Un pompino della mia mamma 5 -👨‍🎓💘🤰Gravida!

di
genere
incesti

-Sccccc.. non fare rumore che svegli tuo padre..-

Mi mormorava la mamma, accucciata sul mio grembo roteando il bacino con la mia verga dentro mentre mio padre dormiva sulla poltrona accanto al nostro divano e la TV trasmetteva un noiosissimo programma.

-Stai fermo cucciolo e non fare rumore.-

Mi aveva bisbigliato la mamma mentre eravamo al cinema e lei era seduta in mezzo tra me
e mio padre.

Aveva allargato le cosce e vi aveva appoggiato la mia mano e poi, mi aveva slacciato il jeans e liberando il mio cazzo, aveva cominciato a masturbarmi.

Lei era venuta in modo silenzioso quasi subito (Me ne ero accorto dal caldo fluido di umori che aveva bagnato la mia mano) mentre io, controllando a fatica il mio respiro via via più pesante, cercavo di trattenermi per evitare di sporcare.

Quando le contrazioni del mio cazzo avevano segnalato alle dita di mia madre che non riuscivo più a trattenermi, si era chinata su di me e lo aveva preso in bocca in tempo per evitare che i miei spruzzi imbrattassero i miei pantaloni, le mutande ed il sedile di velluto.-

Dalla sua parrucchiera era stato tutto più semplice giacché, amiche d'infanzia, si confidavano ogni cosa e dunque, sapeva già del nostro rapporto incestuoso che approvava avendo avuto lei stessa sin dall'adolescenza, rapporti incestuosi con suo padre.

Eravamo arrivati nel suo negozio posto al primo piano di uno stabile, un'ora prima dell'appuntamento previsto e chiusi in un ambiente appartato, avevamo potuto fare l'amore senza essere disturbati e senza la necessità di soffocare i nostri ansimi di piacere.

Non avevamo avuto la stessa tranquillità quando in un boutique di intimo all'interno di un centro commerciale, eravamo stati sorpresi in un camerino di prova da un commesso mentre da dietro montavo la mia mamma.

Fortunatamente il commesso era gay ed alla vista della mia verga, si era inginocchiato sotto di noi e ci aveva leccati sino al momento in cui mi ero sfilato e gli avevo sborrato in bocca mentre lui si masturbava il suo cazzetto molle.

Era davvero insaziabile la mia mamma che non perdeva occasione per soddisfare le sue esigenze sessuali appagando anche le mie perversioni che oramai crescevano insieme ai suoi insegnamenti.

Dopo quel primo giorno in cui mi aveva fatto un pompino al mattino, una sega nel pomeriggio seguito poi da tutta la notte di amore, passione e sesso sfrenato, mia madre aveva perso ogni inibizione e tabù nei miei confronti, nei confronti della morala sino a quel momento praticata e del marito (Mio padre) che ne condivideva oramai, ogni scelta.

Oramai,non indossava più le mutandine rimanendo sempre nuda sotto le ampie e comode gonne che metteva oramai abitualmente.

Anche i pantaloni li portava oramai solo nei pochi giorni in cui il ciclo le impediva di avere rapporti.

In casa aveva anche smesso il reggiseno esercitando così nei miei confronti un richiamo che mi manteneva sempre pronto a soddisfare le sue voglie improvvise anche in presenza di mio padre o altri ospiti in casa.

Era sempre pronta per me.. mia madre!

E d'altra parte, anch'io ero sempre pronto ed in tiro per lei.

Tutte le notti oramai, dopo che mio padre si era addormentato, si traferiva nel mio letto dove facevamo sesso come innamorati, come amanti o come marito e moglie con molte variabili quando lei era particolarmente eccitata.

Una notte aveva tardato a venire da me ementre eravamo impegnati nei preliminar,mi aveva spiegato mordendomi il lobo di un orecchio: "Scusami se ho tardato cucciolo ma ho dovuto prepararmi per il regalo che volio farti stanotte." "Regalo? Che regalo?" Le avevo chisto. "Vedi cucciolo, quando ti ho dato la mia passerina, non era più vergine.. e come poteva esserlo se anche tu vi eri passato venendo al mondo?! Ho ancora però una cosa vergine per te ed è per questo che ho fatto un lungo clistere ed essere pronta per essere sverginata da te e dal tuo amichetto."

Dio mio che mamma, e che sorpresa! Senza neanche avvisarmi prima, quella notte mi aveva dato per la prima volta il culo.

Che meraviglia e che notte!

In casa oramai anch'io non indossavo più mutandine e pantaloni ma solo una tuta ampia ma leggera che le permettesse in ogni momento di capire il mio stato di eccitazione.

In quei momenti davvero come usa dire : "Non ce n'era per nessuno." Dovevo essere suo ed erano pompini in corridoio, sveltine in bagno o nella mia cameretta e inculate bestiali quando vogliosa si preparava come quella prima volta.

In presenza di altri, quando le venivo nella fica o nel culo erano gli unici momenti in cui, per evitare di colare sperma tra le cosce e per terra, indossava le mutandine, se al contrario, vi era solo mio padre in casa, lasciava che filamenti lucidi di sperma le colassero tra le cosce sino ai piedi senza che lui paresse accorgersene.

Erano seghe o masturbazioni col piede a tavola sino a farmi sborrare anche in presenza dei parenti o altri ospiti.

La sua libidine (pari alla mia ) aumentava via via che sperimentava nuove trasgressioni.

Spesso dopo pranzo o dopo cena, mentre mio padre si ritirava nel suo studio a lavorare o davanti alla televisione in soggiorno, si stendeva supina sul tavolo della cucina e allargava le gambe per farsi scopare sino ad avere almeno due orgasmi prima di lasciarmi sborrare dentro uno dei suoi accoglienti buchi.

A volte, nelle medesime circostanze, faceva inginocchiare me sul tavolo e da dietro mi leccava (Come aveva già fatto il primo giorno) i testicoli e il buco del culo masturbandomi contemporaneamente con la mano sino a farmi schizzare sul tavolo sul quale avevamo mangiato per poi abbassarsi e come una cagnolina,leccare le tracce dei miei schizzi.

Alcuni momenti di massima trasgressione avvenivano al mattino durante la colazione e spesso a sorpresa senza che io ne fossi preventivamente informato.

Succedeva così che dopo il rituale pompino del buon giorno, anziché ingoiare il mio seme, lo lasciasse colare dalla sua bocca o spruzzare direttamente nel suo caffelatte o sui biscotti che poi avrebbe mangiato.

Talvolta invitava anche me a partecipare a quell'insolito "Banchetto".

Oramai, non mi rifiutavo più di gustare bevande o cibi conditi col mio stesso sperma giacché nei nostri giochi, capitava che mia madre mi baciasse con in bocca la mia sborra o che si facesse leccare la fica ancora gocciolante del mio piacere.

-Cucciolo.. sei diventato un vero porcellino e fai godere davvero tanto la tua mamma!-

-Anche tu mamma non sei da meno essendo la mia maestra e nume tutelare.

Sei la mia mamma.. la mia amante.. la mia troia e la mia porcella!-

-Gigi, mi puoi accompagnare in toilette per favore.-

Mi aveva chiesto dopo circa un mese dall'inizio dei nostri giochi, una sera che eravamo fuori a cena insieme a mio padre.

Giunti in bagno, si era chiusa nel cesso con me e mentre lei si abbassava appoggiandosi con le mani sul water, io, col cazzo già duro per via del suo piedino mentre eravamo a tavola, le avevo sollevato la gonna e l'avevo infilzata con un colpo secco.

Poi, "comme d'abitude" (direbbero i francesi) l'avevo chiavata sino a farle avere un orgasmo e mentre anch'io stavo per venire, se lo era sfilato ed inginocchiandosi davanti a me, si era fatta sborrare in bocca.

Tornati in sala. prima di sedersi aveva baciato sulle labbra mio padre facendogli sentire il mio sapore.

Leccandosi, mio padre, aveva guardato la moglie negli occhi accennando un sorriso di approvazione.

Era la prima volta quella che ricevevo da mio padre un segnale che mi diceva che lui sapesse ed era d'accordo.

La tresca con mia madre andava avanti con trasgressioni e soddisfazioni sempre crescenti da quasi un anno oramai quando una sera a cena mia madre, rivolgendosi a mio padre aveva detto: Antonio, ho una bella notizia.. sono incinta!

segue


scritto il
2023-04-16
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