Tra le foto di mamma 2
di
Isapel
genere
voyeur
Mamma lavorava da casa, il suo pc era anche l'unico che potessimo permetterci (primi anni 2000), anche se ai tempi io non avevo il permesso di adoperarlo. In teoria.
Un pomeriggio ero a casa da solo, rara occasione per gettarmici e scoprire internet, sperando di non lasciare troppe tracce del mio passaggio, ma non ce ne fu bisogno.
In qualche modo speravo di trovare "qualcosa" nelle numerose cartelle di mamma.
Passai ore a "sgarlare" tra preventivi, immagini e fogli di lavoro legati alla sua attività, finché una sottocartella dal nome "Corso di formazione Verona" mi fece alzare le antenne, ma anche sussultare il pisello.
Aperta che l'ebbi, mi convinsi di aver fatto centro, dopo le prime foto di gruppo (fatte con quelle prime macchine digitali che imprimono la data e l'ora in sovrimpressione, non certo appartenuta a mia madre, nonostante la sua passione per il sesso, non aveva mai voluto o deciso di sfruttare le sue doti per guadagnare due soldi in più, per cui eravamo sempre sulla soglia del disagio e delle privazioni) in cui mamma compariva insieme a tanta altra gente, a me ignota, comparvero alcune immagini di un tavolo imbandito con cibo e bevande, tipo buffet.
Ne scorsi altre due o tre, finchè trovai la prima di una serie molto eccitante:
Mamma era quasi in ginocchio impegnata a succhiare un tizio, la carrozza delle palle in una mano, la sigaretta nell'altra.
Seguiva una sequenza in cui lei si spostava da un punto all'altro del tavolo, seguendo una fila di uomini con il coso duro, mamma era di spalle ma si capiva perfettamente cosa stesse facendo.
Altre immagini mostravano mamma fatta appoggiare su una porzione di tavolo, a 90 gradi, con diverse mani di sconosciuti aggrappate alle chiappe, qualcuno più abile o smaliziato stava già puntando le sue cavità.
D'un tratto, cambio di scena, gli uomini erano rimasti sullo sfondo, mamma era impegnata, su un divanetto, in un 69 con un'altra donna. Non ci volle molto per riconoscere la sua amica, collega e datrice di lavoro.
In quel momento mi si chiarirono molto cose, tuttavia ci avrei pensato in seguito, volevo arrivare in fondo prima che il cazzo mi esplodesse tra le mani.
In diverse altre immagini mamma era sempre sul divanetto, a gambe larghe con la collega accucciata davanti (le avrà certamente leccato la figa, apprezzandone il pelo folto e scuro, ma di questo racconterò meglio in futuro).
Mamma a gambe aperte e alte con diversi cazzi di gomma infilati in entrambi i buchi.
La collega sempre accovacciata, ma più di lato, con una mano allungata verso mamma, che scompariva fino al polso dentro la sua figa.
Qualche immagine di lei, ripresa da dietro il divano, che armeggiava con tre uomini molto vicini davanti a lei (non credo che saprò mai un numero anche solo verosimile di quanti cazzi abbia preso e succhiato in vita sua).
Le ultime immagini la mostravano a cavalcioni di un tipo, mentre un secondo, in piedi sul divano glielo faceva leccare.
Un pomeriggio ero a casa da solo, rara occasione per gettarmici e scoprire internet, sperando di non lasciare troppe tracce del mio passaggio, ma non ce ne fu bisogno.
In qualche modo speravo di trovare "qualcosa" nelle numerose cartelle di mamma.
Passai ore a "sgarlare" tra preventivi, immagini e fogli di lavoro legati alla sua attività, finché una sottocartella dal nome "Corso di formazione Verona" mi fece alzare le antenne, ma anche sussultare il pisello.
Aperta che l'ebbi, mi convinsi di aver fatto centro, dopo le prime foto di gruppo (fatte con quelle prime macchine digitali che imprimono la data e l'ora in sovrimpressione, non certo appartenuta a mia madre, nonostante la sua passione per il sesso, non aveva mai voluto o deciso di sfruttare le sue doti per guadagnare due soldi in più, per cui eravamo sempre sulla soglia del disagio e delle privazioni) in cui mamma compariva insieme a tanta altra gente, a me ignota, comparvero alcune immagini di un tavolo imbandito con cibo e bevande, tipo buffet.
Ne scorsi altre due o tre, finchè trovai la prima di una serie molto eccitante:
Mamma era quasi in ginocchio impegnata a succhiare un tizio, la carrozza delle palle in una mano, la sigaretta nell'altra.
Seguiva una sequenza in cui lei si spostava da un punto all'altro del tavolo, seguendo una fila di uomini con il coso duro, mamma era di spalle ma si capiva perfettamente cosa stesse facendo.
Altre immagini mostravano mamma fatta appoggiare su una porzione di tavolo, a 90 gradi, con diverse mani di sconosciuti aggrappate alle chiappe, qualcuno più abile o smaliziato stava già puntando le sue cavità.
D'un tratto, cambio di scena, gli uomini erano rimasti sullo sfondo, mamma era impegnata, su un divanetto, in un 69 con un'altra donna. Non ci volle molto per riconoscere la sua amica, collega e datrice di lavoro.
In quel momento mi si chiarirono molto cose, tuttavia ci avrei pensato in seguito, volevo arrivare in fondo prima che il cazzo mi esplodesse tra le mani.
In diverse altre immagini mamma era sempre sul divanetto, a gambe larghe con la collega accucciata davanti (le avrà certamente leccato la figa, apprezzandone il pelo folto e scuro, ma di questo racconterò meglio in futuro).
Mamma a gambe aperte e alte con diversi cazzi di gomma infilati in entrambi i buchi.
La collega sempre accovacciata, ma più di lato, con una mano allungata verso mamma, che scompariva fino al polso dentro la sua figa.
Qualche immagine di lei, ripresa da dietro il divano, che armeggiava con tre uomini molto vicini davanti a lei (non credo che saprò mai un numero anche solo verosimile di quanti cazzi abbia preso e succhiato in vita sua).
Le ultime immagini la mostravano a cavalcioni di un tipo, mentre un secondo, in piedi sul divano glielo faceva leccare.
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