Sono ninfomane, anzi no! Sono una troia 4 - La mia mamma mi vuole

di
genere
incesti

Quel contatto un po' ruvido per via dei peli ed un po' dolce come una carezza, mi aveva provocato un lieve rinculo che me lo aveva fatto sentire ancora più dentro in modo eccitante e doloroso al tempo stesso.

Reagendo in modo quasi meccanico, non avevo atteso che fosse mio padre a muoversi per primo e misurando i miei movimenti in modo da controllare il più possibile il dolore, avevo cominciato a spostarmi in avanti per sentirmelo scivolare dentro.

Poi indietro sino ad un nuovo contatto dello scroto con le labbra della mia fica.

In quei movimenti alterni per quanto controllatissimi, i due momenti più delicati e dolorosi erano quelli in cui la cappella si sfilava completamente provocando l'istantanea chiusura del mio sfintere anale e poi, la nuova spinta che riaprendomi, mi procurava una dolorosa fitta che svaniva subito nel momento in cui mi scivolava dentro riprendendo il pieno possesso del mio corpo.

In quei momenti davvero sentivo l'amore e la complicità di mia madre che accompagnava i miei movimenti accarezzandomi e sussurrandomi parole dolci di stimolo e di incoraggiamento.

Quando pareva che ogni tensione si fosse placata, avevo sentito ancora la morsa delle mai di mio padre che mi stringeva i fianchi e contemporaneamente, riprendeva lui l'iniziativa riprendendo a muoversi dentro di me.

Mentre mi scivolava nel retto con movimenti lievi ma dal ritmo crescente cercando comunque di rimanermi sempre completamente dentro per evitarmi lo stress dello "Stappo e riattappo" della cappella col mio già lacero buco del culo (Era bravo mio padre in questo esercizio che aveva praticato chissà quante volte con mia madre e altre donne), sentivo il suo respiro pesante spezzato da rantoli soffocati.

Mollata la stretta sui fianchi, con una mano mi stimolava la clitoride e le grandi labbra mentre con l'altra mi tormentava i capezzoli in un crescendo di sudore, sbuffi e sferzate sempre più potenti e profonde.

Io godevo senza ritegno tra le accoglienti braccia della mamma ed avevo infine accolto, come una liberazione in un grido di lussuria e di dolore i suoi grugniti mentre, impalato dentro di me, mi scaricava nel retto e nel cervello i suoi bollenti fiotti di sborra.

Fortunatamente, mentre si sfilava vi era mia madre a prendersi cura dello scempio tra le mie chiappe.

Credo che non sarei riuscita a trattenere conati di vomito se avessi visto sfilare il cazzo di mio padre puzzolente e lurido mentre dal mio buco del culo fuoruscivano tracce di escrementi e sperma segnati dalle righe rosse del mio sangue.

Con la stessa cura di quando mi puliva da bambina, mia madre mi aveva lavata con una morbida spugnetta e poi massaggiata con un panno caldo prima di spalmarmi il buco aperto ed arrossato con un unguento asettico e lenitivo dell'infiammazione e delle lacerazioni ancora sanguinolenti del mio sfintere anale.

Poi, mentre mio padre, dopo essersi lavato lui stesso era tornato ad abbracciarmi a letto con modi dolci e affettuosi, lei era tornata a letto dal figlio che l'aspettava più arrapato che mai.

Al mattino, nonostante la lunga e faticosa notte trascorsa, mi ero alzata abbastanza presto e, piuttosto malferma sulle gambe, ero andata in cucina dove c'era mia madre intenta a preparare la colazione.

-Come stai bambina?-

Mi aveva chiesto accarezzandomi il viso.

-Bene.. bene.. certo starei meglio senza quel dolore proprio li!-

-Povera cucciola!

Dovresti saperlo che non vi è piacere senza prima un dolore.

Vedrai che entro sera, il male sarà passato e ti resterà solo il ricordo del piacere che hai provato e ne vorrai ancora e ancora come è capitato a me.-

Mi aveva risposto la mamma accarezzandomi i capelli e sfiorandomi la bocca con le sue labbra tumide.

-E tu mamma, come sei stata con Luca?-

-E me lo chiedi cucciola?

Sono stata benissimo trattata come una dea.

Erano anni oramai che non facevo l'amore con un giovane.

Il fatto poi che fosse mio figlio mi faceva letteralmente impazzire.

Naturalmente era qualcosa che andava oltre la pura libidine.

La sua delicatezza, il suo impegno a darmi piacere erano davvero impagabili.

Credo che mi trattasse come fa con te, con la stessa passione e la stessa delicatezza che lo spinge ad esplorare con la lingua ogni più nascosta piega del mio corpo.

Che meraviglia!

E poi il suo attrezzo così duro e instancabile!

Così liscio da scivolarmi dentro come fossi stata di seta.

E la sua panna così calda e abbondante coi suoi fiotti potenti che mi scaricava direttamente nello stomaco o sull'utero in vogliosa attesa.

Certo, gli manca una certa esperienza ma con me come guida, sono sicura che imparerà presto.

La prima lezione gliel'ho già data stanotte dopo che avevo scoperto che non avevate mai fatto sesso anale.

Quando me lo ha detto, sono andata in bagno a farmi un clistere per darglielo ben pulito ed evitare l'incidente che ha provocato la foga di tuo padre.

Che meraviglia sentirmelo godere dentro il buco del culo mentre lo incitavo guardandolo negli occhi.

Gli era piaciuto talmente che aveva voluto ripeterlo montandomi da dietro e strizzandomi le mammelle mentre io mi masturbavo aspettando di venire insieme a lui!

Che meraviglia, un vero stallone instancabile e con un carico di miele inesauribile.

Gli ultimi schizzi me li ha fatti in bocca alle sei di stamattina prima di cadere sfinito in un sonno profondo.. il sonno del guerriero.. che meraviglia!-

Quel racconto di mia madre mi aveva fatta bagnare tra le cosce e lei, nella sua grande esperienza se ne era subito accorta ed aveva voluto darmene una prova concreta mettendomi una mano in mezzo alle cosce trovandomi bagnata e senza mutandine:

Amore di mamma, sei ancora eccitata!

Hai mai fatto l'amore con una ragazza?-

-No mamma, l'ho anche detto a papà, l'unica persona colla quale ho fatto sesso è Luca mio fratello.-

-Non ti piacerebbe provare anche con me dopo tuo fratello e tuo padre?-

Non le avevo risposto ma lei, prendendo il mio silenzio come un si, mi aveva presa per mano e mi aveva accompagnata nella mia cameretta col letto rifatto con sopra tutte le mie bambole che mi guardavano sorridenti come quando ero bambina.






scritto il
2023-03-01
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