Letture
di
Anonima1981
genere
saffico
Da qualche anno ormai, cedendo agli inviti di amiche e figli che mi trattavano come l’ultima dei Mohicani, sono passata al lettore digitale e nel tempo la mia e-library si è andata arricchendo di libri in formato .epub inviati da amiche o comprati sui siti delle grandi case editrici…
Però, lo confesso, ogni tanto, come se fossi in astinenza e mi mancasse la visita di qualche paradiso artificiale, entro furtivamente nella piccola libreria scoperta tempo fa dalle parti di S.Ambrogio e compro un paio di libri…mi manca l’odore della carta stampata, il fruscio delle pagine, i colori delle sopracopertine…
Qualche settimana fa ci sono ricascata… Avevo una malsana voglia di thriller.. l’ultimo della Cassar Scalia o magari invece Paula Hawkins (anche se non ha più ripetuto a parer mio l’exploit de La ragazza sul treno)? E perché non Salman Rushdie con il nuovo romanzo?
Ero lì che mi dibattevo non sapendo decidere e distraendomi con titoli e autori che non conoscevo quando dietro di me ho sentito un soave “Posso aiutarla, signora?”…
Mi sono girata un poco scocciata…io amo perdere il tempo tra i libri e una commessa che vuole aiutarti è sempre una rottura di scatole…
Lei era lì… uno scricciolo bruno con i capelli tagliati corti e raccolti dietro le orecchie… perle grigie al posto degli occhi protetti da due lenti rotonde senza montatura… una bocca piccola e piena che spiccava, rosa, contro il nitore della sua pelle… il lampo bianco di un sorriso…
Le ho sorriso in risposta, come non farlo davanti a quella ragazza minuta vestita di scuro, con un paio di jeans e una maglia di lana leggera che suggeriva un seno quasi adolescenziale al confronto con le mie quasi matronali mammelle, eredità di due lunghi e ravvicinati allattamenti.…
Paola, quello il suo nome, mi ha messo tra le mani un’autrice che non avevo mai sentito e il suo primo romanzo… un romanzo sentimentale ricco di amore e del profumo di prati in primavera…
“Non ti avevo mai vista…” le ho detto passando subito al tu per farle capire che, dopo tutto, non sono ancora di età così avanzata…
“Sono qui solo da un mese, anzi un mese domani per essere precisi… Lei abita qui vicino?”…
Le ho sorriso di nuovo “Mi chiamo Alessandra e non credo di avere l’età di tua mamma….”. Le perle grigie hanno illuminato il suo volto, poi ha messo il libro e lo scontrino di cassa in un sacchetto di carta con la pubblicità del negozio… “Spero di rivederti presto, Alessandra” mi ha salutato con un sorriso smagliante…
Sono tornata dopo 3 giorni… il libro l’avevo finito anche se non mi aveva entusiasmato… Mi era piaciuta lei, non so perché… volevo rivederla…
Paola era lì, occupata con un anziano signore che cercava qualcosa per il nipotino… Mi ha visto, ha sorriso e con le labbra mi ha sillabato “Aspettami, arrivo in un attimo”…
E poi era lì, al mio fianco con il suo profumo morbido e giovane… “Ti è piaciuto il libro?” “Insomma non mi ha convinto del tutto…”
Mi ha guardata per qualche secondo “Hai mai letto niente di Sarah Waters? Questo non è nuovo ma forse ti piacerà..”
Era Carezze di velluto… e mi sono appassionata alla storia di Nan e Florence, al loro amore, alle loro vicende, al lieto fine che magari non ti aspetti… Non grande letteratura ma appassionante romanzo…
Sono tornata in libreria dopo altri 4 giorni… Paola era sola questa volta… Mi ha subito sorriso come si sorride a una vecchia amica e mi ha chiesto se mi era piaciuto il libro…
“Moltissimo, un mondo che non conosco… Ma ha scritto anche altro?”
“Si, ha scritto “Ladra”, un romanzo da cui qualche anno fa un regista coreano ha tratto un film intitolato “Mademoiselle”, forse l’hai visto… Vieni, credo che ci siano un paio di copie nel retro” ed è stato così naturale lasciare che mi prendesse per mano e mi portasse in un ovattato locale pieno di alte scaffalature ricolme di libri…
Mi ha guidato per un paio di corridoi fino a quando ha trovato quello che cercava… ha sfilato dal ripiano un libro e si è girata per porgermelo…
E’ stato a quel punto che mi sono ritrovata con le mie labbra sulle sue… ma non era stata lei, no, ero stata io… io che non avevo mai fatto nulla di simile…. a chinarmi su di lei per baciarla… per sfiorare quelle labbra così invitanti e morbide..
Paola si è ritratta, un po’ irrigidita… mi ha guardata negli occhi.. Dio cos’erano quelle perle grigie che mi fissavano spalancate… Non sapevo nemmeno cosa mi stesse succedendo quando di nuovo mi sono chinata verso di lei per baciarla di nuovo…
Ma lei mi ha messo una mano sulla spalla… “Aspetta Alessandra.. che fai?”.. Una voce che era la mia le ha risposto “Non lo so, forse voglio baciarti di nuovo!!??”…
Le sue labbra sapevano di primavera, tutto era profumo e calore in lei… amavo quegli occhi grigi, quei piccoli seni che sentivo eccitarsi sotto le mie mani inesperte… quel respiro tranquillo che si scontrava con la tumultuosa corsa del mio cuore…
Amavo quella mano delicata che scivolando sotto la mia maglia mi spostava la coppa del reggiseno e prendeva tra le piccole dita il capezzolo ora eccitato… amavo quella lingua che giocava nella mia bocca…
La campanella della porta ha rotto quell’istante incantato…un nuovo cliente…
Lei mi ha sorriso ed è tornata in negozio lasciandomi lì come una scema… Non sapevo che fare, rimanere, tornare di là, chiedere scusa ed uscire, riprendere confusa la strada di casa… fino a quando ho sentito di nuovo la campanella del negozio e lei è tornata da me…
E’ tornata e si è fermata in piedi davanti a me, ferma a guardarmi… Poi, dopo un tempo infinito, i suoi occhi nei miei, ha alzato le braccia intorno al mio collo e mi ha tirato verso di sè per sussurrarmi con le labbra quasi incollate alle mie “Il negozio ora è chiuso”…
Però, lo confesso, ogni tanto, come se fossi in astinenza e mi mancasse la visita di qualche paradiso artificiale, entro furtivamente nella piccola libreria scoperta tempo fa dalle parti di S.Ambrogio e compro un paio di libri…mi manca l’odore della carta stampata, il fruscio delle pagine, i colori delle sopracopertine…
Qualche settimana fa ci sono ricascata… Avevo una malsana voglia di thriller.. l’ultimo della Cassar Scalia o magari invece Paula Hawkins (anche se non ha più ripetuto a parer mio l’exploit de La ragazza sul treno)? E perché non Salman Rushdie con il nuovo romanzo?
Ero lì che mi dibattevo non sapendo decidere e distraendomi con titoli e autori che non conoscevo quando dietro di me ho sentito un soave “Posso aiutarla, signora?”…
Mi sono girata un poco scocciata…io amo perdere il tempo tra i libri e una commessa che vuole aiutarti è sempre una rottura di scatole…
Lei era lì… uno scricciolo bruno con i capelli tagliati corti e raccolti dietro le orecchie… perle grigie al posto degli occhi protetti da due lenti rotonde senza montatura… una bocca piccola e piena che spiccava, rosa, contro il nitore della sua pelle… il lampo bianco di un sorriso…
Le ho sorriso in risposta, come non farlo davanti a quella ragazza minuta vestita di scuro, con un paio di jeans e una maglia di lana leggera che suggeriva un seno quasi adolescenziale al confronto con le mie quasi matronali mammelle, eredità di due lunghi e ravvicinati allattamenti.…
Paola, quello il suo nome, mi ha messo tra le mani un’autrice che non avevo mai sentito e il suo primo romanzo… un romanzo sentimentale ricco di amore e del profumo di prati in primavera…
“Non ti avevo mai vista…” le ho detto passando subito al tu per farle capire che, dopo tutto, non sono ancora di età così avanzata…
“Sono qui solo da un mese, anzi un mese domani per essere precisi… Lei abita qui vicino?”…
Le ho sorriso di nuovo “Mi chiamo Alessandra e non credo di avere l’età di tua mamma….”. Le perle grigie hanno illuminato il suo volto, poi ha messo il libro e lo scontrino di cassa in un sacchetto di carta con la pubblicità del negozio… “Spero di rivederti presto, Alessandra” mi ha salutato con un sorriso smagliante…
Sono tornata dopo 3 giorni… il libro l’avevo finito anche se non mi aveva entusiasmato… Mi era piaciuta lei, non so perché… volevo rivederla…
Paola era lì, occupata con un anziano signore che cercava qualcosa per il nipotino… Mi ha visto, ha sorriso e con le labbra mi ha sillabato “Aspettami, arrivo in un attimo”…
E poi era lì, al mio fianco con il suo profumo morbido e giovane… “Ti è piaciuto il libro?” “Insomma non mi ha convinto del tutto…”
Mi ha guardata per qualche secondo “Hai mai letto niente di Sarah Waters? Questo non è nuovo ma forse ti piacerà..”
Era Carezze di velluto… e mi sono appassionata alla storia di Nan e Florence, al loro amore, alle loro vicende, al lieto fine che magari non ti aspetti… Non grande letteratura ma appassionante romanzo…
Sono tornata in libreria dopo altri 4 giorni… Paola era sola questa volta… Mi ha subito sorriso come si sorride a una vecchia amica e mi ha chiesto se mi era piaciuto il libro…
“Moltissimo, un mondo che non conosco… Ma ha scritto anche altro?”
“Si, ha scritto “Ladra”, un romanzo da cui qualche anno fa un regista coreano ha tratto un film intitolato “Mademoiselle”, forse l’hai visto… Vieni, credo che ci siano un paio di copie nel retro” ed è stato così naturale lasciare che mi prendesse per mano e mi portasse in un ovattato locale pieno di alte scaffalature ricolme di libri…
Mi ha guidato per un paio di corridoi fino a quando ha trovato quello che cercava… ha sfilato dal ripiano un libro e si è girata per porgermelo…
E’ stato a quel punto che mi sono ritrovata con le mie labbra sulle sue… ma non era stata lei, no, ero stata io… io che non avevo mai fatto nulla di simile…. a chinarmi su di lei per baciarla… per sfiorare quelle labbra così invitanti e morbide..
Paola si è ritratta, un po’ irrigidita… mi ha guardata negli occhi.. Dio cos’erano quelle perle grigie che mi fissavano spalancate… Non sapevo nemmeno cosa mi stesse succedendo quando di nuovo mi sono chinata verso di lei per baciarla di nuovo…
Ma lei mi ha messo una mano sulla spalla… “Aspetta Alessandra.. che fai?”.. Una voce che era la mia le ha risposto “Non lo so, forse voglio baciarti di nuovo!!??”…
Le sue labbra sapevano di primavera, tutto era profumo e calore in lei… amavo quegli occhi grigi, quei piccoli seni che sentivo eccitarsi sotto le mie mani inesperte… quel respiro tranquillo che si scontrava con la tumultuosa corsa del mio cuore…
Amavo quella mano delicata che scivolando sotto la mia maglia mi spostava la coppa del reggiseno e prendeva tra le piccole dita il capezzolo ora eccitato… amavo quella lingua che giocava nella mia bocca…
La campanella della porta ha rotto quell’istante incantato…un nuovo cliente…
Lei mi ha sorriso ed è tornata in negozio lasciandomi lì come una scema… Non sapevo che fare, rimanere, tornare di là, chiedere scusa ed uscire, riprendere confusa la strada di casa… fino a quando ho sentito di nuovo la campanella del negozio e lei è tornata da me…
E’ tornata e si è fermata in piedi davanti a me, ferma a guardarmi… Poi, dopo un tempo infinito, i suoi occhi nei miei, ha alzato le braccia intorno al mio collo e mi ha tirato verso di sè per sussurrarmi con le labbra quasi incollate alle mie “Il negozio ora è chiuso”…
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