Il figlio del collega
di
LILLO
genere
gay
Io per lavoro, ho un'appartamento a Milano, lo uso spesso, e negli ultimi anni, direi che ci vivo quasi tutta la settimana.
I rapporti con mia moglie Gabriella, sono finiti da parecchi anni, sapendo la mia condizione di omosessuale travestita, ha deciso di interrompere ogni rapporto sessuale, anche se siamo rimaste sposate, e con due figli, ognuno, ha intrapreso la propria vita.
Nulla di scandaloso, lei ha i suoi maschietti e io i miei, i nostri figli, ormai adulti, sanno tutto, e spesso mi vengono a trovare, e mi vedono al femminile, hanno anche conosciuto alcuni dei miei fidanzati.
Al lavoro, le mie segretarie sono al corrente della mia doppia vita, e alcuni colleghi, sono passati nel mio letto e nel mio culetto, quindi tutto sommato tutto a posto, se non che, una settimana fa, mi ritrovo in ufficio, un mio ex collega, ora trasferito al sud, e sposato con figli.
Devo dire che è stato molto più di un collega, eravamo giovani, io da poco sposato con moglie in cinta, è stata un'avventura stupenda, mi scopava tutte le sere dal lunedì al venerdì, io poi rientravo a casa come un bravo maritino, ma poi a Milano, dal lunedì, diventavo la sua donna, truccata e ben vestita, fù lui, a iniziarmi, ad incontrare altri uomini, anche in gruppo, e sempre lui, mi iniziò ad uscire da donna, poi fù trasferito, e ci perdemmo di vista, anche se sporadicamente ci si sentiva.
Me lo trovai in ufficio, seduto nel mio salottino, spocchioso come allora, sicuro di sé, dominante, ebbi un fremito alla schiena, una volta entrata, lo vidi, e con fatica non lo abbracciai, gli strinsi la mano, e lo salutai.
Fù lui che si avvicinò, mi prese la testa trà le mani, e mi baciò, io quasi svenni, sei sempre stupenda mi disse, e poi infilò la mano nei pantaloni, ottimo reggicalze e slip di seta brava io annuii.
Ho bisogno di parlarti, vengo da tè dopo le nove ok?, e poi entrarono le segretarie e iniziammo una sessione di lavoro, ma per tutto il tempo ero come svanita, pensavo alui e a cosa volesse, la miasegretaria se ne accorse, e con una scusa ci allontanammo, Paola mi disse, ne sei ancora innamorata vedo, annuii, ora però concentrati, dopo lo avrai di sicuro, e mi accarezzò prima il culo, e poi il cazzo, la baciai, grazie tesoro, lo desidero da molto lo sai, mi ha scopata per anni, poi le sfiorai il seno, adoro le sue tette dure e grosse, lei le sfilò, bevi tesoro e io mi attaccai ai capezzoli e mi calmai.
E finimmo la riunione e io mi recai a casa, e dopo un pasto frugale, mi feci la doccia e mi preparai per Alessandro, conoscevo i suoi gusti, quindi misi reggicalze calze, slip tacchi e una vestaglia trasparente, e la parrucca, il trucco pesante da troia come lui voleva.
Arrivò puntuale con un mazzo di fiori che sistemai nel vaso, e poi lo presi per mano, e lo accompagnai in camera mia, si baciammo a lungo, mi mancava il respiro, lo abbracciavo stretto, lo denudai trà un bacio e l'altro, e mi ritrovai il suo possente cazzo in mano, lo accarezzai, lo baciai, e per pochi minuti lo succhiai, era troppa la voglia di lui, mi staccai, mi stesi a pancia sopra, la sua posizione preferita, sollevai le gambe, e lo fissai negli occhi, lui sorrise bene troia sei pronta a quanto vedo, annuii, lo guardai dritto negli occhi, e lui non mollò il mio sguardo, appoggiò il suo cazzo al mio culo, e spinse leggermente la cappella e entrò in mè, socchiusi gli occhi un attimo, sentii un poco di dolore, ma volevo guardarlo mentre mi montava, e lui lo infilò lentamente fino alle palle, sospirai, e iniziò la monta.
Godevo intensamente, era stupendo, lo sentivo tutto dentro, lo incitavo, lo baciavo, lo abbracciavo, e poi mi disse che sarebbe venuto, lo pregai di riempirmi di sperma di mettermi incinta, e lui venne con copiosi spruzzi di sperma.
Poi lo estrasse e lo ripulii come avevo sempre fatto, ero la sua donna e lo fui anche quella sera.
Poi mi strinse a sé, e mi chiese se poteva sottopormi il favore che voleva, dissi di sì, che non c'era problema, mi disse che aveva bisogno che ospitassi il suo figlio maggiore, aveva venticinque anni, doveva iniziare a lavorare il mese dopo a Milano.
Io lo guardai in viso, tesoro, sai chi e cosa sono, oramai sono omosessuale travestito tutto il tempo libero, e incontro molti uomini, non credo sia il caso, se vuoi posso trovagli una buona sistemazione, lui mi sorrise, tranquilla, và bene se resta con tè, è gay.
Rimasi basita, ma accettai, e il mio amore rimase a Milano, mio ospite una settimana, passata trà le sue braccia e con il suo cazzo, e poi partì.
Una decina di giorni dopo, arrivò Nicola suo figlio, lo accolsi come Paola, era meglio che capisse da subito tutto, avevo il cuore in gola, e appena lo vidi, rimasi di stucco, era tale e quale al padre, con molti anni di meno, lo salutai, e lui mi guardòper bene, e mi fece dei complimenti, lo portai in camera sua, e lo aiutai a disfare le valigie, e lì successe l'irreparabile.
Aprii incautamente una delle valigie, e mi ritrovai trà le mani, collant reggiseni, reggicalze, e poi tacchi ecc, Nicola si avvicinò, e imbarazzato la richiuse.
Lo presi per mano, vieni gli dissi e lo portai in camera mia, dove aprii gli armadi e mostrai tutti i miei vestiti scarpe ecc, poi nei cassetti il mio intimo, e poi lo accarezzai, tranquillo qui potrai essere tè stessa tesoro, e ritornammo in camera sua.
Ci vollero un paio di giorni, e finalmente una sera si presentò come Nicol, era molto bella, indossava un mini abito, autoreggenti e decolté nere, finemente truccata, una parrucca caschetto.
Si avvicinò, e mi diede un candido bacio sulla guancia, io ricambiai e notai la sua forte erezione, sorrisi, lo accarezzai, e infilai la mano sotto, non aveva slip, lo afferrai, pulsava, mi inginocchiai e in pochi minuti mi venne in bocca e bevvi tutto.
Poi la misi appoggiata al tavolo, sollevai un poco il vestito, leccai oer bene il suo forellino, e poi infilai il mio cazzo, la strinsi ai seni, piccoli ma duri, e la scopai lentamente sentendola guaire come una cagna, la riempii di sborra.
Poi mi stesi a terra come una cagna, e mi feci montare a lungo, era come il padre, ma al femminile, urlai il mio piacere e mi innondò di sperma.
I rapporti con mia moglie Gabriella, sono finiti da parecchi anni, sapendo la mia condizione di omosessuale travestita, ha deciso di interrompere ogni rapporto sessuale, anche se siamo rimaste sposate, e con due figli, ognuno, ha intrapreso la propria vita.
Nulla di scandaloso, lei ha i suoi maschietti e io i miei, i nostri figli, ormai adulti, sanno tutto, e spesso mi vengono a trovare, e mi vedono al femminile, hanno anche conosciuto alcuni dei miei fidanzati.
Al lavoro, le mie segretarie sono al corrente della mia doppia vita, e alcuni colleghi, sono passati nel mio letto e nel mio culetto, quindi tutto sommato tutto a posto, se non che, una settimana fa, mi ritrovo in ufficio, un mio ex collega, ora trasferito al sud, e sposato con figli.
Devo dire che è stato molto più di un collega, eravamo giovani, io da poco sposato con moglie in cinta, è stata un'avventura stupenda, mi scopava tutte le sere dal lunedì al venerdì, io poi rientravo a casa come un bravo maritino, ma poi a Milano, dal lunedì, diventavo la sua donna, truccata e ben vestita, fù lui, a iniziarmi, ad incontrare altri uomini, anche in gruppo, e sempre lui, mi iniziò ad uscire da donna, poi fù trasferito, e ci perdemmo di vista, anche se sporadicamente ci si sentiva.
Me lo trovai in ufficio, seduto nel mio salottino, spocchioso come allora, sicuro di sé, dominante, ebbi un fremito alla schiena, una volta entrata, lo vidi, e con fatica non lo abbracciai, gli strinsi la mano, e lo salutai.
Fù lui che si avvicinò, mi prese la testa trà le mani, e mi baciò, io quasi svenni, sei sempre stupenda mi disse, e poi infilò la mano nei pantaloni, ottimo reggicalze e slip di seta brava io annuii.
Ho bisogno di parlarti, vengo da tè dopo le nove ok?, e poi entrarono le segretarie e iniziammo una sessione di lavoro, ma per tutto il tempo ero come svanita, pensavo alui e a cosa volesse, la miasegretaria se ne accorse, e con una scusa ci allontanammo, Paola mi disse, ne sei ancora innamorata vedo, annuii, ora però concentrati, dopo lo avrai di sicuro, e mi accarezzò prima il culo, e poi il cazzo, la baciai, grazie tesoro, lo desidero da molto lo sai, mi ha scopata per anni, poi le sfiorai il seno, adoro le sue tette dure e grosse, lei le sfilò, bevi tesoro e io mi attaccai ai capezzoli e mi calmai.
E finimmo la riunione e io mi recai a casa, e dopo un pasto frugale, mi feci la doccia e mi preparai per Alessandro, conoscevo i suoi gusti, quindi misi reggicalze calze, slip tacchi e una vestaglia trasparente, e la parrucca, il trucco pesante da troia come lui voleva.
Arrivò puntuale con un mazzo di fiori che sistemai nel vaso, e poi lo presi per mano, e lo accompagnai in camera mia, si baciammo a lungo, mi mancava il respiro, lo abbracciavo stretto, lo denudai trà un bacio e l'altro, e mi ritrovai il suo possente cazzo in mano, lo accarezzai, lo baciai, e per pochi minuti lo succhiai, era troppa la voglia di lui, mi staccai, mi stesi a pancia sopra, la sua posizione preferita, sollevai le gambe, e lo fissai negli occhi, lui sorrise bene troia sei pronta a quanto vedo, annuii, lo guardai dritto negli occhi, e lui non mollò il mio sguardo, appoggiò il suo cazzo al mio culo, e spinse leggermente la cappella e entrò in mè, socchiusi gli occhi un attimo, sentii un poco di dolore, ma volevo guardarlo mentre mi montava, e lui lo infilò lentamente fino alle palle, sospirai, e iniziò la monta.
Godevo intensamente, era stupendo, lo sentivo tutto dentro, lo incitavo, lo baciavo, lo abbracciavo, e poi mi disse che sarebbe venuto, lo pregai di riempirmi di sperma di mettermi incinta, e lui venne con copiosi spruzzi di sperma.
Poi lo estrasse e lo ripulii come avevo sempre fatto, ero la sua donna e lo fui anche quella sera.
Poi mi strinse a sé, e mi chiese se poteva sottopormi il favore che voleva, dissi di sì, che non c'era problema, mi disse che aveva bisogno che ospitassi il suo figlio maggiore, aveva venticinque anni, doveva iniziare a lavorare il mese dopo a Milano.
Io lo guardai in viso, tesoro, sai chi e cosa sono, oramai sono omosessuale travestito tutto il tempo libero, e incontro molti uomini, non credo sia il caso, se vuoi posso trovagli una buona sistemazione, lui mi sorrise, tranquilla, và bene se resta con tè, è gay.
Rimasi basita, ma accettai, e il mio amore rimase a Milano, mio ospite una settimana, passata trà le sue braccia e con il suo cazzo, e poi partì.
Una decina di giorni dopo, arrivò Nicola suo figlio, lo accolsi come Paola, era meglio che capisse da subito tutto, avevo il cuore in gola, e appena lo vidi, rimasi di stucco, era tale e quale al padre, con molti anni di meno, lo salutai, e lui mi guardòper bene, e mi fece dei complimenti, lo portai in camera sua, e lo aiutai a disfare le valigie, e lì successe l'irreparabile.
Aprii incautamente una delle valigie, e mi ritrovai trà le mani, collant reggiseni, reggicalze, e poi tacchi ecc, Nicola si avvicinò, e imbarazzato la richiuse.
Lo presi per mano, vieni gli dissi e lo portai in camera mia, dove aprii gli armadi e mostrai tutti i miei vestiti scarpe ecc, poi nei cassetti il mio intimo, e poi lo accarezzai, tranquillo qui potrai essere tè stessa tesoro, e ritornammo in camera sua.
Ci vollero un paio di giorni, e finalmente una sera si presentò come Nicol, era molto bella, indossava un mini abito, autoreggenti e decolté nere, finemente truccata, una parrucca caschetto.
Si avvicinò, e mi diede un candido bacio sulla guancia, io ricambiai e notai la sua forte erezione, sorrisi, lo accarezzai, e infilai la mano sotto, non aveva slip, lo afferrai, pulsava, mi inginocchiai e in pochi minuti mi venne in bocca e bevvi tutto.
Poi la misi appoggiata al tavolo, sollevai un poco il vestito, leccai oer bene il suo forellino, e poi infilai il mio cazzo, la strinsi ai seni, piccoli ma duri, e la scopai lentamente sentendola guaire come una cagna, la riempii di sborra.
Poi mi stesi a terra come una cagna, e mi feci montare a lungo, era come il padre, ma al femminile, urlai il mio piacere e mi innondò di sperma.
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