure basta un altro giro intorno al Sole, e la Terra insegue e cerca nuovamente il pianeta rosso; non può, non riesce a farne a meno.
No, sembra una stella, ma la sua luce è fissa;
è un piccolo pianeta che ruota intorno al Sole.
Debole luce fioca, riflesso di grandezza,
tenue luce che navighi nel vuoto,
persa nell'immensità degli spazi,
la tua luce viaggerà incerta nel tempo.
Vaga immagine di grandi globi gassosi,
sei una piccola e misera luce ferma,
errante senza un dove né un perché
e sotto la tua atmosfera volano missili di morte.
“Oh baby baby it's a wild world,
it's hard to get by just upon a smile.”
Una mano appoggia la membrana di un fonendoscopio sulla schiena di un giovane.
Solo ora ti accorgi che, al confronto di quella pelle rosa, la mano ha una sfumatura giallastra.
'Fai dei respiri profondi!'
Breath deeply
تنفس كثيرا (Nafs kathir)
深く呼吸する (Fukaku kokyū suru)
глибоко вдихнути
ብዙ መተንፈስ
Ed è la pelle di una dottoressa a contatto di una schiena dalla pelle scura, dalla pelle chiara, dalla pelle gialla, dalla pelle olivastra, dalla pelle mogano, dalla pelle rossa.
Respira, batti, piccolo fragile cuore.
Una donna sale con fatica sulla neve incrostata che ricopre un ghiacciaio in alta quota. Il respiro affannato si condensa in volute di vapore quando si ferma a osservare quanto manca alla cime. E volge lo sguardo d'intorno a contemplare il panorama delle cime che fanno da corona e che lentamente si abbassano mano mano che lei si eleva sui ghiacci eterni.
Sale con fatica, eppure sale ancora.
Il vento le scompiglia i capelli corvini.
“Soffia, vento, soffia ancora, e scompiglia le donne fra i capelli.
...Un'isola intera ha trovato, nel mare una tomba.
Eppure sfiora le campagne, accarezza sui fianchi le montagne.”
Medici con il passaporto in mano e la carta di imbarco al check-in, lunghe file al controllo dei documenti.
Uno zaino pieno, uno sfigmomanometro, un fonendoscopio, qualche pinza chirurgica e un camice bianco.
“There's so many different worlds
So many different suns.
And we have just one world
But we live in different ones”
Popoli che si muovono scappando dalla propria terra incrociano correnti che si muovono in direzioni opposte per cercare di portare aiuto.
Corridoi umanitari, equipe medico-chirurgiche, scie di comete attraverso il Sistema Solare.
“Seguimmo delle rotte diagonali, dentro la Via Lattea”
E un pianetino ruota intorno al Sole.
Piccola luce persa tra le vere stelle.
Quello che era un nido d'amore ora è teatro di lotte fratricide.
Un tempo culla di vita ora è cimitero della ragione.
“Now that I've lost everything to you,
you say you want to start something new,
and it's breaking my heart you're leaving,
baby I'm grieving.
...You know I've seen a lot of what the world can do,
and it's breaking my heart in two,
cause I never want to see you sad girl”
Un uomo seduto, scrive con il dito parole nella polvere, tracce destinate a scomparire nel vento.
Un uomo affranto disegna simboli che non possono essere compresi.
Un uomo distrutto dai male della Terra, dalle sofferenze dell'umanità.
E tu guardi verso la nuova alba e ti chiedi che cosa ne sarà oggi di migliaia di persone sotto il fuoco incrociato dei cannoni.
Che sarà di te e dei tuoi figli.
Soldati che ritornano in patria avvolti in bandiere.
Mariti, fratelli, padri, figli.
Case distrutte da un fuoco insensato, fogli di carta volano nel vento.
Parole mai ascoltate, frasi ripetute nella storia.
“These mist covered mountains
Are a home now for me
But my home is the lowlands
And always will be
Some day you'll return to
Your valleys and your farms
And you'll no longer burn
To be brothers in arm
Through these fields of destruction
Baptism of fire
I've witnessed your suffering
As the battles raged higher
And though they did hurt me so bad
In the fear and alarm
You did not desert me
My brothers in arms.”
“La primavera tarda ad arrivare...”
La piccola luce azzurra si perde nell'immensità degli spazi.
Le ultime immagini delle sonde che escono dal Sistema Solare.
“Oh baby baby it's a wild world,
it's hard to get by just upon a smile”
“We're fools to make war
On our brothers in arms”
"Ma tutto questo, Alice non lo sa"
La Luna tramonta nei cieli tersi di fianco al Latemar.
Sottile falce che brilla nel cielo, nero di gelo.
La stessa Luna è tramontata da poco nei cieli ucraini e si delinea alla mente l'immagine del dolore senza senso e dell'odio gratuito che si trascina ogni guerra, come lo descrisse John Steinbeck quando parlò del tramonto della sua Luna.
Rigel stella azzurra, supergigante di fuoco a temperatura elevata, ginocchio di Orione, ancora alta sull'orizzonte, nel lento cammino dietro alla falce argentata, si muove lentamente, ricordandoci che la Terra, con grandiosa indifferenza, continua a ruotare su sé stessa. La stessa beata indifferenza del firmamento, questa coperta nera punteggiata di stelle che brillano e palpitano come piccoli spiragli attraverso una spessa coltre buia. Testimonianza di una luce quasi nascosta, oltre il velo di tenebre; una luce poco percepita e ancor meno considerata.
E un'altra stellina azzurra arranca intorno al Sole, ma non è una vera stella, perché la sua luce è fissa.
Oltre un pianeta rosa che brucia alla luce del Sole, oltre il bagliore luminoso e affascinante della dea della bellezza, la Terra si trascina stancamente, e a ogni giro supera e abbandona il dio della guerra. Eppure basta un altro giro intorno al Sole, e la Terra insegue e cerca nuovamente il pianeta rosso; non può, non riesce a farne a meno.
No, sembra una stella, ma la sua luce è fissa;
è un piccolo pianeta che ruota intorno al Sole.
Debole luce fioca, riflesso di grandezza,
tenue luce che navighi nel vuoto,
persa nell'immensità degli spazi,
la tua luce viaggerà incerta nel tempo.
Vaga immagine di grandi globi gassosi,
sei una piccola e misera luce ferma,
errante senza un dove né un perché
e sotto la tua atmosfera volano missili di morte.
“Oh baby baby it's a wild world,
it's hard to get by just upon a smile.”
Una mano appoggia la membrana di un fonendoscopio sulla schiena di un giovane.
Solo ora ti accorgi che, al confronto di quella pelle rosa, la mano ha una sfumatura giallastra.
'Fai dei respiri profondi!'
Breath deeply
تنفس كثيرا (Nafs kathir)
深く呼吸する (Fukaku kokyū suru)
глибоко вдихнути
ብዙ መተንፈስ
Ed è la pelle di una dottoressa a contatto di una schiena dalla pelle scura, dalla pelle chiara, dalla pelle gialla, dalla pelle olivastra, dalla pelle mogano, dalla pelle rossa.
Respira, batti, piccolo fragile cuore.
Una donna sale con fatica sulla neve incrostata che ricopre un ghiacciaio in alta quota. Il respiro affannato si condensa in volute di vapore quando si ferma a osservare quanto manca alla cime. E volge lo sguardo d'intorno a contemplare il panorama delle cime che fanno da corona e che lentamente si abbassano mano mano che lei si eleva sui ghiacci eterni.
Sale con fatica, eppure sale ancora.
Il vento le scompiglia i capelli corvini.
“Soffia, vento, soffia ancora, e scompiglia le donne fra i capelli.
...Un'isola intera ha trovato, nel mare una tomba.
Eppure sfiora le campagne, accarezza sui fianchi le montagne.”
Medici con il passaporto in mano e la carta di imbarco al check-in, lunghe file al controllo dei documenti.
Uno zaino pieno, uno sfigmomanometro, un fonendoscopio, qualche pinza chirurgica e un camice bianco.
“There's so many different worlds
So many different suns.
And we have just one world
But we live in different ones”
Popoli che si muovono scappando dalla propria terra incrociano correnti che si muovono in direzioni opposte per cercare di portare aiuto.
Corridoi umanitari, equipe medico-chirurgiche, scie di comete attraverso il Sistema Solare.
“Seguimmo delle rotte diagonali, dentro la Via Lattea”
E un pianetino ruota intorno al Sole.
Piccola luce persa tra le vere stelle.
Quello che era un nido d'amore ora è teatro di lotte fratricide.
Un tempo culla di vita ora è cimitero della ragione.
“Now that I've lost everything to you,
you say you want to start something new,
and it's breaking my heart you're leaving,
baby I'm grieving.
...You know I've seen a lot of what the world can do,
and it's breaking my heart in two,
cause I never want to see you sad girl”
Un uomo seduto, scrive con il dito parole nella polvere, tracce destinate a scomparire nel vento.
Un uomo affranto disegna simboli che non possono essere compresi.
Un uomo distrutto dai male della Terra, dalle sofferenze dell'umanità.
E tu guardi verso la nuova alba e ti chiedi che cosa ne sarà oggi di migliaia di persone sotto il fuoco incrociato dei cannoni.
Che sarà di te e dei tuoi figli.
Soldati che ritornano in patria avvolti in bandiere.
Mariti, fratelli, padri, figli.
Case distrutte da un fuoco insensato, fogli di carta volano nel vento.
Parole mai ascoltate, frasi ripetute nella storia.
“These mist covered mountains
Are a home now for me
But my home is the lowlands
And always will be
Some day you'll return to
Your valleys and your farms
And you'll no longer burn
To be brothers in arm
Through these fields of destruction
Baptism of fire
I've witnessed your suffering
As the battles raged higher
And though they did hurt me so bad
In the fear and alarm
You did not desert me
My brothers in arms.”
“La primavera tarda ad arrivare...”
La piccola luce azzurra si perde nell'immensità degli spazi.
Le ultime immagini delle sonde che escono dal Sistema Solare.
“Oh baby baby it's a wild world,
it's hard to get by just upon a smile”
“We're fools to make war
On our brothers in arms”
"Ma tutto questo, Alice non lo sa"
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