Impreviste congiunzioni astrali

di
genere
saffico

Impreviste sono sempre le congiunzioni astrali!
Quelle che portano a fenomeni fisici sul pianeta Terra che nessuno può conoscere con anticipi anche minimi…
Prima congiunzione astrale: ieri marito e figli sono partiti per un week-end allungato (tipo giovedì – lunedì sera) per la casa di montagna… un week-end a tutta pista sulla neve… Io ho declinato accusando un po’ di febbre ma in realtà immaginando 4 fantastici giorni di dormite, pochi piatti da lavare e molte serie tv da vedere senza che nessuno chieda di cambiare programma….
Seconda congiunzione astrale: giovedì sera mi arriva un whatts’app da Amaia che mi scrive che sarà a Milano per due giorni (e due notti) per impegni di lavoro (non meglio definiti, anche perché in realtà non so che lavoro faccia Amaia… nei nostri incontri non è che si siano poi usate tutte queste parole…)
Terza congiunzione astrale: mi rendo conto che anche i suoceri, che abitano nel nostro stesso condominio, sono fuori Milano con amici… E quando invito Amaia per una cena e per utilizzare la camera degli ospiti (che ipocrita che sono…. E lei immagino che se ne renda conto benissimo!), lei risponde con una serie di emoticon… che non lasciano spazio alla fantasia!
La mia fantasia invece di spazio ne trova, eccome…
Per prima cosa sono andata in via Spadari, da Peck, a comprare un po’ di cose da mangiare, possibilmente con le mani… Sono tornata a casa con il solito 14 badando a non fare schiacciare dalla gente i miei bei pacchettini di cibo sfizioso.
Ho messo in frigorifero un paio di bottiglie di champagne, di quelle che mio marito tiene di scorta per le occasioni importanti…. Devo ricordarmi di fare la faccia stupita quando mi dirà “Strano, mi sembrava di averne qualcuna di più….!”
Poi ho cambiato le lenzuola al letto matrimoniale (e naturalmente ho fatto anche il letto nella camera degli ospiti…magari ho frainteso le intenzioni di Amaia… le mie no, so cosa vorrei fare stasera…)
Il pomeriggio l’ho dedicato a me stessa, bagno con sali profumati, shampoo e asciugatura capelli, depilazione delle gambe, definizione del triangolo della fantasia, crema corpo, trucco leggero degli occhi, un filo di lucidalabbra…
E poi mi sono seduta a leggere aspettando lei…leggere è una parola grossa…rileggevo sempre tre o quattro volte la stessa pagina perché mi sorprendevo a pensare a lei, ai suoi capelli, al suo sorriso, alle sue mani…
E dai, non fare la scema…pensavo alle sue tette, alla sua lingua, al suo corpo nudo che si rotolava con me nel letto…
Quando il suo ritardo ha superato i 19 minuti la mia agitazione è diventata incontrollabile…Viene, non viene? E’ successo qualcosa? Ho capito male? La chiamo? Le scrivo?
Nel frattempo ho telefonato a mio marito per essere certa che fossero in montagna e non in auto per tornare a casa prima del previsto… Non ci pensavano nemmeno… “Neve splendida, cosa ti perdi!!”
Hai visto mai che mentre sono lì con Amaia mi ricompaiono gli uomini di casa? Sempre che Amaia arrivi, naturalmente… Controllo per la settima volta se le bottiglie di champagne sono fredde e se i piatti per le sfiziosità di Peck sono pronti… “Tolgo dal frigo e apro i pacchetti di Peck o faccio dopo con lei? No, faccio dopo. Ma forse è più elegante se li preparo prima…!!??”….
Il ritardo è ora di 26 minuti, manca poco che mi mangi le unghie…
Poi, il campanello… “Scusa, scusa, scusa… non trovavo taxi e poi c’era un traffico assurdo” mi dice Amaia entrando e abbracciandomi…
Da togliere il fiato. Indossa un piumino nero a mezza coscia, i capelli sono sciolti sulle spalle, in mano una rosa rossa a gambo lungo…per me.
Mi avvolge con il suo profumo mentre mi bacia sull’angolo della bocca…”Perché sull’angolo?” mi chiedo…
L’aiuto a togliersi il piumino e sotto è uno spettacolo…jeans che sembrano dipinti sulle gambe e una morbidissima maglia nera a collo alto che non lascia nulla all’immaginazione… “Ma è andata all’impegno di lavoro vestita così?” mi interrogo….
Lei mi legge nel pensiero “Sono riuscita a togliermi la divisa e cambiarmi prima di venire qui…”
La divisa? Ma cosa fa? La poliziotta? Il vigile urbano, E’ un sergente dell’esercito? Mi tengo la mia curiosità, se vorrà me lo dirà lei…ma dopo!
Stappo una bottiglia di champagne… tiro fuori dal frigorifero i piatti che poi, alla fine, ho già preparato…
Un sorso di vino per bagnarci le labbra e poi la prendo tra le braccia, questa volta prendo io l’iniziativa..
Lei si abbandona e io immergo il mio viso nella cascata bruna dei suoi capelli, il mio naso nel suo profumo…la mia bocca già percorre lieve la pelle del suo collo…
Poi lei si stacca da me. “Che irruenza” mi sussurra…”Si, anch’io ho sentito la tua mancanza” mi dice ridendo…
Poi prende un altro sorso di champagne e mi bacia mescolando il vino, la sua saliva, la mia, i nostri sapori…
E tutto ricomincia con un eterno ma sempre nuovo carosello dei sensi…
Sono stesa sul divano bianco di casa, la mano di Amaia scivola sotto la gonna ampia che indosso (l’ho scelta a dire il vero proprio per favorirla nelle sue operazioni!!!), arriva al bordo delle autoreggenti nere e mi accarezza la pelle nuda tra la calza e il bordo del minislippino, quasi inutile direi…
E’ solo la terza volta che siamo insieme, sole..
Le nostre lingue giocano intrecciate, gli occhi spalancati sui nostri mondi interiori, sul desiderio che ci guida!
Le sfilo la maglia, il reggiseno nero che indossa esalta le forme delle sue stupende tette, le prendo in mano, prima una e poi l’altra, abbasso le coppe e scendo a succhiare i suoi capezzoli bruni eccitati…li stringo fra le labbra mentre la sua mano già vagabonda in mezzo al mio vello umido, scende inesorabile e attesa fra le grandi labbra bagnate di desiderio, sfiora il clitoride che spunta già malizioso in attesa di sognati piaceri…
Dopo soli pochi minuti i jeans di Amaia sono abbandonati ai piedi del divano…lei è stesa sopra di me…le slaccio il reggiseno e i suoi seni appaiono in tutto il loro regale splendore..pronti per essere amati…
Scendo con le mani lungo la sua morbida schiena, le unghie lasciano tracce leggere sulla sua candida pelle…le mani frementi a stringere i suoi glutei quasi nudi…
Mi ferma… In ginocchio sul divano di casa, quello dove sempre siamo seduti a vedere qualche stupido telefilm, mi toglie la gonna con un malizioso sorriso, mi slaccia la camicia che sfila quasi con irruenza e mi lascia lì, abbandonata alla sua vista curiosa…
Poi, dolce come so che è, mi toglie il reggiseno che ho scelto con cura per lei…e si china a succhiarmi in capezzoli, li morde con i candidi denti, li tira e ride vedendolo eretti…
Da sola faccio scivolare lungo le cosce e sfilo dai piedi lo slippino…voglio che mi guardi nuda, in piena luce, voglio i suoi occhi su di me…
“Guardami Amaia”
Rimango con le autoreggenti… nuda e tremante di voglia….
Lei scivola con la bocca sul mio corpo, sento le sue tette mature e piene percorrere la mia pelle…ed eccola in ginocchio sul tappeto ai piedi del divano, con il viso tra le mie cosce aperte…
Il suo respiro caldo sul mio pube, la sua lingua che gioca con il mio clitoride prima di aprirsi un facile varco tra le labbra bagnate del mio fiore…. del suo fiore…
I suoi occhi che mi guardano sono come fiamme nere che sfiorano i miei ricci peli castani, le sue mani e le sue dita tormentano con piacere infinito e ancora sconosciuto i miei seni e i miei capezzoli chiari….
Mi abbandono nel silenzio della mia casa alla bocca di Amaia, alle sue mani curiose e sapienti, al profumo della sua pelle calda che arriva fino a me… finalmente posso godere nella sua bocca mentre un urlo roco ma non più soffocato riempie le pareti di casa…
Nel dolce torpore che segue il piacere ma non ancora sazia di lei mi lascio cadere sul tappeto… scivolo con la testa sotto il pube di Amaia, le mie mani impazienti quasi strappano il piccolo tanga nero… ed ecco il suo fiore bruno, eccolo alla mia vista, aperto per la mia bocca che lo raggiunge baciandolo… eccolo che si dona alla mia lingua che lo penetra…
Sento l’odore del suo piacere, bevo con sete insopprimibile gli umori che scendono nella mia bocca…
Sento Amaia che si irrigidisce, le sue cosce stringono la mia testa…sento il grido del suo piacere…mentre con le mani stringe forte i miei seni..
Il vino, il cibo rimangono sul tavolo di cristallo.. mentre la prendo per mano…
“Facciamo la doccia?” le chiedo…mi sorride e mi stringe la mano…
“Dormi con me stanotte?” le domando…. “Pensavi dormissi sul divano?” mi risponde sorniona “Stanotte sei mia e anche domani notte, se lo vorrai” ….
La guardo in silenzio… io sono sua e lei lo sa…
scritto il
2023-01-15
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