La mia famiglia
di
LILLO
genere
incesti
Di solito i racconti partono da un'inizio, di solito, in quelli erotici, e incestuosi, con dovuta specifica di particolari, io inizierò dalla fine, per poi piano piano risalire alle origini.
Io ora ho quarant'anni, sono da sempre omosessuale, e travestita, oramai la mia vita è al femminile, ho iniziato prestissimo a mostrare la mia differenza sessuale, e col tempo, devo dire che la mia famiglia, l'ha accettata e poi sostenuta.
Ora dirigo la ditta di famiglia, papà è in pensione, e viene molto di rado in azienda, io sono per tutti la signora Paola, si mi presento en femme con tacchi dieci, e tutti sanno che in realtà sono nata maschio.
Il decidere, parlare trattare come donna mi rende completa, le occhiatine delle mie segretarie e dei miei dipendenti mi eccitano, e devo dire, che con alcuni di loro ci sono finita a letto, comunque, il bello della mia storia è in famiglia.
Ieri sera, sono rientrata a casa dopo il lavoro, ho raggiunto i miei, e mi sono fiondata in camera, spogliata e mi sono preparata per la doccia, e come di consueto, mamma, nuda mi ha aiutata a lavarmi, ci siamo scambiati baci e effusioni, mentre ci toccavamo i rispettivi corpi, soffermandoci sui nostri seni
adoro le tette di mamma, ha un sesta abbondante ora cadenti come piacciono a mè, io una quarta in comune abbiamo dei capezzoli molto pronunciati, che ci succhiamo a vicenda.
Dopo esserci lavate, la porto per mano in camera sua, la aiuto a stendersi sul letto, le allargo le gambe e inizio a leccarle la figa, soffermandomi sul clittoride, lo mordicchio, lei geme e inizia a godere, poi le infilo la lingua, si bagna, inizia a bagnarsi, e solo allora le salgo sopra, e le infilo il mio bastone nella calda figa, lei mi avvinghia con le gambe e inizio la sua monta.
La sbatto per una quindicina di minuti, le urla il suo piacere, e poi la innondo di sperma, cosa che ho iniziato a fare da giovanissima, è stata la mia nave scuola, e madre dei miei quattro figli.
Poi la bacio, e la lascio lì, voglio che il mio sperma le rimanga dentro il più possibile, anche se non è più riproduttiva, è un gioco che ho sempre amato.
Poi mi preparo, indosso il mio reggicalze le calze, i tacchi, e mi reco in sala, dove una delle mie figlie, e uno dei miei figli, sono occupati a preparare la tavole, mi salutano, ciao mamma, e mi dirigo verso mio padre, stà comodamente seduto davanti alla televisione, lo bacio, mi inginocchio, e gli sfilo i pantaloni, è già pronto, ha il cazzo durissimo, mio padre ha il cazzo di un'asino, è pazzesco, le prime volte mi ha distrutta, ma ora sono abituata, come ho abituato i miei figli, mi giro, prendo un poco di gel, che si trova sempre pronto sul tavolino, e dopo averlo umettato, mi ci siedo sopra.
Chiudo gli occhi, è un momento particolare, sentirlo entrare e scivolarci sopra, è pazzesco, mi ci siedo letteralmente sopra, e lo prendo tutto.
Mia figlia si avvicina, ne hai voglia vero mamma? io annuisco, me lo godo, mi sbatto sul suo cazzone come una forsennata, mia figlia mi accarezza i seni, io godo amoessere toccata, lei inizia a toccarsi trà le gambe, mio figlio si avvicina, la bacia, un attimo dopo sono nudi, mio padre si eccita ancora di più, piano papi il culo è il mio, ti stà diventando enorme, lui ride, scopala dice a mio figli, lei si ritrae, no prendi il preservativo prima sono, a rischio gravidanza, io stò venendo, sborro senza toccarmi, papà mi riempie di sperma mi innonda.
Guardo Gianni, mio giglio, montala le dico, senza nulla, diventerete genitori, da oggi solo tù la scoperai, fino ad ingravidarla, poi sarà di tutti, lui le infila il cazzo in figa, lei lo bacia, si mio amore sarò la madre di tuo figlio, sfondami, e così, assisto alla monta di mia figlia.
Sono di nuovo eccitata, così chiamo l'altra mia figlia, è a casa col marito, tesoro vieni da mè questa sera, ho voglia della tua figa, ma mamma, sai che vorrei avere un figlio da mio marito, la interrompo, io sono tuo marito e tua madre, muoviti, mezz'ora dopo mio genero mi consegna mia figlia, nuda con i soli tacchi e un cappottino ch la copre a malapena, lo guardo e dico, non è gravida vero stronzo, lui fa cenno di nò col capo, bene, ci pensiamo noi impotente, e mi dirigo con Anna nella mia camera.
Io ora ho quarant'anni, sono da sempre omosessuale, e travestita, oramai la mia vita è al femminile, ho iniziato prestissimo a mostrare la mia differenza sessuale, e col tempo, devo dire che la mia famiglia, l'ha accettata e poi sostenuta.
Ora dirigo la ditta di famiglia, papà è in pensione, e viene molto di rado in azienda, io sono per tutti la signora Paola, si mi presento en femme con tacchi dieci, e tutti sanno che in realtà sono nata maschio.
Il decidere, parlare trattare come donna mi rende completa, le occhiatine delle mie segretarie e dei miei dipendenti mi eccitano, e devo dire, che con alcuni di loro ci sono finita a letto, comunque, il bello della mia storia è in famiglia.
Ieri sera, sono rientrata a casa dopo il lavoro, ho raggiunto i miei, e mi sono fiondata in camera, spogliata e mi sono preparata per la doccia, e come di consueto, mamma, nuda mi ha aiutata a lavarmi, ci siamo scambiati baci e effusioni, mentre ci toccavamo i rispettivi corpi, soffermandoci sui nostri seni
adoro le tette di mamma, ha un sesta abbondante ora cadenti come piacciono a mè, io una quarta in comune abbiamo dei capezzoli molto pronunciati, che ci succhiamo a vicenda.
Dopo esserci lavate, la porto per mano in camera sua, la aiuto a stendersi sul letto, le allargo le gambe e inizio a leccarle la figa, soffermandomi sul clittoride, lo mordicchio, lei geme e inizia a godere, poi le infilo la lingua, si bagna, inizia a bagnarsi, e solo allora le salgo sopra, e le infilo il mio bastone nella calda figa, lei mi avvinghia con le gambe e inizio la sua monta.
La sbatto per una quindicina di minuti, le urla il suo piacere, e poi la innondo di sperma, cosa che ho iniziato a fare da giovanissima, è stata la mia nave scuola, e madre dei miei quattro figli.
Poi la bacio, e la lascio lì, voglio che il mio sperma le rimanga dentro il più possibile, anche se non è più riproduttiva, è un gioco che ho sempre amato.
Poi mi preparo, indosso il mio reggicalze le calze, i tacchi, e mi reco in sala, dove una delle mie figlie, e uno dei miei figli, sono occupati a preparare la tavole, mi salutano, ciao mamma, e mi dirigo verso mio padre, stà comodamente seduto davanti alla televisione, lo bacio, mi inginocchio, e gli sfilo i pantaloni, è già pronto, ha il cazzo durissimo, mio padre ha il cazzo di un'asino, è pazzesco, le prime volte mi ha distrutta, ma ora sono abituata, come ho abituato i miei figli, mi giro, prendo un poco di gel, che si trova sempre pronto sul tavolino, e dopo averlo umettato, mi ci siedo sopra.
Chiudo gli occhi, è un momento particolare, sentirlo entrare e scivolarci sopra, è pazzesco, mi ci siedo letteralmente sopra, e lo prendo tutto.
Mia figlia si avvicina, ne hai voglia vero mamma? io annuisco, me lo godo, mi sbatto sul suo cazzone come una forsennata, mia figlia mi accarezza i seni, io godo amoessere toccata, lei inizia a toccarsi trà le gambe, mio figlio si avvicina, la bacia, un attimo dopo sono nudi, mio padre si eccita ancora di più, piano papi il culo è il mio, ti stà diventando enorme, lui ride, scopala dice a mio figli, lei si ritrae, no prendi il preservativo prima sono, a rischio gravidanza, io stò venendo, sborro senza toccarmi, papà mi riempie di sperma mi innonda.
Guardo Gianni, mio giglio, montala le dico, senza nulla, diventerete genitori, da oggi solo tù la scoperai, fino ad ingravidarla, poi sarà di tutti, lui le infila il cazzo in figa, lei lo bacia, si mio amore sarò la madre di tuo figlio, sfondami, e così, assisto alla monta di mia figlia.
Sono di nuovo eccitata, così chiamo l'altra mia figlia, è a casa col marito, tesoro vieni da mè questa sera, ho voglia della tua figa, ma mamma, sai che vorrei avere un figlio da mio marito, la interrompo, io sono tuo marito e tua madre, muoviti, mezz'ora dopo mio genero mi consegna mia figlia, nuda con i soli tacchi e un cappottino ch la copre a malapena, lo guardo e dico, non è gravida vero stronzo, lui fa cenno di nò col capo, bene, ci pensiamo noi impotente, e mi dirigo con Anna nella mia camera.
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