L'estate di Silvia 6&7
di
Alpha Master
genere
bisex
6
ESIBIZIONIMSO, ENEMA E PISSING IN SPIAGGIA
Nei giorni precedenti alla nostra avventura a Punta Bianca Alba e io tenemmo i plug a lungo quanto possibile, per abituarci e controllare che non ne risultassero allergie o altri problemi, ma tutto andava bene. Era terribilmente, incredibilmente eccitante tenere il plug in segreto mentre nessuno lo sapeva, sia a casa davanti ai miei genitori che fuori, ma ancora di più lo era tenerlo quando facevo sesso con la mia ragazza, quando lei mi stimolava la fighetta con le dita o la lingua mi si contraeva ritmicamente lo sfintere ed era come se mi scopassero da dietro, lo adoravo con tutta l'anima, e anche lei portava il plug sia a casa che fuori, due ore alla volta come me, e anche lei adorava che la leccassi con quello dentro al suo corpo, che lo muovessi con la lingua e le dita.
Arrivammo al Sabato perfettamente allenate all'uso di quel toy, e la mattina alle sette ero a casa sua aspettando che i genitori uscissero. Appena sole ci fiondammo in bagno per la procedura di “lavaggio interni”, come diceva Alba, che le feci togliendo il soffione dal tubo della doccia e ottenendo una sorta di canna per innaffiare, mettendola in piedi nel box e dopo aver aperto un filo di acqua tiepida mettendole nello sfintere ormai largo e allenato il tubo flessibile: il suo ventre si dilatava lentamente e per lenire i crampi e favorire la distribuzione del liquido tiepido nel tratto intestinale le massaggiavo la pancia e la masturbavo con la mano libera. Proseguii fino a quando i crampi non furono un po' troppo intensi, a quel punto estrassi il tubo, e malgrado che lei avesse tentato di stringere il buchino subito... beh ci fu un po' di fuoriuscita che mi finì addosso. La cosa però non mi disturbò affatto, niente di Alba avrebbe potuto disgustarmi, mi limitai a sciacquarmi e porgerle il tubo, dicendole di ricambiarmi il favore. Lo fece, con cura e massaggiandomi e stimolandomi davanti e a mia volta le ricambiai involontariamente lo scherzetto di sporcarla. Finito di riempire, ci occupammo di svuotare, prima lei e poi io (tre volte a testa, avevamo bisogno di “scaricare” molto bene), e di lavarci accuratamente.
Fu il momento di prepararsi. Per non destare sospetti in famiglia saremmo entrambe partite con il costume da bagno, ma avevamo intenzione di togliere la parte sotto in macchina, durante il viaggio, giusto per arrapare i Boyz.
Segnale convenuto sul gruppo Whatsapp: “le girls sono pronte!”, e i due scimmiotti vennero a prenderci con l'auto del padre di Giò, una brutta ma comoda station wagon che ci avrebbe portati a destinazione in una oretta e mezza. Lungo il percorso come programmato la mia ragazza e io ci “smutandammo”, con Tommy che praticamente gocciolava bava guardandoci e Giò che dovendo guidare e avendo potuto sganciare solo un paio di occhiate dallo specchietto bolliva di rabbia. Per farmi perdonare infilai l'indice nella fessuretta della mia ragazza, lo tirai fuori bagnato, mi misi il medio nella mia e glieli infilai tutti e due in bocca, facendogli sentire il sapore di entrambe. “Così hai la tua razione di arrapamento come ha avuto tommy, che si è goduto lo strip” dissi ridendo mentre mi succhiava selvaggiamente le dita guidando. Ridevamo tutti e stavamo ancora ridendo eccitati come animali quando arrivammo a Punta Bianca. Alba e io ci guardammo, mentre i Boyz pregustavano lo spettacolo erotico di noi che ci infilavamo i toys, e tirammo fuori il lubrificante, i plug e i culetti e ci infilammo a vicenda i giocattoli mentre i ragazzi gemevano di eccitazione repressa.
Non so come spiegarlo, ma farlo in pubblico nel parcheggio dove teoricamente qualcuno avrebbe potuto vedere ci causò ad entrambe una scossa di piacere che si avvicinava molto a un orgasmo. Sarebbe bastata una toccatina di mano o di lingua per partire. Scendemmo dall'auto con il fiato corto, le guance arrossate e le fighe bollenti.
Lasciata l'auto e pagato il salatissimo ingresso dove ci controllarono i documenti - sospettavano sicuramente che non fossimo maggiorenni - trovammo una spiaggia degna di un film, tutto pulito, tutto bellissimo, tutto ordinato, gli ombrelloni perfettamente allineati, la sabbia meravigliosa e nessun bambino che frignava. C'era già qualcuno, ma non tante persone, e ne approfittammo per metterci in un posto strategico e centrale, da dove godere della vista di tutto lo stabilimento balneare e dove tutti ci avrebbero visto.
Tolti i pochi vestiti rimasti rimanemmo tutti e quattro come le mamme ci avevano fatto, con la mia ragazza e me “adornate” dal cristallo rosso che spuntava birichino dai nostri culetti, attirando l'attenzione di chi ci stava intorno.
Fu Alba a dire “mi scappa la pipì ma non ho voglia di rimettermi i sandali, di arrivare bar, farmi dare la chiave del bagno, e tutto quanto”, ma io stavo pensando proprio la stessa cosa: “Andiamo a farla in acqua, ti accompagno e la faccio anche io”. Lei rise, e annuì - “e poi camminare per tutta la spiaggia nude con il plug e farsi vedere sarà parte del divertimento!” - camminammo fino al bagnasciuga attirando sguardi di tanti lui e parecchie lei, e entrammo in acqua fino alla vita, con le tette al vento. Le dissi “Aspetta, falla quando senti la mia bocca sulla vagina”, e mi immersi immediatamente immaginando soltanto lo sguardo un po' sbigottito, e le misi le labbra appiccicate alla patatina, sentendo che lei cominciava a rilasciare. Sentivo il liquido caldo entrarmi in bocca, girarmi intorno alle guance e ovunque intorno al viso, ed era stupendo. Quando ebbe finito tornai fuori respirando forte dal naso, con la bocca piena e le guance gonfie: sentivo principalmente sapore di mare, ma c'era una differenza sostanziale dall'acqua salata da sola. Mi avvicinai a lei, me la tirai contro, seni contro seni, e mentre con il medio la penetravo rilasciai l'acqua dalla bocca, ed era effettivamente dorata, era in grossa parte l'urina della mia splendida ragazza che ci bagnava i seni, e la cosa la fece venire contro il mio dito in pochissimo. Ansimando mi disse che ora toccava a lei “mettere la bocca alla fonte della giovinezza” e sparì sotto la superficie. Sentii le sue labbra contro di me, che mi davano una scossa elettrica di piacere, e anche io le riempii la bocca di urina, o almeno ci provai: quando emerse aveva le guance gonfie e mentre mi penetrava la micia con il medio mi spruzzò una piccola parte di liquido caldo sui seni e anche il suo era dorato, era riuscita a prendere urina quasi pura, e quella che restava la inghiottì con sguardo estatico, tirando alla fine fuori la lingua per dimostrare che la bocca ora era vuota. Le venni sul dito in tempo zero.
Tornammo all'ombrellone, e Tommy chiese “fatta tutta?” - ci guardammo, e ridendo ci facemmo un segno di intesa, e dissi “si, io mi sono fatta fare la pipì in bocca e poi l'ho spruzzata sui seni di entrambe mentre la masturbavo, ed è venuta subito. I cazzi andarono subito sull'attenti, con imbarazzo dei boyz. “e tu Silvia l'hai fatta?” rispose la mia ragazza: “me la sono fatta fare in bocca e l'ho ingoiata mentre la masturbavo, è venuta in un attimo raggiungendo un bell'orgasmo”.
Che cattive eravamo state, ora i due avevano i cazzi che avevano bisogno di cure urgenti. Gliele demmo di bocca, e evitammo di spargere il loro seme sporcando la piaggia semplicemente ingoiandolo.
Ci mettemmo a prendere il sole, anche se il tutto era spesso inframezzato da carezze e baci sia tra Alba e me che tra noi e i ragazzi, fino a quando una coppia si spostò nell'ombrellone vicino al nostro: “vi spiace se ci mettiamo vicino a voi? Siete tutti e quattro bellissimi, ed è davvero stupendo vedervi così a vostro agio con i vostri corpi, vi abbiamo visto sia in acqua che qui pochi minuti fa”. I due erano due tipi davvero incredibili, sia lui che lei erano alti, biondi e con gli occhi azzurri. Si somigliavano addirittura. Acconsentimmo subito, sia per buona educazione che per l'elettricità che emanavano i loro corpi depilati. Si presentarono, Luca e Maria, e noi dicemmo i nostri nomi di battesimo. In quella spiaggia ovviamente i cognomi non erano che un accessorio che lasciavi in borsa e ti dimenticavi di avere portato con te.
Parlammo per un po', ci chiesero cosa cercavamo da una giornata come quella, e rispondemmo senza vergogna che cercavamo un po' di eccitazione sessuale, che ci piaceva che ci guardassero e che poi chissà, perché “in quella particolare estate avevamo deciso che nessuna porta era chiusa”, così dissi. Fu lei a parlare, stavolta, era stata un po' taciturna, ma quando parlava aveva una voce che calamitava l'attenzione. “Io mi faccio portare spesso qui da mio fratello, ci piace trovare bella gente come voi, siamo entrambi bisessuali e neanche noi abbiamo porte chiuse” disse con un sorriso.
“Suo fratello?”, pensai un po' incredula e solo dopo mi accorsi che lo avevo pensato un po' troppo a voce alta, avevo proprio fatto la domanda: “Si, siamo gemelli, ovviamente non monozigoti, non identici, ma siamo nati e cresciuti insieme ed è logico che condividiamo tutto”. Sondammo cautamente il terreno, lei era attratta da Alba e me, e se avessimo accettato la giornata sarebbe passata a 6, o a 5 se avessimo voluto lasciare Luca a parte, cosa che lui era disposto a fare perché spesso contemplava le avventure erotiche della sorella limitandosi a masturbarsi. Che devo aggiungere? Accettammo. Eravamo in una spiaggia che lentamente si stava popolando di coppie di una certa età, e loro erano giovani e belli. I boyz dissero entrambi che non amavano l'idea delle attenzioni di un altro maschio, e Luca alzo le mani, dicendo che le ragazze gli andavano benissimo, e cominciò una giornata memorabile.
Vi voglio raccontare solo un episodio, ovvero la prima volta che ho provato la doppia penetrazione: ero sdraiata supina su Luca, che dopo aver tolto il mio plug mi penetrava l'ano da dietro facilitato dalla dilatazione dovuta al toy tenuto per parecchio tempo, e avevo Giò che mi scopava da davanti, e sentivo sensazioni uniche, i due membri strofinavano l'uno contro l'altro nel mio corpo attraverso la sottile membrana di carne che divide i due orifizi, e oltre a eccitare loro la cosa semplicemente mi faceva esplodere la mente in mille pezzi, e quando Maria mi si mise in ginocchio sulla faccia porgendomi la vagina umida e profumata e la mia lingua cominciò a darle piacere e raccogliere i suoi succhi semplicemente smisi di essere un essere senziente: onde orgasmiche mi attraversavano dalla punta dei piedi fino alla testa, i miei muscoli si contraevano, tremavo, le dita dei piedi si arricciavano: credo di aver avuto un unico orgasmo estremamente potente lungo dieci, forse addirittura 15 minuti. Le mani di Maria sui miei seni, i due ragazzi che scopavano entrambi i miei buchi mi toglievano materialmente la capacità di scendere da quel colossale tsunami di piacere, e quando i due maschi mi sborrarono dentro in contemporanea e Maria mi squirtò in bocca persi la cognizione di me. Non so se sono svenuta o se semplicemente la mia mente smise di computare i dati come un computer bloccato, ma so che mi sono ripresa solo dopo un po'. I miei primi ricordi sono di me nuda sull'asciugamano, con Maria che mi puliva i buchi con la lingua, compreso il seme del fratello (scoprimmo più tardi che i due avevano rapporti incestuosi, quando avevano voglia) con il mio stesso plug in bocca e Alba accoccolata al mio fianco, con una gamba tirata su sulla mia pancia e la micia appoggiata con leggerezza sul dorso della mia mano che giaceva come morta. “Rieccoti finalmente, ben tornata sulla terra” mi disse e mi baciò con quella dolcezza che solo lei sapeva metterci. Mi tolsi il giocattolo anale di bocca, profumato del mio stesso corpo, e me lo rimisi, non senza una piccola smorfia di dolore, e la mia ragazza continuò “dopo hanno preso in due anche me, è stato incredibile, non avevo mai sentito una cosa così, eccato che la vagina sulla mia faccia non fosse la tua, ma eri occupata a tremare e gemere sul telo di spugna” - e rise, scoprendo i denti bianchissimi che adoravo.
A fine serata salutammo Maria e Luca, non li avremmo più rivisti ma conservo un ricordo bello di loro, sembravano due angeli anche se forse erano più due demoni.
Il viaggio di ritorno fu meno spensierato, tutti eravamo molto stanchi, appagati e quindi senza gli ormoni in circolo, e tutti sapevamo che l'estate si stava consumando e presto sarebbe finita.
7
EPILOGO
Fu la mia estate più bella di sempre, di li a fine Settembre avevamo fatto tante delle nostre avventure che potrei riempire un libro, ma quello che ho voluto raccontarvi è la serie delle mie “prime volte”, senza tediarvi dicendovi cose che sono molto simili ad altre già lette. Fu l'anno in cui capii di essere bisex e il momento in cui capii che amavo il sesso in tutte le sue forme, l'esibizionismo e tanto altro, amavo il piacere, il godimento e l'adrenalina, ma come tutte le estati anche quella terminò ed arrivò la fine di Settembre. Sentivo qualcosa di pesante nell'aria, e sapevo che tutto quello che era successo era una magia che l'autunno avrebbe rotto. Lo sapevo con la parte conscia di me, ma la femmina innamorata (perché Alba era il mio primo Vero Amore) cercava di rifiutarlo, e fu con una certa paura che andando a casa di Alba la trovai più seria di quanto mi piacesse, e dopo i saluti affrontò l'argomento per prima: “lo sai che mi sono iscritta a medicina, mi trasferisco a Pisa per studiare. E sono troppe, troppe ore di treno per pensare di fare su e giù” - teneva gli occhi bassi e parlava piano, e io sapevo esattamente quello che stava succedendo. Le lacrime mi stavano scorrendo sulle guance, ma risposi lo stesso con voce più possibile calma “si, lo so. Era la magia dell'estate, vero?” - lei annuì senza parlare e io proseguii “non ti chiederò di rimanere la mia ragazza, anche se darei un anno di vita per ogni mese in più passato con te, ma sappi che sei stata il mio primo amore, non una cotta. Una persona che se il mondo fosse diverso avrei sperato di avere accanto per tutta la vita.” - anche sul suo volto c'erano le lacrime: “lo so, e credimi, anche tu sei stata il mio primo amore. Il primo in assoluto, non il primo amore femmina. Non ho mai davvero AMATO qualcuno, prima di te. Ho fatto sesso, ma senza amore è tanto, tanto diverso” - tirò su con il naso e proseguì “ma sapevamo entrambe che era, come la hai chiamata, la magia dell'estate..” fece una piccola pausa “- e l'estate è finita, purtroppo”.
Ci abbracciammo fortissimo, ma sapevamo che l'incanto era rotto per sempre.
Lei si è laureata con il massimo dei voti, ora si sta specializzando. La sua vita ora è da “single” in una grande città e non in un paesino di mare. Ci sentiamo ogni tanto, ma non facciamo mai cenno a quella estate, ai Boyz ed alle Girls. Siamo altre due persone, quelle due ragazze pazze e un po' troie sono rimaste in quella bellissima estate, vivranno li per sempre.
Io ho un ottimo lavoro, un marito – Alba fu la mia testimone di nozze - un figlio piccolo ed una amante meravigliosa di cui mio marito sa, ma della quale non è geloso. Dice che sarebbe geloso di un maschio, ma non di una femmina. Ha anche chiesto di partecipare, ma gli ho risposto che ero disposta a condizione che dopo lo facessimo una volta lui, io e un terzo di sesso maschile di sua scelta, ma la sua gelosia nel vedermi alle prese con un altro cazzo lo ha fermato. Peccato, potevano essere due belle occasioni di rivivere certe cose. Pratico ancora l'esibizionismo con mio marito, nelle giuste occasioni. Mi piace ancora girare senza slip sotto la gonna, e tante delle cose che ho fatto quell'estate sono ancora parte del mio modo di vivere la vita, il piacere e il sesso. Nel cassetto dei “giocattoli” ho ancora quel plug nero ma non l'ho mai più usato, ne ho comprati altri, ma quello non è mai più entrato in me, appartiene alle due pazze troiette e io mi limito a conservarglielo.
Vi ho scritto di come è finita perché anche quella è stata una prima volta, la prima volta che ho sofferto per amore, la prima volta che sono stata lasciata. Quell'anno è stato speciale, e senza quelle esperienze non sarei la persona che sono oggi: sono felice, anche se certi ricordi fanno ancora fatica a farsi digerire e rileggendo questo racconto sento ancora il sapore salato delle lacrime. C'è un fondo amaro nel ricordo bellissimo della mia migliore estate, un rimpianto e la domanda inespressa “cosa sarebbe successo se invece...”
FINE
Autore: alphamaster@mail.com
ESIBIZIONIMSO, ENEMA E PISSING IN SPIAGGIA
Nei giorni precedenti alla nostra avventura a Punta Bianca Alba e io tenemmo i plug a lungo quanto possibile, per abituarci e controllare che non ne risultassero allergie o altri problemi, ma tutto andava bene. Era terribilmente, incredibilmente eccitante tenere il plug in segreto mentre nessuno lo sapeva, sia a casa davanti ai miei genitori che fuori, ma ancora di più lo era tenerlo quando facevo sesso con la mia ragazza, quando lei mi stimolava la fighetta con le dita o la lingua mi si contraeva ritmicamente lo sfintere ed era come se mi scopassero da dietro, lo adoravo con tutta l'anima, e anche lei portava il plug sia a casa che fuori, due ore alla volta come me, e anche lei adorava che la leccassi con quello dentro al suo corpo, che lo muovessi con la lingua e le dita.
Arrivammo al Sabato perfettamente allenate all'uso di quel toy, e la mattina alle sette ero a casa sua aspettando che i genitori uscissero. Appena sole ci fiondammo in bagno per la procedura di “lavaggio interni”, come diceva Alba, che le feci togliendo il soffione dal tubo della doccia e ottenendo una sorta di canna per innaffiare, mettendola in piedi nel box e dopo aver aperto un filo di acqua tiepida mettendole nello sfintere ormai largo e allenato il tubo flessibile: il suo ventre si dilatava lentamente e per lenire i crampi e favorire la distribuzione del liquido tiepido nel tratto intestinale le massaggiavo la pancia e la masturbavo con la mano libera. Proseguii fino a quando i crampi non furono un po' troppo intensi, a quel punto estrassi il tubo, e malgrado che lei avesse tentato di stringere il buchino subito... beh ci fu un po' di fuoriuscita che mi finì addosso. La cosa però non mi disturbò affatto, niente di Alba avrebbe potuto disgustarmi, mi limitai a sciacquarmi e porgerle il tubo, dicendole di ricambiarmi il favore. Lo fece, con cura e massaggiandomi e stimolandomi davanti e a mia volta le ricambiai involontariamente lo scherzetto di sporcarla. Finito di riempire, ci occupammo di svuotare, prima lei e poi io (tre volte a testa, avevamo bisogno di “scaricare” molto bene), e di lavarci accuratamente.
Fu il momento di prepararsi. Per non destare sospetti in famiglia saremmo entrambe partite con il costume da bagno, ma avevamo intenzione di togliere la parte sotto in macchina, durante il viaggio, giusto per arrapare i Boyz.
Segnale convenuto sul gruppo Whatsapp: “le girls sono pronte!”, e i due scimmiotti vennero a prenderci con l'auto del padre di Giò, una brutta ma comoda station wagon che ci avrebbe portati a destinazione in una oretta e mezza. Lungo il percorso come programmato la mia ragazza e io ci “smutandammo”, con Tommy che praticamente gocciolava bava guardandoci e Giò che dovendo guidare e avendo potuto sganciare solo un paio di occhiate dallo specchietto bolliva di rabbia. Per farmi perdonare infilai l'indice nella fessuretta della mia ragazza, lo tirai fuori bagnato, mi misi il medio nella mia e glieli infilai tutti e due in bocca, facendogli sentire il sapore di entrambe. “Così hai la tua razione di arrapamento come ha avuto tommy, che si è goduto lo strip” dissi ridendo mentre mi succhiava selvaggiamente le dita guidando. Ridevamo tutti e stavamo ancora ridendo eccitati come animali quando arrivammo a Punta Bianca. Alba e io ci guardammo, mentre i Boyz pregustavano lo spettacolo erotico di noi che ci infilavamo i toys, e tirammo fuori il lubrificante, i plug e i culetti e ci infilammo a vicenda i giocattoli mentre i ragazzi gemevano di eccitazione repressa.
Non so come spiegarlo, ma farlo in pubblico nel parcheggio dove teoricamente qualcuno avrebbe potuto vedere ci causò ad entrambe una scossa di piacere che si avvicinava molto a un orgasmo. Sarebbe bastata una toccatina di mano o di lingua per partire. Scendemmo dall'auto con il fiato corto, le guance arrossate e le fighe bollenti.
Lasciata l'auto e pagato il salatissimo ingresso dove ci controllarono i documenti - sospettavano sicuramente che non fossimo maggiorenni - trovammo una spiaggia degna di un film, tutto pulito, tutto bellissimo, tutto ordinato, gli ombrelloni perfettamente allineati, la sabbia meravigliosa e nessun bambino che frignava. C'era già qualcuno, ma non tante persone, e ne approfittammo per metterci in un posto strategico e centrale, da dove godere della vista di tutto lo stabilimento balneare e dove tutti ci avrebbero visto.
Tolti i pochi vestiti rimasti rimanemmo tutti e quattro come le mamme ci avevano fatto, con la mia ragazza e me “adornate” dal cristallo rosso che spuntava birichino dai nostri culetti, attirando l'attenzione di chi ci stava intorno.
Fu Alba a dire “mi scappa la pipì ma non ho voglia di rimettermi i sandali, di arrivare bar, farmi dare la chiave del bagno, e tutto quanto”, ma io stavo pensando proprio la stessa cosa: “Andiamo a farla in acqua, ti accompagno e la faccio anche io”. Lei rise, e annuì - “e poi camminare per tutta la spiaggia nude con il plug e farsi vedere sarà parte del divertimento!” - camminammo fino al bagnasciuga attirando sguardi di tanti lui e parecchie lei, e entrammo in acqua fino alla vita, con le tette al vento. Le dissi “Aspetta, falla quando senti la mia bocca sulla vagina”, e mi immersi immediatamente immaginando soltanto lo sguardo un po' sbigottito, e le misi le labbra appiccicate alla patatina, sentendo che lei cominciava a rilasciare. Sentivo il liquido caldo entrarmi in bocca, girarmi intorno alle guance e ovunque intorno al viso, ed era stupendo. Quando ebbe finito tornai fuori respirando forte dal naso, con la bocca piena e le guance gonfie: sentivo principalmente sapore di mare, ma c'era una differenza sostanziale dall'acqua salata da sola. Mi avvicinai a lei, me la tirai contro, seni contro seni, e mentre con il medio la penetravo rilasciai l'acqua dalla bocca, ed era effettivamente dorata, era in grossa parte l'urina della mia splendida ragazza che ci bagnava i seni, e la cosa la fece venire contro il mio dito in pochissimo. Ansimando mi disse che ora toccava a lei “mettere la bocca alla fonte della giovinezza” e sparì sotto la superficie. Sentii le sue labbra contro di me, che mi davano una scossa elettrica di piacere, e anche io le riempii la bocca di urina, o almeno ci provai: quando emerse aveva le guance gonfie e mentre mi penetrava la micia con il medio mi spruzzò una piccola parte di liquido caldo sui seni e anche il suo era dorato, era riuscita a prendere urina quasi pura, e quella che restava la inghiottì con sguardo estatico, tirando alla fine fuori la lingua per dimostrare che la bocca ora era vuota. Le venni sul dito in tempo zero.
Tornammo all'ombrellone, e Tommy chiese “fatta tutta?” - ci guardammo, e ridendo ci facemmo un segno di intesa, e dissi “si, io mi sono fatta fare la pipì in bocca e poi l'ho spruzzata sui seni di entrambe mentre la masturbavo, ed è venuta subito. I cazzi andarono subito sull'attenti, con imbarazzo dei boyz. “e tu Silvia l'hai fatta?” rispose la mia ragazza: “me la sono fatta fare in bocca e l'ho ingoiata mentre la masturbavo, è venuta in un attimo raggiungendo un bell'orgasmo”.
Che cattive eravamo state, ora i due avevano i cazzi che avevano bisogno di cure urgenti. Gliele demmo di bocca, e evitammo di spargere il loro seme sporcando la piaggia semplicemente ingoiandolo.
Ci mettemmo a prendere il sole, anche se il tutto era spesso inframezzato da carezze e baci sia tra Alba e me che tra noi e i ragazzi, fino a quando una coppia si spostò nell'ombrellone vicino al nostro: “vi spiace se ci mettiamo vicino a voi? Siete tutti e quattro bellissimi, ed è davvero stupendo vedervi così a vostro agio con i vostri corpi, vi abbiamo visto sia in acqua che qui pochi minuti fa”. I due erano due tipi davvero incredibili, sia lui che lei erano alti, biondi e con gli occhi azzurri. Si somigliavano addirittura. Acconsentimmo subito, sia per buona educazione che per l'elettricità che emanavano i loro corpi depilati. Si presentarono, Luca e Maria, e noi dicemmo i nostri nomi di battesimo. In quella spiaggia ovviamente i cognomi non erano che un accessorio che lasciavi in borsa e ti dimenticavi di avere portato con te.
Parlammo per un po', ci chiesero cosa cercavamo da una giornata come quella, e rispondemmo senza vergogna che cercavamo un po' di eccitazione sessuale, che ci piaceva che ci guardassero e che poi chissà, perché “in quella particolare estate avevamo deciso che nessuna porta era chiusa”, così dissi. Fu lei a parlare, stavolta, era stata un po' taciturna, ma quando parlava aveva una voce che calamitava l'attenzione. “Io mi faccio portare spesso qui da mio fratello, ci piace trovare bella gente come voi, siamo entrambi bisessuali e neanche noi abbiamo porte chiuse” disse con un sorriso.
“Suo fratello?”, pensai un po' incredula e solo dopo mi accorsi che lo avevo pensato un po' troppo a voce alta, avevo proprio fatto la domanda: “Si, siamo gemelli, ovviamente non monozigoti, non identici, ma siamo nati e cresciuti insieme ed è logico che condividiamo tutto”. Sondammo cautamente il terreno, lei era attratta da Alba e me, e se avessimo accettato la giornata sarebbe passata a 6, o a 5 se avessimo voluto lasciare Luca a parte, cosa che lui era disposto a fare perché spesso contemplava le avventure erotiche della sorella limitandosi a masturbarsi. Che devo aggiungere? Accettammo. Eravamo in una spiaggia che lentamente si stava popolando di coppie di una certa età, e loro erano giovani e belli. I boyz dissero entrambi che non amavano l'idea delle attenzioni di un altro maschio, e Luca alzo le mani, dicendo che le ragazze gli andavano benissimo, e cominciò una giornata memorabile.
Vi voglio raccontare solo un episodio, ovvero la prima volta che ho provato la doppia penetrazione: ero sdraiata supina su Luca, che dopo aver tolto il mio plug mi penetrava l'ano da dietro facilitato dalla dilatazione dovuta al toy tenuto per parecchio tempo, e avevo Giò che mi scopava da davanti, e sentivo sensazioni uniche, i due membri strofinavano l'uno contro l'altro nel mio corpo attraverso la sottile membrana di carne che divide i due orifizi, e oltre a eccitare loro la cosa semplicemente mi faceva esplodere la mente in mille pezzi, e quando Maria mi si mise in ginocchio sulla faccia porgendomi la vagina umida e profumata e la mia lingua cominciò a darle piacere e raccogliere i suoi succhi semplicemente smisi di essere un essere senziente: onde orgasmiche mi attraversavano dalla punta dei piedi fino alla testa, i miei muscoli si contraevano, tremavo, le dita dei piedi si arricciavano: credo di aver avuto un unico orgasmo estremamente potente lungo dieci, forse addirittura 15 minuti. Le mani di Maria sui miei seni, i due ragazzi che scopavano entrambi i miei buchi mi toglievano materialmente la capacità di scendere da quel colossale tsunami di piacere, e quando i due maschi mi sborrarono dentro in contemporanea e Maria mi squirtò in bocca persi la cognizione di me. Non so se sono svenuta o se semplicemente la mia mente smise di computare i dati come un computer bloccato, ma so che mi sono ripresa solo dopo un po'. I miei primi ricordi sono di me nuda sull'asciugamano, con Maria che mi puliva i buchi con la lingua, compreso il seme del fratello (scoprimmo più tardi che i due avevano rapporti incestuosi, quando avevano voglia) con il mio stesso plug in bocca e Alba accoccolata al mio fianco, con una gamba tirata su sulla mia pancia e la micia appoggiata con leggerezza sul dorso della mia mano che giaceva come morta. “Rieccoti finalmente, ben tornata sulla terra” mi disse e mi baciò con quella dolcezza che solo lei sapeva metterci. Mi tolsi il giocattolo anale di bocca, profumato del mio stesso corpo, e me lo rimisi, non senza una piccola smorfia di dolore, e la mia ragazza continuò “dopo hanno preso in due anche me, è stato incredibile, non avevo mai sentito una cosa così, eccato che la vagina sulla mia faccia non fosse la tua, ma eri occupata a tremare e gemere sul telo di spugna” - e rise, scoprendo i denti bianchissimi che adoravo.
A fine serata salutammo Maria e Luca, non li avremmo più rivisti ma conservo un ricordo bello di loro, sembravano due angeli anche se forse erano più due demoni.
Il viaggio di ritorno fu meno spensierato, tutti eravamo molto stanchi, appagati e quindi senza gli ormoni in circolo, e tutti sapevamo che l'estate si stava consumando e presto sarebbe finita.
7
EPILOGO
Fu la mia estate più bella di sempre, di li a fine Settembre avevamo fatto tante delle nostre avventure che potrei riempire un libro, ma quello che ho voluto raccontarvi è la serie delle mie “prime volte”, senza tediarvi dicendovi cose che sono molto simili ad altre già lette. Fu l'anno in cui capii di essere bisex e il momento in cui capii che amavo il sesso in tutte le sue forme, l'esibizionismo e tanto altro, amavo il piacere, il godimento e l'adrenalina, ma come tutte le estati anche quella terminò ed arrivò la fine di Settembre. Sentivo qualcosa di pesante nell'aria, e sapevo che tutto quello che era successo era una magia che l'autunno avrebbe rotto. Lo sapevo con la parte conscia di me, ma la femmina innamorata (perché Alba era il mio primo Vero Amore) cercava di rifiutarlo, e fu con una certa paura che andando a casa di Alba la trovai più seria di quanto mi piacesse, e dopo i saluti affrontò l'argomento per prima: “lo sai che mi sono iscritta a medicina, mi trasferisco a Pisa per studiare. E sono troppe, troppe ore di treno per pensare di fare su e giù” - teneva gli occhi bassi e parlava piano, e io sapevo esattamente quello che stava succedendo. Le lacrime mi stavano scorrendo sulle guance, ma risposi lo stesso con voce più possibile calma “si, lo so. Era la magia dell'estate, vero?” - lei annuì senza parlare e io proseguii “non ti chiederò di rimanere la mia ragazza, anche se darei un anno di vita per ogni mese in più passato con te, ma sappi che sei stata il mio primo amore, non una cotta. Una persona che se il mondo fosse diverso avrei sperato di avere accanto per tutta la vita.” - anche sul suo volto c'erano le lacrime: “lo so, e credimi, anche tu sei stata il mio primo amore. Il primo in assoluto, non il primo amore femmina. Non ho mai davvero AMATO qualcuno, prima di te. Ho fatto sesso, ma senza amore è tanto, tanto diverso” - tirò su con il naso e proseguì “ma sapevamo entrambe che era, come la hai chiamata, la magia dell'estate..” fece una piccola pausa “- e l'estate è finita, purtroppo”.
Ci abbracciammo fortissimo, ma sapevamo che l'incanto era rotto per sempre.
Lei si è laureata con il massimo dei voti, ora si sta specializzando. La sua vita ora è da “single” in una grande città e non in un paesino di mare. Ci sentiamo ogni tanto, ma non facciamo mai cenno a quella estate, ai Boyz ed alle Girls. Siamo altre due persone, quelle due ragazze pazze e un po' troie sono rimaste in quella bellissima estate, vivranno li per sempre.
Io ho un ottimo lavoro, un marito – Alba fu la mia testimone di nozze - un figlio piccolo ed una amante meravigliosa di cui mio marito sa, ma della quale non è geloso. Dice che sarebbe geloso di un maschio, ma non di una femmina. Ha anche chiesto di partecipare, ma gli ho risposto che ero disposta a condizione che dopo lo facessimo una volta lui, io e un terzo di sesso maschile di sua scelta, ma la sua gelosia nel vedermi alle prese con un altro cazzo lo ha fermato. Peccato, potevano essere due belle occasioni di rivivere certe cose. Pratico ancora l'esibizionismo con mio marito, nelle giuste occasioni. Mi piace ancora girare senza slip sotto la gonna, e tante delle cose che ho fatto quell'estate sono ancora parte del mio modo di vivere la vita, il piacere e il sesso. Nel cassetto dei “giocattoli” ho ancora quel plug nero ma non l'ho mai più usato, ne ho comprati altri, ma quello non è mai più entrato in me, appartiene alle due pazze troiette e io mi limito a conservarglielo.
Vi ho scritto di come è finita perché anche quella è stata una prima volta, la prima volta che ho sofferto per amore, la prima volta che sono stata lasciata. Quell'anno è stato speciale, e senza quelle esperienze non sarei la persona che sono oggi: sono felice, anche se certi ricordi fanno ancora fatica a farsi digerire e rileggendo questo racconto sento ancora il sapore salato delle lacrime. C'è un fondo amaro nel ricordo bellissimo della mia migliore estate, un rimpianto e la domanda inespressa “cosa sarebbe successo se invece...”
FINE
Autore: alphamaster@mail.com
2
voti
voti
valutazione
10
10
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
L'estate di Silvia - 4&5racconto sucessivo
Due sorelle molto complici 3/4/5
Commenti dei lettori al racconto erotico