Le confidenze di Sara. Una serata speciale (8)
di
Sara90
genere
esibizionismo
"Sarà una serata speciale!” echi dentro di me, le tempie martellano, la musica assordante, le luci psichedeliche si muovono senza far capire dove sto andando. Ho bisogno d'aria, mi gira la testa. A stento ho gli occhi aperti.
Sbatto contro qualcosa, “mi scusi non volevo… perché mi guarda cosi?! Sono ridotta da schifo?!”
Intravedo Giacomo tra la folla che si dimena; “Devo uscire…!”
Due giorni prima
Il clacson suona all'impazzata.
-Si scendo!- mi affaccio al balcone con un sorrisone euforico, da sotto Giacomo fissa verso l’alto con un'espressione di chi non è paziente.
Le scale le faccio al volo, sono così entusiasta e curiosa di questa partenza son giorni che non penso ad altro.
Appena esco mi butto tra le sue braccia.
-Oh sono felice di vederti anche io!-
Lo stringo a me gustando il suo fisico atletico e i suoi muscoli da sotto i sottili abiti estivi e il suo profumo particolare, mai sono riuscita a decifrare.
-Allora dove andiamo?- speranzosa lo guardo.
Mi sorride e carezza le guance, -è una sorpresa!- mordo il labbro.
Nel voltarmi in direzione della macchina, sui sedili posteriori, trovo la prima sorpresa un'espressione delusa si dipinge sul volto a far notare tutto il mio disappunto e rammarico.
-Lei è inclusa nella sorpresa?-
-Piccola no, la sorpresa è solo tua! – torna a prendermi il viso tra le mani e punta il suo sguardo nel mio.
-Purtroppo non ho potuto dir di no, ma non roviniamo nulla okay? Siamo solo io e te…- Tiro un sospiro, vorrei tanto che la magia esistesse da far sparire Sonia con un colpo di bacchetta.
-Okay però…-
-Non sarà con noi, promesso. Adesso voglio vedere di nuovo il sorriso sul tuo volto!-
Come risposta le mie labbra si increspano e il sorriso ha un che di tirato ma lui non me lo fa pesare. -Brava piccola!- ha il potere di farmi cambiare idea in pochi secondi.
Salendo in auto saluto la terza incomodo e lei, nel far uguale, mi appare più euforica del solito. So cosa ha intenzione di fare glielo leggo nelle espressioni anche se lo sguardo è celato da un paio di grandi occhiali da sole, non può fingere con me.
Il viaggio va alla meno peggio, musica, caldo qualche chiacchiera e sosta in autogrill.
Il paesaggio intorno noi cambia e dalle colline si può notare il mare, il suo orizzonte, perfino l'aria è diversa.
Mi guardo intorno e poi mi fisso sul profilo di Giacomo, gli sorrido e mi volto a guardare Sonia dormire, scuoto il capo ridendo, tutto sommato la sua presenza non è poi così male, potrei farci l’abitudine anche se è meglio non abbassare la guardia, la paura che potrebbe allontanarlo da me c’è.
Il primo giorno lo passiamo allegramente tutti e tre, l'hotel è bellissimo: piscina, spa, ci destreggiamo tra queste attrazioni rilassanti e facciamo sesso in tre.
Giacomo mi fa sentire amata e desiderata, mi vizia.
Il giorno dopo, a colazione, siamo solo io e lei al tavolo.
-Buongiorno!- esordisce una punta seccata di trovare solo me e non lui.
-Buongiorno!- vederla così mi fa sbottare.
-Senti Sonia, lo so perché sei qui, non so come hai fatto a convincerlo di poter venire ma… so cosa vuoi fare. Lui ha scelto me!-
Non riesco a decifrare il viso della mia avversaria se sia dispiaciuta per ciò che penso, delusa, arrabbiata, si fa un mezzo sorriso.
-Lo so, e tu hai scelto lui?-
Rimango basita.
-Giacomo mi ha detto tutto, mi ha parlato del tuo capo…- continua lasciando il discorso in sospeso.
Non so cosa rispondere perché gli ha parlato ci Giorgio?
-Sara, non so se stai facendo la scelta giusta, Giacomo non è come pensi…-
-Ah le mie ragazze sono mattiniere!- la voce di Giacomo si fa sentire al tavolo, ci guarda con un gran sorriso sulle labbra.
Si allunga a donarmi un bacio sulle labbra, lo rispondo meccanicamente.
-Di cosa parlavate?-
Per alcuni secondi io e Sonia ci guardiamo negli occhi.
-Pensavamo di andar in spiaggia tra poco- dico e Sonia mi da subito corda.
-Mh bene e volevate andar senza di me?- continua sedendosi al tavolo iniziando a consumare una lenta colazione.
-Bhe sai se tu continuavi a dormire io e Sara avremmo avuto piacere di dar un po’ di spettacolo in spiaggia…- Sonia fa la maliziosa e Giacomo abbocca. Lo guardo titubante, sono confusa e il pensiero che potesse nascondere qualcosa mi blocca, ma probabilmente è solo un modo per Sonia di liberarsi di me?
In spiaggia sono tesa nonostante lui continua ad essere amorevole nei miei confronti dandomi tutte le attenzioni come una principessa. Abbiamo solo un perizoma come costume e abbiamo Giacomo in mezzo che si gusta il corpo di una e il corpo dell'altra. Alla fine mi convinco che sia solo la gelosia a farla parlare lasciandomi scivolare la giornata addosso e preferendo le attenzioni del mio fidanzato.
Al calar del sole torniamo in hotel e finalmente arriva il momento tanto atteso.
-Fatti bella piccola questa sera andiamo in un posto speciale… solo io e te-
Non sto più nella pelle, le farfalle svolazzano frenetiche nello stomaco dandomi la sensazione di essere sulle montagne russe. La curiosità mi sta uccidendo, il mio cuore sta esplodendo di gioia e amore per lui , Giorgio lo sento così lontano.
Mi sono preparata in maniera impeccabile: vestito di raso color lilla, capelli ondulati con il ferro e trucco smokie sugli occhi. Sandali con tacco alto e strass affini agli orecchini e collana, profumo e un tocco di rossetto sulle labbra.
Mi sento bella e desiderabile.
Fiera sono al fianco di Giacomo mentre ci accingiamo ad entrare nel locale un club esclusivo.
Ceniamo a lume di candela , i nostri corpi parlano di desiderio e piacere.
Il vino scorre fresco in gola e ben presto mi sento su di giri e allegra. Dopo cena ci spostiamo nella sala disco, la musica alta, le luci e il fumo di scena mischiato all'alcol ingerito non mi fanno capire più nulla. Ballo con Giacomo e al fianco ho un uomo sconosciuto, ammicca e io gli sorrido da ebete, subito dopo ne vedo un altro, poi un altro ancora. Rimango allibita e impaurita, ma Giacomo pensa a tranquillizzarmi. I tre ballano con noi e si avvicinano a me, cercano di mettermi le mani addosso ma non glielo permetto.
-Andiamo Sara rilassati. Vogliamo bere qualcosa al divano? – io annuisco. Lo aspetto ai divanetti e lui prende da bere. Altro alcol e la mia lucidità inizia a vacillare catastroficamente. Vedo i tre sconosciuti sedersi a due divanetti più in là dal nostro.
-Piccola ti stai divertendo? – mi chiede Giacomo scostando i capelli e iniziando a baciare il collo sensualmente.
-No dai non fare così stiamo dando spettacolo… mhm… basta!- non sono credibile, i brividi scuotono il corpo facendo bagnare le cosce. Lo sguardo dei tre uomini si fa intenso come se volessero mettermi a disagio con le loro pupille ardenti e lascive, viscide scendono sul mio corpo facendomi sentire di colpo nuda. Sono assuefatta dall'alcol, dagli odori del locale, dalle luci psichedeliche e dalla musica a palla.
-Facciamo una pazzia Sara! Masturbati davanti a tutti, dai lo so che lo vuoi… ti sento calda e vogliosa. Fai un po’ la troia godi…- Giacomo insinua con la sua lingua da serpe, il fiato caldo mette brividi e non solo quello. Come godere di un orgasmo mentale? A me basta essere con lui, ovunque!
-Giacomo ma io… - lo guardo con timore ma le sue moine sono tali da farmi cedere, il suo sguardo poi… i suoi tocchi sulla mia pelle: gentili a tratti aggressivi e possessivi. Come rifiutare?
Timidamente, con carezze mirate e ingenue, la mano scivola suo seni a mettere in mostra la scollatura, le curve morbide hanno un balzo e si notano dritte e sode compresse dal vestitino. Le mani per diverse frazioni di secondi sostano sul seno strabordante tanto da far intravedere i capezzoli. Sono su di giri.
Il mio uomo tenta qualcosa di più, si fa audace e recupera il ghiaccio dal suo bicchiere, sfiora i capezzoli facendomi inarcare e mugolare, per brevi attimi dimentico le persone ed è Giacomo a farmi tornare alla realtà privandomi di tale beneficio.
Le sue mani scivolano tra le cosce a scostarle l'una dall'altra mira il mio intimo di pizzo nero semitrasparente, ci gioca e mi sussurra di aprire e chiudere le gambe. Di lì a poco la situazione diventa lentamente più bollente oltre alle mani del mio ragazzo ci sono anche le mie, il mio intimo è zuppo, sfioro le labbra gonfie e il clitoride che sbuca da esse, i tre uomini sono impazienti, noto la loro voglia nello sguardo.
-Li stai facendo morire Sara, dai fai di più… mettiti due dita dentro…- sussurra al mio orecchio leccando.
Non è imminente la mia obbedienza ma arriva, non so come. Le due dita si infilano nella calda e gocciolante fessura mentre il mio sguardo impaurito e eccitato si guarda intorno. Coperta dal corpo di Giacomo stretta contro un pilastro ho solo i tre spettatori che stanno morendo di voglia, non posso negare che l’atmosfera eccita.
-Dai di più aprila, falla vedere!-
Il mio cuore batte a ritmo dei tamburi tribali.
Oso ancora promettendomi di smetterla subito. Mi apro con le dita, mi sento puttana, sporca, eccitata.
-Andiamo di là su…-
-Giacomo no basta, così ho paura!-
-Dai non facciamo nulla che ti frega! Mica li conosci, poi ci sono io piccola, sei al sicuro non permetterò a nessuno di farti del male…-
-Non voglio che mi tocchino!-
-Non succederà…-
La mia discesa verso l’inferno ha inizio, ingenuamente entro nella zona privata adibita a priveè. I tre ci seguono e, sarà l'alcol, sarà l’atmosfera, sarà Giacomo che mi convince.
Le promesse non vengono mantenute, i tre iniziano a toccarmi. Mani maschili che seguono le linee del mio corpo e mi privano dei vestiti. Rimango nuda davanti loro, i miei seni grandi, rotondi, sballottano dopo esser stati trattenuti tra le mani, i capezzoli sono duri, rosei e svettanti. Sono eccitata, spaventata e tanto altro ancora, neanche io so realmente come mi sento. I miei occhi ricercano sempre Giacomo, come se avessi paura che di li a poco mi abbandono nelle mani di questi sconosciuti. Ma ciò non accade. Mi fanno stendere su un tavolo basso di vetro, il contatto con la fredda superficie mi fa tremare e inarcare, dando a capire ai tre che io sia eccitata. La paura di mostrarmi così vulnerabile mi rode dentro insieme al fuoco di una serata di pazzie, una serata che deve rimanere tale nella memoria imperturbabile. I tre tipi sono dolci, mi carezzano il corpo, lo venerano, mi danno piacere. Sei mani mi afferrano: i seni, altre sulle pancia, altre rimangono a disegnare il contorno della mia bocca. Bocca che presto viene riempita, dalla dura e pulsante carne maschile. Mi soffocano, lo spingono fino in gola mentre un altro mi sporca della sua voglia sul viso, due lingua disegnano il contorno della mia figa, leccano le grandi labbra e poi il clitoride gonfio, colpi decisi e sicuri mirati a farmi godere dolcemente e lentamente. Lentamente, il mio primo orgasmo arriva, come un'onda tumultuosa e impetuosa, ruggente vuole uscire a innaffiare i visi e le bocche con caldi e sapidi spruzzi.
Il piacere non dura tanto a lungo, i tre diventano animali, si alternano con i loro cazzi nella mia bocca, lo affondano in gola a turno mentre gli altri due lo sbattono sul viso sporcandolo.
Odore di maschio.
Odore di sesso.
Mi afferrano e mi fanno voltare, a carponi sul vetro. Uno rimane nella gola gli altri due si alternano nei miei due buchi. Mi usano. Mi sento tanto una bambolina con cui giocare e lasciare sporca una volta finito. Giacomo mi guarda, è eccitato, si masturba lascivo. I tre mi consumano, colpi forti, violenti, gemiti e urla. Piacere e dolore. La morte della mia anima o almeno di una parte. Senza ritegno mi usano fino a quasi farmi svenire. Quando le mie forze mi stanno abbandonando i schizzi di sperma mi coprono il viso…
"Sarà una serata speciale!” echi dentro di me, le tempie martellano, la musica assordante, le luci psichedeliche si muovono senza far capire dove sto andando. Ho bisogno d'aria, mi gira la testa. A stento ho gli occhi aperti.
Sbatto contro qualcosa, “ mi scusi non volevo… perché mi guarda cosi?! Sono ridotta da schifo?!”
Intravedo Giacomo tra la folla che si dimena; “Devo uscire…!”
L'aria fresca della sera mi fa svegliare. Davanti a me la spiaggia, una meta da raggiungere.
Un tuffo nel mare.
Sbatto contro qualcosa, “mi scusi non volevo… perché mi guarda cosi?! Sono ridotta da schifo?!”
Intravedo Giacomo tra la folla che si dimena; “Devo uscire…!”
Due giorni prima
Il clacson suona all'impazzata.
-Si scendo!- mi affaccio al balcone con un sorrisone euforico, da sotto Giacomo fissa verso l’alto con un'espressione di chi non è paziente.
Le scale le faccio al volo, sono così entusiasta e curiosa di questa partenza son giorni che non penso ad altro.
Appena esco mi butto tra le sue braccia.
-Oh sono felice di vederti anche io!-
Lo stringo a me gustando il suo fisico atletico e i suoi muscoli da sotto i sottili abiti estivi e il suo profumo particolare, mai sono riuscita a decifrare.
-Allora dove andiamo?- speranzosa lo guardo.
Mi sorride e carezza le guance, -è una sorpresa!- mordo il labbro.
Nel voltarmi in direzione della macchina, sui sedili posteriori, trovo la prima sorpresa un'espressione delusa si dipinge sul volto a far notare tutto il mio disappunto e rammarico.
-Lei è inclusa nella sorpresa?-
-Piccola no, la sorpresa è solo tua! – torna a prendermi il viso tra le mani e punta il suo sguardo nel mio.
-Purtroppo non ho potuto dir di no, ma non roviniamo nulla okay? Siamo solo io e te…- Tiro un sospiro, vorrei tanto che la magia esistesse da far sparire Sonia con un colpo di bacchetta.
-Okay però…-
-Non sarà con noi, promesso. Adesso voglio vedere di nuovo il sorriso sul tuo volto!-
Come risposta le mie labbra si increspano e il sorriso ha un che di tirato ma lui non me lo fa pesare. -Brava piccola!- ha il potere di farmi cambiare idea in pochi secondi.
Salendo in auto saluto la terza incomodo e lei, nel far uguale, mi appare più euforica del solito. So cosa ha intenzione di fare glielo leggo nelle espressioni anche se lo sguardo è celato da un paio di grandi occhiali da sole, non può fingere con me.
Il viaggio va alla meno peggio, musica, caldo qualche chiacchiera e sosta in autogrill.
Il paesaggio intorno noi cambia e dalle colline si può notare il mare, il suo orizzonte, perfino l'aria è diversa.
Mi guardo intorno e poi mi fisso sul profilo di Giacomo, gli sorrido e mi volto a guardare Sonia dormire, scuoto il capo ridendo, tutto sommato la sua presenza non è poi così male, potrei farci l’abitudine anche se è meglio non abbassare la guardia, la paura che potrebbe allontanarlo da me c’è.
Il primo giorno lo passiamo allegramente tutti e tre, l'hotel è bellissimo: piscina, spa, ci destreggiamo tra queste attrazioni rilassanti e facciamo sesso in tre.
Giacomo mi fa sentire amata e desiderata, mi vizia.
Il giorno dopo, a colazione, siamo solo io e lei al tavolo.
-Buongiorno!- esordisce una punta seccata di trovare solo me e non lui.
-Buongiorno!- vederla così mi fa sbottare.
-Senti Sonia, lo so perché sei qui, non so come hai fatto a convincerlo di poter venire ma… so cosa vuoi fare. Lui ha scelto me!-
Non riesco a decifrare il viso della mia avversaria se sia dispiaciuta per ciò che penso, delusa, arrabbiata, si fa un mezzo sorriso.
-Lo so, e tu hai scelto lui?-
Rimango basita.
-Giacomo mi ha detto tutto, mi ha parlato del tuo capo…- continua lasciando il discorso in sospeso.
Non so cosa rispondere perché gli ha parlato ci Giorgio?
-Sara, non so se stai facendo la scelta giusta, Giacomo non è come pensi…-
-Ah le mie ragazze sono mattiniere!- la voce di Giacomo si fa sentire al tavolo, ci guarda con un gran sorriso sulle labbra.
Si allunga a donarmi un bacio sulle labbra, lo rispondo meccanicamente.
-Di cosa parlavate?-
Per alcuni secondi io e Sonia ci guardiamo negli occhi.
-Pensavamo di andar in spiaggia tra poco- dico e Sonia mi da subito corda.
-Mh bene e volevate andar senza di me?- continua sedendosi al tavolo iniziando a consumare una lenta colazione.
-Bhe sai se tu continuavi a dormire io e Sara avremmo avuto piacere di dar un po’ di spettacolo in spiaggia…- Sonia fa la maliziosa e Giacomo abbocca. Lo guardo titubante, sono confusa e il pensiero che potesse nascondere qualcosa mi blocca, ma probabilmente è solo un modo per Sonia di liberarsi di me?
In spiaggia sono tesa nonostante lui continua ad essere amorevole nei miei confronti dandomi tutte le attenzioni come una principessa. Abbiamo solo un perizoma come costume e abbiamo Giacomo in mezzo che si gusta il corpo di una e il corpo dell'altra. Alla fine mi convinco che sia solo la gelosia a farla parlare lasciandomi scivolare la giornata addosso e preferendo le attenzioni del mio fidanzato.
Al calar del sole torniamo in hotel e finalmente arriva il momento tanto atteso.
-Fatti bella piccola questa sera andiamo in un posto speciale… solo io e te-
Non sto più nella pelle, le farfalle svolazzano frenetiche nello stomaco dandomi la sensazione di essere sulle montagne russe. La curiosità mi sta uccidendo, il mio cuore sta esplodendo di gioia e amore per lui , Giorgio lo sento così lontano.
Mi sono preparata in maniera impeccabile: vestito di raso color lilla, capelli ondulati con il ferro e trucco smokie sugli occhi. Sandali con tacco alto e strass affini agli orecchini e collana, profumo e un tocco di rossetto sulle labbra.
Mi sento bella e desiderabile.
Fiera sono al fianco di Giacomo mentre ci accingiamo ad entrare nel locale un club esclusivo.
Ceniamo a lume di candela , i nostri corpi parlano di desiderio e piacere.
Il vino scorre fresco in gola e ben presto mi sento su di giri e allegra. Dopo cena ci spostiamo nella sala disco, la musica alta, le luci e il fumo di scena mischiato all'alcol ingerito non mi fanno capire più nulla. Ballo con Giacomo e al fianco ho un uomo sconosciuto, ammicca e io gli sorrido da ebete, subito dopo ne vedo un altro, poi un altro ancora. Rimango allibita e impaurita, ma Giacomo pensa a tranquillizzarmi. I tre ballano con noi e si avvicinano a me, cercano di mettermi le mani addosso ma non glielo permetto.
-Andiamo Sara rilassati. Vogliamo bere qualcosa al divano? – io annuisco. Lo aspetto ai divanetti e lui prende da bere. Altro alcol e la mia lucidità inizia a vacillare catastroficamente. Vedo i tre sconosciuti sedersi a due divanetti più in là dal nostro.
-Piccola ti stai divertendo? – mi chiede Giacomo scostando i capelli e iniziando a baciare il collo sensualmente.
-No dai non fare così stiamo dando spettacolo… mhm… basta!- non sono credibile, i brividi scuotono il corpo facendo bagnare le cosce. Lo sguardo dei tre uomini si fa intenso come se volessero mettermi a disagio con le loro pupille ardenti e lascive, viscide scendono sul mio corpo facendomi sentire di colpo nuda. Sono assuefatta dall'alcol, dagli odori del locale, dalle luci psichedeliche e dalla musica a palla.
-Facciamo una pazzia Sara! Masturbati davanti a tutti, dai lo so che lo vuoi… ti sento calda e vogliosa. Fai un po’ la troia godi…- Giacomo insinua con la sua lingua da serpe, il fiato caldo mette brividi e non solo quello. Come godere di un orgasmo mentale? A me basta essere con lui, ovunque!
-Giacomo ma io… - lo guardo con timore ma le sue moine sono tali da farmi cedere, il suo sguardo poi… i suoi tocchi sulla mia pelle: gentili a tratti aggressivi e possessivi. Come rifiutare?
Timidamente, con carezze mirate e ingenue, la mano scivola suo seni a mettere in mostra la scollatura, le curve morbide hanno un balzo e si notano dritte e sode compresse dal vestitino. Le mani per diverse frazioni di secondi sostano sul seno strabordante tanto da far intravedere i capezzoli. Sono su di giri.
Il mio uomo tenta qualcosa di più, si fa audace e recupera il ghiaccio dal suo bicchiere, sfiora i capezzoli facendomi inarcare e mugolare, per brevi attimi dimentico le persone ed è Giacomo a farmi tornare alla realtà privandomi di tale beneficio.
Le sue mani scivolano tra le cosce a scostarle l'una dall'altra mira il mio intimo di pizzo nero semitrasparente, ci gioca e mi sussurra di aprire e chiudere le gambe. Di lì a poco la situazione diventa lentamente più bollente oltre alle mani del mio ragazzo ci sono anche le mie, il mio intimo è zuppo, sfioro le labbra gonfie e il clitoride che sbuca da esse, i tre uomini sono impazienti, noto la loro voglia nello sguardo.
-Li stai facendo morire Sara, dai fai di più… mettiti due dita dentro…- sussurra al mio orecchio leccando.
Non è imminente la mia obbedienza ma arriva, non so come. Le due dita si infilano nella calda e gocciolante fessura mentre il mio sguardo impaurito e eccitato si guarda intorno. Coperta dal corpo di Giacomo stretta contro un pilastro ho solo i tre spettatori che stanno morendo di voglia, non posso negare che l’atmosfera eccita.
-Dai di più aprila, falla vedere!-
Il mio cuore batte a ritmo dei tamburi tribali.
Oso ancora promettendomi di smetterla subito. Mi apro con le dita, mi sento puttana, sporca, eccitata.
-Andiamo di là su…-
-Giacomo no basta, così ho paura!-
-Dai non facciamo nulla che ti frega! Mica li conosci, poi ci sono io piccola, sei al sicuro non permetterò a nessuno di farti del male…-
-Non voglio che mi tocchino!-
-Non succederà…-
La mia discesa verso l’inferno ha inizio, ingenuamente entro nella zona privata adibita a priveè. I tre ci seguono e, sarà l'alcol, sarà l’atmosfera, sarà Giacomo che mi convince.
Le promesse non vengono mantenute, i tre iniziano a toccarmi. Mani maschili che seguono le linee del mio corpo e mi privano dei vestiti. Rimango nuda davanti loro, i miei seni grandi, rotondi, sballottano dopo esser stati trattenuti tra le mani, i capezzoli sono duri, rosei e svettanti. Sono eccitata, spaventata e tanto altro ancora, neanche io so realmente come mi sento. I miei occhi ricercano sempre Giacomo, come se avessi paura che di li a poco mi abbandono nelle mani di questi sconosciuti. Ma ciò non accade. Mi fanno stendere su un tavolo basso di vetro, il contatto con la fredda superficie mi fa tremare e inarcare, dando a capire ai tre che io sia eccitata. La paura di mostrarmi così vulnerabile mi rode dentro insieme al fuoco di una serata di pazzie, una serata che deve rimanere tale nella memoria imperturbabile. I tre tipi sono dolci, mi carezzano il corpo, lo venerano, mi danno piacere. Sei mani mi afferrano: i seni, altre sulle pancia, altre rimangono a disegnare il contorno della mia bocca. Bocca che presto viene riempita, dalla dura e pulsante carne maschile. Mi soffocano, lo spingono fino in gola mentre un altro mi sporca della sua voglia sul viso, due lingua disegnano il contorno della mia figa, leccano le grandi labbra e poi il clitoride gonfio, colpi decisi e sicuri mirati a farmi godere dolcemente e lentamente. Lentamente, il mio primo orgasmo arriva, come un'onda tumultuosa e impetuosa, ruggente vuole uscire a innaffiare i visi e le bocche con caldi e sapidi spruzzi.
Il piacere non dura tanto a lungo, i tre diventano animali, si alternano con i loro cazzi nella mia bocca, lo affondano in gola a turno mentre gli altri due lo sbattono sul viso sporcandolo.
Odore di maschio.
Odore di sesso.
Mi afferrano e mi fanno voltare, a carponi sul vetro. Uno rimane nella gola gli altri due si alternano nei miei due buchi. Mi usano. Mi sento tanto una bambolina con cui giocare e lasciare sporca una volta finito. Giacomo mi guarda, è eccitato, si masturba lascivo. I tre mi consumano, colpi forti, violenti, gemiti e urla. Piacere e dolore. La morte della mia anima o almeno di una parte. Senza ritegno mi usano fino a quasi farmi svenire. Quando le mie forze mi stanno abbandonando i schizzi di sperma mi coprono il viso…
"Sarà una serata speciale!” echi dentro di me, le tempie martellano, la musica assordante, le luci psichedeliche si muovono senza far capire dove sto andando. Ho bisogno d'aria, mi gira la testa. A stento ho gli occhi aperti.
Sbatto contro qualcosa, “ mi scusi non volevo… perché mi guarda cosi?! Sono ridotta da schifo?!”
Intravedo Giacomo tra la folla che si dimena; “Devo uscire…!”
L'aria fresca della sera mi fa svegliare. Davanti a me la spiaggia, una meta da raggiungere.
Un tuffo nel mare.
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