La prima volta che facemmo le vacanze.
di
chenesai
genere
incesti
Dopo tanti sacrifici io e Roberta finalmente potevamo permetterci quindici giorni di vacanza. Avevamo dovuto dare l’anticipo per la casa, gravati da un mutuo interessante, l’arredamento anche se sobrio comunque aveva avuto un costo, nostro figlio che iniziava il liceo ed ultimo avevamo ancora due rate da pagare per la macchina. Tutto questo ci costrinse ad un settennato di ristrettezze economiche non indifferenti alleviati dalla risorsa, modesta ma utile del lavoro precario di Roberta. Era arrivato il momento di permetterci questo straordinario per noi distacco dalla vita normale ed eccedere in qualche modo nella spensieratezza e divertimento. Lo sprone ci venne dalla
modifica delle condizioni del lavoro di Roberta che da precaria divenne stabile con aumento di stipendio. Questo avvenne per l’interessamento di Milziade nostro amico di famiglia che dall’alto della sua appartenenza ad un partito politico contribuì alla riuscita della stabilizzazione lavorativa.
La prima vacanza la scegliemmo in una località di mare, non rinomata comunque discreta perché il budget non ci consentiva diversamente.
Primo giorno di mare, tempo splendido, stabilimento non frequentatissimo come piace a noi, quando tolse il copricostume Roberta per poco non mi venne un collasso. Aveva un bikini ridottissimo, di cui non sapevo dell’esistenza, che esponeva il 99% del suo corpo. Ad un primo momento di sorpresa ed uno di riflessione per non iniziare male la vacanza, in maniera gentile Le dissi “Sei una figa tutta coperta, ora così sei l’attrazione di tutti, sei splendida ma non ti sembra eccessivo”? “Siamo in vacanza oppure a casa”? “Siamo in vacanza e con noi c’è anche Walter nostro figlio” “Senti non cominciamo queste storie del cazzo, cerca di toglierti tu piuttosto quel costume ridicolo che sembra quello nel film di Totò nel -turco napoletano- adeguati ai tempi.
Mi resi conto che forse il ridicolo ero io, chiamandola amore, le chiesi scusa.
La giornata trascorse tranquillamente con l’intento di goderci quel meraviglioso mare. Guardare Roberta mi eccitava parecchio, cercavo di fare programmi per scopare ma capivo che non c’erano possibilità perché in albergo dormivamo in un unica camera io lei e Walter. Dopo cena andammo in giro, volle entrare in discoteca, Walter non ne aveva proprio voglia, non mi sentii di lasciarlo solo e dissi a Roberta di entrare da sola non rendendomi conto del rischio che correvo. Con Walter entrammo in una sala giochi che ci prese al punto di non accorgerci del tempo che trascorreva.
Alle due decidemmo di andare a riprenderla cercai di individuarla nel locale, la trovai abbracciata ad un ragazzo mentre ballava un lento. Erano stetti l’uno all’altra con le labbra incollate, volevo chiamarla, mi accorsi che mi piaceva guardarla in quell’atteggiamento, il mio cazzo stava per scoppiare. Sensazione mai avuta in quel modo eccitazione a livelli straordinari. Ritornai fuori dove Walter mi aspettava cercando di nascondere l’erezione. Mi chiese “Papà mamma”? “E’ dentro adesso esce, aspettiamola un pochino” “Papà ho sonno riprendila ed andiamo a letto” A malincuore tornai dentro, la trovai seduta sulla poltrona col lo stesso ragazzo che parlavano tranquillamente, le chiesi di uscire che Walter aspettava fuori, mi volle presentare il ragazzo Oscar con cui aveva ballato tutta la serata, si baciarono sulla bocca ed uscimmo riunendoci a Walter. Era euforica la mia Roberta più bella che mai. Tornammo in albergo, una rapida doccia e di corsa a letto. Walter stramazzò subito, lei cercava il mio cazzo, era eccitata al massimo, io ancora di più. Coperti dal solo lenzuolo facemmo una sveltina in silenzio approfittando del sonno di Walter. Parlando pianissimo per non svegliare Walter mi confessò che Oscar voleva scoparla ed ha dovuto sudare per dissuaderlo, le risposi che ormai c’era e che poteva farlo. Mi salì di nuovo sopra, prese ancora il mio cazzo e cominciammo un ‘altra scopata non accorgendoci che Walter sveglio ormai dalle nostre effusioni ci guardava attentamente. Non avevamo altra scelta che continuare, non potevamo interrompere quella scopata memorabile. Sopraffatti dal sonno finalmente.
Al mattino tra le fessure delle tapparelle mi guardai attorno e vidi Walter che giocava col suo cazzo eretto, io e Roberta nudi, lei a gambe spalancate ed automaticamente anche il mio cazzo si drizzò. Mi alzai per spalancare le finestre, eravamo tutti nudi, soprattutto eccitati.
“Ragazzi andiamo al mare”? Eravamo euforici perché avevamo liberato le nostre sessualità. Era bellissimo stare tutti nudi ed ammirare i nostri corpi. Roberta era straordinariamente bella, non l’avevo mai vista sotto l’aspetto della sua prorompente sensualità. Walter mi fece avere un violentissimo shock quando pregò me e Roberta di fare l’amore liberamente davanti a lui. Non ci pensammo un attimo salii sul corpo di Roberta che mi aspettava a gambe larghe. Impensabile che potesse accadere una cosa del genere. Eccitati al massimo Roberta gemeva continuamente, io la scopavo con la massima virilità e sentendo i gemiti di Walter che si sborrava addosso venimmo anche noi con urla liberatorie. “Grazie mamma e papà” Ci disse Walter venendoci a baciare.
Roberta lo prese e lo fece mettere in mezzo a noi. Eravamo pieni di sborra tutti come se fossimo incollati. Ci meravigliò la grandezza del cazzo di Walter, poco mancava per raggiungere le mie dimensioni. Con decisione unanime decidemmo di andare al mare, lei col suo striminzito bikini, io fui obbligato ad indossare uno dei costumi di Walter che a malapena conteneva il mio apparato sessuale e Walter col suo che si trovava nelle mie stesse condizioni. Se avessimo avuto una erezione, ed in quelle condizioni non era difficile, il cazzo sarebbe saltato fuori. Questo ci rendeva allegri e scanzonati. Ci meravigliammo dell’atteggiamento di Walter che fino al quel momento eravamo convinti fosse un ragazzo introverso e taciturno, invece scoprimmo di avere uno splendido ragazzo, moderno, con mentalità aperta e soprattutto loquace in tutti gli argomenti.
Al mare naturalmente gli sguardi erano tutti per Roberta che oltre alla sua bellezza nel camminare ancheggiava paurosamente facendo cadere gli occhi a tutti “Che splendida tua madre Walter, non l’avevo mai ammirata così femminile, vederla con abiti dimessi da casa e da lavoro non mi faceva scoprire quanto desiderabile fosse” “Ecco papà, desiderabile è la definizione giusta” “Anche tu sei attratto da lei”? “Chi non lo sarebbe solo guardandola” ? Pranzo allo stabilimento non facevamo altro che guardarci negli occhi tutti, segno di ammirazione e desiderio reciproci.
Non credo che la cosa fu preparata infatti non lontano mi parve di riconoscere Oscar il ragazzo con cui aveva ballato la sera prima. Avrei potuto tacere, invece no “Roberta mi sembra Oscar laggiù” “Dov’è”? “Dopo l’ombrellone azzurro” Lo vide si alzò senza un attimo di riflessione lo raggiunse e lo portò al nostro tavolo. Oscar si rivelò un ragazzo meraviglioso poco più grande di Walter tanto che fecero subito amicizia. Anche a me faceva piacere la sua presenza anche se per altri motivi. Finimmo di pranzare, Oscar si accordò con Roberta per la sera stessa ad incontrarsi nella discoteca, mentre io e Walter saremmo ritornati nella sala giochi. Così facemmo, mi accorsi che Roberta non indossava l’intimo, evidentemente aveva programmato quello che le avevo consigliato. Oscar aspettava fuori dal locale, ci disse di non preoccuparci che l’avrebbe riaccompagnato lui in albergo, mentre noi ci recammo nella sala giochi. Ci trattenemmo fino alle due, tornammo in albergo, Roberta non ancora rientrava, io e Walter facemmo la doccia e dopo ci venne l’idea di farci trovare sul letto grande insieme, nudi come la sera prima. Walter crollò dal sonno, alle tre rientrò Roberta, ero sveglio ed eccitato, la presi così come si trovava senza farle fare la doccia e la scopai, Aveva la figa piena di sborra, evidentemente aveva scopato con Oscar, Scopata veloce ma appagante. Si alzò fece la doccia e crollammo dal sonno anche noi. Al risveglio stessa situazione del mattino precedente solo che Walter era attaccato a noi, eravamo come al solito tutti nudi, bastava poco per incendiare la miccia. Era quasi mezzogiorno, il tempo di scendere per il pranzo. Decidemmo di stare al mare nel pomeriggio con l’impegno che la sera avremmo dovuto recuperare sonno.
Infatti come da programma dopo cena tornammo in camera, dopo una rilassante doccia, nudi sul letto con lei tra me e Walter ci raccontò come aveva scopato con Oscar, l’avevano fatto in macchina, era rimasta molto soddisfatta perché Oscar ci sapeva fare. Quel racconto non fece altro che eccitarci. Delicatamente senza avvisarci Roberta prese in bocca il cazzo di Walter che mi guardò sorpreso, lo rassicurai “E’ lei che decide può fare quello che vuole” . Non avevo alternative era piegata succhiando il cazzo di Walter scoprendo da dietro la sua meravigliosa figa, la penetrai dolcemente. Mentre succhiava il cazzo del figlio il marito la scopava. Con la sborra in bocca si
distese e volle che la penetrassi, mi baciò facendomi assaporare la sborra di nostro figlio. Non ci fu nessun senso di schifo, tutt’altro. Nessuno restò scandalizzato. Mentre Walter recuperava, perché avevamo in programma la sorpresa, io e Roberta non impiegammo molto a raggiungere l’orgasmo ed appena ci rendemmo conto che il cazzo di Walter era tornato al massimo turgore, scesi dal corpo di Roberta e la penetrò Walter. Non ci fu sgomento, ci fu solo piacere, baciava la mamma assaporando i residui della sua sborra. Raggiunsero l’orgasmo insieme, fu bellissimo vedere i loro volti soddisfatti. Ormai eravamo un corpo unico. Nei tredici giorni restanti solo due sere uscimmo
per accompagnare Roberta in discoteca con Oscar e noi nella sala giochi, le altre sere erano dedicate totalmente al sesso tra noi tre. Facevamo programmi per come comportarci dopo i ritorno a casa.
Roberta era dedicata totalmente a noi non volle frequentare altri ragazzi. Almeno fino al prossimo anno.
modifica delle condizioni del lavoro di Roberta che da precaria divenne stabile con aumento di stipendio. Questo avvenne per l’interessamento di Milziade nostro amico di famiglia che dall’alto della sua appartenenza ad un partito politico contribuì alla riuscita della stabilizzazione lavorativa.
La prima vacanza la scegliemmo in una località di mare, non rinomata comunque discreta perché il budget non ci consentiva diversamente.
Primo giorno di mare, tempo splendido, stabilimento non frequentatissimo come piace a noi, quando tolse il copricostume Roberta per poco non mi venne un collasso. Aveva un bikini ridottissimo, di cui non sapevo dell’esistenza, che esponeva il 99% del suo corpo. Ad un primo momento di sorpresa ed uno di riflessione per non iniziare male la vacanza, in maniera gentile Le dissi “Sei una figa tutta coperta, ora così sei l’attrazione di tutti, sei splendida ma non ti sembra eccessivo”? “Siamo in vacanza oppure a casa”? “Siamo in vacanza e con noi c’è anche Walter nostro figlio” “Senti non cominciamo queste storie del cazzo, cerca di toglierti tu piuttosto quel costume ridicolo che sembra quello nel film di Totò nel -turco napoletano- adeguati ai tempi.
Mi resi conto che forse il ridicolo ero io, chiamandola amore, le chiesi scusa.
La giornata trascorse tranquillamente con l’intento di goderci quel meraviglioso mare. Guardare Roberta mi eccitava parecchio, cercavo di fare programmi per scopare ma capivo che non c’erano possibilità perché in albergo dormivamo in un unica camera io lei e Walter. Dopo cena andammo in giro, volle entrare in discoteca, Walter non ne aveva proprio voglia, non mi sentii di lasciarlo solo e dissi a Roberta di entrare da sola non rendendomi conto del rischio che correvo. Con Walter entrammo in una sala giochi che ci prese al punto di non accorgerci del tempo che trascorreva.
Alle due decidemmo di andare a riprenderla cercai di individuarla nel locale, la trovai abbracciata ad un ragazzo mentre ballava un lento. Erano stetti l’uno all’altra con le labbra incollate, volevo chiamarla, mi accorsi che mi piaceva guardarla in quell’atteggiamento, il mio cazzo stava per scoppiare. Sensazione mai avuta in quel modo eccitazione a livelli straordinari. Ritornai fuori dove Walter mi aspettava cercando di nascondere l’erezione. Mi chiese “Papà mamma”? “E’ dentro adesso esce, aspettiamola un pochino” “Papà ho sonno riprendila ed andiamo a letto” A malincuore tornai dentro, la trovai seduta sulla poltrona col lo stesso ragazzo che parlavano tranquillamente, le chiesi di uscire che Walter aspettava fuori, mi volle presentare il ragazzo Oscar con cui aveva ballato tutta la serata, si baciarono sulla bocca ed uscimmo riunendoci a Walter. Era euforica la mia Roberta più bella che mai. Tornammo in albergo, una rapida doccia e di corsa a letto. Walter stramazzò subito, lei cercava il mio cazzo, era eccitata al massimo, io ancora di più. Coperti dal solo lenzuolo facemmo una sveltina in silenzio approfittando del sonno di Walter. Parlando pianissimo per non svegliare Walter mi confessò che Oscar voleva scoparla ed ha dovuto sudare per dissuaderlo, le risposi che ormai c’era e che poteva farlo. Mi salì di nuovo sopra, prese ancora il mio cazzo e cominciammo un ‘altra scopata non accorgendoci che Walter sveglio ormai dalle nostre effusioni ci guardava attentamente. Non avevamo altra scelta che continuare, non potevamo interrompere quella scopata memorabile. Sopraffatti dal sonno finalmente.
Al mattino tra le fessure delle tapparelle mi guardai attorno e vidi Walter che giocava col suo cazzo eretto, io e Roberta nudi, lei a gambe spalancate ed automaticamente anche il mio cazzo si drizzò. Mi alzai per spalancare le finestre, eravamo tutti nudi, soprattutto eccitati.
“Ragazzi andiamo al mare”? Eravamo euforici perché avevamo liberato le nostre sessualità. Era bellissimo stare tutti nudi ed ammirare i nostri corpi. Roberta era straordinariamente bella, non l’avevo mai vista sotto l’aspetto della sua prorompente sensualità. Walter mi fece avere un violentissimo shock quando pregò me e Roberta di fare l’amore liberamente davanti a lui. Non ci pensammo un attimo salii sul corpo di Roberta che mi aspettava a gambe larghe. Impensabile che potesse accadere una cosa del genere. Eccitati al massimo Roberta gemeva continuamente, io la scopavo con la massima virilità e sentendo i gemiti di Walter che si sborrava addosso venimmo anche noi con urla liberatorie. “Grazie mamma e papà” Ci disse Walter venendoci a baciare.
Roberta lo prese e lo fece mettere in mezzo a noi. Eravamo pieni di sborra tutti come se fossimo incollati. Ci meravigliò la grandezza del cazzo di Walter, poco mancava per raggiungere le mie dimensioni. Con decisione unanime decidemmo di andare al mare, lei col suo striminzito bikini, io fui obbligato ad indossare uno dei costumi di Walter che a malapena conteneva il mio apparato sessuale e Walter col suo che si trovava nelle mie stesse condizioni. Se avessimo avuto una erezione, ed in quelle condizioni non era difficile, il cazzo sarebbe saltato fuori. Questo ci rendeva allegri e scanzonati. Ci meravigliammo dell’atteggiamento di Walter che fino al quel momento eravamo convinti fosse un ragazzo introverso e taciturno, invece scoprimmo di avere uno splendido ragazzo, moderno, con mentalità aperta e soprattutto loquace in tutti gli argomenti.
Al mare naturalmente gli sguardi erano tutti per Roberta che oltre alla sua bellezza nel camminare ancheggiava paurosamente facendo cadere gli occhi a tutti “Che splendida tua madre Walter, non l’avevo mai ammirata così femminile, vederla con abiti dimessi da casa e da lavoro non mi faceva scoprire quanto desiderabile fosse” “Ecco papà, desiderabile è la definizione giusta” “Anche tu sei attratto da lei”? “Chi non lo sarebbe solo guardandola” ? Pranzo allo stabilimento non facevamo altro che guardarci negli occhi tutti, segno di ammirazione e desiderio reciproci.
Non credo che la cosa fu preparata infatti non lontano mi parve di riconoscere Oscar il ragazzo con cui aveva ballato la sera prima. Avrei potuto tacere, invece no “Roberta mi sembra Oscar laggiù” “Dov’è”? “Dopo l’ombrellone azzurro” Lo vide si alzò senza un attimo di riflessione lo raggiunse e lo portò al nostro tavolo. Oscar si rivelò un ragazzo meraviglioso poco più grande di Walter tanto che fecero subito amicizia. Anche a me faceva piacere la sua presenza anche se per altri motivi. Finimmo di pranzare, Oscar si accordò con Roberta per la sera stessa ad incontrarsi nella discoteca, mentre io e Walter saremmo ritornati nella sala giochi. Così facemmo, mi accorsi che Roberta non indossava l’intimo, evidentemente aveva programmato quello che le avevo consigliato. Oscar aspettava fuori dal locale, ci disse di non preoccuparci che l’avrebbe riaccompagnato lui in albergo, mentre noi ci recammo nella sala giochi. Ci trattenemmo fino alle due, tornammo in albergo, Roberta non ancora rientrava, io e Walter facemmo la doccia e dopo ci venne l’idea di farci trovare sul letto grande insieme, nudi come la sera prima. Walter crollò dal sonno, alle tre rientrò Roberta, ero sveglio ed eccitato, la presi così come si trovava senza farle fare la doccia e la scopai, Aveva la figa piena di sborra, evidentemente aveva scopato con Oscar, Scopata veloce ma appagante. Si alzò fece la doccia e crollammo dal sonno anche noi. Al risveglio stessa situazione del mattino precedente solo che Walter era attaccato a noi, eravamo come al solito tutti nudi, bastava poco per incendiare la miccia. Era quasi mezzogiorno, il tempo di scendere per il pranzo. Decidemmo di stare al mare nel pomeriggio con l’impegno che la sera avremmo dovuto recuperare sonno.
Infatti come da programma dopo cena tornammo in camera, dopo una rilassante doccia, nudi sul letto con lei tra me e Walter ci raccontò come aveva scopato con Oscar, l’avevano fatto in macchina, era rimasta molto soddisfatta perché Oscar ci sapeva fare. Quel racconto non fece altro che eccitarci. Delicatamente senza avvisarci Roberta prese in bocca il cazzo di Walter che mi guardò sorpreso, lo rassicurai “E’ lei che decide può fare quello che vuole” . Non avevo alternative era piegata succhiando il cazzo di Walter scoprendo da dietro la sua meravigliosa figa, la penetrai dolcemente. Mentre succhiava il cazzo del figlio il marito la scopava. Con la sborra in bocca si
distese e volle che la penetrassi, mi baciò facendomi assaporare la sborra di nostro figlio. Non ci fu nessun senso di schifo, tutt’altro. Nessuno restò scandalizzato. Mentre Walter recuperava, perché avevamo in programma la sorpresa, io e Roberta non impiegammo molto a raggiungere l’orgasmo ed appena ci rendemmo conto che il cazzo di Walter era tornato al massimo turgore, scesi dal corpo di Roberta e la penetrò Walter. Non ci fu sgomento, ci fu solo piacere, baciava la mamma assaporando i residui della sua sborra. Raggiunsero l’orgasmo insieme, fu bellissimo vedere i loro volti soddisfatti. Ormai eravamo un corpo unico. Nei tredici giorni restanti solo due sere uscimmo
per accompagnare Roberta in discoteca con Oscar e noi nella sala giochi, le altre sere erano dedicate totalmente al sesso tra noi tre. Facevamo programmi per come comportarci dopo i ritorno a casa.
Roberta era dedicata totalmente a noi non volle frequentare altri ragazzi. Almeno fino al prossimo anno.
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