Tacco 12

di
genere
esibizionismo

Il profumo Code di Armani invade l'aria eliminando i miei effluvi alla vaniglia. Sguardo intenso, passo fiero, uomo maturo, affascinante con un che negli occhi verdi, una luce di eterno Peter Pan condita da un'espressione di chi ha capito qualcosa nella vita, un'espressione come a dire :” ci so fare con le donne". Mi ritrovo a sorridere con cortesia alzandomi dalla mia postazione comoda, faccio un passo avanti alla scrivania, saluto cordiale, i miei occhi si fermano nei tuoi, mi parli, la tua voce mi dice qualcosa che io in esposizione non ho. Devo salire su per prendere nel mio piccolo magazzino qualcosa ancora imballato e questo mi mette ansia. Il mio cuore scalpita nella scollatura del vestito nero, quello che tu mi hai detto di indossare, il tessuto è lycra, aderisce come una seconda pelle. Il tuo sorriso sfacciato mi fa irrigidire e tendere come una corda di violino.

-Vado su a prenderlo- mi concedo con gentilezza.
Mi sei estraneo eppure in quei frangenti in cui ci scriviamo e giochiamo siamo affini, due menti congiunte da un unico interesse: la passione che arde dentro noi, un fuoco che mai si spegnerà.
Cammino lenta, i tacchi rimbombano nell'ambiente, unico suono udibile. Mi appoggio delicata sul corrimano e inizio la lenta salita delle scale a chiocciola. Il mio sguardo punta il basso e volente o nolente ti vedo tra quelle insenature create dai gradini particolari e moderni. Guardo te messo sotto la scala, l’hai fatto apposta, mi stai ammirando!
Stai guardando i miei piedi calzati con le decolté tacco spillo alto, le mie caviglie sottili e gambe lunghe decorate dalle calze, autoreggenti con pizzo, lo vedi al di sotto, vedi come stringe bene la coscia e esalta il chiaro della pelle, vedi anche il mio intimo nudo, le mie labbra gonfie imperlate di umori. Le mie natiche rotonde, sode e chiare che ondeggiano lente al mio passo, tra esse si nota quel gioiellino, quel cuore rosso rubino impreziosisce il mio ano. Un tuo regalo, un tuo ordine di indossarlo. Lo sento darmi il tormento.
Lenti e caldi brividi di piacere si impadroniscono della mia mente e scendono giù sul corpo facendolo tremare impercettibilmente di piacere nel farmi guardare. Vedere i tuoi occhi fissi sotto la mia gonna, con indecenza, insistenza, con desiderio animale che sale e uccide l'ombra di lucidità rimasta. Il mio passo diventa languido, felino.
“Guardami. Fallo bene. Fallo lentamente. Fottimi con la testa prima del corpo.”
Arrivata fin l' ultimo gradino distolgo lo sguardo da te. Metto lentamente il piede sul pavimento del magazzino, il tacco posa su esso estenuante lasciando a te modo di vedere l’apertura delle mie gambe notevole rispetto ai gradini appena saliti. Mi hai gustata, lo so, ho sentito i tuoi occhi proprio lì, sotto la mia gonna, tra le mie labbra che si sono aperte davanti a te. Un invito. Una provocazione. Una deliziosa tortura per la mente. Mi hai guardata nella mia vulnerabilità di donna, nella mia sporca essenza di puttana mi esalta i sensi e nutre la fiamma dentro me.
Allontanata dal tuo sguardo sono ansimante, rivoli di piacere creano una riga lungo le mie cosce, scivolano giù, bagnando le calze autoreggenti finendo la corsa nelle decolté tacco 12…

di
scritto il
2023-04-14
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