Ho visto mamma

di
genere
voyeur

Tornavo da un concerto, quella sera, era piuttosto tardi, fra l'una e le due, aprii il cancellino e scesi per il vialetto.
Il parcheggio sotto casa era pieno, come al solito, nell'ultimo posto stava, come sempre la macchina di mamma.
Girai verso l'ingresso del condominio, mezzo coperto da una siepina, ma subito trasalii.
La macchina di mamma non era vuota.
Al posto del passeggero stava, quasi sdraiato, più che seduto, un tale sui 30/35 anni mai visto prima.
Sembrava dormisse, aveva i capelli lunghi e un giubbotto in pelle.
Stavo per avvicinarmi e chiedergli cosa facesse nella nostra auto, ma non ne ebbi il tempo: mia madre, prima nascosta dalla posizione, si alzò da quello che era,inconfondibile, l'atto di un pompino in piena regola.
Per l'ennesima volta un misto di reazioni si svilupparono dentro di me. Prevalse come sempre il perverso desiderio di assistere, di nascosto, ai rapporti sessuali di mia madre.
Tornai un poco indietro, in un punto che permetteva di scrutare, attraverso la siepe, in una porzione maggiore del parabrezza, data l'angolazione.
Mamma stava masturbando lo sconosciuto, come l'avevo vista fare molte altre volte con i suoi partner.
Tornò ben presto a chinarsi sul suo cazzo, che da quella distanza sembrava comunque di una certa stazza.
Lo prese in bocca quasi per intero - conoscevo a memoria il suono del risucchio che faceva mamma, quando praticava la fellatio in quel modo - ed ebbi subito una prepotente erezione.
Lui le mise una mano sulla nuca, scendendo poi sul collo.
Mamma saliva e scendeva, era una vera esperta in materia di sesso orale. Tempo prima, l'avevo vista prendere in bocca due cazzi, quello del suo compagno (uno dei vari, passati per il porto di mare della nostra casa) e quello di un suo amico.
L'ignoto fortunato non doveva essere avvezzo a un simile trattamento di lusso, perché lo vidi contorcersi ed agitarsi in breve tempo, segno che l'orgasmo era ormai vicino.
Di colpo, fece staccare la bocca di mamma dal suo cazzo, pronto a scoppiare, e lo menò rapidamente qualche istante, per poi scaricare una schizzata fulminea sul viso di mamma.
Io avevo il cazzo durissimo, resistetti a fatica al desiderio di tirarlo fuori e masturbarmi sul posto.
Mamma si tirò su, prese dal portaoggetti in fazzolettino di carta e si pulí rapidamente il mento e le guance, poi diede una passata agli occhiali, gli stessi identici da quasi vent'anni, incurante delle mode e del loro evolversi.
Solo quegli occhiali sapevano quanto sperma li aveva imbrattati dagli anni 80 in poi.
Dopo pochi convenevoli, il tizio scese dalla macchina e si congedò da mia madre, che poco dopo aprì la portiera, si diede un occhiata ai vestiti e si avviò al portoncino di ingresso.

Attesi 10 o 15 minuti, fumando un paio di sigarette, prima di rincasare. Non volevo destare sospetti in lei.
Avevo le chiavi, ma per scrupolo preferii dare un leggero colpo di campanello, lei mi aspettava comunque alzato. Tanto troia quanto premurosa.
Dopo qualche secondo il portoncino scattò, salii l'unica breve rampa di scale che conduceva alla nostra porta ed entrai in casa.
Il suo convivente era steso sul divano davanti alla tv, come al solito, più addormentato che vigile.
Mamma mi salutò da dentro il bagno, la doccia era aperta.
Mi tolsi il cappotto e sedetti al tavolo della cucina.
Lei finì di lavarsi e venne a salutarmi in accappatoio, con un asciugamano avvolto sui capelli.
Ero convinto che in poco tempo avremmo assistito a un nuovo cambio della guardia - che per la verità avvenne - per cui l'ottuso beota che aveva vissuto con noi negli ultimi due anni sarebbe stato scalzato dal nuovo ardimentoso, poco più grande di me, oltretutto.
Mi sbagliavo. Non seppi mai chi diavolo fosse quel fortunato ignoto.
scritto il
2022-07-14
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