Sexy Shop a Milano

di
genere
trans

Non sono mai stato un patito dei Sexy Shop, ma l'unica volta che ci misi piede il servizio che ne ho ricevuto e stato a dir poco eccezzionale sotto tutti i punti di vista. Era l'era dei primi negozi di quel genere in italia, ancora ne aprivano pochi in giro per la lombardia, e a Milano ne erano stati aperti solo un paio all'epoca in cui vi parlo. Non ho mai frequentato quei posti onestamente, non perche' non mi piacessero, alla fine ci trovi un sacco di belle cosette anche se magari a prezzi troppo alti, ma non ho avuto mai occasione di acquistare qualcosa o fare un giretto in un posto simile prima d'ora.

Mi ero fatta convincere da uno degli uomini che frequentavo al tempo, un certo Massimo, un sessant'enne maiale con cui avevo una relazione diciamo abbastanza clandestina, essendo l'uomo sposato con prole. Non ho mai voluto avere relazioni con uomini sposati apposta per non avere grane con le loro famiglie, ma Massimo mi aveva fatto una corte spietata, e mi ero lasciata convincere alla fine ad accettare di stare insieme a lui.

Ci si vedeva poco e nei periodi in cui lui era libero dal lavoro e da impegni familiari, a Massimo non dava fastidio se stavo con lui e mi facevo sfondare il culo da altri uomini, il nostro era un rapporto fin troppo aperto da quel punto di vista, dato io ero una cagna sempre in calore in cerca di cazzi da far svuotare, e lui non poteva essere sempre presente a soddisfarmi, facemmo una specie di accordo, lui mi lasciava piena liberta' con altri uomini, e io mi impegnavo a fargli sapere ogni particolare di chi mi aveva sfondata, come e dove.

Capitava spesso che mi telefonasse mentre mi stavo facendo rompere il culo da dei negri o dal primo che trovavo, o che lo chiamassi io durante le pause lavorative per raccontargli cosa mi era accaduto durante la giornata, e lui li ad eccitarsi come un maiale sentendomi godere e ansimare al cellulare. Fu uno dei suoi cosidetti suoi giorni liberi che mi chiese se potevamo visitare insieme uno di quei nuovi Sexy Shop appena aperti, magari se trovavamo qualcosa di carino me lo avrebbe comprato. Se pagava lui andava sempre bene, decidemmo di incontrarci come due amanti clandestini un pomeriggio soleggiato di meta' luglio, la gente era quasi tutta in vacanza e pochi ormai erano rimasti a lavorare ancora in una Milano che si era svuotata molto in fretta.

Con i miei shorts corti e sgambati, un corpetto nero allacciato dietro la schiena da lacci intrecciati, stivali ai piedi, occhiali scuri in viso, ben truccata con i lunghi capelli sciolti, sembravo proprio una puttanella da strada accompagnata dal mio magnaccia. A Massimo eccitava vedermi conciata da Troia, porco com'era non perdeva mai occasione di farmi uscire con lui per esibirmi in giro. Dunque prendemmo la sua autoe ci dirigemmo verso questo Sexy Shop che tanto voleva visitare. Arrivati sul posto, parcheggiammo non molto distante dal negozio. All'entrata, potei ammirare la vetrina oscurata con una carta adesiva nera e il logo del nome del negozio, spingendo la grande porta d'entrata ci trovammo difronte ad un labirinto di scaffalature e reparti dislocati in tre stanze enormi, catalogate con VHS porno video, Abbigliamento e oggettistica, Riviste Porno e gadgets vari.

Subito sulla destra dell'entrata vi era la cassa con dietro al bancone un'uomo di mezza eta' dalla faccia da furbetto che ci chiese se avessimo bisogno d'aiuto. Lasciai parlare Massimo, che rispose volevamo fare degli acquisti ma che prima avremmo dato un'occhiata in giro, l'uomo che mi fissava curiosamente sorrise e ci fece accomodare tra i reparti. Decidemmo quindi di esplorarli tutti, girando un po qui un po li, Massimo mi toccava e mi baciava eccitato tra gli scaffali dei video porno, e mi diceva che prima o poi avrebbe voluto farmi fare un video con dei negri che mi aprivano tutta. Lo mandai a fare in culo scherzosamente, lui mi prese stringendomi a se e mi bacio' slinguandomi appoggiata ad un muro tra il reparto video e quello riviste. Al momento almeno ervamo solo noi e il proprietario al bancone, che evidentemente incuriosito dalla mia presenza, aveva chiuso la porta d'ingresso al negozio, e si era assentato spiandoci senza che ce ne accorgessimo.

Mi accorsi di lui solo quando Massimo mi fece mettere in ginocchio a pantaloni abbassati per succhiargli il cazzo tra i reparti video e riviste. Ero intenta a succhiare il suo bel cazzo lungo e venoso, quando scostandomi dal viso i capelli buttai l'occhio dietro uno scaffale, e vidi l'uomo della cassa che ci spiava. Non so bene cosa stesse facendo, ma credo si stesse masturbando a nostra insaputa, e lo dissi a Massimo che a sua volta voltandosi lo vide.

Invitammo l'uomo tra noi a quel punto, perche' farlo segare da solo quando poteva essere parte del gioco? I due mi misero subito al centro dell'attenzione, sfilandomi gli shorts e facendomi restare solo con il corpetto gli stivali e null'altro, non avevo intimo o slip e quindi rimasi mezza nuda con il cazzo duro in bella vista, e le mie chiappe da strusciare e palpare.

Non sapevo che l'uomo avesse chiuso la porta del negozio, e l'idea di essere beccati da qualche possibile cliente in arrivo mi eccitava oltre ogni limite. L'uomo sali' su una scaletta a tre piani per mettermi il suo bel cazzo duro in bocca, mentre io a gambe larghe appoggiata ad uno scaffale, lasciavo che Massimo mi penetrasse. Fui inculata dal cazzo del mio uomo mentre succhiavo quello del cassiere che mi teneva per la testa spingendomela avanti e indietro con le sue grosse manone continuando a scostarmi dal viso i lunghi capelli. Massimo eccitatissimo come il maiale che era, mi stantuffava facendomi urlare come una puttana. Il cassiere dopo qualche minuto di spompinata mi spruzzo' in gola una cascata di sperma caldo che ingoiai senza pensarci troppo, mentre da dietro il mio amore mi sfondava a colpi di cazzo insultandomi continuamente.

Finita li? No... Nemmeno per idea, Massimo tolse il suo bel cazzo venoso dal mio culo ora ben slabbrato, il cassiere si mise a terra sdraiato, e io fui aiutata dal mio uomo a sedermi sul suo cazzo. Il cazzo del cassiere e finito scivolando dentro di me in pochi istanti, mentre Massimo prese posto davanti a farmi imboccare il suo, saltellando su e giu sul cazzo del cassiere ritmicamente aiutata da lui con le sue manone sui miei fianchi.

Sospiravo, godevo, ansimavo, ancora i lunghi capelli sul viso, stavolta fu Massimo a scostarmeli da un lato. Per avere appena sborrato da poco il porco del cassiere ci dava dentro ancora a sfondarmi le chiappe con un vigore da ragazzino nonostante l'eta'. Nel frattempo che eravamo tutti e tre impegnati a fare le nostre porcate, alle nostre spalle senza alcun preavviso con in mano delle Videocassette che forse doveva riconsegnare o erano state noleggiate, vedemmo apparire un'uomo sui cinquant'anni in maglietta e pantaloncini corti che assisteva con una certa invidia e segandosi con una mano, la scena apparsa ai suoi occhi tra gli scaffali. Forse un cliente rimasto dentro? o l'uomo della cassa aveva chiuso male la porta d'entrata?

Il nuovo arrivato, posate le videocassette su uno scaffale li vicino, estrasse il suo cazzo e senza nemmeno chiedere permesso si intrufolo' anche lui tra noi, mettendomi il suo cazzo in mano e lasciando che lo masturbassi meglio che potevo, mentre ero gia' impegnata con gli altri due. Proprio una scena da immortalare su un filmino, ma che nessuno dei presenti si premuro' a girare o riprendere. Inutile concludere dicendo che finii per fare il pieno di sborra sia in culo che in bocca da tutti e tre i signori presenti, che si accontento' di farsi segare dalle mie manine venendomi addosso. Dovetti ingoiare nuovamente tutto e anch'io sborrai venendo a sporcare l'uomo che cavalcavo. Una volta terminata la faccenda e ripuliti alla buona, Massimo mi regalo' un bel completino in pelle che il tipo della cassa ci sconto' di parecchie lire, mentre l'uomo con le videocassette volle rimanere in contatto con noi chiedendoci i contatti telefonici. Quel pomeriggio iniziai ad apprezzare un po di piu' i Sexy Shop che tanto avevo disprezzato all'inizio. Per corrispondenza chrisbabyface@libero.it
scritto il
2022-11-03
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