Danza celtica

di
genere
bisex

Ballo per te, mia ospite.
Ballo per te, mio signore.

Tu mi guardi, contempli i miei movimenti aggraziati, ritmati su antiche ballate celtiche.
Vestita del mio aogoto, il mio corpo impreziosito nella lunga tunica intessuta in colori delicati, le maniche larghe adorne di festoni colorati, la blusa allacciata con stringhe di cuoio lascia intravedere il mio petto nudo sotto le mie vesti.
Al suono della crotta e del violoncello, gli archetti mossi da maestri della melodia.
Cornamuse, ghironde, liuti e cetre concertano lungo leggende coltivate nelle brume scozzesi e irlandesi.

Danzo al tuo cospetto, davanti a te io danzo.
Lo sehaby mi ferma i capelli e impreziosisce il mio capo. Calzature di pelle morbida sui miei piedi nudi, una fascia di tessuto sottile attorno alla fronte.
Movimenti armoniosi danno vita alle mie mani, le braccia come onde, come sussurri di vento tra gli aghi ingialliti dei larici. Il mio corpo si muove sinuoso lungo i sentieri tracciati dalle arpe celtiche, i bodhran scandiscono il ritmo, come battiti profondi di un cuore pulsante e sempre vivo.
La tunica, stretta sulla mia vita sottile, si allarga sui miei fianchi assecondando le curve del mio corpo che si muove governato dai cembali e dai flauti.
Il mio corpo come un'onda, come alghe nel torrente della vita.
Ondeggio i fianchi, ti porgo il petto, ti accarezzo con i miei capelli quando ti vengo appresso.
Mi slaccio le cinghie della blusa e allargo il bavero, sollevo la tunica sulle mie gambe spoglie.
Abbandono le calzature per ballare a piedi nudi.
Ti sfioro con le mie mani, ti accarezzo col profumo della mia pelle mentre il seno si mostra dall'apertura dell'aogoto.
Musica sottile è la mia voce, lungo melodie antiche di popoli del nord.
Sciolgo il nodo dei miei capelli e ti circondo il volto della mia morbidezza.
Gli archetti sulle corde degli strumenti addolciscono i miei piccoli salti attorno alla tua poltrona.
Mi guardi e mi sorridi e io mi lascio desiderare.
E stanotte sarò tua.
Tu danzerai con le dita sul mio corpo, mi accarezzerai nuda, seguendo i miei contorni, affondando nelle mie soffici curve.
Sciolgo le stringhe di cuoio della blusa, allargo il tessuto sulle mie spalle pallide.
Il vestito mi si sfila di dosso e resto nuda nelle note delle arpe, nella mielosa melodia del sitar.
I tuoi occhi ora seguono i miei seni ondeggiare nelle armonie antiche, si riposano sui miei fianchi e contemplano il mio pelo.
Volteggio su me stessa come un vortice di foglie autunnali, il tuo sguardo mi sfiora le linee del sedere e io mi concedo a te.
I capelli sul mio seno, i movimenti del mio capo assecondano le cetre e i bassi.
Nuda e sinuosa, armonica e flessibile, ondeggio come le fiamme di un falò acceso tra cespugli di eriche in boschi di larici, sotto una splendida luna.
Cembali e corde pizzicate mentre ti avvolgo col mio corpo, senti il mio odore e il calore che ti corteggia, ti cerca e ti desidera.
E quando le note si spengono, anche io mi adagio nel tuo abbraccio e con le mie membra mi adeguo ai tuoi contorni.
La ghironda tace, il liuto si placa e la cornamusa trova il suo riposo.
Le tue mani sulla mia pelle, le tue carezze sul mio corpo accaldato, il mio respiro si cheta per concedere il mio corpo alle tue premure, alla tua curiosità e al tuo desiderio.
La seduzione si sprigiona come sentore di muschio e cuoio sugli ultimi rintocchi delle arpe e ora senza vesti, morbida e disponibile, giaccio nel tuo abbraccio per unirmi al tuo corpo secondo i tuoi voleri.
di
scritto il
2022-10-31
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