Vedove... rallegrate
di
Frossi
genere
trio
Vivo in un condominio con molte vedove, vedove nere, vedove bianche, donne mature ma ancora appetibili, donne normali, casalinghe, madri, alcune giovani nonne. Ci tengono al loro aspetto, si capisce da come si vestono, si truccano, si profumano si pongono con invitante grazia nell'interlocuzione. I mariti sono morti o se ne sono andati da vivi, i figli anche e loro sono sole, con delle voglie, ho sempre immaginato, e mi sarebbe piaciuto...
Mi ci è voluto un po' per passare dal pensiero all'azione, ho dovuto sondare il terreno con dei preliminari che anticipassero quelli veri possibili, il meglio del sesso.
Marina abita a pian terreno, accanto a noi e noi spesso la mattina presto facciamo all'amore. "Cavolo, dice la mia compagna, ci sentiranno". "Ma chi vuoi che ci senta, mica urliamo e poi se anche ci sentono, chi se ne frega, penseranno che stiamo scopando e che ancora ci piace"
Un giorno mi capita di incontrare Marina per le scale, ci salutiamo, poi lei dice con nonchalance: "Vi svegliate presto la mattina", capisco l'allusione e rispondo direttissimo :"Sì qualche volta e ci piace "farlo" a quell'ora". Marina non si scompone: "Eh l'avevo capito, beati voi". Ci guardiamo sorridendo, io mi liscio la barba lei umetta le labbra poi lei: "Anche a me piace farlo appena sveglia, mi piaceva ovviamente, ora, se mai, devo fare da sola e quando vi sento, ascolto volentieri". Irresistibilmente io: "Se le piacesse, potrebbe unirsi a noi, sarebbe bello.. Dopo un po', già sulla strada :"Ma la sua amica, sì Pina dico.. "No, con lei non c'è problema, le piace il trio". Passa l'autobus che la Signora deve prendere, ci salutiamo, lei un po' confusa sale e mi manda un'occhiata di traverso con un malizioso sorriso sfuggente.
A tavola racconto a Pina dell'incontro e lei non si scompone: "Quasi quasi" si limita a dire, "Marina piace anche a me". Ci ridiamo sopra. "Chissà che una di queste mattine" aggiungo io, "non ci faccia una sorpresa". Il discorso finisce lì, come se avessimo parlato di una cosa assurda. Più tardi Marina è tra noi, letteralmente: baci, carezze, lingue ovunque; gemiti, sospiri, frammenti di parole, frasi eccitanti. Alla fine giungiamo là dove volevamo arrivare e il percorso è stato magnifico. In tre è meglio, ora lo sappiamo e non sapremo rinunciarci. Qualche volta le voci da fuori delle altre "abbandonate" mi inducono ad altri tentativi, ad altre "convocazioni". Marina è stata la prima ma non sarà la sola.
Mi ci è voluto un po' per passare dal pensiero all'azione, ho dovuto sondare il terreno con dei preliminari che anticipassero quelli veri possibili, il meglio del sesso.
Marina abita a pian terreno, accanto a noi e noi spesso la mattina presto facciamo all'amore. "Cavolo, dice la mia compagna, ci sentiranno". "Ma chi vuoi che ci senta, mica urliamo e poi se anche ci sentono, chi se ne frega, penseranno che stiamo scopando e che ancora ci piace"
Un giorno mi capita di incontrare Marina per le scale, ci salutiamo, poi lei dice con nonchalance: "Vi svegliate presto la mattina", capisco l'allusione e rispondo direttissimo :"Sì qualche volta e ci piace "farlo" a quell'ora". Marina non si scompone: "Eh l'avevo capito, beati voi". Ci guardiamo sorridendo, io mi liscio la barba lei umetta le labbra poi lei: "Anche a me piace farlo appena sveglia, mi piaceva ovviamente, ora, se mai, devo fare da sola e quando vi sento, ascolto volentieri". Irresistibilmente io: "Se le piacesse, potrebbe unirsi a noi, sarebbe bello.. Dopo un po', già sulla strada :"Ma la sua amica, sì Pina dico.. "No, con lei non c'è problema, le piace il trio". Passa l'autobus che la Signora deve prendere, ci salutiamo, lei un po' confusa sale e mi manda un'occhiata di traverso con un malizioso sorriso sfuggente.
A tavola racconto a Pina dell'incontro e lei non si scompone: "Quasi quasi" si limita a dire, "Marina piace anche a me". Ci ridiamo sopra. "Chissà che una di queste mattine" aggiungo io, "non ci faccia una sorpresa". Il discorso finisce lì, come se avessimo parlato di una cosa assurda. Più tardi Marina è tra noi, letteralmente: baci, carezze, lingue ovunque; gemiti, sospiri, frammenti di parole, frasi eccitanti. Alla fine giungiamo là dove volevamo arrivare e il percorso è stato magnifico. In tre è meglio, ora lo sappiamo e non sapremo rinunciarci. Qualche volta le voci da fuori delle altre "abbandonate" mi inducono ad altri tentativi, ad altre "convocazioni". Marina è stata la prima ma non sarà la sola.
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