La doccia

di
genere
trio

E’ l’alba di un mattino freddo di inizio gennaio. Nel silenzio della casa sento solo lo scroscio dell’acqua bollente che scorre sulla mia pelle…scende in rivoli caldi tra i capelli, sul viso, tra i seni, sul ventre, tra le cosce…
Loro sono di là, ancora a letto… lei nella camera degli ospiti, lui nel nostro lettone, come lo chiamiamo fin dalla prima notte di matrimonio.
E’ un momento piacevole della giornata, la mia mano si sofferma, come spesso succede sotto la doccia, sui riccioli bruni del vello, accarezza le grandi labbra e mi porta quasi sul limite…
Apro gli occhi… a malincuore chiudo il rubinetto dell’acqua, apro lo scorrevole del box e, superando il solito brivido di freddo che mi prende quando improvvisamente l’acqua bollente smette di accarezzarmi, indosso l’accappatoio sul corpo nudo e bagnato ed esco dal bagno…
Bevo una tazza di caffè nero in piedi davanti alla finestra della cucina guardando la città che lentamente si risveglia… in casa c’è sempre silenzio…
Tornando in camera da letto, spio dalla fessura della porta socchiusa se lei ancora dorme come dormiva prima… i capelli bruni sparsi sul cuscino, sul viso un leggero sorriso di bambina, il piumone che si solleva appena nel lento succedersi del suo respiro….
Il letto è vuoto, le coperte buttate di lato… lei non c’è…
Forse è in bagno, penso dentro di me… ma lei è lì nel nostro lettone, con lui…
La leggera camicina da notte giace in un mucchietto ai piedi del letto… il corpo nudo di lei è stretto tra le braccia di mio marito che affonda il viso tra i suoi seni, le gambe si incrociano dietro la schiena di lui…
Lei mi guarda e mi lancia frecce di fuoco attraverso i capelli che coprono il suo viso….
Ieri sera avevamo bevuto un po’ troppo seduti sul divano dopo cena… una, due bottiglie di vino rosso… si era creata un’atmosfera di grande intimità e sintonia, era bello stare lì seduta sul divano con a fianco lei e davanti mio marito…
Quando lui era andato a prendere la terza bottiglia di vino in cucina, lei mi aveva preso dalle mani il calice di vino e l’aveva posato sul tavolino a fianco del suo… nel farlo la tela sottile della sua camicia si era tesa sul suo seno fiorente e maturo… mi ero chiesta cosa avrei provato nel tenerlo ancora una volta nudo tra le mani o nel baciare i suoi capezzoli bruni…
Poi lei mi aveva preso il viso tra le mani, le dita tra i miei riccioli biondi e mi aveva baciato… mi aveva colto di sorpresa, non immaginavo che l’avrebbe fatto… mi ero irrigidita dapprima per poi lasciarmi illanguidire al tocco della sua lingua sulle mie labbra…
Pochi secondi, poi lei si era staccata per riprendere in mano il calice di vino come se nulla fosse successo… lui era rientrato in quel momento con la nuova bottiglia e uno strano sorriso sul viso… non poteva aver visto, era uno scherzo del vino che avevo bevuto quel lampo curioso che avevo intravisto nei suoi occhi…
E ora lei è lì nel nostro lettone sfatto, le bocca di mio marito che mangia i suoi seni, li tiene stretti tra le mani, i muscoli della schiena già tesi, le mani di lei tra i capelli lo guidano nella conoscenza del suo corpo nudo ed eccitato…
Ora mi tende una mano, le dita si muovono rapide per invitarmi ad andare da lei…
Ma sono io quella che gira attorno al groviglio dei loro corpi nudi, con mio marito che ha il viso nascosto tra i seni di lei…? Sono io quella che lascia cadere l’accappatoio e si stende contro la schiena di lei?
Nuda contro di lei, il pube già umido appoggiato contro i suoi morbidi glutei, la bocca sul suo collo, la lingua si impossessa del sapore della sua pelle candida, la mano le accarezza il fianco per poi risalire verso l’agognata rotondità del seno…
Mio marito mi sta guardando ora con occhi che interrogano… i miei occhi rispondono rivelando il mio desiderio di lui e di lei… La mano di lui accarezza il mio viso e poi riprende a percorrere instancabile il corpo di lei….
I tre corpi nudi e avvinti sono stretti tra loro, la mia mano scende tra i loro ventri, raggiunge il vello di lui, la radice del suo cazzo eretto… lo prendo tra le dita, muovo la mano con movimenti esperti e lo porto quasi sull’abisso del piacere…poi lo lascio, sussurro nell’orecchio di lei “Prendilo, è tuo…”, lei gira il viso verso di me, mi guarda e mi bacia, è un bacio profondo, che sa di desiderio e di voglia….
Ora la mia mano scende di nuovo e accompagna il cazzo duro di lui verso l’origine di ogni piacere… lei spalanca le cosce per accoglierlo e lui la penetra…
Il corpo di lei mi trasmette i convulsi movimenti dell’accoppiamento, i colpi del bacino di lui, le spinte del suo cazzo…
Scendo con la bocca lungo la sua schiena, divarico i suoi glutei e lascio che la lingua prenda possesso del suo fiorellino segreto…. Poi scendo ancora oltre la sua zona perineale e ad occhi chiusi accompagno con la lingua il movimento del cazzo che entra ed esce da lei…ora lento ora veloce ora delicato ora poderoso, quasi violento…
Assaporo il gusto del piacere di lei che copre l’asta bollente di lui… poi il movimento si arresta, il cazzo di lui è profondo dentro di lei…. Sento l’onda percorrere tutta l’asta, il fluire inarrestabile del piacere, l’esplosione dei sensi dei due amanti….
Il corpo di mio marito si rilassa, il suo cazzo bagnato dal piacere di entrambi si poggia sul ventre… lo prendo tra le labbra, lo succhio per bere le ultime gocce….
Lei scivola con la testa verso di me, siamo qui, occhi negli occhi, ci guardiamo con le testa appoggiate sul ventre di lui, il cazzo in mezzo a dividerci…
Lo prendo di nuovo in mano, lo lecco guardando lei negli occhi, poi glielo offro perché ne gusti anche lei il sapore… Le nostre lingue percorrono insieme l’asta ancora calda… leccano via le ultime tracce di piacere, lei, come una bimba dispettosa, ruba l’ultima goccia sul glande e poi lo porta con la lingua nella mia bocca..
Le salive si mescolano, sapore di lei e sapore di lui…. Il piacere esplode inarrestabile e incontrollato in me…
Lo scroscio dell’acqua sulla mia pelle… rivoli caldi tra i capelli, sul viso, tra i seni, sul ventre, tra le cosce…
Le mie dita accarezzano e frugano con movimenti sempre più veloci e profondi il mio fiore aperto e gonfio nell’attesa del piacere….
Ed ecco, il godimento atteso e desiderato cresce e sale in onde irrefrenabili fino a esplodere potente nel cervello…. Con l’immagine di lui, di mio marito che possiede lei, Amaia nel nostro letto…
Apro gli occhi ed esco dalla doccia indossando l’accappatoio sul corpo nudo, bagnato e ancora illanguidito dall’orgasmo…
In casa c’è sempre silenzio…
Spio dalla fessura della porta Amaia che ancora dorme… i lunghi capelli sparsi sul cuscino.
Torno a letto, lascio cadere a terra l’accappatoio e nuda, con in testa ancora il sogno ad occhi aperti fatto sotto la doccia, sveglio mio marito nel modo che lui ama alla domenica mattina…. Con un lungo pompino….
Lungo, fino a quando esplode nella mia bocca, nella mia gola, sulle mie labbra… Vorrei svegliare Amaia, vorrei che fosse qui per goderne con lei, per assaporare il sapore della sua saliva mescolata al sapore del piacere di lui, per stringere di nuovo i suoi seni pesanti, per cogliere ancora gli spasmi del suo ventre che precedono l’arrivo dell’abisso di piacere…..
scritto il
2023-01-08
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