La prima volta della giovane Anna in piscina dai futuri suoceri (capitolo 3)
di
Terzosesso
genere
incesti
Nei due capitoli precedenti abbiamo imparato a conoscere la giovane Anna e il suo coinvolgimento, insieme ai suoi genitori, nel mondo sessualmente libertino dei suoi futuri suoceri.
In questo terzo capitolo vedremo come si svolgeranno gli eventi nel resto del week end presso la Villa di Simona e Pietro e dei suoi ospiti.
L'esercizio del potere, senza alcuna forma di violenza ma basato esclusivamente sulla leadership, puo' essere piu' appagante dell'atto sessuale fine a se stesso. Questo e' sempre stato il credo di Pietro. Questo e' sempre stato ben chiaro a sua moglie Simona e a suo figlio Andrea. Questo stava diventando altrettanto chiaro alla giovane Anna e ai suoi genitori Mara e Filippo.
Si erano resi conto che cio' che avevano vissuto quel pomeriggio non era legato al sesso e alla trasgressione ma, in realtà, era un esempio di come esercitare potere su delle persone col semplice utilizzo del proprio carisma, della leadership e della superiore prestanza fisica. Bastava la presenza di Pietro in un luogo per far si che tutti gli astanti lo volessero compiacere. Senza che ordinasse o anche, solo, chiedesse nulla. Erano gli altri ad offrirsi a lui. Erano gli altri che si spingevano a volerlo compiacere quasi fosse un atto dovuto. Lui lo sapeva. Ne approfittava. Soprattutto ne godeva in maniera smodata. E lo stesso valeva per sua moglie Simona. Godeva della situazione di potere sugli altri del marito anche se questo poteva comportare una sua sottomissione nei suoi confronti. Il godimento era superiore alla genuflessione. Soprattutto se comportava il soggiogare altre donne: giovani adolescenti o donne mature che fossero.
Il suo godimento era totale. Non c'era alcuna cattiveria in questo: solo godere nel vedere altre donne diventare come lei. Cioè senza alcun tabù nei confronti della trasgressione.
Valeva con tutti. Anche con suo figlio Andrea che aveva da sempre spinto a masturbarsi liberamente anche in sua presenza fin da ragazzo. Oppure spingendolo a vivere le prime esperienze complete liberando la sua sessualita' con entrambi i sessi: quante volte lo aveva visto accoppiarsi con ragazzi della sua scuola invitati a casa per "studiare". Aveva condiviso con sua figlia Laura non solo le sue prime esperienze con la masturbazione ma anche le sue prime penetrazioni vaginali e anali come fossero sorelle piu' che madre e figlia.
Per Simona il sesso e la trasgressione erano "norma" più che tabù.
Giusto per fare capire meglio il carattere di Simona, anche la scelta del personale di servizio era stata in funzione del loro stile di vita. Tutti, in quella casa, dovevano essere aperti nei confronti del sesso e di ciò che avrebbero visto. Altrimenti non avrebbe avuto senso lavorare per loro. C'erano uomini di colore come autisti o cuochi che avevano altre doti oltre a quella di svolgere egregiamente il proprio lavoro. C'erano donne di servizio molto discrete e di ampie vedute. C'era anche una giovane filippina Ladyboy che, tra l'altro, era stata assegnata ai genitori di Anna per quel wee-end, anche se ancora non se ne erano resi conto.
Tutto doveva essere in armonia, in quella enorme Villa, con lo stile di quella coppia libera e di potere. Nel loro caso si poteva dire "Power makes You free".
Mara e Filippo erano sconcertati da ciò che avevano visto e fatto poco prima. Erano, adesso, nella loro stanza a riflettere sugli accadimenti passati. Insieme a loro figlia Anna che invece, serena, chattava col suo smartphone.
"Anna... ma sei sicura che a te tutto questo vada bene?"
La ragazza alzò lo sguardo verso di loro e sorrise. "Assolutamente. Non mi sono mai sentita così libera e a mio agio con gli altri come da quando frequento questa mia nuova famiglia acquisita. E anche voi, dopo quello che ho visto oggi, mi sembrate meno "asettici" e piu' veri. Più liberi, direi. Nessuno di noi ha più i pudori del nostro passato e possiamo vivere la nostra relazione in maniera più serena e aperta. Il sesso non ha nulla a che vedere con l'amore che ci lega da sempre".
Mara e Filippo erano rincuorati dalle parole sagge della figlia e iniziarono anche loro a rilassarsi e a non avere più troppe remore.
Mara si tolse lo slip del costume e fece vedere ad Anna la depilazione intima appena fattale da Simona. Allora Anna fece lo stesso e disse che aveva subito lo stesso "trattamento".
Si guardarono per un secondo e poi scoppiarono a ridere, complici del fatto che entrambe avevano fatto sesso con la stessa donna. Ed era stato eccitante...
Nel frattempo era entrata Maria, nome italianizzato della giovane cameriera filippina che era stata loro assegnata per il week end.
Sorrise alle due donne e fece loro i complimenti per l'ottima depilazione intima. La cosa interessante fu però che nel dirlo toccò entrambe sulla vulva guardandole dritto negli occhi. Anna e Mara rimasero ferme e accettarono la cosa come fosse la più normale da farsi. La ragazza le toccava sulla parte esterna delle grandi labbra con entrambe le mani e poi infilo' ad entrambe il dito medio facendolo scivolare avanti e indietro per vedere la loro reazione. Estrasse le dita ormai bagnate e se le portò alla bocca per assaporare i loro umori.
Non contenta Maria si avvicinò a Filippo e lo invitò a porgerle il suo costume per lavarlo. Cosa che lui prontamente fece, rimanendo nudo di fronte a tutti. Maria allora, sempre guardandolo negli occhi, lo accarezzò nelle parti intime chiedendogli come mai non fosse rasato anche lui. Al che Filippo rispose con una battuta dicendole che a quanto pare Simona preferiva fare certe cose solo con le donne della sua famiglia. Maria sorrise di rimando e continuando a masturbarlo lentamente disse a mezza voce una frase sibillina "forse hai ragione: dev'essere per questo che non mi ha mai chiesto di rasarmi intimamente". E con questo uscì dalla stanza lasciando tutti leggermente attoniti.
Quella sera la cena fu servita sul patio all'esterno della Villa e fu deliziosa. Tante portate ma soprattutto tanta qualità visto che lo Chef era veramente di alto livello. Il clima era disteso e rilassato e il vino che scorreva nei loro calici aiutava molto a disinibire ogni discorso.
Non c'erano solo gli ospiti del pomeriggio ma era stato invitato anche il Preside del liceo privato dove Filippo insegnava visto che era quasi di casa dato che il figlio lavorava come Product Manager nell'azienda tessile di Pietro.
Il quale, alla fine della cena, inizio' quello che era il suo vero divertimento: avere tutti sotto il suo totale controllo.
Si alzò da tavola e si mise dietro a Filippo e Mara posando le sue mani enormi e forti sulle loro spalle e sussurrando queste parole "sono sicuro che sarete di ampie vedute questa sera e che vorrete divertirvi con me".
Dopo un secondo fece scivolare una mano sul seno di Mara tirandolo fuori dal vestito scollato che indossava.
Le titillò i capezzoli per farli inturgidire e nel frattempo osservava le facce degli altri ospiti. Che guardavano in religioso silenzio. Come fossero suoi devoti adepti. Questo lo eccitava. Immensamente.
Le toccava i seni con voluttà e Mara ne godeva e anche Filippo accettava la cosa come fosse la più normale del mondo.
"Preside, venga qui e prenda il mio posto". L'uomo brizzolato e col suo ventre prominente da bevitore assiduo, non se lo fece ripetere. Si posizionò dietro Mara e iniziò a palparla oscenamente. Intanto Pietro si era sbottonato i pantaloni e aveva estratto la sua verga spropositata per farla, come al solito, preparare da sua moglie Simona che eseguì il compito inginocchiata come piaceva a lui. Quando il cazzo fu pronto aiutò sua moglie ad alzarsi e lo infilò nella bocca di Mara che lo accolse con ingordigia. Lei era estasiata da quella duplice attenzione al suo corpo di quarantacinquenne ancora piacente e desiderabile.
Pietro allora la fece alzare e le fece scivolare il vestito a terra invitandola a piegarsi col busto sulla tavola esponendo il suo culo agli astanti.
La toccò e penetrò prima con le dita e poi col suo membro. Ogni stoccata provocava un rumore sordo del suo bacino contro i glutei generosi di Mara che emetteva gemiti di godimento.
A un certo punto Pietro estrasse il suo uccello lucido di umori vaginali e invitò il Preside a prendere il suo posto. Cosa che fece con prontezza. Filippo adesso era oltremodo imbarazzato della cosa ma bastò uno sguardo di Pietro per evitare che dicesse alcunché.
L'anfitrione di casa allora si mosse alla volta della giovane Anna e, dopo avere accarezzato il capo del figlio seduto accanto a lei, la invitò ad alzarsi e la accompagnò accanto a sua madre. La spogliò e la invitò a chinarsi anche lei sul tavolo. Esattamente come sua madre. Gomito a gomito. Si mise dietro di lei e la penetrò con decisione. La stessa che impiegò per scoparla con ritmo e senza remore. Scopava nella fica stretta e depilata dell'appena maggiorenne Anna e intanto guardava negli occhi sua madre che si era voltata di lato per osservare la scena perversa e per guardarlo lascivamente negli occhi. Anna godeva da quel cazzo largo come il suo avambraccio che le stava lentamente aprendo la giovane fica grazie anche agli umori che produceva in quantità per aiutare la lubrificazione.
Allora Pietro chiese al Preside di uscire da Mara perché voleva proseguire lui. La scopava con foga e adesso era Anna che osservava la scena e guardava sua madre godere. Pietro allora tornò dalla ragazza ma con la mano libera fece avvicinare sua madre al corpo della futura nuora. Voleva che fossero a contatto. Pelle contro pelle. Era una scena pazzesca. Pietro passava in continuazione da una all'altra e adesso si guardavano negli occhi per condividere quel momento di folle trasgressione. Si toccavano con la parte esterna delle cosce e delle braccia. Ognuna sentiva i movimenti dell'altra quando Pietro le sbatteva senza ritegno da dietro. Si sentivano come due puttane. Erano, a tutti gli effetti, come due puttane alla mercé del loro nuovo padrone. Non c'era piu' solo il legame di sangue ma quello dato dal sesso che condividevano. Da quel momento avevano infranto ogni limite.
Simona, con le pupille dilatate dall'eccitazione, invitò allora il loro padre e marito, Filippo, a estrarre il suo cazzo dai pantaloni per masturbarlo oscenamente davanti a tutti.
"Ti piace, vero? Sei stra-eccitato e ce l'hai duro come il marmo. Inizi a piacermi veramente. Sei perverso e porco come noi. Senti come sei eccitato a vedere le tue donne che scopano e godono con Pietro. Adesso ti faccio godere fino in fondo".
A quelle parole Pietro fece inginocchiare le due donne e chiese a Filippo di raggiungerlo. Insieme si masturbarono furiosamente e Pietro eruttò un fiume di sborra densa e calda nella giovane bocca di Anna mentre Filippo eruttò nella bocca oscenamente aperta di sua moglie.
Ma Simona non era ancora soddisfatta e invitò il Preside a venire anche lui nella bocca di entrambe.
La scena era oltremodo eccitante. E perversa. Madre e figlia ricoperte di sborra che colava ai lati delle loro bocche.
Simona allora si inginocchiò accanto a loro per pulirle di tutto ciò che avevano in viso con la sua lingua e intrecciando le loro che avevano perso ogni residuo senso del pudore con baci saffici profondi e bagnati non solo di saliva ma anche dello sperma dei tre uomini che le avevano usate per scaricarsi. Adesso erano diventate come lei. Senza limiti. Senza tabù.
In questo terzo capitolo vedremo come si svolgeranno gli eventi nel resto del week end presso la Villa di Simona e Pietro e dei suoi ospiti.
L'esercizio del potere, senza alcuna forma di violenza ma basato esclusivamente sulla leadership, puo' essere piu' appagante dell'atto sessuale fine a se stesso. Questo e' sempre stato il credo di Pietro. Questo e' sempre stato ben chiaro a sua moglie Simona e a suo figlio Andrea. Questo stava diventando altrettanto chiaro alla giovane Anna e ai suoi genitori Mara e Filippo.
Si erano resi conto che cio' che avevano vissuto quel pomeriggio non era legato al sesso e alla trasgressione ma, in realtà, era un esempio di come esercitare potere su delle persone col semplice utilizzo del proprio carisma, della leadership e della superiore prestanza fisica. Bastava la presenza di Pietro in un luogo per far si che tutti gli astanti lo volessero compiacere. Senza che ordinasse o anche, solo, chiedesse nulla. Erano gli altri ad offrirsi a lui. Erano gli altri che si spingevano a volerlo compiacere quasi fosse un atto dovuto. Lui lo sapeva. Ne approfittava. Soprattutto ne godeva in maniera smodata. E lo stesso valeva per sua moglie Simona. Godeva della situazione di potere sugli altri del marito anche se questo poteva comportare una sua sottomissione nei suoi confronti. Il godimento era superiore alla genuflessione. Soprattutto se comportava il soggiogare altre donne: giovani adolescenti o donne mature che fossero.
Il suo godimento era totale. Non c'era alcuna cattiveria in questo: solo godere nel vedere altre donne diventare come lei. Cioè senza alcun tabù nei confronti della trasgressione.
Valeva con tutti. Anche con suo figlio Andrea che aveva da sempre spinto a masturbarsi liberamente anche in sua presenza fin da ragazzo. Oppure spingendolo a vivere le prime esperienze complete liberando la sua sessualita' con entrambi i sessi: quante volte lo aveva visto accoppiarsi con ragazzi della sua scuola invitati a casa per "studiare". Aveva condiviso con sua figlia Laura non solo le sue prime esperienze con la masturbazione ma anche le sue prime penetrazioni vaginali e anali come fossero sorelle piu' che madre e figlia.
Per Simona il sesso e la trasgressione erano "norma" più che tabù.
Giusto per fare capire meglio il carattere di Simona, anche la scelta del personale di servizio era stata in funzione del loro stile di vita. Tutti, in quella casa, dovevano essere aperti nei confronti del sesso e di ciò che avrebbero visto. Altrimenti non avrebbe avuto senso lavorare per loro. C'erano uomini di colore come autisti o cuochi che avevano altre doti oltre a quella di svolgere egregiamente il proprio lavoro. C'erano donne di servizio molto discrete e di ampie vedute. C'era anche una giovane filippina Ladyboy che, tra l'altro, era stata assegnata ai genitori di Anna per quel wee-end, anche se ancora non se ne erano resi conto.
Tutto doveva essere in armonia, in quella enorme Villa, con lo stile di quella coppia libera e di potere. Nel loro caso si poteva dire "Power makes You free".
Mara e Filippo erano sconcertati da ciò che avevano visto e fatto poco prima. Erano, adesso, nella loro stanza a riflettere sugli accadimenti passati. Insieme a loro figlia Anna che invece, serena, chattava col suo smartphone.
"Anna... ma sei sicura che a te tutto questo vada bene?"
La ragazza alzò lo sguardo verso di loro e sorrise. "Assolutamente. Non mi sono mai sentita così libera e a mio agio con gli altri come da quando frequento questa mia nuova famiglia acquisita. E anche voi, dopo quello che ho visto oggi, mi sembrate meno "asettici" e piu' veri. Più liberi, direi. Nessuno di noi ha più i pudori del nostro passato e possiamo vivere la nostra relazione in maniera più serena e aperta. Il sesso non ha nulla a che vedere con l'amore che ci lega da sempre".
Mara e Filippo erano rincuorati dalle parole sagge della figlia e iniziarono anche loro a rilassarsi e a non avere più troppe remore.
Mara si tolse lo slip del costume e fece vedere ad Anna la depilazione intima appena fattale da Simona. Allora Anna fece lo stesso e disse che aveva subito lo stesso "trattamento".
Si guardarono per un secondo e poi scoppiarono a ridere, complici del fatto che entrambe avevano fatto sesso con la stessa donna. Ed era stato eccitante...
Nel frattempo era entrata Maria, nome italianizzato della giovane cameriera filippina che era stata loro assegnata per il week end.
Sorrise alle due donne e fece loro i complimenti per l'ottima depilazione intima. La cosa interessante fu però che nel dirlo toccò entrambe sulla vulva guardandole dritto negli occhi. Anna e Mara rimasero ferme e accettarono la cosa come fosse la più normale da farsi. La ragazza le toccava sulla parte esterna delle grandi labbra con entrambe le mani e poi infilo' ad entrambe il dito medio facendolo scivolare avanti e indietro per vedere la loro reazione. Estrasse le dita ormai bagnate e se le portò alla bocca per assaporare i loro umori.
Non contenta Maria si avvicinò a Filippo e lo invitò a porgerle il suo costume per lavarlo. Cosa che lui prontamente fece, rimanendo nudo di fronte a tutti. Maria allora, sempre guardandolo negli occhi, lo accarezzò nelle parti intime chiedendogli come mai non fosse rasato anche lui. Al che Filippo rispose con una battuta dicendole che a quanto pare Simona preferiva fare certe cose solo con le donne della sua famiglia. Maria sorrise di rimando e continuando a masturbarlo lentamente disse a mezza voce una frase sibillina "forse hai ragione: dev'essere per questo che non mi ha mai chiesto di rasarmi intimamente". E con questo uscì dalla stanza lasciando tutti leggermente attoniti.
Quella sera la cena fu servita sul patio all'esterno della Villa e fu deliziosa. Tante portate ma soprattutto tanta qualità visto che lo Chef era veramente di alto livello. Il clima era disteso e rilassato e il vino che scorreva nei loro calici aiutava molto a disinibire ogni discorso.
Non c'erano solo gli ospiti del pomeriggio ma era stato invitato anche il Preside del liceo privato dove Filippo insegnava visto che era quasi di casa dato che il figlio lavorava come Product Manager nell'azienda tessile di Pietro.
Il quale, alla fine della cena, inizio' quello che era il suo vero divertimento: avere tutti sotto il suo totale controllo.
Si alzò da tavola e si mise dietro a Filippo e Mara posando le sue mani enormi e forti sulle loro spalle e sussurrando queste parole "sono sicuro che sarete di ampie vedute questa sera e che vorrete divertirvi con me".
Dopo un secondo fece scivolare una mano sul seno di Mara tirandolo fuori dal vestito scollato che indossava.
Le titillò i capezzoli per farli inturgidire e nel frattempo osservava le facce degli altri ospiti. Che guardavano in religioso silenzio. Come fossero suoi devoti adepti. Questo lo eccitava. Immensamente.
Le toccava i seni con voluttà e Mara ne godeva e anche Filippo accettava la cosa come fosse la più normale del mondo.
"Preside, venga qui e prenda il mio posto". L'uomo brizzolato e col suo ventre prominente da bevitore assiduo, non se lo fece ripetere. Si posizionò dietro Mara e iniziò a palparla oscenamente. Intanto Pietro si era sbottonato i pantaloni e aveva estratto la sua verga spropositata per farla, come al solito, preparare da sua moglie Simona che eseguì il compito inginocchiata come piaceva a lui. Quando il cazzo fu pronto aiutò sua moglie ad alzarsi e lo infilò nella bocca di Mara che lo accolse con ingordigia. Lei era estasiata da quella duplice attenzione al suo corpo di quarantacinquenne ancora piacente e desiderabile.
Pietro allora la fece alzare e le fece scivolare il vestito a terra invitandola a piegarsi col busto sulla tavola esponendo il suo culo agli astanti.
La toccò e penetrò prima con le dita e poi col suo membro. Ogni stoccata provocava un rumore sordo del suo bacino contro i glutei generosi di Mara che emetteva gemiti di godimento.
A un certo punto Pietro estrasse il suo uccello lucido di umori vaginali e invitò il Preside a prendere il suo posto. Cosa che fece con prontezza. Filippo adesso era oltremodo imbarazzato della cosa ma bastò uno sguardo di Pietro per evitare che dicesse alcunché.
L'anfitrione di casa allora si mosse alla volta della giovane Anna e, dopo avere accarezzato il capo del figlio seduto accanto a lei, la invitò ad alzarsi e la accompagnò accanto a sua madre. La spogliò e la invitò a chinarsi anche lei sul tavolo. Esattamente come sua madre. Gomito a gomito. Si mise dietro di lei e la penetrò con decisione. La stessa che impiegò per scoparla con ritmo e senza remore. Scopava nella fica stretta e depilata dell'appena maggiorenne Anna e intanto guardava negli occhi sua madre che si era voltata di lato per osservare la scena perversa e per guardarlo lascivamente negli occhi. Anna godeva da quel cazzo largo come il suo avambraccio che le stava lentamente aprendo la giovane fica grazie anche agli umori che produceva in quantità per aiutare la lubrificazione.
Allora Pietro chiese al Preside di uscire da Mara perché voleva proseguire lui. La scopava con foga e adesso era Anna che osservava la scena e guardava sua madre godere. Pietro allora tornò dalla ragazza ma con la mano libera fece avvicinare sua madre al corpo della futura nuora. Voleva che fossero a contatto. Pelle contro pelle. Era una scena pazzesca. Pietro passava in continuazione da una all'altra e adesso si guardavano negli occhi per condividere quel momento di folle trasgressione. Si toccavano con la parte esterna delle cosce e delle braccia. Ognuna sentiva i movimenti dell'altra quando Pietro le sbatteva senza ritegno da dietro. Si sentivano come due puttane. Erano, a tutti gli effetti, come due puttane alla mercé del loro nuovo padrone. Non c'era piu' solo il legame di sangue ma quello dato dal sesso che condividevano. Da quel momento avevano infranto ogni limite.
Simona, con le pupille dilatate dall'eccitazione, invitò allora il loro padre e marito, Filippo, a estrarre il suo cazzo dai pantaloni per masturbarlo oscenamente davanti a tutti.
"Ti piace, vero? Sei stra-eccitato e ce l'hai duro come il marmo. Inizi a piacermi veramente. Sei perverso e porco come noi. Senti come sei eccitato a vedere le tue donne che scopano e godono con Pietro. Adesso ti faccio godere fino in fondo".
A quelle parole Pietro fece inginocchiare le due donne e chiese a Filippo di raggiungerlo. Insieme si masturbarono furiosamente e Pietro eruttò un fiume di sborra densa e calda nella giovane bocca di Anna mentre Filippo eruttò nella bocca oscenamente aperta di sua moglie.
Ma Simona non era ancora soddisfatta e invitò il Preside a venire anche lui nella bocca di entrambe.
La scena era oltremodo eccitante. E perversa. Madre e figlia ricoperte di sborra che colava ai lati delle loro bocche.
Simona allora si inginocchiò accanto a loro per pulirle di tutto ciò che avevano in viso con la sua lingua e intrecciando le loro che avevano perso ogni residuo senso del pudore con baci saffici profondi e bagnati non solo di saliva ma anche dello sperma dei tre uomini che le avevano usate per scaricarsi. Adesso erano diventate come lei. Senza limiti. Senza tabù.
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