La Regina di Saba

di
genere
etero

Avvolto dalla bellezza di S. Maria Novella e la sua famosa piazza fiorentina, siedo su una panchina in contemplazione. Ad un tratto sento una presenza dietro di me e ho un presentimento, mi volto e mi trovo davanti, non so, la Regina di Saba, sì, proprio, la Regina di Saba. La giovane africana, la Regina ora mi invita a comprare qualcosa di quello che distende sulla panchina accanto a me: collane, braccialetti, manufatti in legno. Descrive la merce e io guardo lei estasiato. Un bel nero splendente nel viso abbellito da un'esotica ma semplice pettinatura etnica e da due occhi a mandorla che sanno di oriente. Le mani lunghe e affusolate ornate di henne e tutto il resto avvolto da una variopinta veste lunga in cui spiccano il verde, il rosso e il giallo: il grano di primavera, papaveri e ginestre. Ad un tratto, mentre lei, in una lingua mista di francese e italiano approssimativi, sollecita l'acquisto di qualcosa, non posso fare a meno di dirle: "Come sei bella. Come ti chiami?" " Janine" e mi sorride quasi a volermi dire che è abituata ai complimenti. Le chiedo da dove viene e mi racconta la sua storia: è venuta in aereo dal Senegal in Francia con uno zio che è poi stato arrestato a Lione per reati vari e lei si è ritrovata sola senza protezione di nessun genere. Si è messa alla fine con un giovane del suo paese da cui ha avuto un figlio, Mustafà. Mustafà ora è in Senegal affidato ai genitori del padre che non si è fatto più vivo e non si sa dove sia finito. Lei ha ventitré anni. Io non so se dice il vero ma mentre racconta la guardo con la solita intensità perché, muovendosi e parlando, è ancora più bella. Le chiedo dove vive e con chi e Janine mi risponde che c'è un libico che l'ha portata ad Empoli, le passa la merce da vendere e la fa dormire in uno scantinato insieme ad altre ragazze come lei. Indago per capire se si prostituisce e non è chiaro ma è chiaro che ha bisogno di soldi, un estremo bisogno e per soldi sarebbe disposta a molto ma non a tutto, lascia intendere. Le compro due o tre cose, le ammollo 50 euro e lei dice che andrà a cambiarle per il resto e che mi posso fidare perché "vedi ti lascio tutta la mercanzia".

Ho vissuto con lei alcuni bellissimi mesi dopo averla "riscattata" L'ho trattata da principessa materialmente e moralmente. Non mi sono certo approfittato di lei che si è concessa generosamente quando e come ha voluto. Il mio godimento è stato grande e continuo perché Janine mi ha veramente insegnato a fare l'amore, un amore libero senza inibizioni, potrei dire "animale", il più bello e appagante.

Ora Janine vive con un suo connazionale. Se ne innamorò dopo averlo conosciuto in uno studio dentistico. Io non posi ostacoli, come era giusto che fosse. Quando mi capita di incontrarla, lei è molto affettuosa, mi bacia e mi chiede della mia vita da single attempato, quasi preoccupandosene. Io sempre la tranquillizzo e nostalgicamente l'accarezzo. Vorrei dirle: "Mi manchi Janine".
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scritto il
2022-05-03
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