Un corso stimolante

di
genere
masturbazione

Finalmente l’ho trovato! L’ho cercato per mesi, ma alla fine ho trovato quello che cercavo. Quante volte mi sono trovata con un partner non sufficientemente preparato a stimolare nel modo corretto il clitoride e a trovare il punto G? Troppe. Ma ora ho trovato la soluzione al problema. Un corso di formazione in presenza, dove uno specialista spiega alle coppie come stimolare la zona pubica femminile per far raggiungere orgasmi indimenticabili ad ogni donna. Un corso rivolto ad un numero limitato di coppie, che prevede, oltre a brevi incontri teorici, anche alcune esercitazioni pratiche.
Per essere certa che non sia un fake, chiamo e chiedo se posso andare a parlare di persona.
Mi fissano l’appuntamento e mi reco presso la sede della scuola. Pulita, semplice, ben organizzata. Incontro lo specialista, che mi fa un’ottima impressione. Serio, preparato e abbastanza asettico.
Mi racconta come è strutturato il corso. Mi fa vedere i materiali bibliografici, alcuni video e la sala, con le postazioni per le coppie. Ogni coppia ha a disposizione uno spazio, nell’ambito del quale si trovano due cuscini. Uno per l’uomo, dove appoggiare le ginocchia, uno per la donna da mettere sotto il sedere da stesa per alzare il bacino durante il “massaggio” e favorire l’orgasmo. Il “maestro” mi fa provare la posizione e senza nemmeno toccarmi sotto l’ombelico, solamente sfiorandomi l’addome, mi provoca uno spasmo e una scarica elettrica incontrollabili.
Mi scuso, imbarazzata. Lui sorride, mi dice che conosce il potere della mente e delle sue mani. Mi dice anche che con me è facile, mi sente molto ricettiva e aperta. Penso, con un po’ di invidia, alla sua partner…
Il “maestro” mi spiega la filosofia del corso. Ogni partner deve essere in grado di leggere dalle espressioni del viso e dai segnali del corpo, cosa piace alla propria compagna. Dopo alcune lezioni in cui si prende confidenza con la “lei” della compagna, nei successivi incontri è necessario cambiare partner. Questo garantisce una conoscenza più approfondita e una capacità di masturbazione maggiore. Guardando i segnali inviati dalla donna, chi la masturba deve cambiare dito, ritmo, posizione, intensità, forza e così via. Ogni donna è diversa e per questo è necessario provare le proprie abilità su diversi corpi. Mi spiega anche che il punto G non è un punto preciso, ma una zona altamente sensibile lungo la parete vaginale, a circa 6-8 cm dall’ingresso, la cui stimolazione provoca un orgasmo diverso per qualità e intensità da quello clitorideo. Ogni partecipante, al termine del corso, deve essere in grado di distinguere e soprattutto provocare entrambi gli orgasmi, che in realtà sono uno solo perché sono interconnessi, ma lo capiremo meglio durante le lezioni.
Sono affascinata ed esaltata…e’ proprio quello che cercavo.
Adesso devo solo convincere Marco a partecipare con me. Marco è il mio amante, giovane trentenne con poca esperienza, ma con vigorosa passione e voglia di imparare (e non solo di imparare). Farebbe sesso sempre e ovunque, insaziabile come solo un trentenne sa essere.
Marco è entusiasta e accoglie la proposta come io accolgo lui quando ho voglia di sentirlo dentro di me. L’idea di masturbare più donne in un luogo “pubblico” lo manda fuori di testa. Credo che il problema sarà tenerlo “tranquillo” al termine della lezione. Temo che non sarà l’unico, peraltro. Durante la mia perlustrazione dello spazio, ho notato delle stanzine ai lati della sala principale, ma non ho avuto il coraggio di chiedere quale fosse il loro utilizzo. Non so perché ma ho immaginato che possano servire alle coppie che necessitassero a fine corso di un momento di intimità….
Arriva finalmente il D-Day.
Emozionati come se fosse il primo giorno di scuola, ci troviamo - Marco ed io - davanti alla sede. Saliamo e ci presentiamo alla segreteria. Ci danno delle maschere da mettere sul viso, a tutela della privacy. Questa cosa mi fa sorridere. Ho una massa di capelli talmente vistosa che potrebbero riconoscermi anche con una tuta da astronauta…
Ci dicono anche di indossare i completini che troviamo nella borsa omaggio che ci consegnano. Entriamo nello spogliatoio, ci spogliamo e scopriamo cosa c’è nella borsa. Nella mia trovo un sacchetto di plastica con dentro un completo bianco in spugna, che mi ricorda i completini da tennis di moda negli anni ‘90. Gonnellina corta, aperta a portafoglio e un gilet molto scollato con due bottoni di chiusura. In un foglietto interno leggo “si consiglia di indossare il completo in assenza di reggiseno e slip, prima di entrare nella sala”.
Così vestita, o meglio svestita, esco dallo spogliatoio e mi dirigo verso la sala grande a cercare Marco. Lo trovo seduto sul suo cuscino, con un completo sportivo blu molto carino che gli sta decisamente bene. C’è un’atmosfera strana, ci sono voci che si intersecano, odori e profumi che si mescolano, emozioni e sensazioni che si percepiscono.
Il maestro chiede alle signore di stendersi, pancia in su, cuscino sotto le natiche e senza gonnellina. Chi non se la sente, può semplicemente stendersi (il gonnellino si apre comunque, essendo a portafoglio). L’idea di denudarmi davanti ad altre 7-8 coppie mi stimola, non sono particolarmente pudica. Saranno state le vacanze naturiste in Jugoslavia (quando ancora si chiamava così) con i miei genitori quando avevo diciannove/vent’anni. Girare nuda a quell’età davanti a uomini dell’età di mio padre, principalmente tedeschi e nordici, con delle pance grandissime e dei membri piccolissimi, che in alcune occasioni si gonfiavano come pavoni in calore, mi aveva abituato a guardare e ad essere guardata.
Mi spoglio e mi stendo. Il maestro suggerisce di piegare le ginocchia. Mi sento già pulsare. Ci dice che vuole iniziare con una parte pratica per sciogliere un po’ di tensione. Viene tra noi, inizierà lui toccando una ad una le diverse vagine. Lo accompagna una specie di cameraman. Quello che lui fa e come reagisce la donna al suo tocco viene trasmesso su un grande schermo affinchè tutti possano vedere.
Chissà perché viene verso di noi. “No, cazzo, non inizierà mica da me?” penso. E invece eccolo. Mi guarda intensamente negli occhi. Poi guarda Marco. Alza il dito medio della mano destra. Lo mette vicino alle sue labbra. Poi lo appoggia dolcemente vicino alle mie. E’ profumato e caldo. Questa tensione e attesa mi fa accelerare le pulsazioni. Si avvicina con il viso al mio addome e comincia a farmi sentire la sua presenza. Sento il suo respiro caldo. Ho i brividi. Mi accarezza la pancia. Soffia leggermente. Mi sfiora la regione inguinale, toccando con il suo dito medio la radice della coscia, prima da un lato e poi dall’altro. Ho alcuni sussulti e i miei capezzoli reagiscono. Lui si sposta leggermente, senza smettere di toccare la zona inguinale e mi slaccia i bottoni del gilet. Il cameraman zooma sui miei capezzoli. Vedo sul mega schermo i miei occhi e il mio viso. “Che voglia di cazzo” penso, tra me e me. “Si vede proprio”. Lui mi strizza un capezzolo e il cameraman mi inquadra, allargandomi le cosce, il clitoride. Lo vedo di nuovo sul grande schermo. Chiudo gli occhi, mi sembra di vedere un film porno, di cui la protagonista sono io. Mi rendo conto, per la prima volta, che ci sono altre 7 coppie che stanno vedendo quello che vedo io. La cosa mi eccita da impazzire. Lui se ne rende conto e mi guarda sorridendo. Decide di cominciare con la masturbazione vera e propria. Inizia a massaggiare con delicatezza la parte superiore del clitoride. Prima con il polpastrello, poi con il lato interno del dito medio. Colgo un particolare. Deve avere un piccolo callo su quel dito. Esattamente sul punto che sta usando per stropicciare il mio clitoride. Accelera per vedere le mie reazioni, mette più forza, più dita e comincia a parlare. Io sono entrata nel mio mondo. Non sento, non mi interessa. Voglio solo che continui a farlo. Io sto per venire. Il cameraman si avvicina al mio viso. Mi pare di sentire che il maestro stia dicendo che ho morso le labbra o forse mosso la bocca in un certo modo. Poi si ferma improvvisamente e chiede a Marco di continuare. Marco è teso, lo sento. Tutti lo stanno guardando e non sa bene cosa fare. Chiede al maestro se oltre alle dita può utilizzare la bocca, che sa usare meglio delle dita. Il maestro gli consiglia di iniziare con le dita e poi passare alla lingua. Marco inizia a toccarmi e lo sento diverso dal solito. La cosa mi sta iniziando a piacere parecchio. Stendo le gambe. Ho voglia di stendere i muscoli, stringerli e sentire le sue dita strette in mezzo come se le stessi abbracciando. Marco decide di provare a penetrarmi con un dito. Il cameraman fa vedere a tutti le mie espressioni. Sento che qualcuno gli consiglia di uscire. Devo aver fatto qualcosa che ha fatto capire che non mi faceva piacere essere penetrata in quel momento. Continua con il massaggio e poi si abbassa con il viso vicino alla mia lei e comincia a leccarmi. “Da molte donne, il cunnilingus è considerato più romantico rispetto alla masturbazione manuale – dice il maestro – ma sappiate che può essere animale, selvaggio, veloce e intenso anche il movimento della lingua e delle labbra. Usatele le labbra, usate le mani, usate il resto del vostro corpo….” Sono le ultime parole che sento. Sono un lago. Se potessi mi scoperei Marco, il maestro e probabilmente anche qualche altro partecipante…. Ho voglia, una voglia tremenda di venire, ma anche di essere penetrata. Adoro la sensazione della penetrazione. Ma non posso, siamo ad un corso… Ritorno sulla terra e mi concentro sul mio clitoride. La parte alta, quella più piccola, del piccolo pene che noi donne abbiamo in mezzo alle gambe, mi regala delle scosse elettriche fortissime. E’ un crescendo lento ma costante. “Marco, non smettere, ti prego. Mi piace da impazzire”. Sono tesa come la corda di un violino. Vorrei che questa sensazione durasse per molto tempo ancora, ma non riesco più a tenermi. Urlo, come non ho mai urlato in vita mia. Godo, godo profondamente. Tolgo la mano di Marco immediatamente. Le scariche elettriche sono violente e continue. Apro gli occhi. Sento gli sguardi dei presenti sul mio corpo e mi viene da ridere…
Mi ricompongo e riprendo ad ascoltare. Penso che siamo solo al primo orgasmo. Sarà una mattina lunga e densa di emozioni… Grazie al cielo, noi donne possiamo avere orgasmi multipli. Non so come faranno gli uomini. A proposito di uomini, mi stavo dimenticando di Marco. Lo guardo e gli dico “Sei stato magnifico. Nulla da invidiare al maestro. Oggi mi hai fatto godere come non mai….”. Lui mi sorride e mi mette la mano sul suo pacco. E’ di marmo… (continua)
scritto il
2022-12-02
5 . 7 K
visite
2
voti
valutazione
5.5
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Un libro eccitante
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.