Un'invidiabile famiglia.
di
Batacchione.
genere
etero
Da anni sono diventato "padroncino". Termine che specifica che al volante dell'autoarticolato non c'è un dipendente ( autista" ) ma il solo proprietario, sia indipendente perciò ma anche socio con altri padroncini, creando cooperative. Ho anche, oltre ad un autocarro nuovo, una bella famiglia: mia moglie Stamira è una brasiliana di Recife, una strafiga dalla pelle chiara come la mia di italiano di Rimini, grande amante ed altrettanto casalinga, nonostante abbia anche da mandare aventi il suo salone di parrucchiera e cucina e parla l'italiano molto bene. Poi c'è Marco che a vent'anni fa già il mio stesso lavoro come autista ed infine c'è Luana, diciott'anni, alta come me ma bellissima come mamma sua. Io sono fuori casa da Lunedì a Venerdì sera e solo Sabato mi godo casa e famiglia. Sono veramente felice! Da un pò di tempo però accade che Luana mi vede solo pochi minuti quando arrivo in casa e poi lei va da Marcella la sua amica e compagna di scuola per studiare al primo anno di Medicina. Una sera che il mio articolato mi lascia per strada per un piccolo guaio al motore, visto che ero a quasi mezz'ora da casa mia, decido di farmi prestare un'automobile dal meccanico che già lavorava sul mio camion, andando poi dritto a casa mia e, giunto alla palazzina dove abito ed erano quasi le venti, mi fermo poco lontano e vado ad aprire il portone. Entro silenziosamente e sento le voci di Luana e di Marcella soffuse, vado a spiarle dalla porta socchiusa, dove non ero visto da loro ma io vedevo tutto: ambedue sdraiate sul letto di Luana, abbracciate come fossero due amanti e si sbaciucchiavano entusiasmemente. Faccio due passi indietro poi chiamo Luana che subito si alza pur tenendo ancora la mano a Marcella che conoscevo bene da tempo e, sempre per mano con lei, mi viene incontro e mi abbraccia, dicendomi che hanno ambedue superato il loro primo esame con un bel voto, quasi il massimo. Al sentire il loro successo, le abbraccio entrambe e noto con un pò di malizia che Marcella mi aveva sfiorato la mano come se volesse chissà cosa e poi sentii alle mie spalle arrivare anche moglie e figlio che mi abbracciarono. Ci mettemmo poco dopo a tavola e cenai gustosissimamente. Bagnata la cena con vino spumante per il successo delle due studentesse, dopo cena Marco e luana andarono ad accompagnare Marcella a casa sua ed io e Stamira ce ne andammo subito sul lettone dove le leccai la figa a lungo, poi lei nel godere mi spruzzò in faccia una cascata di umori ed io che stavo per sborrare non volevo restare senza figa, allora le infilai il batacchione che, come sempre, alla prima penetrazione, la faceva quasi svenire...così mi diceva lei stessa! Dopo una brevissima sosta piena di baci in bocca e carezze ai seni, alla figa, alle cosce splendide e sopratutto alla "Bunda", che nel portoghese brasiliano, vuole intendere il suo meraviglioso culo, sì, il sodo e soffice insieme CULO!! Chiaro che per me, al solo vederlo veniva sempre la voglia, il desiderio di penetrarci il batacchione e lei certamente non faceva salti di gioia date le mie non modeste dimensioni ed il penetrarla esigeva un uso di gran quantità di lubrificanti...gel ed altro. Però anche quella sera la penetrai nella "gostosa bunda" (tradotto in italiano: gustoso culo!) La cosparsi quindi di gel fino al possibile ed infilai il cazzone nel suo splendido culo. La inculai lentissimamente all'inizio ma in seguito accelerai il su e giù avanzando dentro di lei sempre più profondamente. Che goduria, mie cari italiani! dopo che lei urlò di dolore e poi piacere insieme, mi misi a scoparla intensamente e sempre di più facendola godere fino al punto che dovemmo alzare la bandiera bianca e spegnere la luce della nostra camera, sapendo bene che i nostri figli appositamente erano in macchina sotto casa ed al vedere spegnersi la luce in camera, avevano strada libera da percorrere per andare a letto senza avere disturbi dai nostri ormai stranoti per loro, gemiti acutissimi di piacere. Sentii infatti poco dopo il loro entrare in casa e poi ci davano la buonanotte da fuori senza aprirci la porta.
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