Il tram 14
di
Anonima1981
genere
saffico
Il tram stasera è più affollato del solito… probabilmente c’è stato qualche incidente sulla linea che ha ritardato i passaggi, frequenti a quest’ora di rientri dagli uffici..
D’altra parte questa linea, quella del 14, attraversa tutta la città, dal Cimitero Maggiore fino all’altro capolinea nella periferia verso Corsico. Chiunque viva in questa città sa che è una delle linee più lunghe e sempre piene di gente…
Le giornate si stanno rapidamente accorciando, sono le 18 e 30 ed è quasi buio… ma fa ancora caldo, un’estate che non vuole morire.
Sono salita alla mia solita fermata e, a furia di spinte e passaggi tra una persona e l’altra, sono riuscita a conquistare il mio posto in piedi a metà vettura… Non ci si può muovere e fa terribilmente caldo qua dentro…
Seduta davanti a me, in un posto di quelli paralleli al lato lungo della vettura, una donna non particolarmente elegante, mezza età, capelli corti castano scuri, un viso dai lineamenti un po’ duri, guarda qualcosa sul suo smartphone, come fanno quasi tutti, attenti solo alle fermate annunciate dall’altoparlante…
Di fianco, alla mia sinistra, un giovane studente, probabilmente ai primi anni di università, consulta un testo scientifico con evidente difficoltà per il poco spazio disponibile. A destra invece si posiziona un signore di mezza età, occhiali e cappello, che sbircia fuori dal finestrino e ogni tanto butta un occhio su me e sulla donna seduta davanti a me… sembra il solito furbetto che magari allunga una mano…
Manca ancora parecchio alla mia, prendo il telefono per vedere gli ultimi messaggi, a casa mi mancherà il tempo di farlo…tra figli, marito e cena da preparare…
Poi… poi, nella parte posteriore del ginocchio, improvvisamente, sento una mano sulla pelle nuda..
Forse mi sbaglio, ma no…impossibile, potrei sbagliarmi se indossassi già i collant ma con questo caldo autunnale… è una mano…
E’ vero che ci sono molti cultori della “mano morta” come si dice, ma per mettere una mano lì dovrebbe essere in ginocchio o un nano… Istintivamente guardo il “furbetto” a destra che con aria indifferente sta fissando la donna seduta davanti a me… ma di certo non è sua la mano…
No, impossibile… eppure è vero… la donna seduta davanti a me alza un secondo il viso con l’ombra di un sorriso…e nel frattempo la mano scivola un po’ più in alto…
Cerco di spostarmi ma non si può spostare nemmeno uno spillo qua dentro… E poi il tipo alla mia destra mi tiene ben fossa al mio posto con il suo fianco… Dio, che vergogna e se la vedono? Non si vergogna questa qui?
Scrollo un po’ il bacino per spostare le gambe… peggio che andar di notte… ora la mano è a metà coscia…
La gonna ampia che indosso oggi certo non è di ostacolo a questa stronza.. E se le dico qualcosa a brutto muso?
Figuriamoci, farebbe finta di niente, anzi farei io la figura della cretina… Non scende nessuno, il tram è sempre pienissimo.. Il signore di mezza età ora guarda con maggiore attenzione sia la donna seduta che me…si sarà accorto di qualcosa? Che situazione imbarazzante…che faccio??
Lei alza di nuovo il viso e mi guarda, gli occhi, azzurri, sono la cosa più bella del suo viso… e mi sorride di nuovo…ma cosa vuole questa qui??!!
La mano ormai è arrivata nella parte alta della coscia e io non so cosa fare, fingo indifferenza guardando il telefono… Il fianco del signore a destra mi spinge e mi impedisce di cambiare posizione, dall’altra parte lo studente con il suo libro occupa tutto lo spazio disponibile…
Un dito, un dito sfiora il tessuto delle mutandine…ma cosa vuol fare adesso questa qui???!!
Lo capisco un attimo dopo, quando il dito, o forse sono due, mi sposta il bordo dello slip e mi accarezza con delicatezza il vello pubico per scivolare poi in mezzo alle grandi labbra…
I sussulti del tram la aiutano nella manovra…pazzesco… già in passato avevo sentito qualcuno che allungava le mani per palpare il culo, qualcuno che si appoggiava con il cazzo contro di me o che cercava di toccarmi il seno…ma questo di oggi mai!!
Il problema è che questa stronza è pure brava, io non posso muovermi e lei continua…e.. e… a me comincia a piacere..
Il “furbetto” ora non nasconde più il suo interesse, di certo si è accorto di quello che sta succedendo.. e l’ombra di un interessato sorriso gli spiana la bocca mentre deglutisce visibilmente..
Le dita ora mi stanno penetrando, sono due credo… e lei sa come muoverle dentro di me.. senza rendermene conto allargo un po’ le cosce e così facendo la agevolo… lei alza ancora il viso, mi guarda e con le labbra mi dice “Così, brava…”
Il tipo a destra mi spinge con più forza ancora contro la donna seduta che sta penetrandomi con le sue dita… Lo studente legge imperturbabile…
Ora faccio fatica a darmi un tono con il telefono, lo guardo senza vedere quello che guardo… lungo le cosce cominciano a colare gocce di piacere…che ben presto diventano quasi rivoli…
Sono bagnata fradicia, le mutandine sono uno straccio bagnato incollato alla pelle…
Adesso il tipo a fianco guarda bene, senza alcuna vergogna, il braccio della donna quasi del tutto nascosto sotto la mia gonna e di certo ne immagina i movimenti…
Frenate, ripartenze, gente che spinge, ancora sussulti sulle rotaie.. e le dita mi penetrano, girano dentro di me.. un altro dito, il pollice immagino, gioca con il clitoride che spunta eccitato tra le piccole labbra…
Vinta, mi abbandono alle manovre di questa sconosciuta… sento sempre più caldo…ci sono quasi, lei lo sa..insiste… sento un tremito partire dalla base del cervello che scende inarrestabile verso il mio inguine e vengo….
Vengo nella mano di una sconosciuta sul tram che mi riporta a casa… mentre il furbetto ora ha appoggiato una mano, la famosa “manomorta”, sul mio culo e lo palpa con decisione, senza che io riesca nemmeno a fare o dire qualcosa…
Un orgasmo infinito il mio mentre guardo la gente che passa per strada.. mentre sento il brusio della gente dietro di me ….. ho le cosce bagnate, le mutandine inutili… le sue dita ora sono ferme dentro di me…
Poi…lente mi lasciano… scivolano fuori… la mano abbandona la mia coscia nuda…
Lei si alza… mi guarda con quei suoi bellissimi occhi azzurri, si porta un dito alle labbra, lo lecca rapidamente... e sorridendo mi dice che deve scendere alla prossima fermata…giusto quella prima della mia…
MI sussurra “Grazie… magari ci sarà un’altra volta…” e scivola via… Con lei scende alla stessa fermata anche il guardone manomortista, lasciando la sensazione dell’impronta della sua mano sul mio culo…
Io rimango lì, incredula ma languida…e lascio passare la mia fermata perché sto pensando a lei e che, magari, la incontrerò di nuovo…
D’altra parte questa linea, quella del 14, attraversa tutta la città, dal Cimitero Maggiore fino all’altro capolinea nella periferia verso Corsico. Chiunque viva in questa città sa che è una delle linee più lunghe e sempre piene di gente…
Le giornate si stanno rapidamente accorciando, sono le 18 e 30 ed è quasi buio… ma fa ancora caldo, un’estate che non vuole morire.
Sono salita alla mia solita fermata e, a furia di spinte e passaggi tra una persona e l’altra, sono riuscita a conquistare il mio posto in piedi a metà vettura… Non ci si può muovere e fa terribilmente caldo qua dentro…
Seduta davanti a me, in un posto di quelli paralleli al lato lungo della vettura, una donna non particolarmente elegante, mezza età, capelli corti castano scuri, un viso dai lineamenti un po’ duri, guarda qualcosa sul suo smartphone, come fanno quasi tutti, attenti solo alle fermate annunciate dall’altoparlante…
Di fianco, alla mia sinistra, un giovane studente, probabilmente ai primi anni di università, consulta un testo scientifico con evidente difficoltà per il poco spazio disponibile. A destra invece si posiziona un signore di mezza età, occhiali e cappello, che sbircia fuori dal finestrino e ogni tanto butta un occhio su me e sulla donna seduta davanti a me… sembra il solito furbetto che magari allunga una mano…
Manca ancora parecchio alla mia, prendo il telefono per vedere gli ultimi messaggi, a casa mi mancherà il tempo di farlo…tra figli, marito e cena da preparare…
Poi… poi, nella parte posteriore del ginocchio, improvvisamente, sento una mano sulla pelle nuda..
Forse mi sbaglio, ma no…impossibile, potrei sbagliarmi se indossassi già i collant ma con questo caldo autunnale… è una mano…
E’ vero che ci sono molti cultori della “mano morta” come si dice, ma per mettere una mano lì dovrebbe essere in ginocchio o un nano… Istintivamente guardo il “furbetto” a destra che con aria indifferente sta fissando la donna seduta davanti a me… ma di certo non è sua la mano…
No, impossibile… eppure è vero… la donna seduta davanti a me alza un secondo il viso con l’ombra di un sorriso…e nel frattempo la mano scivola un po’ più in alto…
Cerco di spostarmi ma non si può spostare nemmeno uno spillo qua dentro… E poi il tipo alla mia destra mi tiene ben fossa al mio posto con il suo fianco… Dio, che vergogna e se la vedono? Non si vergogna questa qui?
Scrollo un po’ il bacino per spostare le gambe… peggio che andar di notte… ora la mano è a metà coscia…
La gonna ampia che indosso oggi certo non è di ostacolo a questa stronza.. E se le dico qualcosa a brutto muso?
Figuriamoci, farebbe finta di niente, anzi farei io la figura della cretina… Non scende nessuno, il tram è sempre pienissimo.. Il signore di mezza età ora guarda con maggiore attenzione sia la donna seduta che me…si sarà accorto di qualcosa? Che situazione imbarazzante…che faccio??
Lei alza di nuovo il viso e mi guarda, gli occhi, azzurri, sono la cosa più bella del suo viso… e mi sorride di nuovo…ma cosa vuole questa qui??!!
La mano ormai è arrivata nella parte alta della coscia e io non so cosa fare, fingo indifferenza guardando il telefono… Il fianco del signore a destra mi spinge e mi impedisce di cambiare posizione, dall’altra parte lo studente con il suo libro occupa tutto lo spazio disponibile…
Un dito, un dito sfiora il tessuto delle mutandine…ma cosa vuol fare adesso questa qui???!!
Lo capisco un attimo dopo, quando il dito, o forse sono due, mi sposta il bordo dello slip e mi accarezza con delicatezza il vello pubico per scivolare poi in mezzo alle grandi labbra…
I sussulti del tram la aiutano nella manovra…pazzesco… già in passato avevo sentito qualcuno che allungava le mani per palpare il culo, qualcuno che si appoggiava con il cazzo contro di me o che cercava di toccarmi il seno…ma questo di oggi mai!!
Il problema è che questa stronza è pure brava, io non posso muovermi e lei continua…e.. e… a me comincia a piacere..
Il “furbetto” ora non nasconde più il suo interesse, di certo si è accorto di quello che sta succedendo.. e l’ombra di un interessato sorriso gli spiana la bocca mentre deglutisce visibilmente..
Le dita ora mi stanno penetrando, sono due credo… e lei sa come muoverle dentro di me.. senza rendermene conto allargo un po’ le cosce e così facendo la agevolo… lei alza ancora il viso, mi guarda e con le labbra mi dice “Così, brava…”
Il tipo a destra mi spinge con più forza ancora contro la donna seduta che sta penetrandomi con le sue dita… Lo studente legge imperturbabile…
Ora faccio fatica a darmi un tono con il telefono, lo guardo senza vedere quello che guardo… lungo le cosce cominciano a colare gocce di piacere…che ben presto diventano quasi rivoli…
Sono bagnata fradicia, le mutandine sono uno straccio bagnato incollato alla pelle…
Adesso il tipo a fianco guarda bene, senza alcuna vergogna, il braccio della donna quasi del tutto nascosto sotto la mia gonna e di certo ne immagina i movimenti…
Frenate, ripartenze, gente che spinge, ancora sussulti sulle rotaie.. e le dita mi penetrano, girano dentro di me.. un altro dito, il pollice immagino, gioca con il clitoride che spunta eccitato tra le piccole labbra…
Vinta, mi abbandono alle manovre di questa sconosciuta… sento sempre più caldo…ci sono quasi, lei lo sa..insiste… sento un tremito partire dalla base del cervello che scende inarrestabile verso il mio inguine e vengo….
Vengo nella mano di una sconosciuta sul tram che mi riporta a casa… mentre il furbetto ora ha appoggiato una mano, la famosa “manomorta”, sul mio culo e lo palpa con decisione, senza che io riesca nemmeno a fare o dire qualcosa…
Un orgasmo infinito il mio mentre guardo la gente che passa per strada.. mentre sento il brusio della gente dietro di me ….. ho le cosce bagnate, le mutandine inutili… le sue dita ora sono ferme dentro di me…
Poi…lente mi lasciano… scivolano fuori… la mano abbandona la mia coscia nuda…
Lei si alza… mi guarda con quei suoi bellissimi occhi azzurri, si porta un dito alle labbra, lo lecca rapidamente... e sorridendo mi dice che deve scendere alla prossima fermata…giusto quella prima della mia…
MI sussurra “Grazie… magari ci sarà un’altra volta…” e scivola via… Con lei scende alla stessa fermata anche il guardone manomortista, lasciando la sensazione dell’impronta della sua mano sul mio culo…
Io rimango lì, incredula ma languida…e lascio passare la mia fermata perché sto pensando a lei e che, magari, la incontrerò di nuovo…
6
voti
voti
valutazione
5.7
5.7
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La docciaracconto sucessivo
Impreviste congiunzioni astrali
Commenti dei lettori al racconto erotico