Vita sessuale border line nel Nordeste del Brasile (seconda parte)

di
genere
incesti

(Parte seconda: leggete la prima parte per capire meglio storia e personaggi)

Le cose procedevano veramente bene fra Adriana e il sottoscritto nella nostra villa di Aracaju, nel Nordeste brasiliano e piu' precisamente nello stato del Sergipe. Nessuno poteva giudicare l'altro perche' entrambi eravamo delle persone con parecchie esperienze border line nel proprio passato e quindi non solo non giudicavamo il nostro partner perche' non volevamo farlo ma, principalmente, perche' non potevamo. Troppo imperfetti per giudicare ma assolutamente perfetti per essere complici delle nostre malefatte e, perche' no, del nostro amore.
Se qualcuno pensa, dopo avere letto il finale del racconto precedente, che fossimo cambiati per diventare una coppia saggia e amorevole, beh... non e' cosi'. Come nella natura dello scorpione c'e' l'istinto di pungere la rana, cosi' per noi c'era l'istinto e la volonta' di trasgredire. That's it.
Organizzavamo feste molto "alternative" nella nostra villa. Coppie scambiste, singoli selezionati per prestanza fisica e resistenza, viados statuari e dagli attributi fuori del comune. No limits. Come piaceva a noi.
Ma le cose di cui vi voglio raccontare sono altre. Molto piu' pruriginose. Molto piu' vicine al limite della decenza che si possa accettare o rifuggire.
Adriana e' sempre piu' conscia del fatto che quella casa ora e' anche sua ma e' anche legata a doppio filo al suo passato e alla vita oltre i limiti che aveva vissuto. Ed e' proprio questo che la rende unica ai miei occhi.
Dopo un paio di anni di convivenza il nostro passato si affaccia alla nostra routine quotidiana.
"Andrea, ti volevo informare che mia sorella e suo figlio vorrebbero venire a trovarmi e pensavo di ospitarli da noi qualche giorno. Cosa ne dici?"
Le rispondo che non c'e' alcun problema e che mi farebbe piacere conoscerla. "Spero sia affascinante come te" le dico.
Lei mi sorride in maniera strana e mi risponde cosi' "lo e' Andrea. Lo e'. Affascinante ai tuoi occhi soprattutto. Non solo lei ma anche suo figlio. Vedrai..."
Cerco di avere spiegazioni a quella frase sibillina ma non c'e' verso di avere risposte, se non ammiccamenti vari e risatine sommesse.
Dopo una settimana arriva il giorno della riunione delle due sorelle.
Sono molto simili fisicamente ma la sorella di Adriana ha uno sguardo piu' torbido, da donna che ne ha viste veramente di ogni colore. Affascinante e intrigante con un fisico molto simile a quello di Adriana per la morbidezza e armonia delle sue forme. Ma la vera sorpresa e' suo figlio. O figlia...
Di una bellezza fuori dal comune era a tutti gli effetti un Trav incredibilmente femminile senza seno e culo al silicone tipico dei trans, se non un accenno di seno per l'inizio della cura ormonale che si intravedeva sotto la camicetta di lino bianco semi-trasparente e un culetto completamente naturale che risaltava sotto gli shorts di jeans slavati che indossava. Capelli lunghi e degli occhi splendidi nascosti dietro dei Ray Ban a goccia. Io sono inebetito e Adriana, ridendo, mi da una gomitata dicendo ad alta voce "sapevo ti sarebbero piaciuti!".
Sua sorella mi abbraccia con trasporto e suo figlio/a mi da due baci accennati sulle guance e si presenta col nome Daisy che mi spiega vuol dire "margherita" in inglese: evito di dirgli che parlo inglese madrelingua...
"Quindi sei tu il porco italiano di cui mia zia si e' innamorata. Beh, non sei da buttare per essere un boomer cinquantenne".
Ma pensa te! Che piccola zoccoletta impertinente.
Adriana interviene subito sorridendo "Andrea, amore, non farci caso: e' il suo modo del tutto personale per farti un complimento. Come avrai capito non si fa troppi problemi. In tutto..."
Chissa' cosa voleva dire con quel "tutto" ma allargo le braccia e rispondo "beh, in effetti ho buona fama di essere un vero porco in tutto lo stato del Sergipe. E non me ne vergogno affatto".
Lei sorride sardonica dietro le lenti azzurrate dei suoi Ray Ban e di rimando mi dice "vedremo...".
Adriana mostra loro la camera degli ospiti e il resto della casa per poi invitare i nuovi arrivati in piscina per rilassarci insieme.
Noi siamo gia' in costume e sdraiati sui nostri lettini a sorseggiate un Mojito quando arrivano a farci compagnia.
Entrambe indossano dei micro bikini e devo ammettere che l'effetto e' notevole.
La sorella di Adriana si sdraia affianco a lei strusciandosi addosso e ammiccando al sottoscritto mentre Daisy si sdraia su un lettino di fronte a noi e si infila le cuffiette per ascoltare un po' di musica.
Io la guardo di sottecchi con fare indifferente ma vengo beccato subito dalle due sorelle "Andrea, guarda che non ti devi fare problemi con noi. Adriana mi ha detto della tua passione viscerale per i trans e quindi e' normale che tu sia attratto dalla mia Daisy. Un bel bocconcino, vero?"
Decisamente un bel bocconcino. Lei sapeva che stavamo parlando di lei e allora si alza dal lettino per tuffarsi in acqua con lentezza studiata. Nuota per qualche minuto e poi esce dall'acqua e si dirige verso il mio lettino
"Ti dispiace se mi tolgo il costume? E' tutto bagnato e non vorrei raffreddarmi"
Ovviamente non aspetta la mia risposta e si toglie il bikini.
Come immaginavo il suo cazzo era ripiegato all'indietro per sparire nello slip.
Adesso e' libero e, soprattutto, e' a non piu' di 20 centimetri dal mio viso.
"Ti dispiace passarmi il tuo asciugamani?"
Glielo porgo e Daisy se lo passa sul corpo per poi indugiare sul suo cazzo e le palle che parevano albicocche acerbe.
Quando mi rida' l'asciugamano il suo membro e' eretto e svettante. "Spero di non averti scioccato, Andrea. Magari non immaginavi che avessi il cazzo al posto della patatina"
"Cara Daisy, in effetti sono un po' sorpreso. Sei talmente femminile che, in effetti, mi aspettavo una bella patatina depilata."
Lei, finalmente, toglie il broncio da quel musetto delizioso e mi sorride compiaciuta.
Si allontana da me e si posiziona davanti al viso di Adriana che era comoda sul lettino di fronte al mio insieme a sua sorella.
Anche in quel caso il suo cazzo svettante era a una spanna dalla bocca della mia compagna.
"Ti ricordi zietta di quando ero un ragazzo e mentre mi curavi una piccola ferita che mi ero fatto all'inguine mi eccitai e avvicinai il mio cazzo in piena erezione alla tua bocca sperando che tu mi facessi un pompino?"
"Certo che me lo ricordo Daisy. A 17 anni eri gia' senza alcun controllo. Ricordo anche che ti diedi uno schiaffo sulla cappella scoperta per farti desistere e alla sera lo dissi a tua madre che ti rifilo' un paio di ceffoni"
Ah pero', andiamo bene...
Adriana riprese il discorso rivolgendosi a me "e lo sai, Andrea, cosa fece per ripicca la nostra cara Daisy? Dopo neanche una settimana aveva scopato con mia figlia, che ben conosci, e poi ha pensato bene di venirmelo a dire per farmi un dispetto. La nostra Daisy non si e' mai fatta alcun problema a scopare uomini e donne. Inclusa sua cugina..."
Di bene in meglio...
La parola taboo non credo fosse mai esistita in quella famiglia.
"Zietta, adesso che sono passati tre anni e sono maggiorenne, me lo fai un pompino?"
Voleva a tutti costi essere al centro dell'attenzione e mettere alla prova i presenti.
Adriana la guarda e poi guarda me. Allora si rivolge a Daisy e le risponde "un pompino no. Accontentati di una leccata"
Tira fuori la lingua e le lecca la cappella di quel magnifico cazzo circonciso.
La cosa pazzesca era che, come se si fossero messe d'accordo, tutte e tre, all'unisono, si girarono verso di me.
Io mi sentivo osservato e il mio uccello duro come il marmo non mi permetteva di fingere indifferenza.
Daisy allora torna verso di me e mi dice "cosa ne pensi di darmi una leccata anche tu?"
Non resisto oltre e lecco anch'io la sua cappella. Sa di pulito e di fresco. "Puoi fare di meglio, Andrea. Non essere timido"
Si avvicina ancora di piu' e lo abbassa con un dito perche' lo possa prendere in bocca. Gustoso e magnifico. Daisy era una giovane ragazza dal fisico perfetto ma col cazzo di un uomo ben dotato.
Mentre le praticavo una fellatio, sua madre ci dice dal lettino di smetterla perche' ci saremmo trovati a scopare davanti a lei entro pochi minuti e di proseguire, se volevamo, in un'altra occasione.
Daisy mi tira fuori il suo cazzo di bocca e mi bacia sulle labbra "se Adriana non e' gelosa e so che non lo e', proseguiamo piu' tardi"
Io sono come in trance ma il mio uccello stava per scoppiare e Adriana allora si avvicina e mi pratica una fellatio veloce davanti a tutti con una mia venuta liberatoria nella sua bocca.
Mio dio: e' tutto oltre qualsiasi immaginazione anche la piu' fervida.
"Sorellina, sei diventata una mogliettina veramente servizievole. E' cosi' che si fa. Adesso vieni qui che ti voglio dare un bacio"
Si baciano con un po' di lingua giusto per farle sentire il mio sapore. Non so cos'altro possa succedere.
O, forse, lo potevo sperare.
Quella notte stessa, mentre le due sorelle chiacchieravano in casa io e Daisy completammo la nostra conoscenza carnale in piscina. Sconvolgente toccare un corpo androgino e perfetto come quello e baciare quel viso delizioso e femminile da non crederci. Mi vuole scopare e lo fa con maestria e passione cambiando spesso posizione. Alla fine si mette sopra di me all'altezza del mio viso e decide di venirmi in bocca. Tocca a me adesso scoparla a pecorina gustandomi quel culetto al naturale e toccando quella pelle giovane e liscia e perfetta. Lei contrae lo sfintere per farmi sentire ancora di piu' e io dopo poche stoccate le vengo dentro perche' era quello che volevo fare. Ci baciamo col mio cazzo che si sta rilassando ancora dentro di lei e poi ci tuffiamo in acqua.
Dopo qualche bracciata rientriamo in casa ancora nudi e gocciolanti e le due sorelle ci chiedono se la "nuotata" era stata soddisfacente. Molto soddisfacente...
Mi metto addosso un accappatoio e mi siedo al fianco di Adriana che mi da un bacio per sentire il sapore di sperma che avevo ancora in bocca mentre Daisy si accuccia sul divano ai piedi di sua madre che la accarezza dolcemente sui capelli.
"Zia Adriana, visto che siete insieme ufficialmente e quindi non dovrebbero esserci segreti tra voi, hai mai raccontato al tuo Andrea cosa facevate tu e mia madre?"
Adriana guarda sua sorella che si stringe nelle spalle e allarga le braccia.
"Daisy, non cambierai mai. Sei la solita guasta-feste impicciona. "
Adriana mi guarda e inizia a raccontare "vedi amore mio, il mio passato fatto di tante ombre a volte e' destino che riemerga. Molto semplicemente mia sorella aveva iniziato a lavorare, grazie alla sua bellezza, in un locale di Strip-Tease e altro sulla costa frequentato da turisti di ogni dove sempre pronti a pagare bene per divertirsi. Appena compio 18 anni mi dice di venire li con lei e di non stare piu' a casa a morire di fame. Mi manda i soldi per il viaggio e io la raggiungo per iniziare ad esibirmi nel locale dove lavorava da un paio di anni.
All'inizio tutto nella norma con spogliarelli, toccate ovunque sul corpo e, per chi pagava bene, pompini ma anche scopate nel retro. La polizia veniva pagata dal proprietario per guardare da un'altra parte.
Ma le cose cambiano quando il titolare del locale si rende conto di avere due galline dalle uova d'oro, come si dice. Eravamo noi. Due sorelle. Inizia a farci esibire insieme e a farci spogliare aiutandoci a vicenda. I soldi sono tanti e noi li vogliamo. Quando lui lo capisce si spinge oltre e ci offre di guadagnare cifre importanti con gli spettacolini privati nel retro.
Iniziamo a strusciarci e a toccarci per poi segare il cliente di turno e farlo venire. Solo che, poi, il profumo dei soldi ci fa andare oltre e cediamo a richieste di pompini fatti insieme sullo stesso cazzo. E' praticamente impossibile evitare di incrociare le lingue e questo fa arrapare e schizzare i clienti che poi chiedono proprio quello le volte successive. Tanti soldi per tanta perversione. Era ovvio e scontato che arrivassimo ben oltre. Iniziamo a baciarci con la lingua davanti al cliente che pagava e poi a infilare il suo cazzo con le mani di una nella fica dell'altra dopo, magari, averla stimolata con le dita per lubrificarla. Da quello a vedere il cazzo dei clienti piu' danarosi che passava da una all'altra il passo fu breve. Andavamo sempre piu' in la e saremmo andate sempre oltre se non avessero chiuso il locale e non ci avessero messe dentro per 6 mesi per atti osceni e vari altri reati minori.
Adesso capisci perche' ti dicevo che non devi considerarti una persona sbagliata o cattiva. Un porco, si, lo sei ma nulla di piu'. Ho fatto ben di peggio io di te come hai potuto capire. Spero la cosa non cambi il nostro rapporto"
Io aspettai un paio di secondi per elaborare il tutto e poi mi alzai per baciare prima lei e poi sua sorella.
"Tu non mi hai mai giudicato, Adriana. E io non giudichero' mai te. E la tua famiglia. Che sara' sempre la benvenuta in casa NOSTRA"
A quelle parole Adriana mi abbraccio' e mi bacio' sulla bocca per poi rivolgersi a Daisy dicendole di andare in camera e che avrebbe dormito da sola quella notte. Mi prese per mano e prese per mano sua sorella per dirigersi verso la nostra camera padronale. Fu una notte folle e intensa. Le scopai entrambe sia davanti sia dietro essendo totalmente aperte e talmente dilatate da farmi sentire i loro secondi canali che due fiche morbide e profonde. Loro due si baciavano per eccitarmi ancora di piu' e il vederle inginocchiate, alla fine, sotto di me con la lingua di fuori per ricevere una delle sborrate piu' copiose della mia vita fu indimenticabile.
Un sogno.
scritto il
2022-05-13
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