L'incontro mancato
di
Margie
genere
masturbazione
Se fosse un elefante avrebbe la proboscide lunga. Invece è un uomo e da sdraiato il suo cazzo semiduro raggiunge l'ombelico. Visione interessante, no? Quando è entrato nella sauna io stavo per uscire e non l'ho notato. Ora che, trascorso qualche minuto, mi è passato davanti, qui sul prato, lo stupendo panorama perde interesse. Penso che non ho neanche cerato di sfiorarlo, nell'incrociarci. Ma chi se lo sarebbe immaginato? È un bell'uomo: alto, prestante, privo di quell'espressione gonfia e tronfia di chi ha tanta abbondanza di muscoli da rendere palese con l'atteggiamento e la voce la pochezza sostanziale del cervello e il rilevante, ma soprattutto ingombrante, spessore della calotta cranica. L'osservo, è armonioso nei movimenti come un danzatore. Penso, e cogli occhi della mente vedo, i suoi movimenti su di me: quasi ne ho la percezione cutanea. Dentro di me, anche. Sospiro profondamente, pronta a donarmi con la passione che riservo a pochi. Oddio, pochi è decisamente riduttivo. Progetto una manovra d'avvicinamento, un approccio dall'apparenza lieve, ma che il tizio sicuramente sarà in grado d'intendere. Riconoscerà la sostanziale spregiudicatezza del mio atto. Da ciò gli risulterà chiara l'impellenza dello stimolo che ha provocato dentro di me. So di aver argomenti interessanti da proporre. Decido di schierarmi, pronta all'attacco. Non lo perdo d'occhio: s'avvicina a una coppia. Bene! Il contesto si amplia. Anche meglio! La mia apertura può mostrare la propria ampiezza. Apertura fisica e mentale. Lui si china verso l'uomo, che si pone seduto. Le loro bocche s'avvicinano: non è un semplice bacio. È una scelta di vita. La ragazza brontola, sì, ma sento bene tutto. In mezzo ai monti d'Austria mi travolge un'ondata di tempesta atlantica, che mi schiaffa sull'erba. Questa all'istante appassisce travolta e sconvolta. Da un lato i due maschi, sprecati perché delle donne a loro non importa nulla, dall'altro una donna che brontola dicendo che le si fa venir voglia di sesso per niente. Niente? E io che ci sto a fare? Vado a consolarla? Chissà se... Be', vado a controllare. Capisco dalle sue parole e dai suoi gesti che non è una donna chi possa interessarle. Le sue parole, che sento mentre mi sto per incamminare, sono chiare: “Vado a cercarmi un cazzo anch'io!” Penso che ho qualche giochino fallico, su in camera. Glielo comunico con sensualità e desiderio. Per tutta risposta mi manda al diavolo. Per l'esattezza mi contesta di non essere abbastanza figa per lei. Fosse una strafiga lei! Non che sia cessa, però non la si può di certo inserire fra le prime opzioni estetiche. Ecco, magari è parecchio troia e questa sarebbe indubbiamente una virtù, anche se nutro profondi dubbi che possa eguagliarmi.. Respinta sì, ma un po' di giustizia la voglio. Insomma: ha le tette parecchio grosse, ma, pur dando l'impressione dei venti o venticinque anni, sono un po' cascanti; il sedere è largo e burroso, nonché piuttosto piatto; le gambe sono ad “X” piuttosto pronunciata e cammina che sembra stringere il culo per evitare che la dissenteria si manifesti alla vista e all'olfatto; i suoi capelli sono sfibrati dalle tinture. Senza esprimere considerazioni su di lei, le ribatto che io, almeno, da sotto le tette in giù me la cavo bene. Prendo le mie cose e mi dirigo verso camera mia, a scaricare le batterie di qualche mio giocattolino fallico. C'è il tempo per un po' di relax prima che tornino i nostri amici con mio marito per stimolarci reciprocamente l'appetito in attesa della cena. Non mi troveranno impreparata. Ecco, forse. Nella stanza troveranno piuttosto caldo. Sarà meglio aprire le imposte. Insonorizzano bene, però non passa un filo d'aria. Mi chiedo se l'odore di sesso con cui riempirò la stanza sarà meno fastidioso del caldo che sprigionerà la mia attività.
Mando un messaggio abbastanza esplicito a mio marito, nel quale chiedo che rientrino rapidamente. Aggiungo un selfie che mi mostra con la passera aperta e gocciolante. Un additivo che renderà sicuramente più performante il loro passo sulla via del ritorno.
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