Una giornata al mare
di
Lucrezia
genere
esibizionismo
Ultime notizie da un agosto passato in modo assolutamente conformista.
Spiaggia di Grado città giardino, sabbia dorata, sole e mare, che si può volere di più; la ricerca della calma interiore e di un abbronzatura che quest'anno latita per motivi contingenti al tempo da dedicarvi.
Occhiali da sole fumé per vedere senza essere notata, perizoma e reggiseno a coppe triangolari, leopardato con inserti nero notte, perché devo darmi un tono da signora bene quale non sono.
Braccialetti d'ordinanza in osso e pietre dure, orologio Swatch non ultimo modello, zoccoli con zeppa in sughero di colore nero e asciugamano tigrato, sì lo so avrei dovuto osare di più.
Arrivo in spiaggia già in costume, non avevo voglia di spogliarmi lì, parcheggio vicino, la fortuna si sa predilige le bionde, specialmente se fanno le oche per un posto auto, specie se scendono in bikini succinto, coperte il giusto per non creare scandali eccessivi.
Prendo la mia borsa parfois in paglia con tutto il necessario dentro e mi avvio alla ricerca di un buon posto dove sdraiarmi.
Mentre cammino mi rendo conto benissimo delle occhiate che mi lanciate, credete che non vi veda da dietro le mie lenti? Ma sì guardate pure, rifatevi gli occhi, basta che non toccate, quello è riservato a pochissimi.
Venti metri si e no dall'auto e sono al cancello, davanti a me la spiaggia, guardo e vedo un angolo lasciato libero, mi ci fiondo prima che a qualcun altro venga in mente di prenderlo, mi avvicino e mi guardo intorno, niente bambini bene.
Scendo dagli zoccoli, mi calo la borsa dalla spalla e ne tiro fuori il telo mare che stendo bene indugiando nei gesti a togliere le pieghe, il tutto eseguito piegata sulle caviglie, immagino l'effetto che fa il perizoma sul mio culo ben esposto, specialmente sui maschi presenti e immagino anche sulle donne.
Mi alzo in piedi e guardo la mia opera, perfetta, è ora di sdraiarsi ma prima mi chino un'ultima volta a prendere l'olio solare dalla borsa.
Mi siedo sul telo e inizio a passarmi l'olio, prima sulle gambe; con gesti fluidi dalle gambe alle cosce, indugiando sui polpacci e sull'interno coscia.
Poi è il momento della pancia, con le dita la spalmo bene indugiando sotto l'ombelico, so che mi state guardando, so che sperate io con le dita vado a sfiorare il mio fiore più segreto, e infatti gioco con le l'elastico e passo parte delle prime falangi sotto di esso, casualmente per così dire.
Poi il petto, ovvio è il punto che si vede di più e va protetto, il reggiseno che ho oggi ha un'unica spallina che passa dietro il collo, non posso abbassarla facilmente, quindi faccio del mio meglio, qui passo sotto la spallina non si sa mai che si sposti, il seno prepotente è per buona parte esposto ai lati dove indugio massaggiandomi, così come pure nel canale tra i seni.
Mi guardi? Ne sono sicura, la sensazione di essere guardata e prepotente ma non lasciò trasparire nulla.
Dal seno passo al collo, poi il viso e infine passo del lucidalabbra rosso ciliegia sulle labbra.
Bene, ora mancano giusto la schiena e il sedere, vuoi essere proprio tu lettore? Dai vieni.
Spiaggia di Grado città giardino, sabbia dorata, sole e mare, che si può volere di più; la ricerca della calma interiore e di un abbronzatura che quest'anno latita per motivi contingenti al tempo da dedicarvi.
Occhiali da sole fumé per vedere senza essere notata, perizoma e reggiseno a coppe triangolari, leopardato con inserti nero notte, perché devo darmi un tono da signora bene quale non sono.
Braccialetti d'ordinanza in osso e pietre dure, orologio Swatch non ultimo modello, zoccoli con zeppa in sughero di colore nero e asciugamano tigrato, sì lo so avrei dovuto osare di più.
Arrivo in spiaggia già in costume, non avevo voglia di spogliarmi lì, parcheggio vicino, la fortuna si sa predilige le bionde, specialmente se fanno le oche per un posto auto, specie se scendono in bikini succinto, coperte il giusto per non creare scandali eccessivi.
Prendo la mia borsa parfois in paglia con tutto il necessario dentro e mi avvio alla ricerca di un buon posto dove sdraiarmi.
Mentre cammino mi rendo conto benissimo delle occhiate che mi lanciate, credete che non vi veda da dietro le mie lenti? Ma sì guardate pure, rifatevi gli occhi, basta che non toccate, quello è riservato a pochissimi.
Venti metri si e no dall'auto e sono al cancello, davanti a me la spiaggia, guardo e vedo un angolo lasciato libero, mi ci fiondo prima che a qualcun altro venga in mente di prenderlo, mi avvicino e mi guardo intorno, niente bambini bene.
Scendo dagli zoccoli, mi calo la borsa dalla spalla e ne tiro fuori il telo mare che stendo bene indugiando nei gesti a togliere le pieghe, il tutto eseguito piegata sulle caviglie, immagino l'effetto che fa il perizoma sul mio culo ben esposto, specialmente sui maschi presenti e immagino anche sulle donne.
Mi alzo in piedi e guardo la mia opera, perfetta, è ora di sdraiarsi ma prima mi chino un'ultima volta a prendere l'olio solare dalla borsa.
Mi siedo sul telo e inizio a passarmi l'olio, prima sulle gambe; con gesti fluidi dalle gambe alle cosce, indugiando sui polpacci e sull'interno coscia.
Poi è il momento della pancia, con le dita la spalmo bene indugiando sotto l'ombelico, so che mi state guardando, so che sperate io con le dita vado a sfiorare il mio fiore più segreto, e infatti gioco con le l'elastico e passo parte delle prime falangi sotto di esso, casualmente per così dire.
Poi il petto, ovvio è il punto che si vede di più e va protetto, il reggiseno che ho oggi ha un'unica spallina che passa dietro il collo, non posso abbassarla facilmente, quindi faccio del mio meglio, qui passo sotto la spallina non si sa mai che si sposti, il seno prepotente è per buona parte esposto ai lati dove indugio massaggiandomi, così come pure nel canale tra i seni.
Mi guardi? Ne sono sicura, la sensazione di essere guardata e prepotente ma non lasciò trasparire nulla.
Dal seno passo al collo, poi il viso e infine passo del lucidalabbra rosso ciliegia sulle labbra.
Bene, ora mancano giusto la schiena e il sedere, vuoi essere proprio tu lettore? Dai vieni.
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