Meredith ed il superdotato milanese pt.2 #FIN

di
genere
esibizionismo

Nei giorni seguenti ci scambiammo molti sguardi maliziosi con Oliver e di quando in quando , mentre nessuno ci guardava , ci appartavamo per scambiarci qualche bacio e rapide palpate . Nonostante la paura iniziale avevo voglia di farmi dominare da lui in un rapporto completo .
Certe notti immaginavo pure la scena e mi domandavo cosa avrei provato ad essere penetrata da quell'enorme membro . Chissà se mi sarei fatta male , oppure forse avrei provato un piacere immenso . Non mi rimaneva altro che scoprirlo .
Io abitavo in un piccolissimo monolocale di 30 metri quadrati , con un letto ad una piazza e mezza , un cucinino ed un minuscolo bagno . Mi vergognavo un po' ad invitarlo in quel luogo così feci la faccia di bronzo e gli chiesi , tra una scartoffia e l'altra , se una di quelle sere gli andava di vederci a casa sua.
La sua faccia si inorridì, come se gli avessi detto che tra poche settimane sarebbe passato a miglior vita .
“Ehm , Meredith, perchè invece non andiamo da te , sono davvero curioso di vedere la tua di casa, dicono che qui a Milano affittano appartamenti deliziosi ”.
Ingenuamente pensai davvero che avesse tale curiosità quindi gli dissi di passare da me la sera seguente ma , con una risposta secca , ribattè : “meglio sabato pomeriggio, la sera ho sempre un sacco d'impegni , i miei amici non mi lasciano mai in pace ed organizzano sempre qualcosa”.
Anche quella risposta mi insospettì ma considerando che il sabato era per me una giornata noiosa pensai che la sua compagnia avrebbe sicuramente animato quel pomeriggio .

Arrivò il fatidico giorno . Avevo indossato un vestitino vagamente casual , verde oliva ,con una gonnellina cortissima molto aperta . Per non farmi mancare nulla indossai pure un maglioncino di cotone finissimo con una scollatura enorme ed un perizoma a filo corredato da un reggiseno trasparente avana.
Fremevo dalla voglia.
All'improvviso sentii suonare il campanello. Era Oliver. Lo invitai a salire avvisandolo che l'ascensore era rotto e per forza di causa doveva salire ben 3 piani a piedi . Ma a lui la cosa non turbò. In meno di un minuto lo ritrovai sull'uscio dell'appartamento .
Indossava una tuta di un noto brand sportivo , bordeaux , con strisce bianche che gli calzava a pennello . Sicuramente voleva un vestiario idoneo a poter essere facilmente tirato via . Che porcellino …
Neanche il tempo di entrare e subito mi baciò intensamente ficcando la sua lingua nei meandri della mia bocca . “Maledizione”, pensai , anche la lingua aveva lunga , per poco non riuscì a sfiorarmi le tonsille .
“Sei uno schianto Meredith” , mi sussurrò all'orecchio , ed ancora una volta cominciò ad armeggiare con la sua grande mano sotto la mia gonna .
Sfregava la vagina con forza sovraumana , scostandomi l'unico filo di tessuto del tanga che tentava invano di coprirla.
Iniziai a gemere e subito il pantalone della sua tuta cominciò a gonfiarsi .
Lo toccai … mi parve ancora più grosso dell'ultima volta .
Mentre ancora ero intenta ad accarezzargli il pene , Oliver afferrò le mie cosce e mi sollevò . Io automaticamente mi aggrappai a lui per evitare di cadere e con un movimento veloce mi stese sul letto , alzò la mia gonna e cominciò a leccare le mie grandi labbra mentre ,nel freattempo ,mi stuzzicava l'ano con il suo dito indice .
Ci volle poco e sul letto iniziò a formarsi una piccola pozza di liquido . Era al solito la mia vagina , già fracida e pronta ad essere accudita dal suo membro .
Quando l'atmosfera diventò rovente , Oliver si calò di getto il pantalone della tua , afferrò il suo pene ed appoggiò il glande all'entrata della vagina, già parzialmente dilatata . Strusciò la punta per qualche secondo sulle mie grandi labbra e poi , con un movimento lento ma deciso , introdusse quell'enorme arnese dentro me .
In vita mia non avevo mai provato nulla di simile . Al primo affondò mi mancò quasi il fiato . Sentii il suo pene risalire l'intero condotto vaginale fino al ventre . Per un attimo ebbi paura di ritrovarmelo in gola . In quel momento era come se qualcuno mi avesse infilato un palo lì dentro , solo che quel palo era rovente e mi provocava un piacere assurdo .
Iniziò ad affondare il suo pene dentro me con una cadenza dapprima regolare . Sicuramente voleva che le pareti della vagina si abituassero alle dimensioni ma stranamente io ero già pronta per innalzare il ritmo . Ma lui anche questa volta si rivelò un vero gentiluomo .
In realtà in parte mi pentii di averlo successivamente ingolosito in quanto , per fargli capire che ero già pronta per il gioco duro , avevo afferrato le sue mani e le avevo appoggiate sui miei seni , mugolando di piacere mentre lui li stringeva forte .
Ad un certo punto Oliver decise di fare sul serio .
I suoi affondi divennero più vigorosi ed il ritmo aumentò vertiginosamente . Credetti di essere quasi sul punto di morire . La punta del suo pene sbatteva nella profondità della mia vagina con una forza degna di un'ariete da sfondamento . In effetti il suo glande somigliava parecchio alle enormi teste di quegli strumenti d'assalto medioevali .
Le mie urla si fecero intense e si mischiavano alle sue . Il rumore di carne che sbatteva si propagò per tutti i 30 metri quadrati dell'appartamento e penso che anche i vicini si godettero quell'inebriante melodia .
Sembrava non voler smettere mai , Oliver aveva energie infinite , nonostante stesse sudando copiosamente .
All'improvviso mi girò e con le chiappe rivolte verso di lui continuò a farmi sua , in una posizione che gli permetteva di spingere ancora più forte e con più vigore . Di quando in quando , a causa dell'elevato sussulto , sentivo i suoi testicoli sbattere sulle pareti esterne della vagina .
La cosa mi eccitava ancora di più.
Ormai del tutto proiettata in un'altra dimensione non mi accorsi che Oliver stava quasi per concludere . I suoi versi si facevano sempre più insistenti ed acuti .
Avrei voluto chiedergli di fermarsi e permettermi di accogliere il suo sperma su di me , ma non ce la feci … la penetrazione era troppo eccitante e non volevo che estraesse il suo pene dal mio corpo.
All'improvviso un'ondata di calore si propagò per l'intero canale vaginale . Era come se delle fiamme avessero inondato il mio corpo . Nello stesso momento Oliver tirò fuori un urlo lungo ed acuto .
Era venuto dentro me .
La sensazione dell'eiaculato dentro il mio corpo mi sorprese , non avevo mai provato una cosa simile né con Klaus né con il mio primo ragazzo .
Oliver rimase qualche secondo con il membro ancora dentro me , poi lo estrasse piano , lasciando cadere un fiume di liquido bianco sulle lenzuola . In quello stesso momento la mia vagina fece uno strano rumore , come una sorta di pernacchia , causata dall'enorme quantità di liquidi presenti .
Lui sorridette , poi mi baciò , appoggiandomi il pene sulla pancia , ormai meno duro ma pur sempre di notevoli dimensioni .
La mia trasferta milanese sembrava aver preso la giusta piega , o almeno credevo .

Reiterammo i nostri incontri per alcune settimane , sempre a casa mia. Ogni volta lui era sempre più focoso e passionale . Arrivò a farmi fare cose che in passato non avrei mai immaginato . Gli segavo il pene con i miei piedi , mi facevo dominare completamente , baciavo il suo membro come se fosse un cucciolo da accudire . Ricevetti il suo sperma in ogni centimetro del mio corpo , una volta addirittura dentro le orecchie ,a causa di uno schizzo improvviso, ed una volta ancora nel mio ano , ma solo superficialmente in quanto non me la sentivo di farmi penetrare li , il suo cazzo era troppo grosso e avrebbe rischiato di farmi camminare zoppa per mesi .

Tutto sembrava filare liscio anche se i miei sospetti erano sempre li presenti . In settimane e settimane di relazione non mi aveva mai invitato fuori a cena e non avevamo mai fatto una gita fuori porta o un'escursione nei tanti parchi di zona . Sembrava che non volesse che nessuno ci vedesse insieme .
I miei sospetti presto trovarono conferma .
Una domenica mattina, mentre passeggiavo vicino piazza Duomo vidi lui vicino ad una donna e due bambini . Erano sua moglie ed i suoi figli .
Vendendomi lui impallidì e cercò di voltarmi le spalle mimando un'improvviso cambio di direzione.
Ma ormai avevo capito . Io ero la sua amante , il suo giochino sessuale che poteva far sua a piacimento .
Lui mi aveva sempre mentito .
Avevo incontrato l'ennesimo stronzo !
Corsi subito a casa, mi buttai nel letto e piansi a dirotto .
I giorni seguenti lui tentò di parlarmi ma io evitai in ogni modo la discussione . Lo bloccai sul cellulare e chiesi al direttore di cambiarmi di reparto . Fortunatamente l'azienda era così grande che il reparto a cui mi assegnarono si trovava in un'altra struttura a tre isolati dalla vecchia , così non ci sarebbe stata la possibilità di vederci neanche per sbaglio.

Ma i miei guai non erano finiti .
Nel giro di qualche settimana iniziai ad accusare dei malesseri generalizzati . Nausea , spossatezza , capogiri ed una fastidiosa emicrania .
Andai dal medico e mi feci prescrivere delle analisi. Dopo aver ricevuto il referto il medico mi consigliò una visita ginecologica . Non volevo crederci … non poteva essere accaduto.
La ginecologa non lasciò spazio ad ulteriori dubbi , ero in attesa di un bebè ed il padre era Oliver, non avendo avuto rapporti con nessuno all'infuori di lui .
Nei giorni seguenti piansi come una bambina , non andai a lavoro e chiamai mia mamma . Come al solito non ebbi troppo supporto dalla mia famiglia . Mia mamma mi disse solo di scegliere in autonomia cosa farne del bambino . Io non volevo abortire ma non volevo neanche dirlo ad Oliver , lui aveva famiglia e di certo non ci sarebbe stato futuro tra noi .
Decisi quindi di tenerlo .
Continuai a lavorare fino al settimo mese , poi mi congedai per affrontare l'ultimo periodo della gravidanza . Volevo tornare a casa dove almeno avrei avuto un supporto dalla famiglia , seppur minimo.
Ma a casa avevo lasciato anche tanta sofferenza , non ero sicura di poter affrontare nuovamente quell'altro trauma .
Ad agosto decisi comunque di fare il biglietto e rimpatriare.
Quello che si era quasi tramutato in un sogno divenne nuovamente un incubo.
Ero destinata all'infelicità .
scritto il
2023-03-28
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