La falegnameria della felicità

di
genere
gay

Avevo conosciuto Mario quando mi ero iscritto in una società di pallavolo, si era subito attaccato a me, chissà poi perché io non ero molto socievole. Un giorno andammo con le nostre biciclette al mare, una decina di km dalla cittadina in cui vivevamo. Facemmo un lungo bagno e ci divertimmo, quando fu ora di andare via con sorpresa trovammo le nostre bici bucate, ci avviammo a piedi ma da lì a presto avrebbe fatto buio, un pastore che aveva un ovile li vicino ci offrì un passaggio, le bici le avremmo recuperate in un secondo momento, nella sua macchina c'era posto per una sola persona perché c'era già un passeggero e dietro c'erano degli scatoloni, si sedette Mario e io in grembo sopra di lui, la strada era un po' dissestata e durante il viaggio notai che ogni fosso che l'auto prendeva Mario ne approfittava per strusciare il suo cazzo sul mio culo, all'inizio mi sembrava normale ma poi mi resi conto che lo faceva apposta, aveva il cazzo duro e lo sentivo, la cosa strana era che pure io avevo il cazzo duro, cosa mi stava succedendo, in ogni caso feci finta di niente. Arrivati in città scendemmo vicino a casa sua, andiamo nella falegnameria di mio padre continuamo li disse, continuamo cosa chiesi, dai hai capito ribatté lui, entrammo nella falegnameria dove mi fece strada fino ad un angolo buio, mi prese da dietro e incominciò nuovamente a strusciare il cazzo sul mio culo, non riuscivo a dirli di smettere o non volevo che smettesse, dopo un po' sembrò soddisfatto di quello che aveva fatto, tolse fuori il cazzo e mi chiese di toccarlo, come comandato da una forza misteriosa li tenni il cazzo in mano solo per qualche secondo e lui ne fu contentissimo. L'indomani andammo insieme al cinema, il film non era granché ma dopo una scena erotica mi disse, ho il cazzo fuori dai pantaloni, allungai la mano e iniziai a toccarlo e accarezzarlo, poi iniziai a segarlo prima timidamente e poi con più convinzione fino a prendere un bel ritmo e farlo venire, era quello il suo scopo forse, trovare un ragazzo che li facesse le seghe mi chiesi, lui disse solamente da oggi sei il mio migliore amico. La mattina seguente andammo a recuperare le bici con le attrezzature per aggiustarle, mettemmo le pezzette nelle camere d'aria e nel frattempo andammo a farci un bagno al mare, dopo una bella nuotata ci fermammo in un punto dove ambedue toccavamo, tra una parola e l'altra mi prese su un fianco e stringendomi a se infiló una mano dentro il costume incominciò a toccarmi il culo, io presi in mano il suo cazzo e iniziai a segarlo, mentre la sua mano continuava a toccarmi il culo, la mia mano aumentó il ritmo, poi con un dito cercó l'ano, quando venne parte del suo dito era dentro il mio culo, avevamo abbastanza tempo e ci sdraiammo al sole, la spiaggia era deserta, dopo un'oretta che prendevo il sole a pancia in giù, si avvicinò e cominciò a palpeggiarmi il sedere, poi cercó l'ano il suo vero obiettivo, ci infilò un po' il dito, poi lo vidi alzarsi, fece volare via il suo costume, si lubrificò il medio con dell'olio solare si inginocchiò dietro di me facendomi allargare un po' le gambe, mi calò il costume il tanto che li serviva, mi infiló il suo ditone e lo fece scorrere su e giù innumerevoli volte, tolto il dito strusciò un po' il cazzo sul mio culo poi provò ad infilarmi il cazzo e ci riuscì, in quella spiaggia deserta presi per la prima volta un cazzo nel culo. Tornammo all'ovile e quando eravamo pronti a partire uscì fuori il pastore urlando contro di noi, ci avvicinammo per sentire cosa volesse, togliendo fuori un cazzo enorme disse vi ho accompagnato in città, vi ho fatto tenere le bici qua, e qualcuno dovrà pagare, Mario guardò a me ma sicuramente feci una faccia contrariata, perché poi disse con convinzione faccio venire mia sorella uno di questi giorni e andammo via, il pastore credette al mio amico che però non aveva sorelle. L' indomani dopo l'allenamento andammo nella falegnameria, vidi un materassino gonfiabile nel solito nostro angolino, mi strinse in un abbraccio cercando il mio culo, avevo i jeans e non riusciva a infilarci la mano perciò me li slacciai e me li scesi il tanto da lasciare il culo scoperto e lo potesse toccare a suo piacimento, mi accarezzò le natiche e mi infiló un dito nell'ano, poi mi prese da dietro e volle strusciarmi il cazzo sul mio culo nudo nonostante fosse ancora vestito, non ti piaceva il cazzo del pastore chiese, che schifo dissi e poi hai visto come era grosso, il mio non ti fa schifo vero disse continuando a strusciarmi e baciandomi il collo, no il tuo non mi fa schifo dissi tutto eccitato, detto questo iniziò a spogliarsi, nel mentre io finii di spogliarmi e mi distesi sul materassino, si avvicinò ispezionò ancora il mio culetto col suo dito con calma facendolo andare in profondità più volte, mi fece mettere alla pecorina e mi leccò l'ano facendomi venire i brividi, poi sentii il suo cazzo poggiarsi e poi entrare dentro di me, ma quanto era bello sentire il suo cazzo dentro di me andare su e giù e sentire le sue mani sui miei fianchi mentre spingeva, l'amplesso durò abbastanza e quando venne mi riempí il culo di sperma. Diventò un'abitudine farmi scopare da lui. Un giorno mi chiese se volessi succhiargli il cazzo, gli dissi che non mi andava e che comunque anche io volevo qualcosa in più, mi spiegò che lui in culo non lo avrebbe mai preso e che lui non mi aveva mai costretto a fare niente, in effetti aveva ragione tutto era successo senza che nessuno spingesse l'altro, in fin dei conti a me prenderlo nel culo piaceva e a lui piaceva scopare, nella discussione almeno inizialmente ci guadagnai io, perché quel giorno mi fece una sega e prese a farmele ogni volta dopo che mi scopava. Un giorno come se niente fosse, di testa mia incominciai a baciarli il cazzo facendo scorrere la mia lingua fino alle palle, poi lo presi in bocca andando su e giù ma senza andare oltre, poi mi misi alla pecorina prendendo il suo cazzo in profondità, mi fece una sega e questa divenne per un po' di tempo la prassi dei nostri incontri. Il primo pompino completo glielo feci quasi per caso, incominciai a succhiarglelo di fianco a lui che prese in mano il mio cazzo e iniziò a segarmi, più mi segava più la mia testa andava su e giù succhiando con vigore, quando venni colse la mia indecisione se continuare oppure no tirando la mia testa giù verso il suo cazzo, ripresi a succhiarglelo con passione, ero deciso a non deluderlo e quando fu lui a venire tolsi via la bocca, ma poi ripresi a succhiarglelo ingoiando fino all'ultima goccia di sperma, ci prendemmo una bella pausa e lessi nei suoi occhi una certa soddisfazione, cosa vuoi fare ora chiese, scopami ora dissi mettendomi alla pecorina, tutto questo successe nella falegnameria della felicità.
scritto il
2022-03-16
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