Cowgirl o missionario?

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confessioni

Non ci sono posizioni che preferisco, in assoluto. Dipende sempre dal partner e dal contesto. O meglio, alcune posizioni preferite ci sono, ma sono svariate. Posto che la penetrazione del corpo in quello di uno o più partner è certamente una parte interessante della storia, mi piacciono anche le posizioni che non prevedono la penetrazione. Mi piace il rapporto orale, farlo e riceverlo. Molto. Mi piace sedermi e cavalcare il mio partner, dargli le spalle o salirgli sopra mentre mi stringe i capezzoli, mentre mi tiene per il seno, mi piace farmi prendere da dietro in quadrupedia facendomi tirare i capelli, magari con dirty talking…
A seconda di cosa sento, delle voglie e di cosa sto provando in quel preciso momento.
Ma c’è una posizione che non amo particolarmente. La classica, canonica, quella del missionario. Lui sopra, lei sotto. Non mi piace perchè non riesco a muovermi, non ho il controllo della situazione, non posso decidere il ritmo, non posso andarmene, non guido io e quando mi capita, mi sento soffocare.
Come nella vita non voglio rapporti con uomini che mi stanno troppo sopra, addosso, vicini… così mi succede nel sesso. Ho bisogno di aria, di muovermi, entrare/uscire, andare/tornare… di sentirmi sempre libera. E di decidere, ogni giorno, di voler rimanere.
Questo è successo, nel passato, quasi sempre.
Tranne quando è arrivato lui. Lui che, quando per la prima volta è venuto sopra di me, mi ha fatto provare una sensazione di soffocamento. Volevo scappare. I suoi kg sopra di me, senza possibilità di movimento. Fino a quando, mi sono lasciata andare ed è stata una sensazione strana. Come quando vai a fare un massaggio e senti le mani prima nella parte superiore della schiena, poi attorno al collo. Sei stesa a pancia sotto, con il viso dentro un buco nel materassino e non sai chi è presente nella stanza insieme a te. E senti le mani che avvolgono il collo, prima dolcemente e poi sempre più forte. E stringono. Insieme ad una sensazione di paura, arriva un senso di piacere crescente. Così è stato con lui. Volevo scappare, chiedergli di spostarsi, non respiravo. Poi mi sono abbandonata al piacere, al suo peso su di me, ad essere sua, completamente. A guardare il piacere crescere nei suoi occhi. E l'ho sentito dentro di me, non solo sopra di me. Intensamente e profondamente dentro di me. E gli ho chiesto di farmi sentire sua. Non solo per quella notte... E mi ha penetrato ed è entrato dentro di me più volte, facendomi godere intensamente. E ora mi piace sentirlo sopra di me, mi piace sentirmi sua. E fargli vedere quanto piacere mi sta procurando.
scritto il
2024-05-10
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