Amico ? (Capitolo 3)
di
Moses
genere
dominazione
Stavo li in ginocchio con il cazzo moscio di Arturo in bocca e lo ripulivo diligentemente dalle gocce di urina.
Il suo cazzo dopo un po' prese consistenza nella mia bocca riempiendola, era abbastanza grosso, almeno 20 cm, si tolse la cinta dei pantaloni, e me lo mise al collo, tipo collare e guinzaglio, mi fece spogliare nudo, e poi con mio terrore, si avviò verso la porta del bagno, stattonando la cinta, feci resistenza, non avere paura disse, anzi sarà liberatorio vedrai, tutto sarà più semplice dopo che avremo chiarito la tua nuova situazione, anzi la vostra direi, e aprì la porta, oramai rassegnato, lo seguì a quattro zampe, quando arrivammo nel salone rimasi di sasso, Camilla era in piedi stringeva i capelli di Chiara in una mano, Chiara era in ginocchio, anche lei nuda, Camilla disse ad Arturo, ci hai messo tanto a sottomettere questo verme, io in due minuti l'ho fatta diventare la mia cagnetta, non è vero Chiara le chiese tirandole i capelli e facendole alzare la testa, si Padrona disse Chiara, visto come è ubbidiente , è bastato poggiare un piede sulle sue cosce e dirle di farmi un massaggio e la troia è partita di testa, dopo poco le ho poggiato il piede su una tetta strifinandolo un po' e poi sulle labbra, nemmeno ho dovuto dirle cosa fare, la cagnetta non aspettava altro, si è messa a leccare di gran lena, ma stavo scomoda, quindi l'ho fatta spogliare le ho messo un dito in fica era fradicia, l'ho fatta inginocchiare e lo ho rimesso il piede in bocca, poi ho sentito aprire la porta ed eccoci qui.
Arturo rideva, ma che bella famiglia di cagne che abbiamo qui, cosa ne faremo chiese e Camilla rispose fammici pensare, direi che possiamo farne qualsiasi cosa vogliamo vero cagne ? Si Padrona rispondemmo, altra sghignazzata, bene disse Arturo, cominciamo, visto che voi siete soli in casa e noi invece abbiamo ancora i nostri ragazzi tra le scatole, direi che questa sarà la base dei nostri giochi, e adesso le prime regole da rispettare scrupolosamente
Prima. Depilazione totale di entrambi
Seconda. In casa sarete sempre nudi
Terza. Quando sarete in nostra presenza dovrete sempre stare in ginocchio con lo sguardo a terra.
Quarto. Non dovete mai disobbedire a un nostro ordine altrimenti sarete puniti.
Le altre regole le scoprirete via via che vi adattate alla vostra nuova vita di cagne.
E ora disse Arturo, visto che il mio cazzo ha bisogno di sfogarsi, Chiara vieni qui disse, Camilla le diede una spinta alla testa e la fece mettere a quattro zampe, poi con uno sculaccione la spinse verso Arturo, quando lei arrivò vicino Arturo la prese per i capelli e le spinse la bocca sulle sue palle leccale cagna e fai un buon lavoro, poi strattonò la cinta e e mi fece avvicinare, leccami il culo amico disse, e voglio sentire la lingua ben dentro altrimenti frusto a sangue la tua signora, l'idea di Chiara frustata mi fece paura e infilai la mia lingua più in fondo che potei, intanto Camilla riprendeva tutto, questo doppio lavoro di lingue ebbe il suo effetto, d'un tratto Arturo mi strattonò, mi portò vicino a Chiara e entrambi leccavamo le sue palle guardandolo dal basso, lui si smanettava a il cazzo e alla fine ci schizzò in faccia, poi mise il cazzo fra le due bocche e ci ordinò di ripulirlo cosa che facemmo incrociando le lingue su quello che sarebbe diventato l'oggetto della nostra adorazione.
Eravamo confusi e storditi, tutto era successo così in fretta, che facevamo fatica ad adattarci, ci risvegliò Camilla, che reclamava le sue cagnette, ci fece avvicinare sempre a quattro zampe, e mi ordinò di leccarle il piede, a Chiara le ordinò di leccarle la figa fino a farla venire e se non ci fosse riuscita in due minuti mi avrebbe preso a calci nelle palle, Chiara era terrorizzata, e si mise a leccarla come se non ci fosse niente altro nella sua vita, Camilla era gia eccitatissima e venne copiosanente sulla faccia di Chiara, ma passata l'estasi era contrariata di aver perso la scommessa, quindi per capriccio ci fece mettere con il culo in fuori e le gambe larghe, poi prese una breve rincorsa e mi diede un violento calcio nelle palle, caddi bocconi contorcendomi dal dolore, Chiara si mosse per venire ad aiutarmi, ma Camilla la prese per i capelli e la riniae in posizione, Chiara tremava, Camilla prese di nuovo la rincorsa e sferrò a Chiara un violentissimo calcio sulla fica che la lasciò senza fiato e tramortita in terra, Camilla rideva e anche Arturo, a calci Camilla ci fece girare supini, poi si tolse le scarpe si sedette sul divano e ci infilò i piedi in bocca facendoseli adorare da noi, Arturo fece delle belle foto in primo piano delle nostre facce con il piede in bocca.
Brave le nostre cagnette, siete nati per questo e non lo sapevate nemmeno voi, noi però avevamo capito e adesso se non volete essere sputtanati con i vostri figli i genitori e al lavoro è molto meglio per voi fare sempre quello che vi ordineremo.
Io e Chiara ci guardammo sempre con il piede in bocca e non potendo parlare annuimmo con la testa.
Ok disse Arturo, per stasera può bastare, ora accompagnateci alla porta dateci una copia delle chiavi di casa e salutateci baciandoci le scarpe, lo facemmo in silenzio.
In tutto questo tempo non avevamo detto una parola, avevano solo obbedito ed eravamo scesi già molto in basso, ma di certo eravamo eccitati come due ragazzini, in un attimo ci guardammo e cominciammo a fare l'amore con un trasporto che non avevamo più provato da tanto tempo, la pentrai con violenza, ma era talmente bagnata che non se ne accorse nemmeno, ci scopammo selvaggiamente e alla fine venimmo insieme, Chiara era ansimante e anche io, le emozioni della serata e il sesso ci avevano sfiniti, in quel momento il cellulare di Chiara emise un suono, un messaggio di Camilla, Chiara lo lesse e poi disse la nostra Padrona ti ordina di leccare la mia figa sborrata, e a me di farti un video da inviargli, quindi mi prese per i capelli e mi tirò verso la sua fica e ora lecca per bene cagna, era chiaro che ormai ero sul gradino più basso della catena sessuale che si era creata, e in una serata mi ero sottomesso ad Arturo a Camilla e adesso anche a Chiara, dopo averla ripulita Chiara si andò a fare una doccia, impedendomi di farla a mia volta, andò a letto e quando anche io ci provai mi colpì i coglioni con un calcio, caddi in ginocchio e lei mi disse quando ci sono i padroni sono la loro schiava, ma quando siamo soli sono la tua mistress e farai tutto quello che dico, quindi intanto inizia a dormire per terra cone la cagna che sei e che ti piace essere e leccami i piedi finché non mi addormento, poi domattina parliamo del resto. Si girò di schiena e ubbidiente mi misi a leccarle i piedi ripensando a tutto quello che era successo in quella serata, incredibilmente il mio cazzo si indurì immediatamente, era ormai chiaro che essere umiliato e sottomesso mi paiceva, ma fino a che punto ?
Per suggerimenti o consigli o critiche o solo per scambiare opinioni scrivete a
submos1963@gmail.com
Il suo cazzo dopo un po' prese consistenza nella mia bocca riempiendola, era abbastanza grosso, almeno 20 cm, si tolse la cinta dei pantaloni, e me lo mise al collo, tipo collare e guinzaglio, mi fece spogliare nudo, e poi con mio terrore, si avviò verso la porta del bagno, stattonando la cinta, feci resistenza, non avere paura disse, anzi sarà liberatorio vedrai, tutto sarà più semplice dopo che avremo chiarito la tua nuova situazione, anzi la vostra direi, e aprì la porta, oramai rassegnato, lo seguì a quattro zampe, quando arrivammo nel salone rimasi di sasso, Camilla era in piedi stringeva i capelli di Chiara in una mano, Chiara era in ginocchio, anche lei nuda, Camilla disse ad Arturo, ci hai messo tanto a sottomettere questo verme, io in due minuti l'ho fatta diventare la mia cagnetta, non è vero Chiara le chiese tirandole i capelli e facendole alzare la testa, si Padrona disse Chiara, visto come è ubbidiente , è bastato poggiare un piede sulle sue cosce e dirle di farmi un massaggio e la troia è partita di testa, dopo poco le ho poggiato il piede su una tetta strifinandolo un po' e poi sulle labbra, nemmeno ho dovuto dirle cosa fare, la cagnetta non aspettava altro, si è messa a leccare di gran lena, ma stavo scomoda, quindi l'ho fatta spogliare le ho messo un dito in fica era fradicia, l'ho fatta inginocchiare e lo ho rimesso il piede in bocca, poi ho sentito aprire la porta ed eccoci qui.
Arturo rideva, ma che bella famiglia di cagne che abbiamo qui, cosa ne faremo chiese e Camilla rispose fammici pensare, direi che possiamo farne qualsiasi cosa vogliamo vero cagne ? Si Padrona rispondemmo, altra sghignazzata, bene disse Arturo, cominciamo, visto che voi siete soli in casa e noi invece abbiamo ancora i nostri ragazzi tra le scatole, direi che questa sarà la base dei nostri giochi, e adesso le prime regole da rispettare scrupolosamente
Prima. Depilazione totale di entrambi
Seconda. In casa sarete sempre nudi
Terza. Quando sarete in nostra presenza dovrete sempre stare in ginocchio con lo sguardo a terra.
Quarto. Non dovete mai disobbedire a un nostro ordine altrimenti sarete puniti.
Le altre regole le scoprirete via via che vi adattate alla vostra nuova vita di cagne.
E ora disse Arturo, visto che il mio cazzo ha bisogno di sfogarsi, Chiara vieni qui disse, Camilla le diede una spinta alla testa e la fece mettere a quattro zampe, poi con uno sculaccione la spinse verso Arturo, quando lei arrivò vicino Arturo la prese per i capelli e le spinse la bocca sulle sue palle leccale cagna e fai un buon lavoro, poi strattonò la cinta e e mi fece avvicinare, leccami il culo amico disse, e voglio sentire la lingua ben dentro altrimenti frusto a sangue la tua signora, l'idea di Chiara frustata mi fece paura e infilai la mia lingua più in fondo che potei, intanto Camilla riprendeva tutto, questo doppio lavoro di lingue ebbe il suo effetto, d'un tratto Arturo mi strattonò, mi portò vicino a Chiara e entrambi leccavamo le sue palle guardandolo dal basso, lui si smanettava a il cazzo e alla fine ci schizzò in faccia, poi mise il cazzo fra le due bocche e ci ordinò di ripulirlo cosa che facemmo incrociando le lingue su quello che sarebbe diventato l'oggetto della nostra adorazione.
Eravamo confusi e storditi, tutto era successo così in fretta, che facevamo fatica ad adattarci, ci risvegliò Camilla, che reclamava le sue cagnette, ci fece avvicinare sempre a quattro zampe, e mi ordinò di leccarle il piede, a Chiara le ordinò di leccarle la figa fino a farla venire e se non ci fosse riuscita in due minuti mi avrebbe preso a calci nelle palle, Chiara era terrorizzata, e si mise a leccarla come se non ci fosse niente altro nella sua vita, Camilla era gia eccitatissima e venne copiosanente sulla faccia di Chiara, ma passata l'estasi era contrariata di aver perso la scommessa, quindi per capriccio ci fece mettere con il culo in fuori e le gambe larghe, poi prese una breve rincorsa e mi diede un violento calcio nelle palle, caddi bocconi contorcendomi dal dolore, Chiara si mosse per venire ad aiutarmi, ma Camilla la prese per i capelli e la riniae in posizione, Chiara tremava, Camilla prese di nuovo la rincorsa e sferrò a Chiara un violentissimo calcio sulla fica che la lasciò senza fiato e tramortita in terra, Camilla rideva e anche Arturo, a calci Camilla ci fece girare supini, poi si tolse le scarpe si sedette sul divano e ci infilò i piedi in bocca facendoseli adorare da noi, Arturo fece delle belle foto in primo piano delle nostre facce con il piede in bocca.
Brave le nostre cagnette, siete nati per questo e non lo sapevate nemmeno voi, noi però avevamo capito e adesso se non volete essere sputtanati con i vostri figli i genitori e al lavoro è molto meglio per voi fare sempre quello che vi ordineremo.
Io e Chiara ci guardammo sempre con il piede in bocca e non potendo parlare annuimmo con la testa.
Ok disse Arturo, per stasera può bastare, ora accompagnateci alla porta dateci una copia delle chiavi di casa e salutateci baciandoci le scarpe, lo facemmo in silenzio.
In tutto questo tempo non avevamo detto una parola, avevano solo obbedito ed eravamo scesi già molto in basso, ma di certo eravamo eccitati come due ragazzini, in un attimo ci guardammo e cominciammo a fare l'amore con un trasporto che non avevamo più provato da tanto tempo, la pentrai con violenza, ma era talmente bagnata che non se ne accorse nemmeno, ci scopammo selvaggiamente e alla fine venimmo insieme, Chiara era ansimante e anche io, le emozioni della serata e il sesso ci avevano sfiniti, in quel momento il cellulare di Chiara emise un suono, un messaggio di Camilla, Chiara lo lesse e poi disse la nostra Padrona ti ordina di leccare la mia figa sborrata, e a me di farti un video da inviargli, quindi mi prese per i capelli e mi tirò verso la sua fica e ora lecca per bene cagna, era chiaro che ormai ero sul gradino più basso della catena sessuale che si era creata, e in una serata mi ero sottomesso ad Arturo a Camilla e adesso anche a Chiara, dopo averla ripulita Chiara si andò a fare una doccia, impedendomi di farla a mia volta, andò a letto e quando anche io ci provai mi colpì i coglioni con un calcio, caddi in ginocchio e lei mi disse quando ci sono i padroni sono la loro schiava, ma quando siamo soli sono la tua mistress e farai tutto quello che dico, quindi intanto inizia a dormire per terra cone la cagna che sei e che ti piace essere e leccami i piedi finché non mi addormento, poi domattina parliamo del resto. Si girò di schiena e ubbidiente mi misi a leccarle i piedi ripensando a tutto quello che era successo in quella serata, incredibilmente il mio cazzo si indurì immediatamente, era ormai chiaro che essere umiliato e sottomesso mi paiceva, ma fino a che punto ?
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