Mia sorella fa pompini 5 - Mia madre...anche!

di
genere
incesti

Con movimenti misurati e flemmatici nostra madre, con un'aria sorniona che non le avevo mai visto in volto, si era seduta sulla poltrona davanti a noi e, accavallando le gambe, si era goduta lo spettacolo di mia sorella che col mio cazzo ancora stretto tra le labbra, mi guardava fissa negli occhi mentre si masturbava con la mano infilata tra le cosce prive delle mutandine che aveva regalato allo zio.

-Siete belli, proprio belli come vi ho immaginati sin dal momento in cui vi ho messi al mondo.

Mai e poi mai vi avrei voluti come nella famiglia bigotta nella quale sono cresciuta io.

Mia madre e mio padre ipocritamente devoti, mi avevano educata col mito della verginità da custodire gelosamente per lo sposo che Dio mi avrebbe fatto incontrare.

Nella loro mente la verginità era totale al punto da coinvolgere anche il pensiero da confessare al prete al primo sgarro "Peccato, appunto!"

Ero rimasta prigioniera di quella visione del modo sino al giorno in cui un mio zio (quello peggio considerato dalla famiglia per i suoi comportamenti scandalosi e poco ligi ai dettami cattolici).

Mio zio infatti, grazie ad un fascino innato ed un amore per la libertà ed ogni tipo di contrasto con le convenzioni, viveva una sua vita brillante fatta di continue provocazioni che scandalizzavano non poco sua sorella (mia madre).

Ovviamente il tutto era supportato dal successo che riscuoteva nel suo lavoro che gli permetteva anche un brillante tenore di vita.

A me era proibito in modo categorico la sua frequentazione.

Senonché un giorno a causa di un problema di famiglia che neanche ricordo, i miei erano stati costretti ad affidarmi alle sue cure durante la loro forzata assenza.

Anche il mio fratello maggiore era fuori per motivi di studio e dunque, sola in casa avevo bisogno di un protettore.

Io frequentavo il liceo e, vicino alla maturità, non mi era possibile saltare gli ultimi giorni prima degli esami.

I primi "esami" me li aveva fatti poi lui, seguiti da una serie di lezioni pratiche.. mio zio!.

Con lui avevo visto un cazzo per la prima volta in vita mia.

Lo avevo visto, palpato, misurato e studiato a fondo prima che mio zio mi permettesse anche di assaggiarlo.

Nelle stesse lezioni, avevo scoperto di avere un corpo in grado di reagire a certe sollecitazioni, a certe carezze e a certi baci.

Insomma, mi aveva fatto scoprire che alcuni organi maschili e femminili non erano preposti solo a certe funzioni organiche ma che potevano anche procurare sensazioni sino a quel momento sconosciute.

In due giorni mi aveva fatto scoprire un mondo sconosciuto godendo in modo totale del mio e del suo corpo.

Nel rispetto di certi tabù che neanche lui era riuscito a superare, aveva risparmiato la mia illibatezza lasciandomi vergine dopo avermi aperta in ogni altro pertugio o anfratto compreso l'interno cosce, lo spacco tra i seni, le ascelle ed i piedi sui quali sborrava per farmeli poi leccare con posture da contorsionista che allora riuscivo ad assumere.

La scoperta della virilità maschile, dello sperma, dell'orgasmo e delle mille possibilità di provare piacere mentale e fisico da quelle pratiche, avevano fatto di me una persona completamente diversa da come mi avevano lasciato i miei genitori.

Avevo anche acquisito una notevole capacità di mentire e dare libero sfogo ad ogni falsità scoprendo al tempo stesso, quanto ipocrite fossero le pratiche religiose alle quali si attenevano i miei.

Una delle mie prime vittime era stato il parroco dal quale mi facevo confessare ogni domenica.

Un vero maniaco che, si eccitava quando gli raccontavo dei miei pruriti post adolescenziali, dei miei toccamenti e dei sogni che non riuscivo a decodificare.

Nel giro di poche settimane avevo cotto il porco al punto che un giorno aveva chiesto a mia madre se quella sera potevo passare in canonica per aiutarlo in certi lavori d'ufficio.

Lei aveva accettato nella certezza che avrei fatto cosa buona per la chiesa.

Naturalmente, appena entrata, aveva chiuso pa porta a chiave ed aprendo la tonaca, aveva estratto il suo cazzo già in tiro.

Un cazzetto di poco conto soprattutto in confronto a quello di mio zio.

Perso in un nido di peli scuri e con la cappella già lucida di umori, mi aveva fatto subito un po' schifo tuttavia, senza aspettare un suo esplicito invito, mi ero inginocchiata e glielo avevo preso in bocca.

Mentre glielo succhiavo, gli strizzavo lo scroto talmente molle che pareva vuoto e privo di testicoli.

Aveva sborrato quasi subito.

Molto prima dei tanti ragazzi che avevo spompinato sino ad allora.

Avevo sputato tutto subito imbrattandogli la tonata e subito dopo, mi ero sfilata il jeans e sdraiandomi sul divano a cosce aperte gli avevo intimato: "Leccami la fica porco e fammi godere!"

Da quel momento era diventato il mio cagnolino da lecca.

Quando andavo da lui mi facevo leccare la fica e il buco del culo e gli permettevo di masturbarsi solo dopo che gli avevo pisciato in bocca.

Fortunatamente dopo circa un anno lo avevano trasferito altrimenti, non so neanche io a che punto di perversione mi avrebbe portato.

Oramai facevo pompini a tutti e da tutti mi facevo leccare sino all'orgasmo.

A quelli che mi piacevano di più davo anche il culo riservando comunque i miei momenti migliori a quando potevo incontrare mio zio sempre più felice di vedere quanto troia fosse diventata coi suoi insegnamenti la sua adorata nipotina.

Anch'io come te ora Katia, mi ero fidanzata con un ragazzo della parrocchia col quale avevo fatto la verginella sino al giorno del matrimonio.. vostro padre!

C'è voluto poco a me per scoprire che entrambi avevamo una doppia vita e la stessa "amoralità"!

Già durante il nostro viaggio di nozze il mio sposino, ingenuo e devoto, mi aveva portato in camera un maschione che ci aveva fatto la festa ad entrambi e la notte prima di tornare a casa, l'avevamo passato in compagnia di una coppia di sposini con gli stessi nostri pruriti.-

Io e mia sorella avevamo ascoltata in silenzio ed a bocca aperta quell'incredibile racconto alla fine del quale la mamma si era alzata e prendendomi per mano aveva detto:

-Andiamo Luca, andiamo in camera tua che stanotte iniziamo la prima lezione anche con te mentre tua sorella andrà a prepararsi in camera mia dove tra poco la raggiungerà suo padre per passare insieme la notte sul lettone.-

segue

scritto il
2023-05-18
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