Un corso stimolante (secondo episodio)

di
genere
sentimentali

Questo racconto è la prosecuzione della narrazione “un corso stimolante” ed è ambientato in un’aula di formazione, per coppie desiderose di approfondire la conoscenza della sessualità e in particolare, della masturbazione femminile. La finalità del corso è quella di ampliare le conoscenze e competenze affinchè il/la partner riesca a far provare il massimo piacere alla propria compagna. Corso con cenni teorici e molta pratica. Eleonora, la protagonista, partecipa con il suo giovane amante Marco. Il maestro inizia con una dimostrazione per tutta la classe sul suo clitoride. E poi lascia il campo a Marco per terminare il lavoro. Eleonora viene copiosamente e ringrazia Marco, toccandolo sul suo pacco.

Guardo Marco. I suoi occhi sono bellissimi, mi sorridono e soprattutto mi trasmettono tutto il suo desiderio. Ha una voglia incredibile. Ha voglia di me, di giocare con me, di prendermi e di consumarmi. Lo sento sulla pelle. Sono cariche elettriche che passano dal suo corpo al mio. Mi piace quando mi guarda così. Sentirmi desiderata così intensamente mi fa riaccendere come una fiamma. E ho voglia di lui.
Guardo il maestro e vedo che alcune coppie si stanno spostando. Il maestro fa loro un cenno di assenso con la testa. Non capisco. Mi avvicino e lui mi dice con una voce bassa e molto sensuale “Tesoro, capisco. E’ il primo giorno e non siete i soli. Potete entrare in una di quelle stanze. Noi facciamo qualche minuto di pausa. Poi riprendiamo tutti insieme con la seconda parte”. Gli sorrido. Prendo Marco per mano e ci dirigiamo verso una stanza. Alcune porte sono chiuse. Altre ancora aperte. Mi verrebbe voglia di entrare in una con la porta chiusa… ma non posso esagerare. Entriamo in una stanza con la porta aperta e Marco mi prende per i capelli e mi fa inginocchiare. Sa che mi piace essere dominata, in alcune occasioni. “Succhiamelo, forza…”. Gli abbasso i pantaloni della tuta. Non faccio a tempo a spostargli i boxer, che il suo membro esce da solo. E’ veramente di marmo… Lo prendo in mano. Lo comincio a leccare dal basso verso l’alto. Non lo infilo in bocca… voglio divertirmi un po’. Gli lecco le palle e mentre comincio a masturbarlo con la mano, lo faccio sedere su un lettino. Gli alzo le gambe sulle mie spalle e mi alzo in piedi. Le sue gambe sono alzate e ho il suo cazzo in primo piano. Lo lecco con avidità, lo massaggio con la mano e comincio a scendere con la lingua. Ho voglia di infilargliela dentro al suo buco. Non so perché ma questa cosa mi manda fuori di testa. Smetto di masturbarlo con la mano e glielo prendo in bocca. Nel frattempo infilo un dito dietro. Marco mugula. Gli piace. Anche agli uomini etero piace. E quanto piace… Muovo il dito con movimento rotatorio. E’ il medio. E’ quello con l’unghia sempre più corta delle altre.
Sposto la bocca e glielo riprendo in mano. Lecco più giù e ancora più giù. Dentro. Mi viene un brivido. Adesso ho bisogno di essere penetrata. Ho bisogno di tornare preda. Guardo Marco e lui capisce. Si alza e mi dice di appoggiarmi al lettino a 90 gradi. E facendo così può accorgersi di una piccola sorpresa… l’anal plug con il brillantino che mi ha regalato qualche settimana fa. E’ lì, sta facendo il suo dovere e aspetta solo di essere sostituito. Marco deve esserne accorto. Lo sento emettere un suono strano. Quando fa così è come se diventasse molto più animale… e dopo pochi secondi sento che sta entrando dentro di me dalla mia entrata posteriore. E’ brutale, mi fa male. Non sta usando il lubrificante, non ha pazienza oggi… e dopo un paio di spinte, sento un dolore forte. Ho quasi le lacrime agli occhi. Mentre entra ed esce da me con ritmo crescente, mi accarezza il viso e mi parla nell’orecchio. Mi abbraccia e mi sfiora il seno. Come possa essere dolce ed animale allo stesso tempo è un mistero. E’ il motivo per cui sono pazza di lui. Tira fuori dalla tasca dei pantaloni il mio succhiaclitoride. Lo accende e mi dice di usarlo. Lo appoggio sul clitoride, sulla parte alta, con velocità moderata. Non voglio venire subito. Mi rilasso e comincio a godere anche io di quella posizione. Marco accelera e mentre lo fa, mi dice di aumentare la velocità del mio giochino. Lo prende in mano lui e comincia a masturbarmi doppiamente. Il succhiaclitoride mi aspira. Lui mi massaggia il clitoride con la parte rotonda. Poi lo sposta, entra con le dita. Le sue dita nella mia vulva mi fanno perdere i sensi. Entra con il dito medio e comincia a cercare il mio punto G. Mi fa sorridere il movimento del dito, sembra chiamare qualcuno verso di sé. “Uhhhhhh, Marco devi aver trovato quello che cercaviiiiii”. Mi bagno, credo di squirtare in maniera esagerata “Marco, vengo, Oddio, Marco, mi fai eccitare da morire….!” e godo come non mai. Marco viene dentro di me, mentre a me vengono di nuovo le lacrime. Sono felice come non mi succedeva da tempo. Marco esce, vede che sto piangendo, mi abbraccia e mi asciuga le lacrime con le sue labbra…. Non vorrei uscire da questa stanza. E un momento di profonda intensità tra noi.
Sentiamo un suono, tipo campanella e capiamo che è tempo di riprendere il corso. Mi domando come uscirò da questo corso, sono già al secondo/terzo orgasmo…
Usciamo dalla stanza, ci riposizioniamo al nostro posto e guardiamo il maestro. In questa seconda parte, il maestro vuole farci acquisire un po’ di sicurezza sulle tecniche. Per farlo, preferirebbe che provassimo con persone non conosciute, non con i/le nostri/e partners. Marco si guarda attorno. Di fianco a noi c’è una coppia di giovani ragazzi. Lei si presenta, si chiama Erica. E’ carina, molto dolce, piccolina ma ben proporzionata. Il tipo che può piacere a Marco. Lui ha trovato chi masturbare. A me il compagno di Erica non ispira per nulla. Mi giro dall’altro lato e vedo una splendida donna sulla cinquantina, molto mascolina e muscolosa. Mi guarda e sorride. Le sorrido. Sì, voglio lei. Voglio che mi masturbi una donna (continua).
scritto il
2022-12-06
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