Tra suocera e cognata non mettere il dito Pt.1 Parte 1

di
genere
esibizionismo

Nelle settimane seguenti il nostro approccio sessuale incrociai spesso Josephine in giro per la città . Stavo iniziando ad uscire più spesso rallegrato dalla mia ritrovata autostima e con la speranza ardente di poter reiterare il misfatto .
Le milf iniziavano a piacermi parecchio perchè erano decisamente più esperte delle ragazzine a cui ero abituato , avendo avuto sempre fidanzate che non superavano i 25 anni di età .
Nonostante le occhiate e gli innocenti (almeno in apparenza) sguardi e saluti che ci scambiavamo con Josephine non ci fu altro tra noi due, almeno in quel momento .
Molto probabilmente lei si era già stufata di me . Il nostro rapporto era forse frutto di un'occasionale voglia sessuale pervenuta a causa dell'incombenza della mezza età , un periodo critico per ogni donna in cui la paura della vecchiaia le spinge spesso tra le braccia di giovani uomini in grado di assicurarle piaceri profondi e farle dimenticare l'inesorabile trascorrere del tempo.
Ovviamente , come da prassi , mi sbagliavo . Josephine stava solo attendendo il momento propizio e da li a poco avrei assistito ad un qualcosa di veramente fuori da ogni schema .

Eravamo nel pieno della Settimana Santa , un periodo in cui i credenti attuano astinenza e digiuno in nome della loro Fede verso Dio. In realtà io ero sempre stato un credente , ma è anche vero che spesso reinterpretavo a mio piacimento alcuni dogmi ed alla fine facevo un po' quello che volevo , come tutti gli altri cristiani cattolici che predicavano bene ma razzolavano male , anzi malissimo .
E proprio durante quella settimana fui partecipe di uno dei peggiori peccati capitali . La lussuria.
Il mercoledì santo la città si popolava come ogni anno di gente grazie all'inizio delle vacanze pasquali . Decisi quindi di fare quattro passi in centro .
Non credetti ai miei occhi quando vidi da lontano la sagoma di una figura femminile che , nonostante la miopia , riuscì ad inquadrare perfettamente . Era Lucy , ritornata dall'università per passare la festività insieme ai suoi. La trovai più dimagrita rispetto all'anno prima , ma il suo portamento e le sue curve sinuose rimasero immutate . Uno spettacolo per gli occhi .
Lei mi vide da lontano e spudoratamente si avvicinò come se nulla fosse, salutandomi calorosamente con un abbraccio .
“Da quanto tempo Klaus, come stai ?” , mi chiese guardandomi con un sorriso a trentadue denti e gli occhi che brillavano più che mai .
“Benissimo Lucy , e tu ? Ti trovo in ottima forma”, le risposi .
“Si , sono dimagrita! Sai continuo a fare attività fisica” , e mi fece un occhiolino .
Li capii che , nonostante il lungo silenzio tra noi , la mia presenza le faceva ancora un certo effetto. E lo faceva anche a me visto che le mie guance iniziarono ad arrossire ed i pensieri volarono indisciplinati verso quei momenti in cui io ero intento ad usurpare i suoi orifizi . Ammetto che qualcosa tra le mie gambe iniziò a muoversi , ma eravamo in pubblico e riuscì a placare l'eccitamento , se pur con difficoltà.
Fu un incontro breve , pieno di noiosi convenevoli ma , prima di congedarci , mi chiese di rivederci uno di quei giorni . Lei sarebbe stata in città fino al martedì seguente .

Arrivato il sabato ricevetti una richiesta di messaggio . Era il nuovo profilo social di Lucy che probabilmente aveva sostituito il vecchio , non più presente.
“Ciao Klaus, ti va di cenare da noi stasera?” , diceva il testo.
Rimasi sbigottito dalla terminologia utilizzata , “da noi” faceva intendere che di certo lei non sarebbe stata sola e questo significava che non avremmo fatto nulla di così interessante.
Nonostante ciò accettai l'invito , anche perchè non sapevo cosa fare e sicuramente in quell'ambiente avrei almeno potuto apprezzare esternamente le meravigliose curve di Lucy e di sua madre Josephine.
Indossai una bella giacca corredata da una camicia e pantalone abbinati , spruzzai il nuovo profumo che avevo acquistato qualche settimana prima e mi diressi verso casa di Lucy.
Non appena entrai Josephine e Lucy mi attendevano nel salotto al piano terra , lo stesso salotto dove per la prima volta avevo ammirato i capezzoli di Lucy nascosti dal top scollato l'estate prima.
La tavola poco più in là era imbandita di prelibatezze ed un profumo di buon cibo si mescolava con quello che le donne di casa avevano addosso . Sembrava che entrambe avessero usato lo stesso profumo. Coincidenza pensai … o forse no .
Per sdebitarmi portai una bottiglia di buon vino che Josephine accettò volentieri .
“Stasera ci ubriacheremo per bene con questo qui”, esclamò e subito iniziai a pensare che forse la serata avrebbe preso una piega inaspettata.
Mentre attendevo ancora in piedi il padre di Lucy , Josephine annunciò che il marito non sarebbe stato presente quella sera in quanto , lavorando per una grossa ditta , lo avevano obbligato ad una cena di lavoro e sarebbe tornato solo in tarda serata.
Quindi mi sarei trovato a cenare con loro due , da solo .

Mentre gustavamo i piatti che le dolci mani di Josephine avevano preparato ,nella mia mente si insinuarono pensieri malevoli . Entrambe erano vestite molto succinte . Quattro seni prorompenti si stagliavano dietro scollature molto pronunciate ed entrambe indossavano gonne scure cortissime.
Tra un discorso e l'altro ci fu un intenso scambio di sguardi , sia con Lucy che con Josephine . Ma un qualcosa mi parve strano . Gli sguardi maliziosi se li scambiavano anche tra di loro , come se avessero in mente qualcosa .

Terminata la cena Lucy mi invitò in camera sua per mostrarmi alcuni progetti universitari che stava portando avanti mentre Josephine sistemava accuratamente i piatti sporchi dentro la lavastoviglie.
Tra un discorso e l'altro iniziò ad accennarmi di una certa relazione avuta durante il soggiorno milanese .
“Sai, in università ho conosciuto Oliver , un bravo ragazzo , mi sono presa una cotta per lui i primi mesi “
“ Mi fa piacere Lucy, è giusto che tu possa trovare un ragazzo da amare e coccolare”, le risposi con un'espressione quasi paterna .
“Beh , l'ho coccolato però lui non è riuscito a coccolare me . Mentre era sopra di me non facevo che pensare a te”.
Le sue parole mi pietrificarono ed al contempo mi fecero salire una voglia matta di farla mia , buttarla nel letto e penetrare ogni buco del suo corpo con inaudita violenza .
In una frazione di secondo Lucy afferrò la mia mano e la inserì sotto la gonna. Con mio stupore notai che non indossava intimo e le mie dita si stagliarono con prepotenza direttamente nell'intercapedine della sua vagina .
La porta di camera sua era socchiusa , con sua madre ancora in cucina, ma non me ne importò . L'afferrai ed inizia a baciarla mentre continuavo a strusciare la mia mano in mezzo alle sue cosce . Le scostai la bretella del vestito e notai che non indossava neanche il reggiseno. Essendo il tessuto del suo vestito molto spesso non ero riuscito a comprenderlo prima , così mi accinsi a succhiarle il suo enorme capezzolo . Era proprio come lo ricordavo , gustoso e dal profumo inebriante .
Improvvisamente Lucy si alzò , andò alla porta e invece di chiuderla la urtò lievemente facendola aprire ancora di più .
“Ma che fai ??! Così tua mamma se ne accorgerà ” , esclamai .
“Shhh, tu non preoccuparti e fai fare a me”, rispose con una malizia mai espressa prima.
Sicuramente l'esperienza con il suo amico di Milano l'aveva formata alla perfezione e adesso Lucy era diventata una professionista dell'arte erotica .
Si appoggiò al muro adiacente la porta e delicatamente tirò giù l'elegante vestitino che indossava . Era uno splendore .
Nuda , con quei seni prosperosi , la vita stretta ed una vagina che non attendeva altro che il mio caldo pene .
Neanche il tempo di togliermi la giacca che si fiondò sopra di me . Mi sbottonò la camicia mentre baciava il mio petto incessantemente .
“Che bei pettorali che ti sei fatto “ , sussurrava mentre era intenta a denudarmi.
In un attimo riuscì a sfilarmi i pantaloni e con rabbia inaudita afferrò il mio membro mentre con la bocca iniziò a leccare il testicolo destro .
Ero in estasi e già in piena erezione .
Ma Lucy aveva imparato nuovi giochetti e non ancora contenta di una semplice leccata si infilò l'intero testicolo in bocca , succhiandolo e rilasciandolo di quando in quando mentre con la mano mi masturbava vigorosamente .
Succhiò così intensamente le mie palle che per qualche minuto rimasero intorpidite.
Poi mi buttò nel letto e si sedette sopra il mio viso . Con la vagina ad un centimetro dalla mia bocca non mi rimase che gustare il lauto dessert di casa .
Avidamente le praticai un vigoroso sesso orale con lingua e dita in contemporanea , mentre con l'altra mano stringevo i suoi caldi glutei esercitando una lieve pressione vicino al suo ano .
Ma quello che mi colpì di più in quell'intenso momento di sesso sfrenato fu il fatto che , mentre io cercavo di non far rumore , inibendo ogni possibile gemito , lei non accennava minimamente ad attutire i suoi .
E' come se volesse che la madre udisse ogni suo lamento perverso.

L'assenza del marito ,gli sguardi ricchi di complicità a tavola e la porta semi aperta erano stati elementi predittivi di quello che da li a poco sarebbe accaduto in quella casa.

CONTINUA …



scritto il
2023-03-22
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