16 volte
di
Gioia 73
genere
sentimentali
16 volte al minuto. Tutto il giorno. Ogni giorno.
È l’attività che realizziamo più spesso nel corso della nostra vita. Eppure, talvolta, non sappiamo come svolgerla in maniera corretta. E’ in grado di condizionare ogni cosa, la nostra performance al lavoro, i nostri successi quotidiani, sportivi e non, il modo con cui affrontiamo i problemi, viviamo le emozioni.
Mentre spieghi tutto questo e io sono stesa supina su un lettino, ti avvicini a me nella grande sala della palestra dove stai tenendo il nostro incontro su mindfulness e respirazione.
Inspiro e gonfio l’addome prima, poi i polmoni. Trattengo il respiro, muovo il diaframma. Espiro nel doppio del tempo rispetto a quando inspiro.
E tu appoggi, delicatamente, la tua mano sul mio ventre … e ti sento.
Ti sento come non mi è mai successo prima. Durante la fase di apnea, l’ascolto del proprio corpo e del proprio “io interiore” e’ particolarmente profondo. E la tua mano leggera, che mi ha sfiorato, ha accarezzato la mia anima.
Terminati gli esercizi all’asciutto, scendiamo in piscina. L’acqua è un elemento che amplifica tutte le emozioni. Il cervello percepisce la pressione dell’acqua alla stessa stregua di pressioni lavorative, familiari o altro, che viviamo ogni giorno.
E’ l’organo più potente che abbiamo. E reagisce agli stimoli, attraverso il sistema neurologico. Se impariamo a respirare e a nutrire d’aria correttamente il nostro corpo, la nostra vita può cambiare radicalmente.
E la mia è cambiata da quando sei entrato tu.
Tu che mi fai respirare lentamente, che mi hai insegnato a vivere senza respirare, che mi fai sfiorare le profondità della mia anima. Tu che mi fai respirare così velocemente quando sei dentro di me, tu che mi hai fatto capire che non abbiamo bisogno l’una dell’altro, abbiamo voglia l’uno dell’altra, tu che non chiudi porte e finestre per limitare il mio volo perché sai che quando sono lì in alto, dove manca il respiro, io sono con te.
“Tu, che sei con me, intorno a me, dentro di me” (cit. Starman).
È l’attività che realizziamo più spesso nel corso della nostra vita. Eppure, talvolta, non sappiamo come svolgerla in maniera corretta. E’ in grado di condizionare ogni cosa, la nostra performance al lavoro, i nostri successi quotidiani, sportivi e non, il modo con cui affrontiamo i problemi, viviamo le emozioni.
Mentre spieghi tutto questo e io sono stesa supina su un lettino, ti avvicini a me nella grande sala della palestra dove stai tenendo il nostro incontro su mindfulness e respirazione.
Inspiro e gonfio l’addome prima, poi i polmoni. Trattengo il respiro, muovo il diaframma. Espiro nel doppio del tempo rispetto a quando inspiro.
E tu appoggi, delicatamente, la tua mano sul mio ventre … e ti sento.
Ti sento come non mi è mai successo prima. Durante la fase di apnea, l’ascolto del proprio corpo e del proprio “io interiore” e’ particolarmente profondo. E la tua mano leggera, che mi ha sfiorato, ha accarezzato la mia anima.
Terminati gli esercizi all’asciutto, scendiamo in piscina. L’acqua è un elemento che amplifica tutte le emozioni. Il cervello percepisce la pressione dell’acqua alla stessa stregua di pressioni lavorative, familiari o altro, che viviamo ogni giorno.
E’ l’organo più potente che abbiamo. E reagisce agli stimoli, attraverso il sistema neurologico. Se impariamo a respirare e a nutrire d’aria correttamente il nostro corpo, la nostra vita può cambiare radicalmente.
E la mia è cambiata da quando sei entrato tu.
Tu che mi fai respirare lentamente, che mi hai insegnato a vivere senza respirare, che mi fai sfiorare le profondità della mia anima. Tu che mi fai respirare così velocemente quando sei dentro di me, tu che mi hai fatto capire che non abbiamo bisogno l’una dell’altro, abbiamo voglia l’uno dell’altra, tu che non chiudi porte e finestre per limitare il mio volo perché sai che quando sono lì in alto, dove manca il respiro, io sono con te.
“Tu, che sei con me, intorno a me, dentro di me” (cit. Starman).
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