Lo vuoi papà? - L'iniziazione del mio ragazzo 2° - Il suocero

di
genere
incesti

Dopo quella esperienza in cui avevo fatto vedere al mio ragazzo quelle scene su You Porn in cui due giovani come noi scopavano facendo anche sesso orale e anale, il mio ragazzo non si era fatto vedere per un paio di giorni.

Ci sentivamo solo al telefono mentre io continuavo ad incontrare sua madre per i preparativi al matrimonio.

Il terzo giorno finalmente, era venuto a casa mia con in mano un mazzo di fiori colorati ed un pacchetto per me.



-Ciao amore.-

Mi aveva detto abbracciandomi e baciandomi sulle labbra con dolcezza, poi:

-Amore, rivediamo insieme quel filmino hard dell'altro giorno?-

In quel momento cercava di ostentare una disinvoltura che sicuramente non aveva.

Il fatto però che mi avesse proposto di rivedere le scene di sesso di quei due giovani così somiglianti a noi, mi aveva sorpresa piacevolmente.

Mentre guardavamo il film, a differenza della volta precedente in cui il suo sguardo era imbarazzato e fuggevole, stavolta era attento e piuttosto interessato.

Naturalmente, non avevo perso l'occasione di toccarlo proprio li trovandogli il pene eretto e duro sotto i pantaloni.

-Come sei eccitato amore.. non dirmi che vuoi che proviamo anche noi a fare quel gioco.-

Gli avevo bisbigliato in un orecchio mentre sullo schermo scorreva una sceca di sesso anale.

-Si.....-

Mi aveva risposto con la voce tremula.

In men che non si dica, eravamo già nudi con me in ginocchio che gli offrivo le mie chiappe stando ben attenta a stringere lo sfintere anale per evitare che si accorgesse cdi quanto fossi già aperta.. sfondata!

Fortunatamente lui era talmente eccitato che gli era bastato appoggiarlo alla mia rosetta per venirsene senza neanche tentare una penetrazione.

-Che bello amore, che bello sentirti godere e sentire sul mio corpo il calore del tuo seme e poi.. fare insieme a te certe scoperte.. che bello, che bello!

Non preoccuparti se non siamo riusciti a portare sino in fondo questa prima volta.

L'importante è averci provato ed esserci convinti che lo vogliamo fare e sicuramente l'occasione non ci mancherà dopo il matrimonio.

Mi piacerebbe provare con te anche tutte le altre cose che abbiamo visto anche se in questo momento ci sembrano così peccaminose, sporche e inaccettabili per due sposini come noi.-

Mi riferivo ovviamente a tutte le combinazioni che quei due porcelli "Mmmmmm.. che meraviglia!" di You Porn ci proponevano: 69-Pompini-Cunnilyngus-Sborrate in bocca e tra le tette e ovviamente, quelle inculate meravigliose che avevamo provato ad imitare senza successo.

-Amore ti ho portato un regalo!-

Mi aveva detto con un sorriso strano senza nascondere un certo imbarazzo.

-Che meraviglia!

Grazie, grazie amore, voglio provarlo subito!
Voglio che tu stesso me lo metta dentro!-

Nella scatola che mi aveva portato c'era un plug del tipo di quello del filmato ma decisamente più bello.

Immaginando che fossi ancora vergine, lo aveva scelto più piccolo ma più prezioso; era tutto di vetro trasparente con alla fine un grosso cristallo a forma di diamante rosso dai mille meravigliosi riflessi colorati.

Dopo essermi fatta lubrificare con del burro me lo ero fatto inserire subito ed anche se lui non lo sapeva, da quel momento lo avevo tenuto dentro di me sempre sino al giorno del matrimonio quando lo avevo usato per tamponarmi il culo pieno di sperma anche mentre sull'altare durante la cerimonia gli giuravo eterno amore e poi, per il resto della giornata sino a mostrarglielo a letto la prima notte di nozze.

La sorpresa gli era piaciuta al punto che quando me l'ero sfilato, non si era accorto che gocciolavo di sperma.

Era talmente arrapato che al tentativo di infilarmelo dentro, come la prima volta, se ne era venuto senza riuscire a penetrarmi.

Cominciavo a pensare che avesse un blocco dovuto alla difficoltà di superare i mille tabù che gli aveva inculcato la madre sin da piccolo.

-Tesoro, non preoccuparti, lo faremmo un'altra volta.
Questa è la nostra prima notte e dobbiamo fare l'amore come fanno gli sposi anche se io sono già incinta.

Il viaggio di nozze era durato due settimane trascorse in modo meraviglioso.

Abbiamo fatto sesso anche tre volte al giorno dimenticando le "porcherie" che avevamo visto su You Porn e facendo l'amore sempre nella posizione del missionario, io sotto a gambe larghe e lui sopra cercando di non far gravare il peso del suo corpo sul mio ventre pregno.

Naturalmente per me, non vi era nulla di meraviglioso a letto mentre erano bellissime tutte le altre cose che facevamo durante la giornata: Visite a posti incantevoli, spiaggia e ristorantini romantici dalle cucine più insolite e creative e poi i mercatini dai mille colori e profumi inebrianti.

E poi, quel ragazzo nero che nel locale ripostiglio di quel ristorantino così intimo e grazioso, si era fatto succhiare il cazzo e dopo avermi sfilato il plug "Finalmente!" me l'aveva messo nel culo scaldandomi il retto coi suoi bollenti fiotti di sborra.

Devo precisare che prudentemente, non sapendo mai come si sarebbe svolta la giornata, al mattino sotto la doccia mi infilavo nel culo il flessibile per pulirmi completamente il retto ed essere così pronta alla bisogna.

Al nostro rientro, avevamo deciso che sino a dopo il parto io avrei interrotto la frequenza all'università per dedicarmi alla casa ed alla cura del pancione sempre più gonfio mentre il mio maritino alternava lo studio col lavoro presso un'azienda di famiglia.

Un mattino mentre sola in casa, ero intenta in cucina a preparare la cena, era venuto a farmi visita mio suocero:

-Ciao!-

-Ciao, che sorpresa!-

-Passavo di qui ed ho pensato di venire a far visita alla nostra bella sposina.-

Aveva aggiunto porgendomi una bellissima rosa rossa.

-Grazie, grazie sei sempre così gentile con me.-

-Non devi ringraziarmi ma sono io che devo ringraziarti per aver reso felice mio figlio portando anche in regalo a tutta la famiglia la meraviglia della tua figura e del tuo essere.-

-Così però mi fai arrossire.-

-Papà "Così mi fai arrossire papà" mi piacerebbe che tu mi chiamassi papà quando mi parli o quando vuoi chiedermi qualcosa.

Chiamami papà!-

-Ok, va bene papà!-

-Così va meglio.

Ascolta bambina mia, so che mio figlio ti ha fatto un regalo molto particolare ed intimo e so anche che lo indossi sempre.-

-Che regalo?

Mio marito mi fa tantissimi regali a quale ti riferisci di preciso; i vestiti? gli anelli? la moto? i viaggi?-

-No, niente di tutto questo, ti ho detto che è una cosa intima che indossi tutti i giorni!-

-Ah, capisco, ti riferisci a tutta la biancheria intima in seta!-

-No!

Mi riferisco al diamante rosso che indossi sotto al perizoma!-

A quel punto, sorpresa dal suo ardire e completamente rossa in viso, avevo cominciato a tremare e balbettando gli avevo risposto:

-Il giocattolo intimo in cristallo rosso?!
Come fai a saperlo.. papà?-

-Si proprio quello!

Come faccio a saperlo, semplice, perché l'ho comperato io quando mio figlio me ne ha parlato e mi ha chiesto consigli su come comportarsi in certe cose.

Naturalmente, ho cercato di dargli dei consigli che, da quanto capisco, non è stato ancora in grado di mettere in pratica.-

-In che senso?-

Avevo risposto sempre più turbata e balbettante.

-Nel senso che nonostante tu indossi sempre quel gioiellino, lui non è ancora riuscito a prenderne il posto ed io mi chiedo il perché!

Mi piacerebbe vedere come ti sta per cercare di capire cosa si perde mio figlio!-

A quel punto avevo capito che mio suocero era un porco e siccome con la mia esperienza avevo imparato a riconoscerli e comportarmi di conseguenza, avevo riacquistato sicurezza e gli avevo risposto:

-Ma vuoi vedere davvero come mi sta.. dentro?-

-Si!-

Era stata la sua risposta secca.

Quando facevo i lavori di casa indossavo sempre una t shirt piuttosto comoda ed una minigonna a metà coscia senza intimo.

Alla sua risposta, mi ero appoggiata al tavolo e dandogli le spalle, mi ero abbassata e tirando la gonna sulla schiena, gli avevo mostrato le mie chiappe in mezzo alle quali brillava il cristallo rosso del plug.

-Ecco papà, ti piace?
Lo vuoi vedere meglio papà?-

Avevo insistito in tono di sfida mentre con le mani mi allargavo le chiappe davanti ai suoi occhi strabuzzati.

-Che spettacolo!-

Aveva commentato lui avvicinandosi a me per appoggiarsi al mio culo e farmi sentire la sua potente erezione mentre con le mani mi stringeva il seno.

-Che meraviglia!

Credo che sia tutto sprecato per quel mollaccione di mio figlio!-

-Perché dici così papà?-

Avevo risposto col tono della ragazza ingenua che nulla sa ancora delle gioie del sesso.

-Perché! Mi chiedi perché?

Ti dico io perché!

Mio figlio non sa nulla in fatto di sesso ed anche tu, col corpo meraviglioso che ti ritrovi, ti limiti a fare l'amore in un solo modo!

Incredibile, incredibile!

Da quello che ne so, non hai mai fatto un pompino in vita tua!-

A quelle parole, si era slacciato il pantalone e calandoselo insieme alle mutande sin sopra le scarpe mi aveva intimato:

-Vieni qua bambina di papà, inginocchiati e prendilo in bocca!-

Aveva davvero un bel cazzo, duro e invitante col pelo ben curato di chi ne fa un buon uso.

Con un atteggiamento timoroso, mi ero inginocchiata e col fare di chi prende il cazzo in bocca per la prima volta, lo toccavo malamente indugiando con le labbra chiuse e con una espressione schifata.

Per farla breve, gli avevo fatto il miglior pompino della sua vita e quando sbuffando mi aveva detto che stava per venire con l'invito ad allontanare la bocca, io da perfetta imbranata, con le mani dietro le sue natiche lo avevo stretto a me lasciandomi inondare di sborra la gola sino ad ingoiare tutto poi, fingendo di essere disgustata, lo avevo spinto ed avevo cominciato a tossire e sputare "che schifo.. che schifo!" avevo gli occhi carichi di lacrime e la bocca oscenamente gocciolante di saliva e residui di sperma:

Una recita da perfetta attrice! Mai mi ero sentita così troia prima!

-Scusami bambina scusami.. non volevo.. non volevo.. ma la tua bocca era così morbida.. la tua lingua così calda.. le tue labbra così vellutate.. il movimento della tua testa.. i tuoi capelli tra le mie dita!

Che meraviglia e non ho saputo resistere.-

Mentre lui continuava a scusarsi, col viso arrossato e gli occhi umidi, mi ero alzata e gli avevo infilato la lingua in bocca sino alle tonsille.

Dopo esserci rimessi in ordine ed aver bevuto un caffè in soggiorno lui aveva aperto la sua borsa e ne aveva estratto una scatola:

-Bambina di papà, sei un'allieva bravissima e per domani vorrei passare alla seconda lezione.

So che mio figlio non è mai riuscito a dischiudere quel fiore che hai tra le natiche e domani vorrei provarci io.

In questa scatole ci sono tre confezioni di soluzioni per clisteri.

Domattina, quando tuo marito esce di casa, vai in bagno e ti pulisci l'intestino ed io verso le nove torno a farti visita e facciamo la seconda lezione.

-Grazie papà!-

segue


scritto il
2022-03-30
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