La camera d'albergo (parte 1)
di
Gioia 73
genere
etero
Il corridoio dell'albergo è lungo e silenzioso. Uscita dall'ascensore, cerco di capire da che parte andare per trovare la stanza che cerco. Mentre, a passo veloce, mi avvicino alla camera 706, ascolto pensierosa il suono dei miei passi sul pavimento. Mi sembra di sentire anche il battito del cuore che mi sta uscendo dal petto.
Il cappotto pesante, nero e lungo e gli stivali tacco 12 mi danno l'apparenza di una figura diabolica. Ho nascosto la chioma di capelli dentro il cappuccio per evitare di essere notata.
Nonostante l'abbigliamento invernale, mentre cammino, sento i brividi sulla pelle.
In Svizzera a maggio, la primavera non è ancora arrivata, ma credo che i brividi non siano dovuti alle basse temperature.
Arrivata di fronte alla stanza 706, busso, stando attenta a non fare troppo rumore.
La porta si apre leggermente e, guardandomi intorno per vedere se arriva qualcuno, entro veloce nella stanza. Il cuore mi batte ancora più forte. Lui è dietro alla porta ad aspettarmi. Non proferisce parola. Mi avvicino e gli getto le braccia al collo. Lo bacio con passione e trasporto. Ho avuto paura ad arrivare fino a lì e l'ho fatto solo per stare una notte con lui. Ora ci sono. Ho voglia di lui, di sentire le sue labbra e la sua lingua che gioca con tutto il mio corpo...
Lui mi stringe a sè e, dolcemente, mi sbottona il cappotto. Improvvisamente mi allontana da sè. Mi guarda, sorridendo. "Sei pazza" mi dice. Credo si riferisca al fatto che non indosso altro se non il reggiseno e lo slip, oltre agli stivali ben sopra al ginocchio. "Sì, sono pazza di te".
Il cappotto cade per terra. Spingo l'uomo dei miei desideri lentamente sulla poltrona mentre continuo a baciarlo.
Voglio giocare con lui, e inizio con sua lingua.
Mi piace come mi bacia, mi eccita e mi fa ansimare sentire il suo corpo vicino al mio. Mi siedo sopra di lui, appoggio il mio pube sul suo e non riesco a non muovermi. La mia lei pulsa. Lo sente e lo vuole sentire dentro. "Un po' di pazienza", mi dico. Lui mi fa alzare. Gli piace guardarmi. Quando mi guarda così, perdo totalmente il controllo. Mi fa girare e mi chiede di mettermi a quattro zampe di fronte a lui. Rimane seduto sulla poltrona. Mi dice di togliermi gli slip. Il mio splendido brillante luccica nel buio della stanza. Lui apprezza. Gli piace quando lo indosso. Gli piace pensare che mi sto preparando a farlo entrare dentro di me... Si abbassa i pantaloni e tira fuori il suo membro dai boxer. Lo prende in mano e comincia a masturbarsi. Mi chiede di stendermi, con le gambe aperte e fuori dal letto, di prendere e azionare il succhia clitoride. Vuole vedermi giocare, come faccio tutti i giorni, pensando a lui e qualche volta parlando al cell con lui. "Voglio vederti godere, ma non devi venire, mi raccomando". Sto impazzendo, ma devo concentrarmi. L'idea di avere lui di fronte a me che mi sta guardando mi eccita da morire. Si avvicina. So che adesso sentirò la sua lingua sfiorarmi il clitoride. Le sue dita calde che mi allargheranno le labbra. E invece lui mette la sua mano sopra la mia. Prende in mano la situazione e, improvvisamente spegne il mio giocattolo preferito. "No, cazzo, non spegnerlo, ti prego"." Tranquilla... verrai tante volte questa notte, ma deciderò io quando". Mi prende le braccia e le sposta sopra la mia testa. Ho la sensazione che a breve verrò legata...Comincia a leccarmi, prima i capezzoli, che stringe bramosamente con le dita, poi ingordamente con le labbra e poi dolcemente con i denti. Comincio a sentire le scariche elettriche lungo la spina dorsale. Il corpo si muove e sobbalza senza che io possa controllarlo. Lui scende con il viso e mi bacia la pancia, poi scende ancora. Sono in fibrillazione. È troppo tempo che non lo vedo e non stiamo insieme e io ho voglia di essere scopata. Non mi basta godere, voglio essere scopata da lui e godere con lui...
Mentre io sto per morire dal desiderio di essere posseduta, lui si alza dal letto e prende una bottiglia di vino dal frigorifero. Mi vuole far impazzire, sul serio, questa volta....
Il cappotto pesante, nero e lungo e gli stivali tacco 12 mi danno l'apparenza di una figura diabolica. Ho nascosto la chioma di capelli dentro il cappuccio per evitare di essere notata.
Nonostante l'abbigliamento invernale, mentre cammino, sento i brividi sulla pelle.
In Svizzera a maggio, la primavera non è ancora arrivata, ma credo che i brividi non siano dovuti alle basse temperature.
Arrivata di fronte alla stanza 706, busso, stando attenta a non fare troppo rumore.
La porta si apre leggermente e, guardandomi intorno per vedere se arriva qualcuno, entro veloce nella stanza. Il cuore mi batte ancora più forte. Lui è dietro alla porta ad aspettarmi. Non proferisce parola. Mi avvicino e gli getto le braccia al collo. Lo bacio con passione e trasporto. Ho avuto paura ad arrivare fino a lì e l'ho fatto solo per stare una notte con lui. Ora ci sono. Ho voglia di lui, di sentire le sue labbra e la sua lingua che gioca con tutto il mio corpo...
Lui mi stringe a sè e, dolcemente, mi sbottona il cappotto. Improvvisamente mi allontana da sè. Mi guarda, sorridendo. "Sei pazza" mi dice. Credo si riferisca al fatto che non indosso altro se non il reggiseno e lo slip, oltre agli stivali ben sopra al ginocchio. "Sì, sono pazza di te".
Il cappotto cade per terra. Spingo l'uomo dei miei desideri lentamente sulla poltrona mentre continuo a baciarlo.
Voglio giocare con lui, e inizio con sua lingua.
Mi piace come mi bacia, mi eccita e mi fa ansimare sentire il suo corpo vicino al mio. Mi siedo sopra di lui, appoggio il mio pube sul suo e non riesco a non muovermi. La mia lei pulsa. Lo sente e lo vuole sentire dentro. "Un po' di pazienza", mi dico. Lui mi fa alzare. Gli piace guardarmi. Quando mi guarda così, perdo totalmente il controllo. Mi fa girare e mi chiede di mettermi a quattro zampe di fronte a lui. Rimane seduto sulla poltrona. Mi dice di togliermi gli slip. Il mio splendido brillante luccica nel buio della stanza. Lui apprezza. Gli piace quando lo indosso. Gli piace pensare che mi sto preparando a farlo entrare dentro di me... Si abbassa i pantaloni e tira fuori il suo membro dai boxer. Lo prende in mano e comincia a masturbarsi. Mi chiede di stendermi, con le gambe aperte e fuori dal letto, di prendere e azionare il succhia clitoride. Vuole vedermi giocare, come faccio tutti i giorni, pensando a lui e qualche volta parlando al cell con lui. "Voglio vederti godere, ma non devi venire, mi raccomando". Sto impazzendo, ma devo concentrarmi. L'idea di avere lui di fronte a me che mi sta guardando mi eccita da morire. Si avvicina. So che adesso sentirò la sua lingua sfiorarmi il clitoride. Le sue dita calde che mi allargheranno le labbra. E invece lui mette la sua mano sopra la mia. Prende in mano la situazione e, improvvisamente spegne il mio giocattolo preferito. "No, cazzo, non spegnerlo, ti prego"." Tranquilla... verrai tante volte questa notte, ma deciderò io quando". Mi prende le braccia e le sposta sopra la mia testa. Ho la sensazione che a breve verrò legata...Comincia a leccarmi, prima i capezzoli, che stringe bramosamente con le dita, poi ingordamente con le labbra e poi dolcemente con i denti. Comincio a sentire le scariche elettriche lungo la spina dorsale. Il corpo si muove e sobbalza senza che io possa controllarlo. Lui scende con il viso e mi bacia la pancia, poi scende ancora. Sono in fibrillazione. È troppo tempo che non lo vedo e non stiamo insieme e io ho voglia di essere scopata. Non mi basta godere, voglio essere scopata da lui e godere con lui...
Mentre io sto per morire dal desiderio di essere posseduta, lui si alza dal letto e prende una bottiglia di vino dal frigorifero. Mi vuole far impazzire, sul serio, questa volta....
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