Quel giorno scoprii di avere una sorella... .
di
Batacchione.
genere
etero
Avevo quarant'anni e quel giorno stavo accompagnando mio padre in Chiesa per l'ultimo suo viaggio: il funerale. Fuori e dentro la Chiesa vengo salutato ed abbracciato da tanta gente che mi dimostra tanto affetto. Quando vado a sedermi al primo banco, mi si affianca una biondona che, con molta discrezione mi stringe la mano e poi mi sfiora la guancia con un bacio discretissimo, casto, silenzioso ed ogni tanto mi osserva con espressione di dolore e poi mi sorride. Terminata la Messa funebre, la bionda va ad accarezzare il cofano funebre poi si affianca nuovamente a me ed allora io le chiedo chi fosse e come, dove, perchè aveva conosciuto mio padre che ogni tanto, una volta all'anno, mi lasciava solo a Roma. Allora, chiarisco tutto con voi lettori: mia madre non c'era più ed io vivevo con mio padre a Roma e lui, almeno una volta all'annno se ne andava in Australia a Perth, dove aveva lavorato molti anni. Io avevo sempre creduto che lui se ne andava a trovare i suoi compagni di lavoro ma invece andava da sua figlia Susan che naturalmente io ignoravo completamente. Quel giorno, Susan, la biondona che mi affiancava strettamente, mi mise al corrente del rapporto suo con mio padre così capii perchè mi osservava con morbosa curiosità, infatti poi mi fece notare che ho la stessa espressione triste come lui, la camminata simile e, dopo la sepoltura ci raccontammo il proprio convivere con papà. Poi lei mi chiese se le dicevo dove poter dormire per tre giorni a Roma e le risposi che a casa mia un posto letto ce lo avevo, quindi poteva benissimo sostare da me e ci andammo subito. Mentre lei stava sistemando i suioi abiti nell'armadio, scoppiò un temporale che ci dissuase di andare a cena in una trattoria storica a Trastevere ed allora rimanemmo in casa, continuando a parlare di papà e della nostra infanzia divisa con lui. Venne l'ora di cena e le preparai una gustosa pasta all'amatriciana che lei apprezzò moltissimo e sul camino cuocei carne di maiale. Susan apprezzò molto la cena tipica italiana e le promisi che in tre girni le avrei proposto altri piatti tipici della cucina romana...tutta roba naturalmente leggera, digeribilissima...diciamo così! Dopo un continuo ricordare papà, decidemmo di andare a dormire ma francamente il mio pensiero era tutto per mia sorella: una strafigona, alta, bionda, viso da sogno, seno da sgranare gli occhi e fianchi e cosce da farti venire pensieri assai poco casti; insomma, avevo una sorellona, poco più grande di me ma io avrei voluto intensamente "cadere nell'incesto" e...quella notte, il "destino" volle darmi un grosso aiuto nel "precipitare nel peccato e nell'incesto" perchè mio complice fu il tremendo temporale che, sapete che accadde!?! : la persiana sbattè e cadde sul cortile del palazzo, poi la finestra si spalancò facendo inzuppare con la pioggia il letto di Susan, che, presa dallo spavento irruppe in camera mio e mi fece vedere come era infradiciata, così corsi a chiudere la stanza sua e subito dopo le diedi un mio pigiama che indossò subito in bagno e dopo le proposi di comportarci da fratellini bravi e dormire insieme nel letto di mio padre, da me già occupato, a due piazze. Dopo che Susan si mise sotto le coperte, ci venne spontaneo abbracciarci per il freddo che la aveva quasi congelata. Cercammo di dormire ma i tuoni ci fcevano stare svegli, così ci rimettemmo a parlare, consapevoli che al mattino forse avremmo potuto dormire. Vuoi un sorriso, un'affettuosa carezza reciproca, poco dopo eravamo strettamente abbracciati e...anche il mio batacchione si ridestò, dopo ore di assopirsi evitando di farlo appoggiare al fianco sinuoso di Susan ma poi, per mia fortuna, ed anche per la mia innata timidezza, fu Susan a dire che dovevamo smettere di fare i fratellini buoni e bravi, così si slanciò ad infilarmi la lingua in bocca ed io le risposi con una slinguata al cigneo collo per risalire poi ai lobi delle orecchie, così carine che ciucciai un poco e dopo scesi ai seni, continuai ad andare sempre più giù e le leccai l'ombelico arrivando poi alla figona che sentii pelosissima...eravamo al buio... , così poi accesi la luce per osservarci nei nostri giochi che riprendemmo subito e, leccandole il grilletto, la vidi schizzare tanti di quei suoi umori da infradiciarmi il viso ma la cosa fu gustosissima per me sentire tutto il liquido caldissimo che mi dava una sensazione di brivido ed allora mi fece subito avere una super erezione ed il mio batacchione s'innalzò verso il cielo facendomi immediatamente mettere a spalancare le coscione di Susan e penetrarla in figa impetuosamente. Iniziai un deciso penetrarla con un su e giù che la fece gridare di piacere gemendo e più godeva e più mi sntivo il batacchione irrigidirsi semper di più e, senza pensarci sopra le saricai dentro la figona un Oceano di sborra. Dopo che sentii uscire dal mio uccellone l'ultimo schizzo di sperma, mi rivolsi a lei dicendole che se fosse rimasta incinta da me, la avrei spinta a convivere con me in Italia ma lei fu rapida a dirmi che non c'erano problemi...prendeva la pillola ma io confesso che mi sarebbe piaciuto assai avere una compagna per la vita ed un nostro figlio. Poi lo dissi a lei ma la vidi subito mutare espressione sul viso, lei era sola e viveva benissimo così, però non escludeva di fare spesso Australia-Italia ed anch'io potevo benissimo essere suo ospite a Perth., così dopo che amoreggiammo fino all'alba, scopando ancora tre volte e poi dedicarmi al suo bellissimo culo, crollammo in un sonno profondissimo e stava per arrivare il nostro primo giorno pieno d'amore, di sesso...ma ogni cosa al suo tempo.
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