Nuove perversioni Pt.1
di
Klaus
genere
scambio di coppia
[Questi racconti sono seguito diretto della dualogia "sesso in gravidanza"]
Con Meredith le cose continuava ad andare bene . Sembravamo una vera coppia felice .
Facevamo l'amore spesso e lo interrompemmo solo a poche settimane dal parto , per causa di forza maggiore.
Meredith partorì una bellissima bambina a metà settembre , la chiamammo Giusy, nome che decidemmo insieme nonostante lei avesse palesato un interesse anche per altri nomi nei mesi precedenti .
Giusy era una bambina bellissima , aveva gli occhi celesti , forse aveva preso dal padre anche perchè Meredith gli occhi li aveva castani, ma il tutto non mi importava ,volevo solo vivere felice insieme a loro due .
Con la famiglia di Meredith ci frequentammo pochissimo nei mesi successivi . Ormai i rapporti erano del tutto logori e l'aver amoreggiato con madre e sorella mi provocava sempre un certo imbarazzo ogni qual volta eravamo invitati a casa loro .
Nonostante tutto il tempo trascorse e tutto sembrava filare liscio . Riprendemmo a fare l'amore circa un mese dopo il parto e ci ritagliavamo quanto possibile la nostra intimità tra una poppata ed un sonnellino della piccola Giusy.
Il corpo di Meredith , nonostante la gravidanza , era tornato anche più bello di prima , amavo penetrarla e col tempo riuscii anche a concedermi un po' di sesso anale , tanto bramato negli anni . Il suo ano non si prestava però alla penetrazione ed ogni volta dovevo sudare sette camice prima di poter immettere l'intera asta giù per l'orifizio . Lei però, salvo le primissime volte , apprezzava , ed io ero felice di poterle venire dentro mentre gemeva di piacere , stando sempre attenti a non far troppo rumore per non svegliare la bambina .
Un pomeriggio di marzo Meredith era più vogliosa del solito e telefonò ad una sua vecchia amica d'infanzia chiedendole se le andava di stare qualche ora con la piccola Giusy .
“Ora ti porto in un bel posto” , disse Meredith con un'aria maliziosa.
Lasciammo Giusy in buone mani e ci dirigemmo verso la costa con l'auto di Meredith . Volle guidare lei perchè conosceva un posto che non vedeva l'ora di mostrarmi .
Arrivammo in una stradina sterrata che scendeva giù fino in spiaggia costeggiata da un fitto canneto.
Meredith parcheggiò l'auto e mi chiese di scendere . Ci incamminavo per circa 200 metri fino a scorgere una rientranza nel canneto , quasi a ridosso della spiaggia pubblica che , in quel frangente , era completamente deserta .
“Ma cosa vuoi fare?!” , le dissi ridendo e lei , senza neanche lasciarmi il tempo di far nulla iniziò a baciarmi .
Era come assatanata . Mi ficcò la lingua talmente in fondo da farmi quasi soffocare mentre agitava compulsivamente la sua mano sopra il mio pantalone .
L'idea di farlo nuovamente all'aperto , stavolta di giorno, mi eccitava da morire e non ci volle molto a palesarsi dinanzi a me una prorompente erezione . In un batter d'occhio Meredith mi tirò giù i pantaloni ed iniziò a succhiarmi voracemente il pene . Ormai era diventata una vera esperta anche nell'arte del fallacio , riuscendo ad introdursi l'asta fino alla gola e rimanendo in apnea per alcuni secondi in quella posizione , provocandomi un piacere unico .
Ovviamente io non mi lasciai scappare l'occasione di denudarla a mia volta , anche se il rischio di essere scoperti da qualche passante non era un ipotesi così impensabile . Ma era proprio questo il bello della situazione che metteva quel pepe in più al tutto .
Tolsi ogni abito dal suo corpo . I suoi seni erano bellissimi ed i suoi glutei non aspettavano altro che essere sculacciati per bene .
Le lubrificai la vagina con la mia calda lingua nonostante fosse già umida e le afferrai i seni stringendoli con forza mentre lei ansimava . Poi la chinai a novanta gradi ed introdussi il mio pene dentro il suo corpo .
Essere immersi nella natura completamente nudi mi faceva sentire un selvaggio a tutti gli effetti e galvanizzato dalla cosa diedi il meglio di me affondando numerosi colpi con estremo vigore .
Mentre eravamo intenti a copulare sulla spiaggia intravidi una coppietta che stava passeggiando allegramente mano nella mano . Era una giovane coppia , una ragazza mulatta di media statura insieme al suo ragazzo , poco più alto di lei , con capelli tirati indietro e molto folti .
Considerando la situazione mi apprestai ad appoggiare la mia mano sulla bocca di Meredith per frenare le sue grida di piacere ma lei era talmente eccitata che nonostante l'impedimento riusciva tranquillamente a scuotere l'aria con le sue corde vocali .
Il mare era calmo quindi le grida riuscivano a propagarsi senza incontrare ostacoli.
Ad un tratto la ragazza che passeggiava in spiaggia si voltò verso il canneto mentre il suo ragazzo era intento a guardare il sole che rifletteva i suoi caldi raggi sulla superficie del mare.
Nonostante il canneto coprisse in parte i nostri corpi , la sagoma di entrambi poteva essere vista distintamente dalla spiaggia.
La ragazza non indossava occhiali da sole (a differenza del suo ragazzo) ed il suo sguardo palesò quello che temevo .
Si era accorta di noi .
Meredith era ancora chinata a novanta gradi ed il suo sguardo era rivolto dalla parte opposta quindi non si accorse di nulla , ma la ragazza continuò a fissare . Per svariati ed interminabili secondi i suoi occhi non si staccarono da noi . Poi si voltò nuovamente verso il suo ragazzo e procedettero oltre .
Per un attimo l'imbarazzo si era impossessato di me anche se in cuor mio l'idea di dar spettacolo in pubblico non mi dispiaceva … anzi , sarebbe stato ancora più interessante se anche loro avessero partecipato. Ma li per li scartai a priori tali pensieri e continuai a far mia Meredith.
Dopo svariati minuti di intensa penetrazione estrassi il pene dalla sua vagina e feci defluire tutto il mio seme nell'intercapedine dei suoi glutei . Alcuni schizzi si stagliarono dritti lungo la sua schiena dipingendo lunghe saette bianche .
Terminato l'amplesso Meredith si voltò e mi baciò la punta del pene , ancora zeppa di liquido bianco . Poi mi baciò in bocca e mi disse : “non mi stancherò mai di farlo con te”.
Io annuì e risposi : “lo stesso vale per me”, anche se , per una frazione di secondi , avevo quasi pensato di poter amoreggiare con la coppia che passeggiava in spiaggia.
Continua ...
Con Meredith le cose continuava ad andare bene . Sembravamo una vera coppia felice .
Facevamo l'amore spesso e lo interrompemmo solo a poche settimane dal parto , per causa di forza maggiore.
Meredith partorì una bellissima bambina a metà settembre , la chiamammo Giusy, nome che decidemmo insieme nonostante lei avesse palesato un interesse anche per altri nomi nei mesi precedenti .
Giusy era una bambina bellissima , aveva gli occhi celesti , forse aveva preso dal padre anche perchè Meredith gli occhi li aveva castani, ma il tutto non mi importava ,volevo solo vivere felice insieme a loro due .
Con la famiglia di Meredith ci frequentammo pochissimo nei mesi successivi . Ormai i rapporti erano del tutto logori e l'aver amoreggiato con madre e sorella mi provocava sempre un certo imbarazzo ogni qual volta eravamo invitati a casa loro .
Nonostante tutto il tempo trascorse e tutto sembrava filare liscio . Riprendemmo a fare l'amore circa un mese dopo il parto e ci ritagliavamo quanto possibile la nostra intimità tra una poppata ed un sonnellino della piccola Giusy.
Il corpo di Meredith , nonostante la gravidanza , era tornato anche più bello di prima , amavo penetrarla e col tempo riuscii anche a concedermi un po' di sesso anale , tanto bramato negli anni . Il suo ano non si prestava però alla penetrazione ed ogni volta dovevo sudare sette camice prima di poter immettere l'intera asta giù per l'orifizio . Lei però, salvo le primissime volte , apprezzava , ed io ero felice di poterle venire dentro mentre gemeva di piacere , stando sempre attenti a non far troppo rumore per non svegliare la bambina .
Un pomeriggio di marzo Meredith era più vogliosa del solito e telefonò ad una sua vecchia amica d'infanzia chiedendole se le andava di stare qualche ora con la piccola Giusy .
“Ora ti porto in un bel posto” , disse Meredith con un'aria maliziosa.
Lasciammo Giusy in buone mani e ci dirigemmo verso la costa con l'auto di Meredith . Volle guidare lei perchè conosceva un posto che non vedeva l'ora di mostrarmi .
Arrivammo in una stradina sterrata che scendeva giù fino in spiaggia costeggiata da un fitto canneto.
Meredith parcheggiò l'auto e mi chiese di scendere . Ci incamminavo per circa 200 metri fino a scorgere una rientranza nel canneto , quasi a ridosso della spiaggia pubblica che , in quel frangente , era completamente deserta .
“Ma cosa vuoi fare?!” , le dissi ridendo e lei , senza neanche lasciarmi il tempo di far nulla iniziò a baciarmi .
Era come assatanata . Mi ficcò la lingua talmente in fondo da farmi quasi soffocare mentre agitava compulsivamente la sua mano sopra il mio pantalone .
L'idea di farlo nuovamente all'aperto , stavolta di giorno, mi eccitava da morire e non ci volle molto a palesarsi dinanzi a me una prorompente erezione . In un batter d'occhio Meredith mi tirò giù i pantaloni ed iniziò a succhiarmi voracemente il pene . Ormai era diventata una vera esperta anche nell'arte del fallacio , riuscendo ad introdursi l'asta fino alla gola e rimanendo in apnea per alcuni secondi in quella posizione , provocandomi un piacere unico .
Ovviamente io non mi lasciai scappare l'occasione di denudarla a mia volta , anche se il rischio di essere scoperti da qualche passante non era un ipotesi così impensabile . Ma era proprio questo il bello della situazione che metteva quel pepe in più al tutto .
Tolsi ogni abito dal suo corpo . I suoi seni erano bellissimi ed i suoi glutei non aspettavano altro che essere sculacciati per bene .
Le lubrificai la vagina con la mia calda lingua nonostante fosse già umida e le afferrai i seni stringendoli con forza mentre lei ansimava . Poi la chinai a novanta gradi ed introdussi il mio pene dentro il suo corpo .
Essere immersi nella natura completamente nudi mi faceva sentire un selvaggio a tutti gli effetti e galvanizzato dalla cosa diedi il meglio di me affondando numerosi colpi con estremo vigore .
Mentre eravamo intenti a copulare sulla spiaggia intravidi una coppietta che stava passeggiando allegramente mano nella mano . Era una giovane coppia , una ragazza mulatta di media statura insieme al suo ragazzo , poco più alto di lei , con capelli tirati indietro e molto folti .
Considerando la situazione mi apprestai ad appoggiare la mia mano sulla bocca di Meredith per frenare le sue grida di piacere ma lei era talmente eccitata che nonostante l'impedimento riusciva tranquillamente a scuotere l'aria con le sue corde vocali .
Il mare era calmo quindi le grida riuscivano a propagarsi senza incontrare ostacoli.
Ad un tratto la ragazza che passeggiava in spiaggia si voltò verso il canneto mentre il suo ragazzo era intento a guardare il sole che rifletteva i suoi caldi raggi sulla superficie del mare.
Nonostante il canneto coprisse in parte i nostri corpi , la sagoma di entrambi poteva essere vista distintamente dalla spiaggia.
La ragazza non indossava occhiali da sole (a differenza del suo ragazzo) ed il suo sguardo palesò quello che temevo .
Si era accorta di noi .
Meredith era ancora chinata a novanta gradi ed il suo sguardo era rivolto dalla parte opposta quindi non si accorse di nulla , ma la ragazza continuò a fissare . Per svariati ed interminabili secondi i suoi occhi non si staccarono da noi . Poi si voltò nuovamente verso il suo ragazzo e procedettero oltre .
Per un attimo l'imbarazzo si era impossessato di me anche se in cuor mio l'idea di dar spettacolo in pubblico non mi dispiaceva … anzi , sarebbe stato ancora più interessante se anche loro avessero partecipato. Ma li per li scartai a priori tali pensieri e continuai a far mia Meredith.
Dopo svariati minuti di intensa penetrazione estrassi il pene dalla sua vagina e feci defluire tutto il mio seme nell'intercapedine dei suoi glutei . Alcuni schizzi si stagliarono dritti lungo la sua schiena dipingendo lunghe saette bianche .
Terminato l'amplesso Meredith si voltò e mi baciò la punta del pene , ancora zeppa di liquido bianco . Poi mi baciò in bocca e mi disse : “non mi stancherò mai di farlo con te”.
Io annuì e risposi : “lo stesso vale per me”, anche se , per una frazione di secondi , avevo quasi pensato di poter amoreggiare con la coppia che passeggiava in spiaggia.
Continua ...
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