Sega a domicilio

di
genere
gay

Cosa volesse Carmine da me non riuscivo a capirlo, ci conoscevamo da anni ma non ci siamo mai frequentati se non per qualche giro in bici di gruppo, aveva avuto un grave incidente in seguito al quale gli ingessarono entrambi gli avambracci e aveva pure una fasciatura rigida sul busto, mi mandò a dire tramite un suo parente se potessi andare a trovarlo. Mi recai a casa sua non senza imbarazzo, era praticamente immobilizzato a letto, notai che aveva una collezione non indifferente di vinili e un impianto stereo vintage, mi fece scegliere qualche disco e misi un pò di musica, parlammo un pò dei nostri gusti musicali ma poi improvvisamente mi chiese come ero messo a donne, male risposi non mi cagano proprio, notai una smorfia di approvazione nel suo volto. Incominciò a raccontarmi di quando un'annetto prima viveva in un appartamento il cui recinto confinava col terreno enorme che c'era dietro casa mia, dalla finestra di camera sua vedeva tutto ciò che succedeva in quel terreno, disse che c'era un loggiato in cui incominciò a vedere dei movimenti sospetti tra me e mio cugino, perciò si fece più guardingo e grazie anche a dei cannocchiali ci spiava attentamente, un giorno ci vide mentre da dietro presi mio cugino strofinando il mio cazzo sul suo culo e tenendo il suo cazzo in mano, poi ci spostammo dietro una gabbia dove dalla sua posizione vedeva solo le teste ma si capiva benissimo che lo stessi scopando, da quel giorno controllava tutti i nostri movimenti, qualche giorno non ci vide, ma poi un pomeriggio ci vide nuovamente, completamente nudi, mio cugino a 90 con le mani su una trave ed io da dietro lo inculavo, ogni tanto prendevi in mano il suo cazzo e lo segavi disse con un sorrisino, quella è stata l'ultima volta che vi ho visto, ma siete stati la mia fantasia erotica di tutta l'estate ogni sega pensavo a voi due, io ascoltavo in silenzio senza capire dove volesse andare a parare, continuando disse che nelle condizioni in cui era pensava sempre al sesso ma non poteva farsi nemmeno una sega disse, e con una certa sfrontatezza aggiunse se potessi fargliela io, non è un ricatto puntualizzò se ti va bene altrimenti ciccia. Mi aveva convocato per farsi masturbare da me, che onore. Ovviamente di seghe a mio cugino ne avevo fatte, soprattutto il primo periodo in cui solamente io mi facevo il suo culetto, poi quando anche io iniziai a prenderlo nel culo le seghe cessarono. Sei eccittato ora mi chiese, certo che si dissi saranno questi discorsi, volle vedere il mio cazzo in erezione e poi mi chiese di masturbarmi davanti a lui, la mia mano partì lentamente sotto il suo sguardo attento poi aumentai il ritmo sempre più veloce sino a venire, poi mi avvicinai a lui e prendendo il suo cazzo in mano lo feci andare in paradiso, ogni tanto lanciava un urlo di piacere, era in estasi mentre la mia mano andava su e giù, quando venne riempì la mia mano del suo sperma caldo, quando andai via sapevo già che sarei tornato anche l'indomani.
scritto il
2023-05-16
5 . 2 K
visite
2
voti
valutazione
2.5
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Detective del cazzo

racconto sucessivo

Come una sorella
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.