La camera d'albergo (parte 2)
di
Gioia 73
genere
etero
...Mentre sto per morire dal desiderio di essere posseduta, lui si alza dal letto e prende una bottiglia di vino dal frigorifero. Mi vuole far impazzire, sul serio, questa volta...
Ne versa un po' sui due calici posti sul tavolino, mi chiede se desidero del ghiaccio e me ne porge uno. Riesce ad essere un galantuomo e uno stronzo allo stesso tempo.
Prendo il calice, sorseggio e penso al piacere del vino e al piacere della carne.
Amo tenere il vino in bocca per cogliere tutti i sapori e le sensazioni che le papille gustative possono raccogliere. Come amo tenere in bocca il suo cazzo e farlo impazzire di godimento.
E’ un sapore particolare, ogni volta diverso, intenso e inebriante. Non è il sapore dello sperma, è quello della carne, del sesso, del desiderio.
Mentre penso all'ultima volta che siamo stati insieme, lo guardo dritto negli occhi e non riesco a deglutire il vino che ho appena sorseggiato. Senza proferire parola e continuando a guardarlo negli occhi, finisco il vino e metto in bocca il cubetto di ghiaccio rimasto nel bicchiere. Adoro questi cubetti di ghiaccio che si sciolgono molto lentamente. Dicono che vengono prodotti in contenitori appositi che evitano o limitano la costituzione delle bolle di aria. Sono le bolle – pare – che, come crepe nei muri, facilitano la rottura del cubetto e il suo scioglimento più veloce.
Passano alcuni secondi che mi sembrano lunghissimi. Ho un pensiero che mi balena nella mente mentre mordo con un po’ di nervosismo il ghiaccio.
Le mie labbra, la mia lingua e la mia bocca si sono raffreddate... Chissà che effetto hanno sulla sua carne calda, sulla vena che si sta gonfiando e riempiendo di sangue bollente…
Lui è nudo, ancora visibilmente eccitato. Mi piace l'idea di fargli provare qualche brivido di freddo. Prendo la sua asta in mano e gli lecco, con la lingua fredda, il glande, lentamente e profondamente. Da destra a sinistra, dal basso all’alto, con passione vogliosa, con tutta la lingua, come leccavo il Calippo quando ero una ragazzina, un po' monella. Quanto mi divertivo a stimolare i miei amici, semplicemente leccando un ghiacciolo. Sorrido al pensiero delle mie estati…
Lo stuzzico sulla punta, che sta diventando sempre più lucida, senza smettere di fissarlo negli occhi. Lui mi guarda e sorride. Gli piace quando giochiamo così. Lo sa che voglio farlo impazzire, esattamente come lui ha fatto con me. Vediamo chi cede prima tra noi. In ogni caso – come dicono – sarà una vittoria.
Continuo a leccarlo lentamente sulla punta, su tutta la lunghezza, sulla vena che pulsa, sulla base, massaggiandogli i testicoli, a volte con le mani e a volte con la lingua. Mi diverto a stimolarlo nella zona del perineo mentre lo prendo in bocca. A volte le dita scivolano anche un po’ dietro… voglio capire se e quanto gli può piacere.
Mi piace il contatto tra le mie labbra fredde e la sua carne bollente. Lo ingoio e gli faccio sentire il palato gelido. Il palato, non so perchè, rimane freddo più a lungo. Lo stringo con le labbra, scendo come se mi stesse penetrando la bocca. La bocca lo stringe e lo contiene in tutta la sua lunghezza. Adoro quando mi scopa la bocca. Il movimento comincia a fare effetto sul mio compagno di giochi. Mi prende la testa con una mano e con l’altra mi tiene i capelli. Me lo infila fino in fondo, causandomi l’inevitabile conato. Dice cose bellissime… quelle che non si ripetono se non in occasioni come queste. Gli piace, sta godendo, sta per venire… Capisco che vuole che acceleri il ritmo, vuole scoparmi più veloce e più intensamente. La temperatura della mia bocca si sta alzando e non solo quella della mia bocca. Mi fermo. “Non vorrai mica venire già, vero?”. So essere degna del mio compagno di gioco, mi stacco e bevo un altro po'. Lui mi guarda e mi dice “Ti prego, non smettere”. "Dimmi cosa vuoi che faccia, chiedimelo molto chiaramente". "Voglio scoparti la bocca e poi voglio penetrarti.” Riprendo a leccarlo, comincio a sentire il suo sapore, le prime avvisaglie, ma questa volta è lui a fermarsi.
Mi chiede di stendermi a pancia in su, di rimanere ferma immobile e mi versa un po' di vino addosso, ovunque. “Visto che hai sete, beviamo un po’ insieme….no?” “Cazzo, sei tremendo oggi… vogliamo proprio farci male, eh?”
Comincia a leccarmi. Il vino rimane un po' sul ventre e lui prima mi lecca i capezzoli e poi si sofferma lì. Prende un ghiacciolo, me lo passa sull’addome e scende. Apre le grandi labbra e le piccole labbra. Mi guarda. Ha in mano il ghiaccio. “Non farlo, ti prego.” “Non vuoi davvero?” “Voglio. Ho detto di no, ma vorrei provare. Con te proverei quasi tutto….”
Si mette il ghiacciolo in bocca per qualche secondo e poi mi lecca, con la lingua gelida. Che brivido, è strano. Non è freddo, non è il solito piacere. Passano alcuni secondi e io mi sento carica come una molla… “continua, ti prego, non smettere…”Mi massaggia il clitoride, succhiandolo e schiacciandolo. Quel triangolino è incredibile. Quando viene stropicciato a dovere, tende le articolazioni in tutto il corpo, provocando scariche tremende. Lui è bravissimo a stimolarlo, le sue labbra sono come delle ventose, mi sembra che me lo voglia staccare. E io impazzisco. “Controllati, Gioia, adesso ti raffreddo un pochino… “ E mentre dice queste cose, mi infila il cubetto dentro…”Ahhhhhhhhhh, sei pazzo???” “Sì, di te. Dimmi cosa senti”. “E’ freddo, mi sento anestetizzata, non sento più le mie labbra, il clitoride, non sento più nulla…. Toglilo, ti prego”. “Facciamolo sciogliere…Apri bene le gambe” e mentre dice questo, mi mette le cosce sulle sue spalle e mi penetra con la lingua. Non so se sia lui a sciogliere il ghiaccio o la mia temperatura interna, ma dopo poco comincio a colare, come in uno squirt potente.
Sono ora pronta ad un nuovo match di questa guerra di Troia, che sembra non terminare mai. “Adesso basta giocare, scopami… Mi sfondi come solo tu sai fare, amore mio?”
Ne versa un po' sui due calici posti sul tavolino, mi chiede se desidero del ghiaccio e me ne porge uno. Riesce ad essere un galantuomo e uno stronzo allo stesso tempo.
Prendo il calice, sorseggio e penso al piacere del vino e al piacere della carne.
Amo tenere il vino in bocca per cogliere tutti i sapori e le sensazioni che le papille gustative possono raccogliere. Come amo tenere in bocca il suo cazzo e farlo impazzire di godimento.
E’ un sapore particolare, ogni volta diverso, intenso e inebriante. Non è il sapore dello sperma, è quello della carne, del sesso, del desiderio.
Mentre penso all'ultima volta che siamo stati insieme, lo guardo dritto negli occhi e non riesco a deglutire il vino che ho appena sorseggiato. Senza proferire parola e continuando a guardarlo negli occhi, finisco il vino e metto in bocca il cubetto di ghiaccio rimasto nel bicchiere. Adoro questi cubetti di ghiaccio che si sciolgono molto lentamente. Dicono che vengono prodotti in contenitori appositi che evitano o limitano la costituzione delle bolle di aria. Sono le bolle – pare – che, come crepe nei muri, facilitano la rottura del cubetto e il suo scioglimento più veloce.
Passano alcuni secondi che mi sembrano lunghissimi. Ho un pensiero che mi balena nella mente mentre mordo con un po’ di nervosismo il ghiaccio.
Le mie labbra, la mia lingua e la mia bocca si sono raffreddate... Chissà che effetto hanno sulla sua carne calda, sulla vena che si sta gonfiando e riempiendo di sangue bollente…
Lui è nudo, ancora visibilmente eccitato. Mi piace l'idea di fargli provare qualche brivido di freddo. Prendo la sua asta in mano e gli lecco, con la lingua fredda, il glande, lentamente e profondamente. Da destra a sinistra, dal basso all’alto, con passione vogliosa, con tutta la lingua, come leccavo il Calippo quando ero una ragazzina, un po' monella. Quanto mi divertivo a stimolare i miei amici, semplicemente leccando un ghiacciolo. Sorrido al pensiero delle mie estati…
Lo stuzzico sulla punta, che sta diventando sempre più lucida, senza smettere di fissarlo negli occhi. Lui mi guarda e sorride. Gli piace quando giochiamo così. Lo sa che voglio farlo impazzire, esattamente come lui ha fatto con me. Vediamo chi cede prima tra noi. In ogni caso – come dicono – sarà una vittoria.
Continuo a leccarlo lentamente sulla punta, su tutta la lunghezza, sulla vena che pulsa, sulla base, massaggiandogli i testicoli, a volte con le mani e a volte con la lingua. Mi diverto a stimolarlo nella zona del perineo mentre lo prendo in bocca. A volte le dita scivolano anche un po’ dietro… voglio capire se e quanto gli può piacere.
Mi piace il contatto tra le mie labbra fredde e la sua carne bollente. Lo ingoio e gli faccio sentire il palato gelido. Il palato, non so perchè, rimane freddo più a lungo. Lo stringo con le labbra, scendo come se mi stesse penetrando la bocca. La bocca lo stringe e lo contiene in tutta la sua lunghezza. Adoro quando mi scopa la bocca. Il movimento comincia a fare effetto sul mio compagno di giochi. Mi prende la testa con una mano e con l’altra mi tiene i capelli. Me lo infila fino in fondo, causandomi l’inevitabile conato. Dice cose bellissime… quelle che non si ripetono se non in occasioni come queste. Gli piace, sta godendo, sta per venire… Capisco che vuole che acceleri il ritmo, vuole scoparmi più veloce e più intensamente. La temperatura della mia bocca si sta alzando e non solo quella della mia bocca. Mi fermo. “Non vorrai mica venire già, vero?”. So essere degna del mio compagno di gioco, mi stacco e bevo un altro po'. Lui mi guarda e mi dice “Ti prego, non smettere”. "Dimmi cosa vuoi che faccia, chiedimelo molto chiaramente". "Voglio scoparti la bocca e poi voglio penetrarti.” Riprendo a leccarlo, comincio a sentire il suo sapore, le prime avvisaglie, ma questa volta è lui a fermarsi.
Mi chiede di stendermi a pancia in su, di rimanere ferma immobile e mi versa un po' di vino addosso, ovunque. “Visto che hai sete, beviamo un po’ insieme….no?” “Cazzo, sei tremendo oggi… vogliamo proprio farci male, eh?”
Comincia a leccarmi. Il vino rimane un po' sul ventre e lui prima mi lecca i capezzoli e poi si sofferma lì. Prende un ghiacciolo, me lo passa sull’addome e scende. Apre le grandi labbra e le piccole labbra. Mi guarda. Ha in mano il ghiaccio. “Non farlo, ti prego.” “Non vuoi davvero?” “Voglio. Ho detto di no, ma vorrei provare. Con te proverei quasi tutto….”
Si mette il ghiacciolo in bocca per qualche secondo e poi mi lecca, con la lingua gelida. Che brivido, è strano. Non è freddo, non è il solito piacere. Passano alcuni secondi e io mi sento carica come una molla… “continua, ti prego, non smettere…”Mi massaggia il clitoride, succhiandolo e schiacciandolo. Quel triangolino è incredibile. Quando viene stropicciato a dovere, tende le articolazioni in tutto il corpo, provocando scariche tremende. Lui è bravissimo a stimolarlo, le sue labbra sono come delle ventose, mi sembra che me lo voglia staccare. E io impazzisco. “Controllati, Gioia, adesso ti raffreddo un pochino… “ E mentre dice queste cose, mi infila il cubetto dentro…”Ahhhhhhhhhh, sei pazzo???” “Sì, di te. Dimmi cosa senti”. “E’ freddo, mi sento anestetizzata, non sento più le mie labbra, il clitoride, non sento più nulla…. Toglilo, ti prego”. “Facciamolo sciogliere…Apri bene le gambe” e mentre dice questo, mi mette le cosce sulle sue spalle e mi penetra con la lingua. Non so se sia lui a sciogliere il ghiaccio o la mia temperatura interna, ma dopo poco comincio a colare, come in uno squirt potente.
Sono ora pronta ad un nuovo match di questa guerra di Troia, che sembra non terminare mai. “Adesso basta giocare, scopami… Mi sfondi come solo tu sai fare, amore mio?”
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