L'incontro dei miei sogni
di
Sara90
genere
etero
Prima o poi le gratificazioni arrivano nel momento più incasinato e meno “fortunato" tra virgolette, possibile. In un periodo della mia vita piuttosto basico e lineare, per non dire noioso sia a livello sentimentale sia per altro. Colgo l'occasione di litigare con tutti e di partire all'insegna di una fiera artigianale dove ho modo di allestire uno stand, nel mio piccolo. Sono all'interno di un grande edificio, grande fin troppo, e super affollato. Noto con mio stupore e piacere che un uomo sulla quarantina passa da diversi giorni davanti al mio gazebo…
Tu… guardi i prodotti compri dei dolcetti della mia zona e vai via, pochi convenevoli tra noi. Questa routine si sussegue per tre mattinate sempre verso le nove di mattino, nel momento meno affollato possibile. Il quarto giorno puntualmente ritorni, sei ben vestito, molto alto e con un fisico allenato, il tuo volto non sa di vissuto al contrario dello sguardo. Compri i soliti dolcetti ma questa volta non sono solo convenevoli, mi inviti per un caffè appena ho pausa, accetto con titubanza, d'altronde con i sconosciuti sono sempre diffidente ma tu hai qualcosa, sarà lo sguardo!
All'ora di pausa sto per entrare nel bar davanti l’edificio. Pieno di gente, mi rassicura. Ti noto aspettarmi ad un tavolo. Mi sento sulle spine mentre mi siedo davanti te…
-Ciao, Davide-
-Ciao Sara, ben arrivata, cosa prendi?-
-Un caffè grazie-
La cameriera arriva tardi per l'ordinazione, intanto noi abbiamo avuto modo di parlare, di conoscerci per quel che vogliamo trasmettere al altro. C’è qualcosa in te che mi attira particolarmente, l'energia erotica che aleggia al nostro tavolo si può sfiorare tra le dita. Mi fai sentire a mio agio, mi doni sicurezza tramite i tuoi occhi decisi e mi doni quel pizzicore al basso ventre piacevole che si trasforma in calore liquido tra le mie cosce. La pausa a breve finisce ma questa volta sono io a invitarti.
-Ti va di andare a cena questa sera?-
-A casa mia?- proponi sfacciato.
-Mh… va bene- sorrido.
“Una serata a casa di uno sconosciuto in una città lontana dalla mia… devo essere davvero diventata pazza! Cazzo Sara ma cosa ti passa per la testa, se è un maniaco? Ma quel prurito tra le gambe quando mi guarda come me lo faccio passare?”
Il tempo sembra essersi fermato ma la serata arriva. Io mi fermo nel mio piccolo monolocale affittato per l'occasione. Mi preparo per te, voglio essere magnifica ai tuoi occhi. Scelgo un corto abito azzurro, corto il giusto da nascondere il bordo in pizzo delle autoreggenti nere, decolté lucide nere con tacco alto, una giacca lunghetta. I capelli li lascio sciolti, trucco leggero e un filo di rossetto rosso sulle labbra. Il mio profumo di sempre avvolgente, sensuale e gradevole si mescola al profumo della mia eccitazione. Ad orario consono busso alla tua porta. Mi accogli con un sorriso e ammetto di essere stata folgorata dalla tua voglia di vita. Indossi un pantalone di tela elegante con su una camicia aderente sui muscoli tonici, sei a piedi nudi. Ti trovo dannatamente sexy!
Parliamo ancora mentre mangiamo cinese dai cartoncini con le bacchette, come nei film americani.
-Scusa non sono bravo a cucinare…-
-Ma scherzi, io adoro il cibo cinese mi hai resa felice!-
Il vino leggero che sto bevendo mi fa sentire allegra, frivola. Una canzone di Eric Clapton fa da colonna sonora alla nostra serata.
Non so cosa mi prende, sarà l'istinto ma io voglio assaporare le tue labbra. Ti bacio, avvolgo le mie labbra morbide con le tue, le schiudo e la tua bocca mi accoglie con passione. Mi trattieni con decisione a te mentre il bacio ci travolge, mi blocchi contro una parete sollevandomi le mani trattenendole in una delle tue mentre con l'altra inizi lento a percorrere le forme del mio corpo. Sono bloccata ma anche eccitata da morire, il mio cuore batte forte e dalla scollatura i miei seni strabordano, questa visione ti fa essere selvaggio, mi strappi il vestitino di dosso. E ti allontani per guardarmi.
-Sei bella Sara…ma il sesso con me è diverso, ti abbandoni alle sensazioni forti?-
Mi accompagni sul letto dandomi la mano come se fossi una bambina.
Mi adagio su di esso. Indosso ancora le autoreggenti, il perizoma pregno dei miei umori e le decolté. Mi leghi al letto mani e piedi, infine una benda sui miei occhi. In sottofondo ancora Clapton. Sono eccitata e spaventata, il cuore sembra voler uscire dal petto e combatto con la voglia di ribellarmi e farmi slegare.
Non riesco a capire se sei ancora con me o meno, non sento peso sul letto. Ma dopo tempo eccoti… la tua voce, le tue carezze… sei dannatamente sexy te l’ho detto?
Odore di candela, cera calda sul mio corpo fai colare, tiro le braccia legate inarco la schiena, mugolo forte.
-Ohh sii…-
La tua mano torna a sfiorarmi a pizzicare e stringere i capezzoli. Poi il freddo, ghiaccio sulla mia pelle, ghiaccio sui capezzoli.
-Mmmm… mi fai impazzire-
Ghiaccio scende giù sul ventre, sul monte di Venere lo bagna.
-Oh no ti prego…-
Ghiaccio sul clitoride gonfio, fa vibrare il mio corpo, ghiaccio mi penetra e si scioglie colando tra le cosce…
Non hai pietà, non vuoi sentire ragioni o suppliche. Vuoi solo stravolgere i miei sensi.
Cera… cera sui seni, calda bruciante sensazione, cera sui capezzoli…
-Oh Davide ti prego…-
Cera sul ventre, scivola giù sino all’ombelico sporcando la mia zona sensibile… mani le tue mani, pizzicano i capezzoli , le tue labbra baciano, i tuoi denti mordono. Scivoli giù con le labbra sul perizoma. Lecchi e succhi il tessuto, lo trattieni tra le labbra e il mio gusto ti esplode nella bocca esaltando i sensi. Sposti il tessuto e affoghi nella mia essenza di donna, non hai pietà di me, sei affamato, sei insaziabile, sei uomo… irruento e determinato, mi porti sul orlo del precipizio e mi lasci cadere nel baratro. Nel piacere assoluto. Bevi la mia voglia di te, assapori il mio gusto.
Mi penetri a fondo e rincorri un piacere animale, selvaggio, bisognoso. Stretto nella mia accogliente morsa. Mi fai tremare, inarcare, tendere, donando il mio piacere a te ancora e ancora. Infine il tuo cazzo, sporco di me, nella bocca, mi fai leccare e succhiare fino a bagnarmi con caldi e sapidi fiotti la faccia. La mia bocca accoglie dei schizzi mentre il resto si riversa copioso sul mio viso… lasciandomi ansante sul letto sfatto…
Tu… guardi i prodotti compri dei dolcetti della mia zona e vai via, pochi convenevoli tra noi. Questa routine si sussegue per tre mattinate sempre verso le nove di mattino, nel momento meno affollato possibile. Il quarto giorno puntualmente ritorni, sei ben vestito, molto alto e con un fisico allenato, il tuo volto non sa di vissuto al contrario dello sguardo. Compri i soliti dolcetti ma questa volta non sono solo convenevoli, mi inviti per un caffè appena ho pausa, accetto con titubanza, d'altronde con i sconosciuti sono sempre diffidente ma tu hai qualcosa, sarà lo sguardo!
All'ora di pausa sto per entrare nel bar davanti l’edificio. Pieno di gente, mi rassicura. Ti noto aspettarmi ad un tavolo. Mi sento sulle spine mentre mi siedo davanti te…
-Ciao, Davide-
-Ciao Sara, ben arrivata, cosa prendi?-
-Un caffè grazie-
La cameriera arriva tardi per l'ordinazione, intanto noi abbiamo avuto modo di parlare, di conoscerci per quel che vogliamo trasmettere al altro. C’è qualcosa in te che mi attira particolarmente, l'energia erotica che aleggia al nostro tavolo si può sfiorare tra le dita. Mi fai sentire a mio agio, mi doni sicurezza tramite i tuoi occhi decisi e mi doni quel pizzicore al basso ventre piacevole che si trasforma in calore liquido tra le mie cosce. La pausa a breve finisce ma questa volta sono io a invitarti.
-Ti va di andare a cena questa sera?-
-A casa mia?- proponi sfacciato.
-Mh… va bene- sorrido.
“Una serata a casa di uno sconosciuto in una città lontana dalla mia… devo essere davvero diventata pazza! Cazzo Sara ma cosa ti passa per la testa, se è un maniaco? Ma quel prurito tra le gambe quando mi guarda come me lo faccio passare?”
Il tempo sembra essersi fermato ma la serata arriva. Io mi fermo nel mio piccolo monolocale affittato per l'occasione. Mi preparo per te, voglio essere magnifica ai tuoi occhi. Scelgo un corto abito azzurro, corto il giusto da nascondere il bordo in pizzo delle autoreggenti nere, decolté lucide nere con tacco alto, una giacca lunghetta. I capelli li lascio sciolti, trucco leggero e un filo di rossetto rosso sulle labbra. Il mio profumo di sempre avvolgente, sensuale e gradevole si mescola al profumo della mia eccitazione. Ad orario consono busso alla tua porta. Mi accogli con un sorriso e ammetto di essere stata folgorata dalla tua voglia di vita. Indossi un pantalone di tela elegante con su una camicia aderente sui muscoli tonici, sei a piedi nudi. Ti trovo dannatamente sexy!
Parliamo ancora mentre mangiamo cinese dai cartoncini con le bacchette, come nei film americani.
-Scusa non sono bravo a cucinare…-
-Ma scherzi, io adoro il cibo cinese mi hai resa felice!-
Il vino leggero che sto bevendo mi fa sentire allegra, frivola. Una canzone di Eric Clapton fa da colonna sonora alla nostra serata.
Non so cosa mi prende, sarà l'istinto ma io voglio assaporare le tue labbra. Ti bacio, avvolgo le mie labbra morbide con le tue, le schiudo e la tua bocca mi accoglie con passione. Mi trattieni con decisione a te mentre il bacio ci travolge, mi blocchi contro una parete sollevandomi le mani trattenendole in una delle tue mentre con l'altra inizi lento a percorrere le forme del mio corpo. Sono bloccata ma anche eccitata da morire, il mio cuore batte forte e dalla scollatura i miei seni strabordano, questa visione ti fa essere selvaggio, mi strappi il vestitino di dosso. E ti allontani per guardarmi.
-Sei bella Sara…ma il sesso con me è diverso, ti abbandoni alle sensazioni forti?-
Mi accompagni sul letto dandomi la mano come se fossi una bambina.
Mi adagio su di esso. Indosso ancora le autoreggenti, il perizoma pregno dei miei umori e le decolté. Mi leghi al letto mani e piedi, infine una benda sui miei occhi. In sottofondo ancora Clapton. Sono eccitata e spaventata, il cuore sembra voler uscire dal petto e combatto con la voglia di ribellarmi e farmi slegare.
Non riesco a capire se sei ancora con me o meno, non sento peso sul letto. Ma dopo tempo eccoti… la tua voce, le tue carezze… sei dannatamente sexy te l’ho detto?
Odore di candela, cera calda sul mio corpo fai colare, tiro le braccia legate inarco la schiena, mugolo forte.
-Ohh sii…-
La tua mano torna a sfiorarmi a pizzicare e stringere i capezzoli. Poi il freddo, ghiaccio sulla mia pelle, ghiaccio sui capezzoli.
-Mmmm… mi fai impazzire-
Ghiaccio scende giù sul ventre, sul monte di Venere lo bagna.
-Oh no ti prego…-
Ghiaccio sul clitoride gonfio, fa vibrare il mio corpo, ghiaccio mi penetra e si scioglie colando tra le cosce…
Non hai pietà, non vuoi sentire ragioni o suppliche. Vuoi solo stravolgere i miei sensi.
Cera… cera sui seni, calda bruciante sensazione, cera sui capezzoli…
-Oh Davide ti prego…-
Cera sul ventre, scivola giù sino all’ombelico sporcando la mia zona sensibile… mani le tue mani, pizzicano i capezzoli , le tue labbra baciano, i tuoi denti mordono. Scivoli giù con le labbra sul perizoma. Lecchi e succhi il tessuto, lo trattieni tra le labbra e il mio gusto ti esplode nella bocca esaltando i sensi. Sposti il tessuto e affoghi nella mia essenza di donna, non hai pietà di me, sei affamato, sei insaziabile, sei uomo… irruento e determinato, mi porti sul orlo del precipizio e mi lasci cadere nel baratro. Nel piacere assoluto. Bevi la mia voglia di te, assapori il mio gusto.
Mi penetri a fondo e rincorri un piacere animale, selvaggio, bisognoso. Stretto nella mia accogliente morsa. Mi fai tremare, inarcare, tendere, donando il mio piacere a te ancora e ancora. Infine il tuo cazzo, sporco di me, nella bocca, mi fai leccare e succhiare fino a bagnarmi con caldi e sapidi fiotti la faccia. La mia bocca accoglie dei schizzi mentre il resto si riversa copioso sul mio viso… lasciandomi ansante sul letto sfatto…
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