Mia sorella fa pompini 4 - Pranzo annaffiato..😋non solo vino
di
Andrea2022
genere
incesti
La festa si era protratta sino a sera e quando finalmente, quasi tutti gli ospiti erano andati via, la giornata si era conclusa con una frugale cena alla quale avevano partecipato anche i nonni paterni riaccompagnati alla fine da mio padre a casa loro.
Ad una certa ora, anche il ragazzo di mia sorella, inebriato da un inusuale abuso di alcool, aveva gettato la spugna ed era andato via.
Rimasti soli, mentre mia madre coadiuvava alla sistemazione degli ultimi residui della sala da pranzo, io e mia sorella ci eravamo trasferiti in soggiorno davanti alla TV che trasmetteva un programma decisamente ignorato da me e da lei.
Eravamo seduti stretti sul divano legati da una specie di flusso elettrico che ci sferzava facendoci percepire il reciproco tremore che scuoteva i nostri corpi.
Io avevo il cuore in gola e pendevo dalle sue labbra e lei,con una sconcertante naturalezza dolce, sensuale e sfrontata, mi raccontava che durante il pranzo, oltre che farmi sborrare nelle mutande col suo piedino, ne aveva combinate di più trasgressive senza che nessuno se ne accorgesse.
Una prima volta, ignorata nell'euforia della tavolata era andata in bagno subito raggiunta dal cugino al quale aveva fatto un veloce pompino.
Tornata a tavola, aveva sfiorato con le labbra quelle del suo ragazzo che pareva apprezzare molto il profumino e quel sapore esotico che quel bacio gli trasmetteva.
Più tardi, mentre lo zio era sul terrazzo a fumare una sigaretta, lo aveva raggiunto limitandosi a soddisfare anche lui con la bocca giacché, i tentativi di spingersi oltre, erano stati dissuasi dall'improvvisa irruzione di due nipotini usciti per giocare sul terrazzo.
Mia sorella che si era già sfilata le mutandine ed era piegata sulla ringhiera pronta alla monta, aveva fatto appena in tempo a sollevarsi e mettere nella tasca dello zio l'intimo inzuppato di umori per unirsi subito dopo ai giochi dei bambini.
-Quella situazione così insolita e pericolosa, mi aveva eccitata da morire e mi aveva fatta bagnare più di quanto già non fossi.
Ero già eccitata da prima.
Mi ero infatti resa conto dalla tua espressione e dai tuoi sobbalzi sulla sedia che ti avevo fatto venire e la cosa mi aveva eccitata al punto che non avevo saputo più resistere alla voglia di fare quel pompino a Gianni che però, anziché placare le mie voglie, le aveva aumentate senza riuscire poi a soddisfarle.
Quel bastardo poi, aveva detto tutto al padre il quale con un gesto d'intesa, mi aveva invitata a seguirlo sul terrazzo.
Lo avevo succhiato con gusto!
Dio se mi piace succhiare quel bel cazzone così duro e ricoperto di vene scure a rilievo e così pieno di crema calda e gustosa.
Mi piace succhiarlo e farlo sborrare ma in quel momento sia io che lui, volevamo di più.
Per questo mi ero sfilata le mutande ed ero già pronta a prenderlo nel culo quando siamo stati interrotti dall'arrivo dei bambini.
Mentre giocavo coi bimbi, lui girato ed appoggiato alle sbarre aveva continuato a masturbarsi e quando era pronto, avevo allontanato per qualche momento i ragazzini e gli avevo offerto la bocca spalancata per farcelo schizzare dentro.
Tornati in sala, entrambi delusi e frustrati per la mancata monta, mentre tu eri immerso nei tuoi pensieri con le mutande bagnate, la mamma aveva seguito con attenzione tutto ciò che avveniva e quando finalmente le avevo raccontato l'accaduto e quanto fossi delusa ed ancora eccitata, mi aveva presa per mano e distasa sul suo letto, me l'aveva leccata sino e regalarmi un incredibile e liberatorio orgasmo. "Grazie mamma!"-
Queste in sintesi il suo resoconto sulla giornata della mia festa appena trascorsa.
Naturalmente, il suo racconto mi aveva eccitato e lei, notando il bozzo dei miei pantaloni e l'espressione arrapata sul mio viso, mi si era inginocchiata davanti e dopo avermi liberato il cazzo dalla dolorosa stretta dei pantaloni e delle mutande ancora bagnate, se lo era preso in bocca ed aveva cominciato a leccarlo e succhiarlo.
-Mmmm.. che buon odorino e che delizioso sapore, sono proprio contenta di averti fatto godere col piede e trovarlo ancora umido e profumato per la mia bocca..-
Aveva sospirato mentre lo lavorava con la lingua e le labbra.
D'un tratto, proprio nel momento in cui avevo cominciato a sborrare, dalla porta era spuntata improvvisa, la figura della mamma:
-Oddio Katia.. la mamma!-
Con la bocca impastata e la voce roca le avevo gridato cercando di spingerla e staccarla da me.
A quel punto lei, aveva serrato di più le labbra affondando con la testa sul mio cazzo duro e pulsante come una pompa.
-Ma che bei porcellini!|
Si fanno queste cose senza avvisare la mammina?!-
Aveva esclamato la mamma ridacchiando ironica e compiaciuta.
Fortunatamente Katia aveva già ingoiato ogni stilla di sperma altrimenti, il singulto causato da quella battuta, avrebbe fatto spruzzare tutto imbrattando di sborra ogni cosa.
segue
Ad una certa ora, anche il ragazzo di mia sorella, inebriato da un inusuale abuso di alcool, aveva gettato la spugna ed era andato via.
Rimasti soli, mentre mia madre coadiuvava alla sistemazione degli ultimi residui della sala da pranzo, io e mia sorella ci eravamo trasferiti in soggiorno davanti alla TV che trasmetteva un programma decisamente ignorato da me e da lei.
Eravamo seduti stretti sul divano legati da una specie di flusso elettrico che ci sferzava facendoci percepire il reciproco tremore che scuoteva i nostri corpi.
Io avevo il cuore in gola e pendevo dalle sue labbra e lei,con una sconcertante naturalezza dolce, sensuale e sfrontata, mi raccontava che durante il pranzo, oltre che farmi sborrare nelle mutande col suo piedino, ne aveva combinate di più trasgressive senza che nessuno se ne accorgesse.
Una prima volta, ignorata nell'euforia della tavolata era andata in bagno subito raggiunta dal cugino al quale aveva fatto un veloce pompino.
Tornata a tavola, aveva sfiorato con le labbra quelle del suo ragazzo che pareva apprezzare molto il profumino e quel sapore esotico che quel bacio gli trasmetteva.
Più tardi, mentre lo zio era sul terrazzo a fumare una sigaretta, lo aveva raggiunto limitandosi a soddisfare anche lui con la bocca giacché, i tentativi di spingersi oltre, erano stati dissuasi dall'improvvisa irruzione di due nipotini usciti per giocare sul terrazzo.
Mia sorella che si era già sfilata le mutandine ed era piegata sulla ringhiera pronta alla monta, aveva fatto appena in tempo a sollevarsi e mettere nella tasca dello zio l'intimo inzuppato di umori per unirsi subito dopo ai giochi dei bambini.
-Quella situazione così insolita e pericolosa, mi aveva eccitata da morire e mi aveva fatta bagnare più di quanto già non fossi.
Ero già eccitata da prima.
Mi ero infatti resa conto dalla tua espressione e dai tuoi sobbalzi sulla sedia che ti avevo fatto venire e la cosa mi aveva eccitata al punto che non avevo saputo più resistere alla voglia di fare quel pompino a Gianni che però, anziché placare le mie voglie, le aveva aumentate senza riuscire poi a soddisfarle.
Quel bastardo poi, aveva detto tutto al padre il quale con un gesto d'intesa, mi aveva invitata a seguirlo sul terrazzo.
Lo avevo succhiato con gusto!
Dio se mi piace succhiare quel bel cazzone così duro e ricoperto di vene scure a rilievo e così pieno di crema calda e gustosa.
Mi piace succhiarlo e farlo sborrare ma in quel momento sia io che lui, volevamo di più.
Per questo mi ero sfilata le mutande ed ero già pronta a prenderlo nel culo quando siamo stati interrotti dall'arrivo dei bambini.
Mentre giocavo coi bimbi, lui girato ed appoggiato alle sbarre aveva continuato a masturbarsi e quando era pronto, avevo allontanato per qualche momento i ragazzini e gli avevo offerto la bocca spalancata per farcelo schizzare dentro.
Tornati in sala, entrambi delusi e frustrati per la mancata monta, mentre tu eri immerso nei tuoi pensieri con le mutande bagnate, la mamma aveva seguito con attenzione tutto ciò che avveniva e quando finalmente le avevo raccontato l'accaduto e quanto fossi delusa ed ancora eccitata, mi aveva presa per mano e distasa sul suo letto, me l'aveva leccata sino e regalarmi un incredibile e liberatorio orgasmo. "Grazie mamma!"-
Queste in sintesi il suo resoconto sulla giornata della mia festa appena trascorsa.
Naturalmente, il suo racconto mi aveva eccitato e lei, notando il bozzo dei miei pantaloni e l'espressione arrapata sul mio viso, mi si era inginocchiata davanti e dopo avermi liberato il cazzo dalla dolorosa stretta dei pantaloni e delle mutande ancora bagnate, se lo era preso in bocca ed aveva cominciato a leccarlo e succhiarlo.
-Mmmm.. che buon odorino e che delizioso sapore, sono proprio contenta di averti fatto godere col piede e trovarlo ancora umido e profumato per la mia bocca..-
Aveva sospirato mentre lo lavorava con la lingua e le labbra.
D'un tratto, proprio nel momento in cui avevo cominciato a sborrare, dalla porta era spuntata improvvisa, la figura della mamma:
-Oddio Katia.. la mamma!-
Con la bocca impastata e la voce roca le avevo gridato cercando di spingerla e staccarla da me.
A quel punto lei, aveva serrato di più le labbra affondando con la testa sul mio cazzo duro e pulsante come una pompa.
-Ma che bei porcellini!|
Si fanno queste cose senza avvisare la mammina?!-
Aveva esclamato la mamma ridacchiando ironica e compiaciuta.
Fortunatamente Katia aveva già ingoiato ogni stilla di sperma altrimenti, il singulto causato da quella battuta, avrebbe fatto spruzzare tutto imbrattando di sborra ogni cosa.
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