Mamma è diventata lesbica?
di
Isapel
genere
saffico
Una sera di diversi anni fa, come quasi sempre accade, mi capitò di alzarmi per bere o andare in bagno, dovendo per forza passare davanti alla porta della camera di mamma.
Era single da poco, raramente lo era stata per periodi lunghi, dopo il divorzio da papà, ma da diverso tempo frequentava assiduamente una sua ex compagna di scuola, era spesso da noi a prendere il caffè o uscivano a cena.
Quella sera da camera sua usciva una debole luce, una abatjour lasciata accesa, spesso si addormentava leggendo, invece si rese subito evidente che c'era vita in quel letto.
Mamma e A. erano aggrovigliate sul materasso, completamente nude, che sfregavano con forza l'una figa contro l'altra.
Mamma era sulla cinquantina, lei forse un po' meno, ma appartenevano ad una generazione che non conosceva l'ossessione della depilazione.
I peli delle loro fighe erano attorcigliati e aggrovigliati in un'unica spazzola fradicia che spargeva sul letto segni di umori inequivocabili.
Mamma stava sopra, mentre A protesa verso di lei succhiava con voluttà i suoi capezzoli, la areole di una donna con due figli e mesi di allattamento alle spalle.
A la fece mettere a pecora e infilò una delle sue grandi mani nella vulva irsuta di mamma, che squirtò quasi all'istante, tremando come in preda a un delirium tremens.
A non perse tempo e vi infilò anche l'altra mano, dicendole:
- ti piace amore? Senti che ti spalanco tutta.
mamma sbuffava e gemeva, godeva da pazzi e faticava a reggersi sulle ginocchia e sui gomiti.
- Brutta porca, pensai, non basta la reputazione di troia che già ti sei fatta? Adesso devi anche aggiungere la fama di cinquantenne lesbica.
A aveva tolto una mano, ma era entrata più a fondo con l'altra, quasi al gomito. Le interiora di mamma dovevano essere scosse non poco. A faceva l'operaia, aveva una forza considerevole e mani robuste.
A quel punto A si sdraiò sul letto e fece mettere mamma a gambe larghe sul suo viso. Le diceva oscenità irripetibili.
- i tuoi figli ti hanno sfondata uscendo di li.
- fammi leccare il buco dove ci mettevi i cazzi, sporca puttana.
- che bella barba folta che hai, maiala.
- voglio sentire il sapore del tuo succo.
Mamma godeva. Le piaceva farsi umiliare in quel modo o era diventata una sottomessa come non si sarebbe mai detto?
Per finire, si misero a 69, A aveva rimesso la mano dentro mamma, che leccava il cespuglio castano dell'amica.
A si alzò, la portò al bordo del letto, aprì le gambe e disse:
- lo so io cosa vuoi, adesso.
Lasciò fluire dal suo corpo un filotto di piscio che investi mamma sul viso, sul collo e sulle tette, fra i suoi rantoli e sussulti.
- troia di merda, ora sei soddisfatta?
Era single da poco, raramente lo era stata per periodi lunghi, dopo il divorzio da papà, ma da diverso tempo frequentava assiduamente una sua ex compagna di scuola, era spesso da noi a prendere il caffè o uscivano a cena.
Quella sera da camera sua usciva una debole luce, una abatjour lasciata accesa, spesso si addormentava leggendo, invece si rese subito evidente che c'era vita in quel letto.
Mamma e A. erano aggrovigliate sul materasso, completamente nude, che sfregavano con forza l'una figa contro l'altra.
Mamma era sulla cinquantina, lei forse un po' meno, ma appartenevano ad una generazione che non conosceva l'ossessione della depilazione.
I peli delle loro fighe erano attorcigliati e aggrovigliati in un'unica spazzola fradicia che spargeva sul letto segni di umori inequivocabili.
Mamma stava sopra, mentre A protesa verso di lei succhiava con voluttà i suoi capezzoli, la areole di una donna con due figli e mesi di allattamento alle spalle.
A la fece mettere a pecora e infilò una delle sue grandi mani nella vulva irsuta di mamma, che squirtò quasi all'istante, tremando come in preda a un delirium tremens.
A non perse tempo e vi infilò anche l'altra mano, dicendole:
- ti piace amore? Senti che ti spalanco tutta.
mamma sbuffava e gemeva, godeva da pazzi e faticava a reggersi sulle ginocchia e sui gomiti.
- Brutta porca, pensai, non basta la reputazione di troia che già ti sei fatta? Adesso devi anche aggiungere la fama di cinquantenne lesbica.
A aveva tolto una mano, ma era entrata più a fondo con l'altra, quasi al gomito. Le interiora di mamma dovevano essere scosse non poco. A faceva l'operaia, aveva una forza considerevole e mani robuste.
A quel punto A si sdraiò sul letto e fece mettere mamma a gambe larghe sul suo viso. Le diceva oscenità irripetibili.
- i tuoi figli ti hanno sfondata uscendo di li.
- fammi leccare il buco dove ci mettevi i cazzi, sporca puttana.
- che bella barba folta che hai, maiala.
- voglio sentire il sapore del tuo succo.
Mamma godeva. Le piaceva farsi umiliare in quel modo o era diventata una sottomessa come non si sarebbe mai detto?
Per finire, si misero a 69, A aveva rimesso la mano dentro mamma, che leccava il cespuglio castano dell'amica.
A si alzò, la portò al bordo del letto, aprì le gambe e disse:
- lo so io cosa vuoi, adesso.
Lasciò fluire dal suo corpo un filotto di piscio che investi mamma sul viso, sul collo e sulle tette, fra i suoi rantoli e sussulti.
- troia di merda, ora sei soddisfatta?
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