Viola

di
genere
saffico

Da subito ho colto il tuo sguardo di cielo in quella sala affollata…una sala piena di risa, di parole a voce alta per sovrastare il rumore vociante dettato dai brindisi per festeggiare non so più quale evento… un compleanno, una ricorrenza, una mostra…
E poi, ogni volta che giravo il viso, ogni volta che alzavo lo sguardo annoiato incontravo i tuoi occhi che mi interrogavano “Ti annoi anche tu” Ma chi sei? Non ti ho mai incontrata…”…
Alle tue mute parole rispondevo ogni volta con la stessa muta curiosità…
Con in mano un calice eterno, sempre lo stesso… riempito con uno spumante scadente ormai tiepido e quasi imbevibile.. alla fine ci siamo incontrate nello stesso angolo della sala…in disparte dalla folla che cercava di nascondere con il riso la noia opprimente…
Ci siamo finalmente guardate senza nascondere gli occhi… ci siamo date la mano per presentarci senza che ci fosse ancora il bisogno di farlo, solo i nomi ci erano ignoti… sapevamo di conoscerci da sempre senza mai averlo saputo…
E’ stato difficile lasciarti andare a festa finita, senza avere il coraggio quella prima volta di chiederti di rivederci in un posto tranquillo per bere un caffè, un cappuccino, un aperitivo…una scusa qualsiasi…
Ma il caso ha voluto, in questa Milano che trova sempre occasioni di incontro, di feste inutili e noiose, di ritrovarci in un’altra occasione… Questa volta i tuoi lampi di azzurro subito mi hanno chiamato, ci siamo appartate di nuovo, di nuovo con un’inutile coppa di vino scadente… I tuoi occhi nei miei, intimiditi da te…
“Viola” mi hai detto il tuo nome con quella voce un po’ roca che ho amato da subito…
All’inizio abbiamo parlato di tutto… di mariti, di figli, di studi, di occasioni mancate…senza dirci quello che sapevamo entrambe… trovare una scusa per incontrarci di nuovo senza tutta quella gente…
Poi tu hai rotto gli indugi e mi hai chiesto se mi sarebbe piaciuto vederci per prendere un caffè in quel nuovo bar del centro di cui tutti parlavano… Ti ho detto di si prima ancora che finissi la frase, suscitando il tuo sorriso già complice…
Quel giorno ci siamo lasciate troppo presto, mi sono perduta nei tuoi occhi spalancati sui miei, mi hai sfiorato la mano con le tue lunghe dita nervose… ti ho stretto due dita in un messaggio che ti raccontava la mia voglia di te…
Ho incontrato i tuoi occhi sulle mie labbra che avrebbero già voluto volare sulle tue, non ancora sicure che fosse anche il tuo desiderio…
“Non vedo l’ora di rivederti!!” mi hai sussurrato dicendo quello che volevo sentire e che mi ha fatto tremare..
A quel caffè nel bar del centro ne sono seguiti pochi altri perché entrambe sapevamo che altro era il nostro volere… Baci rubati nella penombra del portone di un condominio con la paura di essere viste… Baci più consapevoli nella tua piccola auto parcheggiata in un parco ombroso e discreto in disparte da runner sudati, da bimbi che ricorrevano la loro palla..
E poi mani che accarezzavano pelli di seta sotto morbidi e sottili tessuti…. Dita che cercavano rifugi segreti e nascosti in attesa di brividi sconosciuti… Dolci ed eccitanti sapori di donne così diversi dagli aspri odori di maschi arrapati…
Nuda, ora sono qui.. nuda e distesa su questo candido letto in una casa che ho imparato a conoscere.. ti guardo mentre stesa al mio fianco, appoggiata su un gomito, lasci scivolare le tue mani sui miei seni che vogliono te, la tua bocca… Poi ti chini a prendere tra le labbra i miei capezzoli eccitati e destati dal tuo desiderio, li mordi con lussuria e violenza strappandomi un grido non soffocato…
Non ti fermi, non lo fai più come facevi all’inizio, nei nostri primi incontri… Sai che le mie grida per dirti di fermarti sono una richiesta bugiarda. Io voglio essere tua senza limiti… so che questo dolore trascolora presto in piacere…
Scendi con la bocca a divorare il mio corpo caldo e tremante che ormai ti appartiene, lasci una scia di saliva bollente sul ventre… mordi il monte di Venere che in un gioco imparato ti offro nudo e già pronto a essere preso…
Prendo la tua testa tra le mani e la accompagno verso la fessura già colma di rugiada profumata.. la lingua si fa strada tra le labbra alla ricerca del mio piacere, del clitoride eretto che lecchi lasciva come sai che mi piace…
Non riesco a sopravvivere a tanta lussuria e vengo tra le tue labbra, l’orgasmo si apre nella tua bocca che assapora il tiepido umore che copioso scorre nella gola assetata di me…
Lasci passare qualche interminabile istante, lasci che il ventre si calmi, lasci che i brividi che mi squassano la mente si plachino prima di scivolare con le cosce sudate e dischiuse sul mio corpo disteso in attesa di te…
Guardo i tuoi occhi di cielo mentre doni alla mia bocca il sesso umido e aperto che ha il tuo sapore.. con studiata lentezza comincio a leccarlo, a penetrarlo alla ricerca dei posti che ormai conosco.. Chiudi gli occhi e mi togli la luce quando afferro con forza i tuoi glutei allenati…
Poi riprendi a guardarmi e trattieni il respiro quando senti un dito farsi strada nel tuo fiore segreto…tu sei mia, Viola…
“Ancora…ancora” mi gridi nel silenzio della casa… Obbedisco al lussurioso volere… gioco nella tua figa dischiusa con la lingua nervosa… Il dito penetra il tuo piccolo fiore, fino in fondo… prima di forzarlo con un secondo dito, un terzo…
Soggiogata da tanto piacere assecondi il mio gesto con il ritmico movimento del bacino… Ho la bocca piena di te, ho nel naso il tuo odore di femmina piena di voglia… Le dita hanno facile accesso nel tuo ventre dischiuso…
Le tue mani torturano e stringono i tuoi dolci e chiari capezzoli… Non voglio che soffrano, solo io posso farti gemere quando li mordo come mi hai insegnato a fare…
Ecco.. stai donando alla mia bocca il tuo piacere… sento il tuo ventre contrarsi in onde continue e ininterrotte… spio il tuo respiro arrestarsi per poi riprendere lento con un sospiro iniziale…
Poi scendi a baciarmi il viso bagnato di te… mi pulisci con la tua lingua… poi diventi padrona della mia bocca mescolando il mio sapore e il tuo…
Chiudo gli occhi e la luce mi inonda la mente….
Si fa sera fuori di qui…
scritto il
2023-04-28
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