Le confidenze di Sara. Verità e scelte (7)
di
Sara90
genere
tradimenti
Giacomo, Giorgio, Sonia… quale groviglio di sentimenti ho creato?
Li guardo dormire e spengo la sigaretta, quanto è bello mentre dorme non glielo ho mai detto! i suoi lineamenti rilassati quel volto dai tratti angelici, gli occhi chiusi il respiro regolare.
-Buongiorno…- Sonia si è svegliata e si stiracchia sorniona come una gatta.
-Buongiorno a te!- gli accenno un sorriso.
-Cosa ne dici di una bella colazione?- mi chiede e la sua espressione non è delle più rassicuranti neanche mi lascia dir qualcosa e sale sopra di me, iniziando a baciarmi, l’amplesso saffico fatto di carezze, baci languidi e sfioramenti termina quando Giacomo ci dona la sua attenzione, ci prende entrambe prima una poi l'altra e viceversa. Godiamo di questa colazione che ha un sapore dolce amaro, amaro per il dopo quando finalmente Sonia ci lascia soli e io riesco a confidarmi.
-Devo dirti una cosa…- ho iniziato e lui, come se mi stesse attendendo da giorni, ha ascoltato il mio discorso senza smuovere le emozioni impassibile mentre io parlo di Giorgio.
-Lo sapevo avessi bisogno di tanti cazzi, uno non ti basta…- la sua risposta che di per sé potrebbe apparire complice,non lo è, non so descrivere a parole la sua espressione e il suo tono dispregiativo.
Ribrezzo.
Cade il mondo, il mio mondo quello che ho costruito; tutte le mie certezze e i miei castelli di sabbia si sgretolano per un solo sguardo. Sarà stata la gelosia a farlo parlare? voglio credere che sia così.
Ho abbandonato casa di Giacomo e sono tornata al mio appartamento, una doccia è quel che ci vuole, non sono dell’umore adatto.
Uscita dal bagno il bip del cellulare mi sorprende.
Giorgio: “ Mi manchi Sara, oggi al lavoro metti quel vestito blu che ti ho regalato, indossa solo un perizoma quello sottile con le perle, sandali e niente altro…”
Cosa rispondere: no grazie ho già avuto un menage a troi con il mio fidanzato e la sua amica?
Sarò chiara anche con lui.
Il vestito blu è di seta, troppo corto per il lavoro, i capezzoli sfregano sul tessuto e sembrano volerlo bucare per quanto sono duri. Il perizoma è inesistente sembra di andar in giro nuda. Fortuna metto uno spolverino su lo chiudo in vita ed è coprente agli occhi dei colleghi. Non incrocio Giacomo. Saluti di routine e sono nel ufficio con il capo.
Giorgio mi guarda famelico, con il suo sguardo mi sta già spogliando, non solo del soprabito. Mi siedo accavallando le gambe, noto un certo compiacere sul suo volto, sorrido. Chiude la porta a chiave e dice di andar da lui, obbedisco non resistendo un attimo di più, lo bacio. Restiamo per lunghi minuti con le labbra incollate le une sulle altre, gli occhi socchiusi e le nostre lingue a congiungersi nella passione che alimenta il nostro essere. Mi solleva e mi appoggia sulla scrivania, ansimo bramando le sue mani e il suo corpo su di me ma è altro che fa. Si siede sulla poltrona e si trascina davanti me, lo guardo e per la seconda volta in pochi attimi mi sorprende. Dal cassetto estrae un ovetto vibrante, lo so perché ne ho visti di diversi tipi e con Giacomo volevamo sempre comprarne uno senza mai farlo davvero! Me lo fa leccare e succhiare mentre lui mi massaggia da sopra il perizoma sottile, il mio sesso si contrae e sento quel calore e pizzicore che fa tirare e indurire il clitoride. Mordo il labbro, ho i suoi occhi addosso e la sua mano a spostarmi l'intimo mi sfila di mano l'ovetto e lo struscia sulle grandi labbra che si schiudono umide, l'immerge dentro, la sensazione di pienezza mi fa sospirare.
-Ecco… adesso puoi andare a lavorare!- mi sistema il perizoma coprendo l’oggetto del desiderio e mi dice di scendere e prendere delle cartelle che vanno argomentate. Rimango basita ma ovviamente faccio come dice. Con la cartellina in mano mi siedo alla scrivania e mi metto subito a lavoro. Il fastidio iniziale si fa sentire ma poi mi abituo al oggetto ingombrante dentro me, con Giorgio scambiamo qualche occhiata, lo vedo sornione e non capisco fin quando la vibrazione mi fa scuotere, dura poco ma quel poco è necessario per farmi provare piacere e bagnare. Guardo il mio capo e sorride ma nessuna parola tra noi.
Questo gioco continua, lui fa vibrare a distanza l'ovetto dentro di me e io godo, mi contorco sulla sedia e gemo a bassa voce, strofino le cosce una contro l'altra, mi mordo il labbro. L’intensità e la durata la decide lui, e io sono nelle sue mani, il mio piacere lo è! Sto colando le mie cosce si bagnano completamente. Ho una voglia fottuta di godere come non mai! Voglio essere scopata da lui!
"Perché non mi scopi invece di giocare?” i miei occhi parlano.
Resistere a quelle continue vibrazioni è impossibile, quindi abbandono il lavoro e apro le cosce davanti il mio capo, il perizoma, come ali di farfalla, al mio movimento si spostano le une dalle altre mostrando il sesso nudo.
Questa volta non mi da tregua, la vibrazione rimane accesa a lungo donando brividi su tutto il corpo.
Persa nel piacere ansimo.
In un momento ancestrale arriva l'orgasmo, voluto o non voluto esso arriva e non ti da modo di pensarci su. La furia di queste sensazioni di abbandono, di calore e di brividi lungo tutto il corpo cessano solo quando non ho più niente da donare. Per tutto il tempo ho perso la condizione del tempo e francamente, neanche mi sono accorta di aver spruzzato tutti i mie umori a terra provocando un laghetto sotto la mia scrivania. Da quello specchio di umori distolgo lo sguardo e vado a soffermarmi sul viso di Giorgio, compiaciuto e lascivo. Mi sorride e mi dice di avvicinarmi. Vado da lui e, per prima cosa ci baciamo, adoro baciarlo è così trascinante, passionale.
-Questo lo terrai per tutto il giorno, ti piace?-
-Si...- unica affermazione.
La pausa pranzo arriva, come lui ha detto ho ancora l'ovetto vibrante dentro me, di tanto Giorgio lo accende per non farmelo dimenticare. Ho comperato un insalata e decido di mangiar da sola senza gli altri, aspettando che il capo ritorni per poter dir la verità anche a lui, mi preparo mentalmente un discorso ma, quando è il momento di confessare, dalle mie labbra esce altro tuttavia con tanti giri di parole riesco ad aprirmi a lui.
Sembra deluso, pensava di avermi tutta per se?
Probabilmente invaghito?
-Per due sere solo solo, rimani da me Sara? Ho voglia di stare con te, mi manchi…-
-Anche tu mi manchi!- sono sincera, ci sorridiamo e baciamo.
Nel resto della giornata lavoro come sempre, ho ancora il mio nuovo giocattolo ma Giorgio ha la beltà d'animo di non azionarlo.
A sera mi reco a casa sua, indosso lo stesso vestito di oggi, lo spolverino aperto e i sandali con il tacco alto. L'intimo c’è, solo un sottile perizoma lilla.
Nel tragitto penso se qualche vicino sa della nostra relazione. Mi eccita sapere se qualcuno mi spia e immagina ciò che potremmo fare in casa.
La porta è socchiusa entro e l’ingresso è tappezzato da candele profumate, e petali di rose rosse che mi fanno da tragitto fino alla sala principale.
Ho il timore di calpestare quest’opera d'arte.
Bed of roses di Bon Jovi in sottofondo, l'odore buono mi fa capire che stesse cucinando.
-Non sapevo fossi così bravo!- entro trovandolo ai fornelli. Sorride.
Invitandomi a ballare sulle note della canzone. -Per te! – mi dice. Il soggiorno è stato allestito alla perfezione. Sono commossa , non merito tutto questo, non merito Giorgio.
Ceniamo a lume di candela, parliamo di me, del mio rapporto con Giacomo e di cosa mi aspetto, di lui del suo matrimonio fallito, e dei figli ormai grandi.
Lo sento preso, sarà un'impressione ma Giorgio, con i suoi discorsi, par mi stia mettendo davanti una scelta, continuare una vita con Giacomo vivere il nostro rapporto burrascoso o pensare di lasciarlo e iniziare una relazione con lui? seppur clandestina ma tranquilla e appagante sotto diversi aspetti.
Facciamo sesso in soggiorno, io sul tavolo distesa tra calici di vino e lui tra le mie gambe a prendermi con veemenza e possesso, con passione. Mi abbandono alle sue braccia che sorreggono la mia schiena alla base, mentre piegato su di me morde e lecca i seni...
... Il messaggio di Giacomo lo vedo la mattina dopi.
Giorgio mi tratta da principessa e prepara la colazione e io furtiva leggo lui.
“Piccola domani dobbiamo vederci, ho un'altra sorpresa per te!”
Di cosa si tratta questa volta? Voglio credere sia una bella sorpresa, l’entusiasmo mi fa aver la sensazione delle farfalle nello stomaco.
Li guardo dormire e spengo la sigaretta, quanto è bello mentre dorme non glielo ho mai detto! i suoi lineamenti rilassati quel volto dai tratti angelici, gli occhi chiusi il respiro regolare.
-Buongiorno…- Sonia si è svegliata e si stiracchia sorniona come una gatta.
-Buongiorno a te!- gli accenno un sorriso.
-Cosa ne dici di una bella colazione?- mi chiede e la sua espressione non è delle più rassicuranti neanche mi lascia dir qualcosa e sale sopra di me, iniziando a baciarmi, l’amplesso saffico fatto di carezze, baci languidi e sfioramenti termina quando Giacomo ci dona la sua attenzione, ci prende entrambe prima una poi l'altra e viceversa. Godiamo di questa colazione che ha un sapore dolce amaro, amaro per il dopo quando finalmente Sonia ci lascia soli e io riesco a confidarmi.
-Devo dirti una cosa…- ho iniziato e lui, come se mi stesse attendendo da giorni, ha ascoltato il mio discorso senza smuovere le emozioni impassibile mentre io parlo di Giorgio.
-Lo sapevo avessi bisogno di tanti cazzi, uno non ti basta…- la sua risposta che di per sé potrebbe apparire complice,non lo è, non so descrivere a parole la sua espressione e il suo tono dispregiativo.
Ribrezzo.
Cade il mondo, il mio mondo quello che ho costruito; tutte le mie certezze e i miei castelli di sabbia si sgretolano per un solo sguardo. Sarà stata la gelosia a farlo parlare? voglio credere che sia così.
Ho abbandonato casa di Giacomo e sono tornata al mio appartamento, una doccia è quel che ci vuole, non sono dell’umore adatto.
Uscita dal bagno il bip del cellulare mi sorprende.
Giorgio: “ Mi manchi Sara, oggi al lavoro metti quel vestito blu che ti ho regalato, indossa solo un perizoma quello sottile con le perle, sandali e niente altro…”
Cosa rispondere: no grazie ho già avuto un menage a troi con il mio fidanzato e la sua amica?
Sarò chiara anche con lui.
Il vestito blu è di seta, troppo corto per il lavoro, i capezzoli sfregano sul tessuto e sembrano volerlo bucare per quanto sono duri. Il perizoma è inesistente sembra di andar in giro nuda. Fortuna metto uno spolverino su lo chiudo in vita ed è coprente agli occhi dei colleghi. Non incrocio Giacomo. Saluti di routine e sono nel ufficio con il capo.
Giorgio mi guarda famelico, con il suo sguardo mi sta già spogliando, non solo del soprabito. Mi siedo accavallando le gambe, noto un certo compiacere sul suo volto, sorrido. Chiude la porta a chiave e dice di andar da lui, obbedisco non resistendo un attimo di più, lo bacio. Restiamo per lunghi minuti con le labbra incollate le une sulle altre, gli occhi socchiusi e le nostre lingue a congiungersi nella passione che alimenta il nostro essere. Mi solleva e mi appoggia sulla scrivania, ansimo bramando le sue mani e il suo corpo su di me ma è altro che fa. Si siede sulla poltrona e si trascina davanti me, lo guardo e per la seconda volta in pochi attimi mi sorprende. Dal cassetto estrae un ovetto vibrante, lo so perché ne ho visti di diversi tipi e con Giacomo volevamo sempre comprarne uno senza mai farlo davvero! Me lo fa leccare e succhiare mentre lui mi massaggia da sopra il perizoma sottile, il mio sesso si contrae e sento quel calore e pizzicore che fa tirare e indurire il clitoride. Mordo il labbro, ho i suoi occhi addosso e la sua mano a spostarmi l'intimo mi sfila di mano l'ovetto e lo struscia sulle grandi labbra che si schiudono umide, l'immerge dentro, la sensazione di pienezza mi fa sospirare.
-Ecco… adesso puoi andare a lavorare!- mi sistema il perizoma coprendo l’oggetto del desiderio e mi dice di scendere e prendere delle cartelle che vanno argomentate. Rimango basita ma ovviamente faccio come dice. Con la cartellina in mano mi siedo alla scrivania e mi metto subito a lavoro. Il fastidio iniziale si fa sentire ma poi mi abituo al oggetto ingombrante dentro me, con Giorgio scambiamo qualche occhiata, lo vedo sornione e non capisco fin quando la vibrazione mi fa scuotere, dura poco ma quel poco è necessario per farmi provare piacere e bagnare. Guardo il mio capo e sorride ma nessuna parola tra noi.
Questo gioco continua, lui fa vibrare a distanza l'ovetto dentro di me e io godo, mi contorco sulla sedia e gemo a bassa voce, strofino le cosce una contro l'altra, mi mordo il labbro. L’intensità e la durata la decide lui, e io sono nelle sue mani, il mio piacere lo è! Sto colando le mie cosce si bagnano completamente. Ho una voglia fottuta di godere come non mai! Voglio essere scopata da lui!
"Perché non mi scopi invece di giocare?” i miei occhi parlano.
Resistere a quelle continue vibrazioni è impossibile, quindi abbandono il lavoro e apro le cosce davanti il mio capo, il perizoma, come ali di farfalla, al mio movimento si spostano le une dalle altre mostrando il sesso nudo.
Questa volta non mi da tregua, la vibrazione rimane accesa a lungo donando brividi su tutto il corpo.
Persa nel piacere ansimo.
In un momento ancestrale arriva l'orgasmo, voluto o non voluto esso arriva e non ti da modo di pensarci su. La furia di queste sensazioni di abbandono, di calore e di brividi lungo tutto il corpo cessano solo quando non ho più niente da donare. Per tutto il tempo ho perso la condizione del tempo e francamente, neanche mi sono accorta di aver spruzzato tutti i mie umori a terra provocando un laghetto sotto la mia scrivania. Da quello specchio di umori distolgo lo sguardo e vado a soffermarmi sul viso di Giorgio, compiaciuto e lascivo. Mi sorride e mi dice di avvicinarmi. Vado da lui e, per prima cosa ci baciamo, adoro baciarlo è così trascinante, passionale.
-Questo lo terrai per tutto il giorno, ti piace?-
-Si...- unica affermazione.
La pausa pranzo arriva, come lui ha detto ho ancora l'ovetto vibrante dentro me, di tanto Giorgio lo accende per non farmelo dimenticare. Ho comperato un insalata e decido di mangiar da sola senza gli altri, aspettando che il capo ritorni per poter dir la verità anche a lui, mi preparo mentalmente un discorso ma, quando è il momento di confessare, dalle mie labbra esce altro tuttavia con tanti giri di parole riesco ad aprirmi a lui.
Sembra deluso, pensava di avermi tutta per se?
Probabilmente invaghito?
-Per due sere solo solo, rimani da me Sara? Ho voglia di stare con te, mi manchi…-
-Anche tu mi manchi!- sono sincera, ci sorridiamo e baciamo.
Nel resto della giornata lavoro come sempre, ho ancora il mio nuovo giocattolo ma Giorgio ha la beltà d'animo di non azionarlo.
A sera mi reco a casa sua, indosso lo stesso vestito di oggi, lo spolverino aperto e i sandali con il tacco alto. L'intimo c’è, solo un sottile perizoma lilla.
Nel tragitto penso se qualche vicino sa della nostra relazione. Mi eccita sapere se qualcuno mi spia e immagina ciò che potremmo fare in casa.
La porta è socchiusa entro e l’ingresso è tappezzato da candele profumate, e petali di rose rosse che mi fanno da tragitto fino alla sala principale.
Ho il timore di calpestare quest’opera d'arte.
Bed of roses di Bon Jovi in sottofondo, l'odore buono mi fa capire che stesse cucinando.
-Non sapevo fossi così bravo!- entro trovandolo ai fornelli. Sorride.
Invitandomi a ballare sulle note della canzone. -Per te! – mi dice. Il soggiorno è stato allestito alla perfezione. Sono commossa , non merito tutto questo, non merito Giorgio.
Ceniamo a lume di candela, parliamo di me, del mio rapporto con Giacomo e di cosa mi aspetto, di lui del suo matrimonio fallito, e dei figli ormai grandi.
Lo sento preso, sarà un'impressione ma Giorgio, con i suoi discorsi, par mi stia mettendo davanti una scelta, continuare una vita con Giacomo vivere il nostro rapporto burrascoso o pensare di lasciarlo e iniziare una relazione con lui? seppur clandestina ma tranquilla e appagante sotto diversi aspetti.
Facciamo sesso in soggiorno, io sul tavolo distesa tra calici di vino e lui tra le mie gambe a prendermi con veemenza e possesso, con passione. Mi abbandono alle sue braccia che sorreggono la mia schiena alla base, mentre piegato su di me morde e lecca i seni...
... Il messaggio di Giacomo lo vedo la mattina dopi.
Giorgio mi tratta da principessa e prepara la colazione e io furtiva leggo lui.
“Piccola domani dobbiamo vederci, ho un'altra sorpresa per te!”
Di cosa si tratta questa volta? Voglio credere sia una bella sorpresa, l’entusiasmo mi fa aver la sensazione delle farfalle nello stomaco.
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