Dopo un lungo volo, stanza con vista (Lui)
di
Flying Kitty
genere
etero
Questo racconto è il frutto di un gioco, che ho fatto con un mio lettore, due racconti della stessa storia vista dal punto di vista dei due protagonisti. Lui scriveva un paragrafo, ed io rispondevo. Naturalmente ho chiesto prima il suo consenso per pubblicare il racconto.
Prima della pandemia viaggiavo tanto, tantissimo, due terzi del mio tempo lo trascorrevo in trasferta all’estero, prevalentemente fra medio oriente e asia, distribuendolo fra viaggi, incontri con i clienti e hotel. Finalmente dopo due anni di blocco sto ritornando a fare il mio lavoro. Il motivo di tutti questi viaggi è che ricopro il ruolo di direttore commerciale estero per una società Tedesca.
Nonostante la mia abissale ignoranza in campo sociologico o psicologico, ho la sensazione che la pandemia abbia quasi spezzato la popolazione in due blocchi. C’è chi si è imbruttito, probabilmente per sofferenze fisiche, affettive, psicologiche o economiche, e chi invece si è aperto al mondo e alla gente, credo per un desiderio di maggiore socialità dopo i mesi di distanziamento sociale. Sicuramente appartengo al secondo gruppo. Ah, quasi dimenticavo, sono P. un diversamente giovane di 50 anni.
E’ Lunedì, primo pomeriggio e sono all’aeroporto di Francoforte in attesa del mio volo per Dubai, prima tappa di un viaggio di qualche giorno nella penisola arabica. Dopo aver pranzato nella lounge Lufthansa, mi incammino lentamente verso il gate di imbarco. Prima di un volo di qualche ora, nonostante le comode poltrone della business class, mi piace sgranchirmi le gambe camminando nel duty free dell’aeroporto. Sto curiosando fra gli espositori dei profumi per vedere se c’è qualche offerta quando vengo avvolto da una incantevole fragranza. Mi volto per vedere chi indossasse questo profumo così particolare e così la vedo per la prima volta. E’ un’assistente di volo della Lufthansa, molto elegante nel suo tailleur blu scuro con il vistoso foulard giallo. Avrà circa 35 anni, i capelli neri raccolti in uno chignon perfetto, estremamente attraente nelle sue giuste forme con le calze scure e le decolleté nere. Mi regalo qualche istante per ammirarla poi, per educazione, distolgo lo sguardo e proseguo il mio girovagare.
Mancano pochi minuti all’imbarco, lo staff di terra sta organizzando le file di passeggeri che si accalcano attorno al desk, quando la magnifica fragranza sentita qualche minuto prima mi distoglie dai miei pensieri e, voltando leggermente lo sguardo, vedo la stessa assistente di volo passarmi vicino con il suo trolley al seguito, intenta a parlare con una collega mentre si dirigono verso l’aeromobile che mi ospiterà per le prossime 6 ore e mezza. Non riesco a trattenermi dal seguirne le eleganti e sensuali movenze, sperando possa essere dedicata alla mia classe di volo.
Come da prassi la business class viene fatta imbarcare per prima e, con mio grande piacere, è proprio lei ad accogliermi dandomi il benvenuto a bordo. Finalmente posso vederne anche gli occhi scuri e sentirne la voce, mentre una scia di profumo mi accompagna al posto assegnatomi. Nei pochi secondi in cui i nostri sguardi si sono incrociati, ho anche potuto leggerne il nome sulla targhetta che porta al bavero della giacca. Kitty.
Da sempre preferisco i posti a sedere sul lato corridoio perché sento meno l’aria condizionata e soprattutto mi consente di alzarmi senza dover disturbare nessuno. Queste poltrone mi danno anche la possibilità di guardare lungo il corridoio e vedere i posti dedicati all’equipaggio durante le operazioni di rullaggio, decollo e atterraggio, quindi osservare le assistenti di volo più attraenti.
Prima del decollo fremono le operazioni per sistemare i bagagli a mano (soprattutto in economy) e gli assistenti di volo sono sempre molto impegnati ad assistere i passeggeri, mentre ai passeggeri in business viene servito un piccolo drink di benvenuto. E’ così che ho la possibilità di godere ancora di questa splendida donna che in pochi minuti è riuscita a stregarmi.
Fin da giovane ho preferito la seduzione mentale prima di quella puramente fisica. Sono convinto che per conquistare una donna si debba prima conquistarne la testa. Noi uomini siamo più istintivi; quando sentiamo il prurito là sotto, ecco che il gioco è fatto, mentre per le donne generalmente è diverso, ci vuole tempo e delicatezza.
Durante le fasi iniziali del viaggio non riseco a non guardarla, in diverse occasioni i nostri sguardi si sono incrociati e in un’occasione mi è anche parso di vedere un sorriso comparire sulle sue labbra. Il tempo scorre tranquillo fra un film e le pagine di un libro che sempre mi accompagna durante i viaggi. Giunge quindi il momento del pasto e con mio grande piacere è proprio Kitty ad occuparsi di me, sistemando con cura la tovaglia e le posate sul tavolino. Un brivido mi è sceso lungo la schiena quando, nel passarmi il bicchiere con il vino, le nostre mani si sono sfiorate, mentre un lungo e ravvicinato sguardo ci ha legati per qualche istante. Terminato il servizio la vedo discutere con una collega e sono tentato di avvicinarmi per scambiare quattro chiacchiere, ma il timore di imbarazzarla è comunque più forte. Decido quindi di andare in bagno a lavarmi i denti e, mentre percorro il corto corridoio verso la toilette, lei si volta e mi sorride domandandomi se avessi necessità di qualche cosa. “Certo che avrei bisogno di qualcosa! Prima avrei bisogno di portarti a cena e poi di una notte di sesso” penso fra me, ma mi limito a mostrarle l’astuccio con il necessarie da viaggio e a ringraziarla.
Atterriamo a Dubai in orario e mi rattrista dover salutare questa splendida donna che inconsciamente ha saputo regalarmi un viaggio unico. L’aeromobile è collegato al finger, e disarmati gli scivoli, le porte si aprono. Ancora pochi istanti e poi lei farà parte del mio passato, le probabilità di rivederla su un altro volo sono piuttosto basse. Prendo i miei oggetti personali dalla cappelliera, lei è a pochi passi intenta a salutare i passeggeri. Mi avvio all’uscita quando, passandole a davanti e ringraziandola per l’ottimo servizio, lei sorridendomi mi saluta chiamandomi per nome. Resto di sasso per qualche istante, ma sono poi costretto ad uscire per dirigermi alla zona di riconsegna dei bagagli cercando di tenere nelle narici il profumo che tanto mi aveva colpito. Sono confuso e emozionato per il suo atteggiamento e mi maledico per non averle parlato durante il volo, sapendo di averla persa.
Recuperati i bagagli e con la testa ancora a Kitty, prendo un Uber per farmi portare in hotel, domani mi aspetta una giornata impegnativa.
La mattina dopo mi alzo di buon ora e, fatta un’abbondante colazione, mi dirigo ai miei appuntamenti. La giornata termina verso le 21 dopo la solita cena con il cliente che, gentilmente, mi riaccompagna in albergo. Appena esco dalla porta girevole vengo accolto dalla frescura della hall climatizzata e mi dirigo verso gli ascensori per rientrare in camera quando improvvisamente e inaspettatamente la vedo. E’ seduta con una collega ad un tavolino del bar dell’albergo sorseggiando un drink. Sono fermo in mezzo al corridoio, lei alza lo sguardo e mi saluta con un cenno della mano.
Dopo un primo momento di smarrimento, mi faccio coraggio e mi avvicino salutandola per nome. Mi invita ad unirmi a loro per bere qualcosa e mi presenta la sua collega, una bionda ragazza inglese di nome Sarah. Accetto volentieri, ma chiedo dieci minuti di tempo per farmi una doccia e mettermi qualcosa di più comodo. Mi precipito in camera e in pochi minuti sono sotto la doccia dove non posso fare a meno di immaginare un post drink insieme a quella splendida donna e subito il mio corpo reagisce con un’evidentissima erezione. Abbasso la temperatura dell’acqua e prendo velocemente una lametta da barba per pulire petto e inguine, così da essere pronto per ogni possibile evoluzione della serata. Indosso una camicia bianca fresca di bucato, un paio di jeans e corro da lei.
Quando esco dall’ascensore le vedo ridere di gusto, Kitty è ancora più bella, ha una risata aperta e sincera. Sono in paradiso. Seduto al tavolo noto che entrambe hanno finito ciò che stavano bevendo, quindi chiedo loro se posso avere il piacere di offrirgli da bere. Ordiniamo così tre calici di vino bianco (Dubai pur essendo un paese musulmano, negli alberghi internazionali consentono la distribuzione di bevande alcoliche) e brindiamo a questo incontro fortuito. Parliamo di molte cose, principalmente rispondono alle mie curiosità sul loro lavoro poi, dopo un’oretta circa, Sarah si congeda per andare a riposare e prepararsi al volo del giorno dopo. Restiamo quindi soli e ho la possibilità di osservarla bene. Sciolto lo chignon i lunghi capelli neri le scendono lungo le spalle, incorniciando un bellissimo viso con labbra da baciare e le curatissime sopracciglia che esaltano la disarmante profondità degli occhi neri. Raramente ho visto donne così belle. Indossa un lungo e fresco abito bianco con fantasie corallo e un paio di sandali che mettono in mostra i piedi con curatissime unghie laccate con uno smalto in tono con l’abito.
Ordiniamo un altro bicchiere di vino e le parole ci portano verso racconti più pruriginosi, racconti di avance ricevute, scene di sesso in volo, storie di sesso fra equipaggi. Siamo sempre più vicini e capita spesso di sfiorarci le mani e le gambe. La desidero come non ho mai desiderato nessuna donna, sento il pene spingere nei pantaloni e i testicoli doloranti. Perso nei suoi occhi, la immagino nell’intimità, vedo il suo corpo nudo, mi domando dove le piaccia essere toccata e baciata e come si contorce quando raggiunge l’orgasmo.
Mi faccio coraggio e con il cuore che batte all’impazzata le dico semplicemente “Andiamo via di qui?”. Lei mi risponde semplicemente “dammi un numero, la chiave magnetica e 10 minuti”. Le consegno il piccolo contenitore di carta che contiene la chiave della mia camera, lei si alza, mi guarda diritto negli occhi, mi sorride e si dirige verso gli ascensori. Una potente eccitazione cresce dentro di me, mi sento come in trance, non riesco a credere a quanto mi sta accadendo. I dieci minuti sembrano eterni. Finalmente le porte dell’ascensore di aprono sul corridoio del dodicesimo piano, la moquette assorbe i miei passi, si percepisce solamente il rumore di sottofondo dell’impianto di climatizzazione. Sono ormai difronte alla mia camera, la porta è socchiusa e l’interno è avvolto dalla penombra. Mi chiudo la porta alle spalle, lei è davanti alle finestre che si affacciano sul Dubai Marina ad osservare il panorama della baia avvolta dalla fioca luce proveniente dall’esterno. Sento il suo profumo, il cuore mi batte forte, mi avvicino e con la mano sinistra le scosto di lato i capelli, la bacio sul collo mentre la cingo da dietro con il braccio sinistro. Lei piega leggermente la testa di lato, le esce un sospiro e la vedo chiudere gli occhi. Sento crescere prepotentemente l’erezione, credo la possa sentire chiaramente anche lei, mentre continuo lentamente a baciarle il collo, le spalle e la parte di schiena lasciata libero dall’abito. La faccio voltare con dolcezza, ci appoggiamo alla finestra e le nostre labbra finalmente si toccano, si schiudono e un bacio appassionato fa da preludio ad una magica sinfonia di passione. Sento i seni premere sul mio torace, le mie mani che sfiorandole le braccia scendono fino ad accarezzarle e palparle con bramosia le natiche.
Inizio quindi ad abbassare la zip che le chiude il vestito dietro la schiena, sento sotto le dita l’elastico del reggiseno e arrivo a sfiorare il bordo delle mutandine. Passo le dita fra la sua pelle vellutata e la morbidezza del tessuto, dai fianchi fino al centro delle natiche poi, lentamente, risalgo lungo la schiena con il solo tocco dei polpastrelli. Ha un fremito. Le mie mani sono ormai sulle sue spalle, e con un lento movimento scosto di lato le spalline del vestito per farlo cadere ai suoi piedi con un fruscio. Adesso sono le sue mani a slacciarmi lentamente i bottoni della camicia. Dopo averla aperta mi passa le mani sul torace sfiorandomi i capezzoli e regalandomi un brivido e un sussulto del pene; un mezzo sorriso le compare sul viso, si abbassa e la lingua inizia a giocarci. Sono in estasi, vorrei liberami degli abiti che ancora indosso e entrarle subito dentro, ma sarebbe cedere all’istinto perdendomi tutto il gusto dei lenti preliminari.
Le sollevo il viso cingendolo con entrambe le mani e la bacio con passione, le lingue si sfiorano e si accarezzano in una roteante danza. Con la mano destra sgancio il reggiseno e le mani sollevano le coppe senza ferretto liberando un morbido seno con i capezzoli turgidi circondati da una bella areola rosa.
Li avvicino per baciarli, sento chiaramente il calore e il profumo della sua pelle. I suoi capezzoli sono li duri e protesi verso la mia bocca come a richiamarne l’attenzione, quindi li accarezzo con la lingua, li mordicchio e li succhio con avidità.
Con il naso fra i suoi seni inspiro quel profumo di donna e baciandone ogni centimetro quadrato inizio a scendere verso il basso accompagnato dalle mani che le accarezzano la schiena e i fianchi. Sono inginocchiato davanti a lei, riesco a percepire il forte profumo della sua eccitazione attraverso il sottile strato di tessuto delle mutandine.
La bacio li, senza ancora sfilargliele, apro la bocca e le avvolgo le parti più intime e nascoste sfiorandola con la lingua. Nel frattempo le mani, che avvolgevano le natiche, hanno spinto le dita sotto il suo intimo fino a raggiungere le grandi labbra. Ha un brivido. Adesso sento sia il profumo che la consistenza della sua eccitazione. Facendo scorrere le mani attorno ai suoi fianchi con entrambe i pollici riesco ad abbassare l’elastico delle mutandine fino a scoprire una leggera striscia di peli ben curati che avvolgono e proteggono, come uno scrigno prezioso, la sua rosa bagnata dalla rugiada del piacere."
Kitty ha il viso appoggiato sul letto, i capelli scuri lo ricoprono in parte, ma riesco a vedere che ha gli occhi chiusi e la bocca socchiusa presa dall’estasi. E’ bellissima.
Attraverso il sottile strato di pelle, sento sul pollice che la sta penetrando da dietro, il movimento del pene dentro la vagina. Continuo a possederla in questa posizione per qualche minuto, poi la giro supina, la guardo negli occhi e in essi precipito, prima di sugellare questo istante di beatitudine rientrando in lei e fondendo i nostri corpi in una profonda unione. Mi abbasso, la bacio teneramente mentre godo ogni istante dell’essere dentro di lei mi sollevo in ginocchio e, afferratole le caviglie, guido i suoi piedi con le unghie perfettamente laccate verso la mia bocca. Le bacio l’alluce, ci passo la lingua attorno prima di avvolgerlo nella mia bocca. Non resiste, sento il pene irrigidirsi, dei brividi mi corrono lungo la schiena e le endorfine mi riempiono il cervello, sto per godere. Sente il pulsare del mio sesso dentro di lei e, come a richiamarlo, apre la bocca e tira fuori la lingua. Sono sul punto di esplodere, esco velocemente da lei e mi inginocchio al suo fianco per permetterle di avvolgere il pene durissimo e pulsante con le labbra. Bastano pochi colpi di lingua sul glande e sul frenulo per farmi esplodere in un orgasmo violento. Sento una, due, tre violente contrazioni e il frutto del mio piacere scorrere nel canale spermatico.
L’orgasmo è talmente violento che mi gira la testa e devo tenermi alla testiera del letto per non caderle addosso. Le guardo il viso, ha gli occhi chiusi e pare godersi il gusto della mia crema poi, deglutito il tutto mi strizza l’occhio e inizia sapientemente a leccarmi l’asta, dai testicoli fino al glande, riprendendolo in bocca di tanto in tanto. La scena è talmente eccitante che non perso minimamente consistenza. Con piacere si accorge dell’effetto che mi sta provocando così mi mette supino e afferratomi il pene lo guida dentro di se. I capelli la cadono lungo il viso e il seno danza sinuosamente davanti ai miei occhi. Le afferro il viso fra le mani per poterla baciare poi mi concentro sul seno e i capezzoli protesi verso di me. Questa è una delle mie posizioni preferite perché sento solamente il contatto dei nostri sessi eccitati, posso guardare il mio pene, lucido di umori, entrare e uscire ritmicamente da lei. Dopo qualche minuto si corica sul mio petto così posso afferrarle le natiche e divaricarle, immagino lo spettacolo del suo fiorellino esposto e con il dito medio inizio a penetrarla dietro. Quindi sollevo il bacino e inizio a affondare dentro di lei con una veloce raffica di colpi che le strappano forti gemiti di piacere, freme e gode ancora. Sento il suo piacere colare lungo la mia asta e giù fino ai testicoli.
Quando i suoi fremiti si placano esco da lei e la corico supina, mi giro e le offro la mia asta tesa da succhiare mentre mi dedico, in un 69, a leccare il suo piacere. Gioco con il suo clitoride mentre la punta del naso le accarezza le grandi labbra e le dita giocano con il buchino perfettamente lubrificato dagli umori che sono colati giù.
Sento i suoi seni sotto la mia pancia così sollevo leggermente il bacino per offrirle la punta della mia asta da succhiare e con le mani poter giocare con i capezzoli. Vorrei non smettere mai.
Kitty ha una straordinaria abilità nel far godere un uomo con la bocca e vorrei non finisse mai. Mi giro supino e la invito a proseguire la fellatio. Con la schiena appoggiata sui cuscini riesco a godermi anche lo spettacolo delle sue labbra meravigliose che avvolgono la mia asta e la lingua che sensualmente si muove attorno al glande provocandomi dei fremiti di immenso piacere. Ad un tratto si ferma, solleva leggermente la testa e guardandomi negli occhi mi bacia amorevolmente, quasi in adorazione, il pene duro e pulsante. Che sublime creatura!
Sento che un secondo orgasmo si sta avvicinando e volendo ancora proseguire questa danza le sollevo delicatamente il viso, la bacio sentendo il sapore del mio stesso sesso e la invito a prendere la mia posizione. Noto che dove appoggiava la sua farfallina il lenzuolo è umido, chiaro segnale del suo apprezzamento per il sesso orale.
Mi spalanca le gambe invitandomi a leccarla, cosa che non mi faccio ripetere, cosi, tenendole sollevate le gambe con entrambe le mani, posso dedicarmi ad un lungo e sapiente lavoro sia sulla vulva che sul fiorellino posteriore. Lecco, bacio, succhio e la penetro con la lingua muovendola dentro di lei.
Sollevo la testa e le bacio la leggera striscia di peli che donano eleganza alla sua intimità, salgo all’ombelico che bacio con passione sentendo il profumo della sua pelle, arrivo ai seni e gioco un pochino con capezzoli roteandoci attorno la lingua e appena le nostre labbra si toccano entro ancora dentro di lei. Emette un soffocato gemito di piacere per l’inaspettata penetrazione per poi lasciarsi andare a dei profondi sospiri ad ogni mia spinta. Solleva lentamente le gambe come ad invitarmi a giocare ancora con il suo orifizio posteriore, cosa che non tardo a fare. Ecco che si trova in una sorta di doppia penetrazione con il mio sesso dentro di lei davanti e prima un dito poi due dietro a preparare ciò che ho intenzione di fare fra poco.
E’ giunto il momento. Mi fermo, libero il suo buchino, contraggo ritmicamente il pene che e’ ancora dentro di lei e mi avvicino al suo viso, le sfioro una guancia con la punta del naso, le prendo un lobo fra le labbra per giocarci qualche istante per poi sussurrarle “girati, vorrei tutto di te”.
Capisce immediatamente le mie intenzioni e con un leggero sorriso monello ruota prona per poi sollevare il bacino, divaricare le natiche con le mani e offrirmi lo spettacolo del suo fiorellino leggermente dischiuso. Con abbondante saliva lo lecco per lubrificarlo al massimo, dopodiché mi sollevo e il mio glande arriva a baciare quel buchino che contraendosi leggermente lo chiama a sé.
Spingo lentamente, nonostante l’abbondante lubrificazione sento che è molto stretta e deduco che la penetrazione anale non sia per lei una pratica usuale e questo mi eccita ancora di più, ma devo essere delicato. Il glande è dentro, la parte più difficile è fatta, sento i muscoli stringere sulla mia asta mentre le sfugge un gemito di piacere. Le afferro i fianchi e continuo a entrare in lei. Inizio a muovermi con un ritmo lento e uniforme, voglio che i suoi muscoli si rilassino per riuscire a cogliere ogni piacevole sensazione che le sue terminazioni nervose le possono portare al cervello. Non sazia di piacere, con una mano inizia a masturbarsi passandosi abilmente le dita sul clitoride gonfio di piacere.
I corpi accalorati si toccano con uno schiaffeggio ritmico quando il mio basso ventre sbatte contro le sue natiche e, nonostante la musica in sottofondo della sua playlist, riesco chiaramente a sentire il suono “liquido” del suo piacere stimolato dalle mani.
Improvvisamente inizia a sospirare sempre più forte, sento il suo fiorellino contrarsi, accelera il movimento della sua mano e sussurra “Dio come godo, sto per venire…” Le reazioni del suo corpo e le sue parole sono per me un potentissimo afrodisiaco, così inizio a sentire l’orgasmo che si avvicina, ma voglio godere con lei.
Rallento leggermente il ritmo per qualche secondo, ma lei vuole che continui con forza. “Cosi’ vengo” le dico, “Siii, anche io, non fermarti, voglio sentirti godere dentro di me…” Queste sue parole aprono gli argini del mio piacere facendomi riversare dentro di lei due o tre potenti schizzi di nettare.
Restando in lei, la faccio girare su un fianco per poterla tenere un po’ fra le mie braccia. Mi sono sempre piaciute le coccole dopo il sesso. Ha gli occhi chiusi, immagino si stia gustando il defluivo del piacere, le bacio il collo e faccio scorrere le dita sul suo braccio e sulla coscia. Restiamo così in silenzio per diversi minuti poi ci stacchiamo, lei si volta guardandomi negli occhi mi dice “E’ stato bellissimo, ho goduto come poche volte in vita mia” e mi bacia con passione
Prima della pandemia viaggiavo tanto, tantissimo, due terzi del mio tempo lo trascorrevo in trasferta all’estero, prevalentemente fra medio oriente e asia, distribuendolo fra viaggi, incontri con i clienti e hotel. Finalmente dopo due anni di blocco sto ritornando a fare il mio lavoro. Il motivo di tutti questi viaggi è che ricopro il ruolo di direttore commerciale estero per una società Tedesca.
Nonostante la mia abissale ignoranza in campo sociologico o psicologico, ho la sensazione che la pandemia abbia quasi spezzato la popolazione in due blocchi. C’è chi si è imbruttito, probabilmente per sofferenze fisiche, affettive, psicologiche o economiche, e chi invece si è aperto al mondo e alla gente, credo per un desiderio di maggiore socialità dopo i mesi di distanziamento sociale. Sicuramente appartengo al secondo gruppo. Ah, quasi dimenticavo, sono P. un diversamente giovane di 50 anni.
E’ Lunedì, primo pomeriggio e sono all’aeroporto di Francoforte in attesa del mio volo per Dubai, prima tappa di un viaggio di qualche giorno nella penisola arabica. Dopo aver pranzato nella lounge Lufthansa, mi incammino lentamente verso il gate di imbarco. Prima di un volo di qualche ora, nonostante le comode poltrone della business class, mi piace sgranchirmi le gambe camminando nel duty free dell’aeroporto. Sto curiosando fra gli espositori dei profumi per vedere se c’è qualche offerta quando vengo avvolto da una incantevole fragranza. Mi volto per vedere chi indossasse questo profumo così particolare e così la vedo per la prima volta. E’ un’assistente di volo della Lufthansa, molto elegante nel suo tailleur blu scuro con il vistoso foulard giallo. Avrà circa 35 anni, i capelli neri raccolti in uno chignon perfetto, estremamente attraente nelle sue giuste forme con le calze scure e le decolleté nere. Mi regalo qualche istante per ammirarla poi, per educazione, distolgo lo sguardo e proseguo il mio girovagare.
Mancano pochi minuti all’imbarco, lo staff di terra sta organizzando le file di passeggeri che si accalcano attorno al desk, quando la magnifica fragranza sentita qualche minuto prima mi distoglie dai miei pensieri e, voltando leggermente lo sguardo, vedo la stessa assistente di volo passarmi vicino con il suo trolley al seguito, intenta a parlare con una collega mentre si dirigono verso l’aeromobile che mi ospiterà per le prossime 6 ore e mezza. Non riesco a trattenermi dal seguirne le eleganti e sensuali movenze, sperando possa essere dedicata alla mia classe di volo.
Come da prassi la business class viene fatta imbarcare per prima e, con mio grande piacere, è proprio lei ad accogliermi dandomi il benvenuto a bordo. Finalmente posso vederne anche gli occhi scuri e sentirne la voce, mentre una scia di profumo mi accompagna al posto assegnatomi. Nei pochi secondi in cui i nostri sguardi si sono incrociati, ho anche potuto leggerne il nome sulla targhetta che porta al bavero della giacca. Kitty.
Da sempre preferisco i posti a sedere sul lato corridoio perché sento meno l’aria condizionata e soprattutto mi consente di alzarmi senza dover disturbare nessuno. Queste poltrone mi danno anche la possibilità di guardare lungo il corridoio e vedere i posti dedicati all’equipaggio durante le operazioni di rullaggio, decollo e atterraggio, quindi osservare le assistenti di volo più attraenti.
Prima del decollo fremono le operazioni per sistemare i bagagli a mano (soprattutto in economy) e gli assistenti di volo sono sempre molto impegnati ad assistere i passeggeri, mentre ai passeggeri in business viene servito un piccolo drink di benvenuto. E’ così che ho la possibilità di godere ancora di questa splendida donna che in pochi minuti è riuscita a stregarmi.
Fin da giovane ho preferito la seduzione mentale prima di quella puramente fisica. Sono convinto che per conquistare una donna si debba prima conquistarne la testa. Noi uomini siamo più istintivi; quando sentiamo il prurito là sotto, ecco che il gioco è fatto, mentre per le donne generalmente è diverso, ci vuole tempo e delicatezza.
Durante le fasi iniziali del viaggio non riseco a non guardarla, in diverse occasioni i nostri sguardi si sono incrociati e in un’occasione mi è anche parso di vedere un sorriso comparire sulle sue labbra. Il tempo scorre tranquillo fra un film e le pagine di un libro che sempre mi accompagna durante i viaggi. Giunge quindi il momento del pasto e con mio grande piacere è proprio Kitty ad occuparsi di me, sistemando con cura la tovaglia e le posate sul tavolino. Un brivido mi è sceso lungo la schiena quando, nel passarmi il bicchiere con il vino, le nostre mani si sono sfiorate, mentre un lungo e ravvicinato sguardo ci ha legati per qualche istante. Terminato il servizio la vedo discutere con una collega e sono tentato di avvicinarmi per scambiare quattro chiacchiere, ma il timore di imbarazzarla è comunque più forte. Decido quindi di andare in bagno a lavarmi i denti e, mentre percorro il corto corridoio verso la toilette, lei si volta e mi sorride domandandomi se avessi necessità di qualche cosa. “Certo che avrei bisogno di qualcosa! Prima avrei bisogno di portarti a cena e poi di una notte di sesso” penso fra me, ma mi limito a mostrarle l’astuccio con il necessarie da viaggio e a ringraziarla.
Atterriamo a Dubai in orario e mi rattrista dover salutare questa splendida donna che inconsciamente ha saputo regalarmi un viaggio unico. L’aeromobile è collegato al finger, e disarmati gli scivoli, le porte si aprono. Ancora pochi istanti e poi lei farà parte del mio passato, le probabilità di rivederla su un altro volo sono piuttosto basse. Prendo i miei oggetti personali dalla cappelliera, lei è a pochi passi intenta a salutare i passeggeri. Mi avvio all’uscita quando, passandole a davanti e ringraziandola per l’ottimo servizio, lei sorridendomi mi saluta chiamandomi per nome. Resto di sasso per qualche istante, ma sono poi costretto ad uscire per dirigermi alla zona di riconsegna dei bagagli cercando di tenere nelle narici il profumo che tanto mi aveva colpito. Sono confuso e emozionato per il suo atteggiamento e mi maledico per non averle parlato durante il volo, sapendo di averla persa.
Recuperati i bagagli e con la testa ancora a Kitty, prendo un Uber per farmi portare in hotel, domani mi aspetta una giornata impegnativa.
La mattina dopo mi alzo di buon ora e, fatta un’abbondante colazione, mi dirigo ai miei appuntamenti. La giornata termina verso le 21 dopo la solita cena con il cliente che, gentilmente, mi riaccompagna in albergo. Appena esco dalla porta girevole vengo accolto dalla frescura della hall climatizzata e mi dirigo verso gli ascensori per rientrare in camera quando improvvisamente e inaspettatamente la vedo. E’ seduta con una collega ad un tavolino del bar dell’albergo sorseggiando un drink. Sono fermo in mezzo al corridoio, lei alza lo sguardo e mi saluta con un cenno della mano.
Dopo un primo momento di smarrimento, mi faccio coraggio e mi avvicino salutandola per nome. Mi invita ad unirmi a loro per bere qualcosa e mi presenta la sua collega, una bionda ragazza inglese di nome Sarah. Accetto volentieri, ma chiedo dieci minuti di tempo per farmi una doccia e mettermi qualcosa di più comodo. Mi precipito in camera e in pochi minuti sono sotto la doccia dove non posso fare a meno di immaginare un post drink insieme a quella splendida donna e subito il mio corpo reagisce con un’evidentissima erezione. Abbasso la temperatura dell’acqua e prendo velocemente una lametta da barba per pulire petto e inguine, così da essere pronto per ogni possibile evoluzione della serata. Indosso una camicia bianca fresca di bucato, un paio di jeans e corro da lei.
Quando esco dall’ascensore le vedo ridere di gusto, Kitty è ancora più bella, ha una risata aperta e sincera. Sono in paradiso. Seduto al tavolo noto che entrambe hanno finito ciò che stavano bevendo, quindi chiedo loro se posso avere il piacere di offrirgli da bere. Ordiniamo così tre calici di vino bianco (Dubai pur essendo un paese musulmano, negli alberghi internazionali consentono la distribuzione di bevande alcoliche) e brindiamo a questo incontro fortuito. Parliamo di molte cose, principalmente rispondono alle mie curiosità sul loro lavoro poi, dopo un’oretta circa, Sarah si congeda per andare a riposare e prepararsi al volo del giorno dopo. Restiamo quindi soli e ho la possibilità di osservarla bene. Sciolto lo chignon i lunghi capelli neri le scendono lungo le spalle, incorniciando un bellissimo viso con labbra da baciare e le curatissime sopracciglia che esaltano la disarmante profondità degli occhi neri. Raramente ho visto donne così belle. Indossa un lungo e fresco abito bianco con fantasie corallo e un paio di sandali che mettono in mostra i piedi con curatissime unghie laccate con uno smalto in tono con l’abito.
Ordiniamo un altro bicchiere di vino e le parole ci portano verso racconti più pruriginosi, racconti di avance ricevute, scene di sesso in volo, storie di sesso fra equipaggi. Siamo sempre più vicini e capita spesso di sfiorarci le mani e le gambe. La desidero come non ho mai desiderato nessuna donna, sento il pene spingere nei pantaloni e i testicoli doloranti. Perso nei suoi occhi, la immagino nell’intimità, vedo il suo corpo nudo, mi domando dove le piaccia essere toccata e baciata e come si contorce quando raggiunge l’orgasmo.
Mi faccio coraggio e con il cuore che batte all’impazzata le dico semplicemente “Andiamo via di qui?”. Lei mi risponde semplicemente “dammi un numero, la chiave magnetica e 10 minuti”. Le consegno il piccolo contenitore di carta che contiene la chiave della mia camera, lei si alza, mi guarda diritto negli occhi, mi sorride e si dirige verso gli ascensori. Una potente eccitazione cresce dentro di me, mi sento come in trance, non riesco a credere a quanto mi sta accadendo. I dieci minuti sembrano eterni. Finalmente le porte dell’ascensore di aprono sul corridoio del dodicesimo piano, la moquette assorbe i miei passi, si percepisce solamente il rumore di sottofondo dell’impianto di climatizzazione. Sono ormai difronte alla mia camera, la porta è socchiusa e l’interno è avvolto dalla penombra. Mi chiudo la porta alle spalle, lei è davanti alle finestre che si affacciano sul Dubai Marina ad osservare il panorama della baia avvolta dalla fioca luce proveniente dall’esterno. Sento il suo profumo, il cuore mi batte forte, mi avvicino e con la mano sinistra le scosto di lato i capelli, la bacio sul collo mentre la cingo da dietro con il braccio sinistro. Lei piega leggermente la testa di lato, le esce un sospiro e la vedo chiudere gli occhi. Sento crescere prepotentemente l’erezione, credo la possa sentire chiaramente anche lei, mentre continuo lentamente a baciarle il collo, le spalle e la parte di schiena lasciata libero dall’abito. La faccio voltare con dolcezza, ci appoggiamo alla finestra e le nostre labbra finalmente si toccano, si schiudono e un bacio appassionato fa da preludio ad una magica sinfonia di passione. Sento i seni premere sul mio torace, le mie mani che sfiorandole le braccia scendono fino ad accarezzarle e palparle con bramosia le natiche.
Inizio quindi ad abbassare la zip che le chiude il vestito dietro la schiena, sento sotto le dita l’elastico del reggiseno e arrivo a sfiorare il bordo delle mutandine. Passo le dita fra la sua pelle vellutata e la morbidezza del tessuto, dai fianchi fino al centro delle natiche poi, lentamente, risalgo lungo la schiena con il solo tocco dei polpastrelli. Ha un fremito. Le mie mani sono ormai sulle sue spalle, e con un lento movimento scosto di lato le spalline del vestito per farlo cadere ai suoi piedi con un fruscio. Adesso sono le sue mani a slacciarmi lentamente i bottoni della camicia. Dopo averla aperta mi passa le mani sul torace sfiorandomi i capezzoli e regalandomi un brivido e un sussulto del pene; un mezzo sorriso le compare sul viso, si abbassa e la lingua inizia a giocarci. Sono in estasi, vorrei liberami degli abiti che ancora indosso e entrarle subito dentro, ma sarebbe cedere all’istinto perdendomi tutto il gusto dei lenti preliminari.
Le sollevo il viso cingendolo con entrambe le mani e la bacio con passione, le lingue si sfiorano e si accarezzano in una roteante danza. Con la mano destra sgancio il reggiseno e le mani sollevano le coppe senza ferretto liberando un morbido seno con i capezzoli turgidi circondati da una bella areola rosa.
Li avvicino per baciarli, sento chiaramente il calore e il profumo della sua pelle. I suoi capezzoli sono li duri e protesi verso la mia bocca come a richiamarne l’attenzione, quindi li accarezzo con la lingua, li mordicchio e li succhio con avidità.
Con il naso fra i suoi seni inspiro quel profumo di donna e baciandone ogni centimetro quadrato inizio a scendere verso il basso accompagnato dalle mani che le accarezzano la schiena e i fianchi. Sono inginocchiato davanti a lei, riesco a percepire il forte profumo della sua eccitazione attraverso il sottile strato di tessuto delle mutandine.
La bacio li, senza ancora sfilargliele, apro la bocca e le avvolgo le parti più intime e nascoste sfiorandola con la lingua. Nel frattempo le mani, che avvolgevano le natiche, hanno spinto le dita sotto il suo intimo fino a raggiungere le grandi labbra. Ha un brivido. Adesso sento sia il profumo che la consistenza della sua eccitazione. Facendo scorrere le mani attorno ai suoi fianchi con entrambe i pollici riesco ad abbassare l’elastico delle mutandine fino a scoprire una leggera striscia di peli ben curati che avvolgono e proteggono, come uno scrigno prezioso, la sua rosa bagnata dalla rugiada del piacere."
Kitty ha il viso appoggiato sul letto, i capelli scuri lo ricoprono in parte, ma riesco a vedere che ha gli occhi chiusi e la bocca socchiusa presa dall’estasi. E’ bellissima.
Attraverso il sottile strato di pelle, sento sul pollice che la sta penetrando da dietro, il movimento del pene dentro la vagina. Continuo a possederla in questa posizione per qualche minuto, poi la giro supina, la guardo negli occhi e in essi precipito, prima di sugellare questo istante di beatitudine rientrando in lei e fondendo i nostri corpi in una profonda unione. Mi abbasso, la bacio teneramente mentre godo ogni istante dell’essere dentro di lei mi sollevo in ginocchio e, afferratole le caviglie, guido i suoi piedi con le unghie perfettamente laccate verso la mia bocca. Le bacio l’alluce, ci passo la lingua attorno prima di avvolgerlo nella mia bocca. Non resiste, sento il pene irrigidirsi, dei brividi mi corrono lungo la schiena e le endorfine mi riempiono il cervello, sto per godere. Sente il pulsare del mio sesso dentro di lei e, come a richiamarlo, apre la bocca e tira fuori la lingua. Sono sul punto di esplodere, esco velocemente da lei e mi inginocchio al suo fianco per permetterle di avvolgere il pene durissimo e pulsante con le labbra. Bastano pochi colpi di lingua sul glande e sul frenulo per farmi esplodere in un orgasmo violento. Sento una, due, tre violente contrazioni e il frutto del mio piacere scorrere nel canale spermatico.
L’orgasmo è talmente violento che mi gira la testa e devo tenermi alla testiera del letto per non caderle addosso. Le guardo il viso, ha gli occhi chiusi e pare godersi il gusto della mia crema poi, deglutito il tutto mi strizza l’occhio e inizia sapientemente a leccarmi l’asta, dai testicoli fino al glande, riprendendolo in bocca di tanto in tanto. La scena è talmente eccitante che non perso minimamente consistenza. Con piacere si accorge dell’effetto che mi sta provocando così mi mette supino e afferratomi il pene lo guida dentro di se. I capelli la cadono lungo il viso e il seno danza sinuosamente davanti ai miei occhi. Le afferro il viso fra le mani per poterla baciare poi mi concentro sul seno e i capezzoli protesi verso di me. Questa è una delle mie posizioni preferite perché sento solamente il contatto dei nostri sessi eccitati, posso guardare il mio pene, lucido di umori, entrare e uscire ritmicamente da lei. Dopo qualche minuto si corica sul mio petto così posso afferrarle le natiche e divaricarle, immagino lo spettacolo del suo fiorellino esposto e con il dito medio inizio a penetrarla dietro. Quindi sollevo il bacino e inizio a affondare dentro di lei con una veloce raffica di colpi che le strappano forti gemiti di piacere, freme e gode ancora. Sento il suo piacere colare lungo la mia asta e giù fino ai testicoli.
Quando i suoi fremiti si placano esco da lei e la corico supina, mi giro e le offro la mia asta tesa da succhiare mentre mi dedico, in un 69, a leccare il suo piacere. Gioco con il suo clitoride mentre la punta del naso le accarezza le grandi labbra e le dita giocano con il buchino perfettamente lubrificato dagli umori che sono colati giù.
Sento i suoi seni sotto la mia pancia così sollevo leggermente il bacino per offrirle la punta della mia asta da succhiare e con le mani poter giocare con i capezzoli. Vorrei non smettere mai.
Kitty ha una straordinaria abilità nel far godere un uomo con la bocca e vorrei non finisse mai. Mi giro supino e la invito a proseguire la fellatio. Con la schiena appoggiata sui cuscini riesco a godermi anche lo spettacolo delle sue labbra meravigliose che avvolgono la mia asta e la lingua che sensualmente si muove attorno al glande provocandomi dei fremiti di immenso piacere. Ad un tratto si ferma, solleva leggermente la testa e guardandomi negli occhi mi bacia amorevolmente, quasi in adorazione, il pene duro e pulsante. Che sublime creatura!
Sento che un secondo orgasmo si sta avvicinando e volendo ancora proseguire questa danza le sollevo delicatamente il viso, la bacio sentendo il sapore del mio stesso sesso e la invito a prendere la mia posizione. Noto che dove appoggiava la sua farfallina il lenzuolo è umido, chiaro segnale del suo apprezzamento per il sesso orale.
Mi spalanca le gambe invitandomi a leccarla, cosa che non mi faccio ripetere, cosi, tenendole sollevate le gambe con entrambe le mani, posso dedicarmi ad un lungo e sapiente lavoro sia sulla vulva che sul fiorellino posteriore. Lecco, bacio, succhio e la penetro con la lingua muovendola dentro di lei.
Sollevo la testa e le bacio la leggera striscia di peli che donano eleganza alla sua intimità, salgo all’ombelico che bacio con passione sentendo il profumo della sua pelle, arrivo ai seni e gioco un pochino con capezzoli roteandoci attorno la lingua e appena le nostre labbra si toccano entro ancora dentro di lei. Emette un soffocato gemito di piacere per l’inaspettata penetrazione per poi lasciarsi andare a dei profondi sospiri ad ogni mia spinta. Solleva lentamente le gambe come ad invitarmi a giocare ancora con il suo orifizio posteriore, cosa che non tardo a fare. Ecco che si trova in una sorta di doppia penetrazione con il mio sesso dentro di lei davanti e prima un dito poi due dietro a preparare ciò che ho intenzione di fare fra poco.
E’ giunto il momento. Mi fermo, libero il suo buchino, contraggo ritmicamente il pene che e’ ancora dentro di lei e mi avvicino al suo viso, le sfioro una guancia con la punta del naso, le prendo un lobo fra le labbra per giocarci qualche istante per poi sussurrarle “girati, vorrei tutto di te”.
Capisce immediatamente le mie intenzioni e con un leggero sorriso monello ruota prona per poi sollevare il bacino, divaricare le natiche con le mani e offrirmi lo spettacolo del suo fiorellino leggermente dischiuso. Con abbondante saliva lo lecco per lubrificarlo al massimo, dopodiché mi sollevo e il mio glande arriva a baciare quel buchino che contraendosi leggermente lo chiama a sé.
Spingo lentamente, nonostante l’abbondante lubrificazione sento che è molto stretta e deduco che la penetrazione anale non sia per lei una pratica usuale e questo mi eccita ancora di più, ma devo essere delicato. Il glande è dentro, la parte più difficile è fatta, sento i muscoli stringere sulla mia asta mentre le sfugge un gemito di piacere. Le afferro i fianchi e continuo a entrare in lei. Inizio a muovermi con un ritmo lento e uniforme, voglio che i suoi muscoli si rilassino per riuscire a cogliere ogni piacevole sensazione che le sue terminazioni nervose le possono portare al cervello. Non sazia di piacere, con una mano inizia a masturbarsi passandosi abilmente le dita sul clitoride gonfio di piacere.
I corpi accalorati si toccano con uno schiaffeggio ritmico quando il mio basso ventre sbatte contro le sue natiche e, nonostante la musica in sottofondo della sua playlist, riesco chiaramente a sentire il suono “liquido” del suo piacere stimolato dalle mani.
Improvvisamente inizia a sospirare sempre più forte, sento il suo fiorellino contrarsi, accelera il movimento della sua mano e sussurra “Dio come godo, sto per venire…” Le reazioni del suo corpo e le sue parole sono per me un potentissimo afrodisiaco, così inizio a sentire l’orgasmo che si avvicina, ma voglio godere con lei.
Rallento leggermente il ritmo per qualche secondo, ma lei vuole che continui con forza. “Cosi’ vengo” le dico, “Siii, anche io, non fermarti, voglio sentirti godere dentro di me…” Queste sue parole aprono gli argini del mio piacere facendomi riversare dentro di lei due o tre potenti schizzi di nettare.
Restando in lei, la faccio girare su un fianco per poterla tenere un po’ fra le mie braccia. Mi sono sempre piaciute le coccole dopo il sesso. Ha gli occhi chiusi, immagino si stia gustando il defluivo del piacere, le bacio il collo e faccio scorrere le dita sul suo braccio e sulla coscia. Restiamo così in silenzio per diversi minuti poi ci stacchiamo, lei si volta guardandomi negli occhi mi dice “E’ stato bellissimo, ho goduto come poche volte in vita mia” e mi bacia con passione
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