Una vita border line in famiglia
di
Terzosesso
genere
incesti
Come ogni estate la famiglia Paciotti passava le ferie nella propria casa di campagna in Toscana. Un bel casale in stile rustico ricavato da una fattoria di inizio novecento, completamente ristrutturato da un architetto di grido di Firenze.
Simona, la signora Paciotti, una cinquantenne dalle forme mediterranee e ben tenuta, amava circondarsi di eleganza e bellezza e suo marito, Flavio, un bell'uomo asciutto ed elegante, la lasciava libera di sbizzarrirsi nella sua passione per l'arredamento di interni. A dirla tutta il signor Paciotti la lasciava libera in tutto, primo perché la moglie aveva un carattere forte e determinato e secondo perché lui preferiva in questa maniera dato che aveva un carattere tipico degli artisti: accomodante e spesso passivo. Era uno scrittore affermato e la fantasia e la creatività aveva il sopravvento su tutto il resto.
Il loro figlio, Matteo, un bel ragazzo dai tratti efebici e raffinati, aveva preso il carattere del padre e, anche se completamente diverso dal suo, adorava il carattere gioviale e aperto a tutto della madre.
In effetti "aperto a tutto" era il termine corretto per descrivere il carattere e il comportamento di sua madre. Non aveva molti limiti e nessun taboo. Anche nei confronti del sesso che aveva sempre vissuto come gioia di vivere e non come cosa da nascondere come nella tradizione cattolica italiana.
Matteo era cresciuto vedendo i suoi girare nudi per casa. Erano due artisti dopotutto. Anche affermati visto che sua madre era stata un'attrice abbastanza conosciuta negli anni 80 e 90 nel genere commedia sexy e soft porn. In realtà aveva girato anche dei veri e propri film hard ma era stata brava a far perdere le tracce di quei lavori in un'epoca in cui il web non la faceva ancora da padrona.
Simona però non ne faceva mistero in casa. E ne parlava liberamente coi suoi familiari come fosse la cosa più naturale del mondo. A dire il vero ne parlava anche agli ospiti di quella casa splendida sulla collina se le facevano domande dirette. Un po' per apertura mentale e un po' per godere delle attenzioni degli altri. Cosa che, da sempre, la eccitava da morire. Essere sempre al centro delle attenzioni.
Matteo da ragazzino non sapeva bene come reagire ma poi diventò tutto assolutamente naturale anche per lui.
Quando confesso' a sua madre di avere fatto le prime esperienze omosessuali nel collegio esclusivo in cui i genitori lo avevano iscritto, lei non solo non si scompose ma si fece raccontare le sue esperienze senza battere ciglio. Matteo pote' raccontare con tranquillità e libertà le prime masturbazioni. I primi rapporti orali. Le prime penetrazioni da passivo. Sua madre gli accarezzava i capelli e gli sorrideva dicendogli che erano esperienze assolutamente naturali e piacevoli. Per un giovane ragazzo che si affacciava agli impulsi della pubertà era cosa non da poco potere sentirsi non solo non giudicato ma anche appoggiato dai suoi genitori. Anche suo padre, infatti, assecondava la moglie in questa educazione open minded e moderna del figlio.
Il massimo per Matteo era potere invitare i suoi compagni di collegio e dormire e fare sesso con loro senza alcun problema. Scopavano senza doversi nascondere e senza remore. In assoluta libertà. Anche in tre o quattro per volta. Potevano girare nudi per casa e anche in piscina dove a volte continuavano le loro pratiche sessuali all'aperto e nell'acqua.
I genitori vedevano tutto ma li lasciavano fare senza intervenire in alcun modo.
Solo quando Matteo crebbe e divento' un ragazzo più grande alcuni suoi compagni iniziarono a porgere le loro attenzioni anche verso Simona. Se non eri solo omosex non potevi non notarla con le sue forme abbondanti e desiderabili.
Era divertente per Simona vedere il loro cazzo svettante al suo passaggio anche se non voluto. Quando era in cucina a preparare la colazione i più audaci le passavano dietro e la sfioravano con la scusa che il passaggio fra fornelli e tavolo era stretto. Quando vedevano che lei non reagiva allora qualcuno si metteva dietro di lei per farle sentire il suo cazzo duro e svettante contro le chiappe esposte a tutti. Loro godevano ma anche lei non era da meno al pensiero di fare ancora quell'effetto su dei giovani alla sua età. Matteo guardava ridacchiando sapendo che era del tutto naturale e non c'era alcuna costrizione da parte di alcuno. Ovviamente i ragazzi più grandi e intraprendenti si spingevano oltre e la penetravano. Loro godevano di quella libertà e trasgressione sessuale. Simona godeva di quelle attenzioni. Matteo godeva della libertà di pensiero e azione che viveva in quella famiglia cosi' aperta e border line.
Da ragazzino Matteo era stato visto più volte da sua madre mentre si masturbava in camera sua o in bagno. Lei gli dava dei suggerimenti su come fare per godere al meglio e lui eseguiva fino al godimento finale. Non c'erano sensi di colpa o altro. Solo vivere il sesso con serenità e apertura mentale. Nessuno faceva del male a nessun'altro.
Non era certo stata una rarità per Matteo vedere i suoi scopare in camera loro o sul divano, la notte se li sentiva mugolare o se rientrava tardi dalla discoteca. Le prime volte era strano vederli copulare di nascosto fuori dalla porta ma poi divenne piu' naturale. E infatti ne parlò a sua madre che gli spiegò che il sesso è nella natura delle persone, giovani o adulte che siano e viene praticato per provare e per procurare piacere. La cosa che colpi' Matteo fin dalla prima volta fu il viso estasiato della madre nell'atto copulatorio e nella venuta finale. Si vedeva che il piacere era reale e non c'era alcuna finzione. Che avesse un cazzo nella sua bocca vorace o nella sua fica e nel buchetto anale il suo piacere era tangibile e contagioso: ti faceva capire la bellezza e il piacere del sesso fatto con naturalezza e passione.
Matteo a sedici anni aveva già fatto e visto esperienze di ogni tipo. Non aveva alcun tabù. E ne era felice. Scopava con ragazzi e ragazze senza alcun problema. Piu' avanti si mise insieme anche con una giovane trans della sua età che racchiudeva in un solo corpo la bellezza femminile di un corpo acerbo con un seno ormonale appena accennato con la virilità di un membro perfettamente funzionante. Era molto carina ed era stata accolta in famiglia con estrema benevolenza. Simona si divertiva un mondo a depilarla nelle sue parti intime e a truccarla in maniera leggera per non nascondere del tutto i suoi tratti androgini che la affascinavano. Le piaceva vedere la sua reazione quando le depilava i peli del pube e intorno alla rosellina anale. Il suo giovane cazzo svettava rigido sul suo pancino levigato e quando lo doveva toccare per spostarlo da una parte all'altra per radere a dovere lo scroto vedeva una goccia di liquido precum sul suo glande luccicare alla luce della lampada. Simona, allora, la raccoglieva con un dito e se la portava alla bocca sorridendole.
"Ti piace o ti imbarazza quello che faccio?"
"Mi piace da impazzire, Simona"
Lei, allora, si sentiva autorizzata a procedere e iniziava a masturbarla con lentezza infilandole contemporaneamente il medio della mano libera nel suo culetto per farla godere ancora di piu'.
Godimento che poi arrivava con fiotti di sperma che inondavano la mano di Simona e il pancino della giovane Trans. È qui che la signora Paciotti dava il meglio di se leccando ogni goccia di sperma bianco e caldo dalla sua mano, dal ventre bagnato della Trans per finire pulendole la cappella ancora violacea per lo sforzo appena avvenuto. Poi si chinava sulla sua bocca e la baciava per farle sentire il suo stesso sapore.
Tutto questo, però, non era fatto all'insaputa di Matteo ma sempre raccontandogli cosa avevano fatto. Non esisteva il concetto di segreti e sotterfugi in quella casa. Tutto era vissuto alla luce del sole o delle bellissime lampade di Design che illuminavano quella splendida casa di campagna.
Matteo si eccitava e finivano il racconto mentre iniziavano loro a scopare liberamente penetrandosi a vicenda con tutta la passione e la veemenza di due giovani innamorati. Simona a volte rimaneva a guardare suo figlio penetrato dalla sua amante Trans che lo scopava con foga e con affondi decisi guardandola contemporaneamente negli occhi. E si eccitava quando, alla fine dell'atto, guardava la Trans estrarre il suo cazzo pronto a esplodere dal culetto completamente aperto del figlio per infilarlo nella sua bocca e venire copiosa sulle sue labbra e sul suo viso.
E' strano da spiegare ma era orgogliosa di come suo figlio vivesse il sesso esattamente come lei. Con gioia e godimento senza alcun senso di colpa.
L'unica volta che Matteo rimase a bocca spalancata davanti a certe scene fu quando rientrò un venerdi sera a casa dalla sua settimana in collegio.
All'ultimo secondo aveva deciso di non passare il week end dagli amici come aveva comunicato ai suoi genitori ed era invece rientrato a casa con la nuova macchina che aveva ricevuto per il suo diciottesimo compleanno.
Quando apri' la porta della villa capi' che qualcosa stava accadendo perché la musica era a tutto volume e sentiva che c'erano diverse persone, non solo per il vociare ma anche per le macchine parcheggiate sul viale in ghiaia bianca davanti al patio di entrata.
Mise giu' la borsa e si incamminò verso la sala principale: più di 100 mq di salone open space che si affacciava sulla piscina tramite vetrate scorrevoli.
Lo schock fu vedere i suoi impegnati in atti sessuali multipli con le più di venti persone che erano impegnate nelle stesse attività. Sua madre era carponi su un tappeto mentre faceva una fellatio ad un giovane di colore con uno sconosciuto che la scopava nella fica da sotto e un altro, col corpo tozzo e corpulento da boxeur, che la penetrava analmente da dietro mentre le vomitava addosso oscenità di ogni tipo.
Suo padre stava scopando una ragazza che avrebbe potuto essere sua figlia mentre il suo ragazzo tentava di sodomizzarlo da dietro seguendo il ritmo dei suoi colpi sul ventre della ragazza.
Quando lo videro in piedi con la bocca aperta suo padre cercò di ricomporsi dicendo in maniera impacciata che non lo aspettavano quella sera e che era in corso una festa coi membri del loro Club Prive' che erano soliti frequentate il week end.
Sua madre invece si sfilo' dai due cazzi che aveva in corpo fino pochi secondi prima e pulendosi le labbra dai residui di sperma del suo terzo amante si diresse verso di lui, completamente nuda, sorridendogli e abbracciandolo col suo seno prosperoso schiacciato contro il suo petto.
"Matteo, è solo una festa del nostro giro di scambisti. Ci hai visto scopare in più di un'occasione a casa fin da ragazzino e quindi non devi essere sorpreso più di tanto. Ho fatto film hard e quindi sai che certe esperienze col sesso trasgressivo le ho vissute in prima persona da una vita intera. Lasciati andare e gioca con i nostri ospiti. Non farti problemi e godi in libertà".
Così fece. Si lasciò spogliare da una donna che aveva l'età di sua madre. Si fece scopare il suo culo ormai dilatato da tanti anni di penetrazioni anali nonostante la sua giovane età. E scopo' quella donna di mezza età guardando sua madre che si faceva venire in bocca da due uomini contemporaneamente mentre sorrideva felice con lo sperma biancastro che le colava dagli angoli della bocca. Era oscena e bellissima allo stesso tempo. Era senza limiti e senza morale. Come suo padre. Come lui stesso era diventato.
No limits.
Simona, la signora Paciotti, una cinquantenne dalle forme mediterranee e ben tenuta, amava circondarsi di eleganza e bellezza e suo marito, Flavio, un bell'uomo asciutto ed elegante, la lasciava libera di sbizzarrirsi nella sua passione per l'arredamento di interni. A dirla tutta il signor Paciotti la lasciava libera in tutto, primo perché la moglie aveva un carattere forte e determinato e secondo perché lui preferiva in questa maniera dato che aveva un carattere tipico degli artisti: accomodante e spesso passivo. Era uno scrittore affermato e la fantasia e la creatività aveva il sopravvento su tutto il resto.
Il loro figlio, Matteo, un bel ragazzo dai tratti efebici e raffinati, aveva preso il carattere del padre e, anche se completamente diverso dal suo, adorava il carattere gioviale e aperto a tutto della madre.
In effetti "aperto a tutto" era il termine corretto per descrivere il carattere e il comportamento di sua madre. Non aveva molti limiti e nessun taboo. Anche nei confronti del sesso che aveva sempre vissuto come gioia di vivere e non come cosa da nascondere come nella tradizione cattolica italiana.
Matteo era cresciuto vedendo i suoi girare nudi per casa. Erano due artisti dopotutto. Anche affermati visto che sua madre era stata un'attrice abbastanza conosciuta negli anni 80 e 90 nel genere commedia sexy e soft porn. In realtà aveva girato anche dei veri e propri film hard ma era stata brava a far perdere le tracce di quei lavori in un'epoca in cui il web non la faceva ancora da padrona.
Simona però non ne faceva mistero in casa. E ne parlava liberamente coi suoi familiari come fosse la cosa più naturale del mondo. A dire il vero ne parlava anche agli ospiti di quella casa splendida sulla collina se le facevano domande dirette. Un po' per apertura mentale e un po' per godere delle attenzioni degli altri. Cosa che, da sempre, la eccitava da morire. Essere sempre al centro delle attenzioni.
Matteo da ragazzino non sapeva bene come reagire ma poi diventò tutto assolutamente naturale anche per lui.
Quando confesso' a sua madre di avere fatto le prime esperienze omosessuali nel collegio esclusivo in cui i genitori lo avevano iscritto, lei non solo non si scompose ma si fece raccontare le sue esperienze senza battere ciglio. Matteo pote' raccontare con tranquillità e libertà le prime masturbazioni. I primi rapporti orali. Le prime penetrazioni da passivo. Sua madre gli accarezzava i capelli e gli sorrideva dicendogli che erano esperienze assolutamente naturali e piacevoli. Per un giovane ragazzo che si affacciava agli impulsi della pubertà era cosa non da poco potere sentirsi non solo non giudicato ma anche appoggiato dai suoi genitori. Anche suo padre, infatti, assecondava la moglie in questa educazione open minded e moderna del figlio.
Il massimo per Matteo era potere invitare i suoi compagni di collegio e dormire e fare sesso con loro senza alcun problema. Scopavano senza doversi nascondere e senza remore. In assoluta libertà. Anche in tre o quattro per volta. Potevano girare nudi per casa e anche in piscina dove a volte continuavano le loro pratiche sessuali all'aperto e nell'acqua.
I genitori vedevano tutto ma li lasciavano fare senza intervenire in alcun modo.
Solo quando Matteo crebbe e divento' un ragazzo più grande alcuni suoi compagni iniziarono a porgere le loro attenzioni anche verso Simona. Se non eri solo omosex non potevi non notarla con le sue forme abbondanti e desiderabili.
Era divertente per Simona vedere il loro cazzo svettante al suo passaggio anche se non voluto. Quando era in cucina a preparare la colazione i più audaci le passavano dietro e la sfioravano con la scusa che il passaggio fra fornelli e tavolo era stretto. Quando vedevano che lei non reagiva allora qualcuno si metteva dietro di lei per farle sentire il suo cazzo duro e svettante contro le chiappe esposte a tutti. Loro godevano ma anche lei non era da meno al pensiero di fare ancora quell'effetto su dei giovani alla sua età. Matteo guardava ridacchiando sapendo che era del tutto naturale e non c'era alcuna costrizione da parte di alcuno. Ovviamente i ragazzi più grandi e intraprendenti si spingevano oltre e la penetravano. Loro godevano di quella libertà e trasgressione sessuale. Simona godeva di quelle attenzioni. Matteo godeva della libertà di pensiero e azione che viveva in quella famiglia cosi' aperta e border line.
Da ragazzino Matteo era stato visto più volte da sua madre mentre si masturbava in camera sua o in bagno. Lei gli dava dei suggerimenti su come fare per godere al meglio e lui eseguiva fino al godimento finale. Non c'erano sensi di colpa o altro. Solo vivere il sesso con serenità e apertura mentale. Nessuno faceva del male a nessun'altro.
Non era certo stata una rarità per Matteo vedere i suoi scopare in camera loro o sul divano, la notte se li sentiva mugolare o se rientrava tardi dalla discoteca. Le prime volte era strano vederli copulare di nascosto fuori dalla porta ma poi divenne piu' naturale. E infatti ne parlò a sua madre che gli spiegò che il sesso è nella natura delle persone, giovani o adulte che siano e viene praticato per provare e per procurare piacere. La cosa che colpi' Matteo fin dalla prima volta fu il viso estasiato della madre nell'atto copulatorio e nella venuta finale. Si vedeva che il piacere era reale e non c'era alcuna finzione. Che avesse un cazzo nella sua bocca vorace o nella sua fica e nel buchetto anale il suo piacere era tangibile e contagioso: ti faceva capire la bellezza e il piacere del sesso fatto con naturalezza e passione.
Matteo a sedici anni aveva già fatto e visto esperienze di ogni tipo. Non aveva alcun tabù. E ne era felice. Scopava con ragazzi e ragazze senza alcun problema. Piu' avanti si mise insieme anche con una giovane trans della sua età che racchiudeva in un solo corpo la bellezza femminile di un corpo acerbo con un seno ormonale appena accennato con la virilità di un membro perfettamente funzionante. Era molto carina ed era stata accolta in famiglia con estrema benevolenza. Simona si divertiva un mondo a depilarla nelle sue parti intime e a truccarla in maniera leggera per non nascondere del tutto i suoi tratti androgini che la affascinavano. Le piaceva vedere la sua reazione quando le depilava i peli del pube e intorno alla rosellina anale. Il suo giovane cazzo svettava rigido sul suo pancino levigato e quando lo doveva toccare per spostarlo da una parte all'altra per radere a dovere lo scroto vedeva una goccia di liquido precum sul suo glande luccicare alla luce della lampada. Simona, allora, la raccoglieva con un dito e se la portava alla bocca sorridendole.
"Ti piace o ti imbarazza quello che faccio?"
"Mi piace da impazzire, Simona"
Lei, allora, si sentiva autorizzata a procedere e iniziava a masturbarla con lentezza infilandole contemporaneamente il medio della mano libera nel suo culetto per farla godere ancora di piu'.
Godimento che poi arrivava con fiotti di sperma che inondavano la mano di Simona e il pancino della giovane Trans. È qui che la signora Paciotti dava il meglio di se leccando ogni goccia di sperma bianco e caldo dalla sua mano, dal ventre bagnato della Trans per finire pulendole la cappella ancora violacea per lo sforzo appena avvenuto. Poi si chinava sulla sua bocca e la baciava per farle sentire il suo stesso sapore.
Tutto questo, però, non era fatto all'insaputa di Matteo ma sempre raccontandogli cosa avevano fatto. Non esisteva il concetto di segreti e sotterfugi in quella casa. Tutto era vissuto alla luce del sole o delle bellissime lampade di Design che illuminavano quella splendida casa di campagna.
Matteo si eccitava e finivano il racconto mentre iniziavano loro a scopare liberamente penetrandosi a vicenda con tutta la passione e la veemenza di due giovani innamorati. Simona a volte rimaneva a guardare suo figlio penetrato dalla sua amante Trans che lo scopava con foga e con affondi decisi guardandola contemporaneamente negli occhi. E si eccitava quando, alla fine dell'atto, guardava la Trans estrarre il suo cazzo pronto a esplodere dal culetto completamente aperto del figlio per infilarlo nella sua bocca e venire copiosa sulle sue labbra e sul suo viso.
E' strano da spiegare ma era orgogliosa di come suo figlio vivesse il sesso esattamente come lei. Con gioia e godimento senza alcun senso di colpa.
L'unica volta che Matteo rimase a bocca spalancata davanti a certe scene fu quando rientrò un venerdi sera a casa dalla sua settimana in collegio.
All'ultimo secondo aveva deciso di non passare il week end dagli amici come aveva comunicato ai suoi genitori ed era invece rientrato a casa con la nuova macchina che aveva ricevuto per il suo diciottesimo compleanno.
Quando apri' la porta della villa capi' che qualcosa stava accadendo perché la musica era a tutto volume e sentiva che c'erano diverse persone, non solo per il vociare ma anche per le macchine parcheggiate sul viale in ghiaia bianca davanti al patio di entrata.
Mise giu' la borsa e si incamminò verso la sala principale: più di 100 mq di salone open space che si affacciava sulla piscina tramite vetrate scorrevoli.
Lo schock fu vedere i suoi impegnati in atti sessuali multipli con le più di venti persone che erano impegnate nelle stesse attività. Sua madre era carponi su un tappeto mentre faceva una fellatio ad un giovane di colore con uno sconosciuto che la scopava nella fica da sotto e un altro, col corpo tozzo e corpulento da boxeur, che la penetrava analmente da dietro mentre le vomitava addosso oscenità di ogni tipo.
Suo padre stava scopando una ragazza che avrebbe potuto essere sua figlia mentre il suo ragazzo tentava di sodomizzarlo da dietro seguendo il ritmo dei suoi colpi sul ventre della ragazza.
Quando lo videro in piedi con la bocca aperta suo padre cercò di ricomporsi dicendo in maniera impacciata che non lo aspettavano quella sera e che era in corso una festa coi membri del loro Club Prive' che erano soliti frequentate il week end.
Sua madre invece si sfilo' dai due cazzi che aveva in corpo fino pochi secondi prima e pulendosi le labbra dai residui di sperma del suo terzo amante si diresse verso di lui, completamente nuda, sorridendogli e abbracciandolo col suo seno prosperoso schiacciato contro il suo petto.
"Matteo, è solo una festa del nostro giro di scambisti. Ci hai visto scopare in più di un'occasione a casa fin da ragazzino e quindi non devi essere sorpreso più di tanto. Ho fatto film hard e quindi sai che certe esperienze col sesso trasgressivo le ho vissute in prima persona da una vita intera. Lasciati andare e gioca con i nostri ospiti. Non farti problemi e godi in libertà".
Così fece. Si lasciò spogliare da una donna che aveva l'età di sua madre. Si fece scopare il suo culo ormai dilatato da tanti anni di penetrazioni anali nonostante la sua giovane età. E scopo' quella donna di mezza età guardando sua madre che si faceva venire in bocca da due uomini contemporaneamente mentre sorrideva felice con lo sperma biancastro che le colava dagli angoli della bocca. Era oscena e bellissima allo stesso tempo. Era senza limiti e senza morale. Come suo padre. Come lui stesso era diventato.
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