Sesso in gravidanza Pt.2
di
Klaus
genere
esibizionismo
Per tutta la notte riflettei sulle parole che Meredith mi aveva detto . Quel “ti amo” aveva turbato profondamente il mio essere , non sapevo quello che fare.
Io a Meredith volevo ancora un bene dell'anima ma dopo quello che era accaduto mi sembrava davvero assurdo poter intraprendere nuovamente una relazione con lei .
Sta di fatto che continuammo a vederci nei giorni successivi . Scopammo a casa mia , di giorno , poco prima di sederci a tavola per gustarci una succulenta pietanza che avevo preparato per lei ma ,considerando l'occasione ,avevo deciso di servirle l'antipasto a suon di carne umida che sbatteva in maniera incessante sopra e dentro il suo corpo , condito il tutto con spruzzate di sperma direttamente in vagina .
Venirle dentro era paradisiaco e mi galvanizzava parecchio tanto che , durante l'eiaculazione , mi feci scappare anche io un “ti amo” , pronunciato in maniera lenta e con voce tremante per via dell'eccitazione .
Dopo pranzo , non ancora sazia , fu lei a darmi il ben servito , iniziando a stuzzicarmi con i suoi piedini mentre ero comodamente seduto sul divano , intento a guardarmi un po' di tv .
Sdraiata vicino a me si tolse le calze ed allungò la gamba poggiando il piede sui miei slip . Essendo il caldo insopportabile avevo deciso di rimanere con solo quelli addosso e lei fece quasi lo stesso, indossando un pantaloncino ed il reggiseno .
Premeva avidamente col piede sul mio pube lanciandomi occhiate maliziose con quel grosso pancione che , da sdraiata , gli si stagliava a ridosso dei seni . Poi , con il pollice del piede mi scostò lo slip e stuzzicò i miei testicoli .
Nuovamente arrapato mi alzati dal divano e gli afferrai entrambi i piedi appoggiandoli ai lati del mio pene e sorreggendoglieli con le mani iniziai a masturbarmi . Ci volle poco prima che lei , presa dalla foga , decidesse di continuare a segarmi con i piedi in autonomia , senza usufruire del supporto dato dalle mie mani.
Era decisamente brava , chissà se anche quel giochetto non fosse frutto dell'esperienza milanese.
Ormai con il membro completamente in tiro l'afferrai e le tolsi l'intimo che aveva addosso stringendole con forza i seni per concedermi una nuova poppata . Purtroppo la penetrazione era possibile solo chinandola a novanta gradi perchè , a causa della pancia , la posizione del missionario risultava poco agevole . Ma la cosa non mi dispiaceva e con rinnovata foga la feci nuovamente mia a distanza di pochissime ore . Erano anni che non scopavamo due volte in un solo giorno .
Poco prima di venire Meredith mi chiese di concludere sul suo pancione . Trovavo la cosa molto eccitante e non me lo feci ripetere ulteriormente .
Due potenti schizzi si stagliarono in modo longitudinale sull'intera pancia , colando delicatamente ai lati . L'espressione di Meredith era rilassata e felice e con ancora lo sperma addosso si avvicinò a me e mi baciò intensamente .
Verso sera mi chiese se poteva rimanere a dormire da me . Non le andava di tornare a casa , ormai non sentiva più sua quella dimora e il rapporto con sua mamma era sempre più logoro da quando era partita per Milano. Giustamente non era al corrente che io e sua mamma eravamo stati più volte insieme ed era meglio che il tutto non fosse mai venuto fuori .
Stavamo quasi per andare a letto che Meredith mi chiese se poteva farsi una doccia. Io annuì e subito si precipitò in bagno .
Sdraiato sul letto sentivo il soffione della doccia alla massima potenza ed iniziai ad immaginare lei sotto la doccia .
Inaspettatamente , nonostante avessi già dato quel giorno , mi diressi silenziosamente in bagno ed aprì delicatamente la porta . C'era tantissima condensa in quanto Meredith amava farsi la doccia calda anche in estate . La vidi attraverso il plexiglass trasparente della cabina . Era girata di spalle , con dei glutei favolosi da cui defluivano tanti serpentoni d'acqua . Lei era intenta ad insaponare il suo vistoso seno, sollevandolo per detergerlo in profondità .
Velocemente mi tolsi i pochi vestiti che avevo addosso ed aprii la porta scorrevole .
Lei dapprima si spaventò : “Klaus , che ci fai qui ?! Mi hai fatto prendere uno spavento !” , poi scoppiò a ridere e mi fece spazio .
“Adesso ci penso io a ripulirti per bene , sporcaccione che non sei altro” , disse Meredith con una malizia inequivocabile e ,prendendo il bagnoschiuma, iniziò ad insaponare i miei genitali .
Mentre l'intera asta era piena zeppa di schiuma mi servì una masturbazione profonda , agevolata dal lubrificante schiumoso . Io non rimasi certo con le mani in mano e feci altrettanto con la sua vagina.
Di quando in quando agitavo le mani sui suoi seni e su quel bellissimo pancione , ancora più liscio grazie alla detersione .
Uscimmo dalla doccia e senza neanche asciugarci ci fiondammo sul letto .
La scopai in bocca . Non mi limitai a farmi fare un fallacio ma , reggendole la testa , iniziai a spingere con vigore dentro la sua bocca . I primi colpi per poco non la soffocarono in quanto spinsi troppo in profondità ed il mio pene gli si ficcò direttamente in gola . I colpi successivi furono più calibrati e lei apprezzò enormemente mentre era intenta a massaggiarmi i testicoli con entrambe le mani .
Mi impossessai nuovamente della sua vagina sfoderando tutta la mia rabbia repressa . L'affinità ritrovata con Meredith mi aveva fatto riaffiorare sentimenti ormai sopiti . In quel momento la mia mente divagò ed i miei pensieri iniziarono a giocarmi brutti scherzi .
Immaginai lei con un altro uomo , immaginai lei con quell'uomo che l'aveva ingravidata . Pensai che anche lui aveva usurpato più e più volte il suo corpo , la sua bocca , la sua vagina e forse anche l'ano .
Meredith era mia , non potevo più permettermi che qualcun'altro gettasse il suo seme su di lei .
Quei pensieri mi fecero diventare furioso .
Riversai la mia ira affondando con rabbia il pene dentro lei .
Meredith intanto stava cercando di frenare la mia collera sessuale , spingendo con le sue mani sulle mie anche per allontanarmi .
“Klaus vacci piano , mi stai facendo male” , disse con tono lievemente infastidito.
Ma io ero ormai immerso in quei pensieri tossici .
Meredith era mia , nessuno doveva penetrarla più , nessuno mai da li in avanti .
Continuai con violenza ad affondarle il pene in vagina .
Quelli che prima erano gemiti di piacere iniziavano a tramutarsi in urla di dolore . Ero come impossessato , non riuscivo a fermarmi .
Poi ad un tratto , riuscii un minimo a destarmi da quello stato , rallentai il ritmo , estrassi il pene e , afferrandola e girandola verso me , glielo introdussi in bocca .
Lei mi guardava spaventata ma più i nostri sguardi si incrociavano più quei pensieri molesti iniziarono a riaffiorare .
Con quegli stessi occhi lei aveva guardato un altro uomo , con quella stessa bocca aveva gustato un seme non mio . Le sue ovaie erano state fecondate da un altro .
Ormai fuori di me iniziai a scoparla in bocca , stavolta con più violenza di prima . Lei iniziò a schiumare , non riusciva a prendere abbastanza aria .
Fortunatamente sopraggiunse in tempo l'eiaculazione che in pochi secondi inondò l'intera sua bocca , colando giù per il mento ed infrangendosi sul pancione .
Gli tolsi il cazzo dalla bocca ed avvicinandomi a lei le chiesi scusa .
Meredith era sconvolta , aveva avuto paura .
Mortificato per l'accaduto le spiegai tutto dichiarando di aver avuto una reazione di gelosia acuta .
“Tu sei mia e voglio stare con te , fino alla fine dei miei giorni” , le dissi .
Lei mi guardò intensamente , l'espressione di terrore pian piano fece posto ad un timido sorriso .
“Anche io voglio stare con te Klaus . Ho fatto un tremendo errore a Milano ma anche tu non sei stato da meno . Abbiamo entrambi sbagliato . Adesso lasciamoci il passato alle spalle e promettiamoci amore eterno. Ma prometti anche di non replicare più questo tuo scatto d'ira … ti prego , mi hai fatto davvero paura “ .
Meredith era stata sempre una ragazza molto matura, sicuramente più matura di me.
Le accarezzai il viso , poi il pancione . La baciai e le dissi che avremmo cresciuto la bambina che teneva in grembo insieme .
Peccato che i vecchi detti non si sbagliano mai ed uno di essi citava : “ Non promettere quando sei felice , non rispondere se sei arrabbiato , non decidere mentre soffri e non agire se non sei convinto.
Io come al mio solito mi feci trasportare dalle emozioni del momento e feci tutto l'opposto di quella famosa citazione . Ne avrei pagato le conseguenze .
Continua …
Io a Meredith volevo ancora un bene dell'anima ma dopo quello che era accaduto mi sembrava davvero assurdo poter intraprendere nuovamente una relazione con lei .
Sta di fatto che continuammo a vederci nei giorni successivi . Scopammo a casa mia , di giorno , poco prima di sederci a tavola per gustarci una succulenta pietanza che avevo preparato per lei ma ,considerando l'occasione ,avevo deciso di servirle l'antipasto a suon di carne umida che sbatteva in maniera incessante sopra e dentro il suo corpo , condito il tutto con spruzzate di sperma direttamente in vagina .
Venirle dentro era paradisiaco e mi galvanizzava parecchio tanto che , durante l'eiaculazione , mi feci scappare anche io un “ti amo” , pronunciato in maniera lenta e con voce tremante per via dell'eccitazione .
Dopo pranzo , non ancora sazia , fu lei a darmi il ben servito , iniziando a stuzzicarmi con i suoi piedini mentre ero comodamente seduto sul divano , intento a guardarmi un po' di tv .
Sdraiata vicino a me si tolse le calze ed allungò la gamba poggiando il piede sui miei slip . Essendo il caldo insopportabile avevo deciso di rimanere con solo quelli addosso e lei fece quasi lo stesso, indossando un pantaloncino ed il reggiseno .
Premeva avidamente col piede sul mio pube lanciandomi occhiate maliziose con quel grosso pancione che , da sdraiata , gli si stagliava a ridosso dei seni . Poi , con il pollice del piede mi scostò lo slip e stuzzicò i miei testicoli .
Nuovamente arrapato mi alzati dal divano e gli afferrai entrambi i piedi appoggiandoli ai lati del mio pene e sorreggendoglieli con le mani iniziai a masturbarmi . Ci volle poco prima che lei , presa dalla foga , decidesse di continuare a segarmi con i piedi in autonomia , senza usufruire del supporto dato dalle mie mani.
Era decisamente brava , chissà se anche quel giochetto non fosse frutto dell'esperienza milanese.
Ormai con il membro completamente in tiro l'afferrai e le tolsi l'intimo che aveva addosso stringendole con forza i seni per concedermi una nuova poppata . Purtroppo la penetrazione era possibile solo chinandola a novanta gradi perchè , a causa della pancia , la posizione del missionario risultava poco agevole . Ma la cosa non mi dispiaceva e con rinnovata foga la feci nuovamente mia a distanza di pochissime ore . Erano anni che non scopavamo due volte in un solo giorno .
Poco prima di venire Meredith mi chiese di concludere sul suo pancione . Trovavo la cosa molto eccitante e non me lo feci ripetere ulteriormente .
Due potenti schizzi si stagliarono in modo longitudinale sull'intera pancia , colando delicatamente ai lati . L'espressione di Meredith era rilassata e felice e con ancora lo sperma addosso si avvicinò a me e mi baciò intensamente .
Verso sera mi chiese se poteva rimanere a dormire da me . Non le andava di tornare a casa , ormai non sentiva più sua quella dimora e il rapporto con sua mamma era sempre più logoro da quando era partita per Milano. Giustamente non era al corrente che io e sua mamma eravamo stati più volte insieme ed era meglio che il tutto non fosse mai venuto fuori .
Stavamo quasi per andare a letto che Meredith mi chiese se poteva farsi una doccia. Io annuì e subito si precipitò in bagno .
Sdraiato sul letto sentivo il soffione della doccia alla massima potenza ed iniziai ad immaginare lei sotto la doccia .
Inaspettatamente , nonostante avessi già dato quel giorno , mi diressi silenziosamente in bagno ed aprì delicatamente la porta . C'era tantissima condensa in quanto Meredith amava farsi la doccia calda anche in estate . La vidi attraverso il plexiglass trasparente della cabina . Era girata di spalle , con dei glutei favolosi da cui defluivano tanti serpentoni d'acqua . Lei era intenta ad insaponare il suo vistoso seno, sollevandolo per detergerlo in profondità .
Velocemente mi tolsi i pochi vestiti che avevo addosso ed aprii la porta scorrevole .
Lei dapprima si spaventò : “Klaus , che ci fai qui ?! Mi hai fatto prendere uno spavento !” , poi scoppiò a ridere e mi fece spazio .
“Adesso ci penso io a ripulirti per bene , sporcaccione che non sei altro” , disse Meredith con una malizia inequivocabile e ,prendendo il bagnoschiuma, iniziò ad insaponare i miei genitali .
Mentre l'intera asta era piena zeppa di schiuma mi servì una masturbazione profonda , agevolata dal lubrificante schiumoso . Io non rimasi certo con le mani in mano e feci altrettanto con la sua vagina.
Di quando in quando agitavo le mani sui suoi seni e su quel bellissimo pancione , ancora più liscio grazie alla detersione .
Uscimmo dalla doccia e senza neanche asciugarci ci fiondammo sul letto .
La scopai in bocca . Non mi limitai a farmi fare un fallacio ma , reggendole la testa , iniziai a spingere con vigore dentro la sua bocca . I primi colpi per poco non la soffocarono in quanto spinsi troppo in profondità ed il mio pene gli si ficcò direttamente in gola . I colpi successivi furono più calibrati e lei apprezzò enormemente mentre era intenta a massaggiarmi i testicoli con entrambe le mani .
Mi impossessai nuovamente della sua vagina sfoderando tutta la mia rabbia repressa . L'affinità ritrovata con Meredith mi aveva fatto riaffiorare sentimenti ormai sopiti . In quel momento la mia mente divagò ed i miei pensieri iniziarono a giocarmi brutti scherzi .
Immaginai lei con un altro uomo , immaginai lei con quell'uomo che l'aveva ingravidata . Pensai che anche lui aveva usurpato più e più volte il suo corpo , la sua bocca , la sua vagina e forse anche l'ano .
Meredith era mia , non potevo più permettermi che qualcun'altro gettasse il suo seme su di lei .
Quei pensieri mi fecero diventare furioso .
Riversai la mia ira affondando con rabbia il pene dentro lei .
Meredith intanto stava cercando di frenare la mia collera sessuale , spingendo con le sue mani sulle mie anche per allontanarmi .
“Klaus vacci piano , mi stai facendo male” , disse con tono lievemente infastidito.
Ma io ero ormai immerso in quei pensieri tossici .
Meredith era mia , nessuno doveva penetrarla più , nessuno mai da li in avanti .
Continuai con violenza ad affondarle il pene in vagina .
Quelli che prima erano gemiti di piacere iniziavano a tramutarsi in urla di dolore . Ero come impossessato , non riuscivo a fermarmi .
Poi ad un tratto , riuscii un minimo a destarmi da quello stato , rallentai il ritmo , estrassi il pene e , afferrandola e girandola verso me , glielo introdussi in bocca .
Lei mi guardava spaventata ma più i nostri sguardi si incrociavano più quei pensieri molesti iniziarono a riaffiorare .
Con quegli stessi occhi lei aveva guardato un altro uomo , con quella stessa bocca aveva gustato un seme non mio . Le sue ovaie erano state fecondate da un altro .
Ormai fuori di me iniziai a scoparla in bocca , stavolta con più violenza di prima . Lei iniziò a schiumare , non riusciva a prendere abbastanza aria .
Fortunatamente sopraggiunse in tempo l'eiaculazione che in pochi secondi inondò l'intera sua bocca , colando giù per il mento ed infrangendosi sul pancione .
Gli tolsi il cazzo dalla bocca ed avvicinandomi a lei le chiesi scusa .
Meredith era sconvolta , aveva avuto paura .
Mortificato per l'accaduto le spiegai tutto dichiarando di aver avuto una reazione di gelosia acuta .
“Tu sei mia e voglio stare con te , fino alla fine dei miei giorni” , le dissi .
Lei mi guardò intensamente , l'espressione di terrore pian piano fece posto ad un timido sorriso .
“Anche io voglio stare con te Klaus . Ho fatto un tremendo errore a Milano ma anche tu non sei stato da meno . Abbiamo entrambi sbagliato . Adesso lasciamoci il passato alle spalle e promettiamoci amore eterno. Ma prometti anche di non replicare più questo tuo scatto d'ira … ti prego , mi hai fatto davvero paura “ .
Meredith era stata sempre una ragazza molto matura, sicuramente più matura di me.
Le accarezzai il viso , poi il pancione . La baciai e le dissi che avremmo cresciuto la bambina che teneva in grembo insieme .
Peccato che i vecchi detti non si sbagliano mai ed uno di essi citava : “ Non promettere quando sei felice , non rispondere se sei arrabbiato , non decidere mentre soffri e non agire se non sei convinto.
Io come al mio solito mi feci trasportare dalle emozioni del momento e feci tutto l'opposto di quella famosa citazione . Ne avrei pagato le conseguenze .
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